tag:blogger.com,1999:blog-13661347869316866052024-03-22T00:16:23.029+01:00Ferrovie in Calabria in viaggioShay Parkmanhttp://www.blogger.com/profile/04372117923058152511noreply@blogger.comBlogger38125tag:blogger.com,1999:blog-1366134786931686605.post-10021304744169508332017-02-07T16:34:00.001+01:002017-02-07T16:58:46.141+01:00Più "Bianchi" di così si muore<div style="text-align: justify;">
Mezzo che vince non si cambia. E allora facciamo un po' di amarcord, chissà che non sia di buon auspicio.<br />
</div>
<div style="text-align: justify;">
Alcuni mesi fa postai una foto scattata nell'agosto 2007 dalla
passerella sopraelevata della stazione di Camigliatello Silano. In foto,
tra le punte verdi degli alberi, apparivano le carrozze altrettanto
verdi del treno storico a vapore della Sila, e un'automotrice in sosta,
giunta da Cosenza, pesantemente graffitata. Per la cronaca, era la
M4c360.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
In quel post contemplavo malinconicamente la fine,
avvenuta pochi mesi dopo, del servizio ferroviario ordinario tra Cosenza
e Camigliatello Silano, e l'altrettanta nostalgica assenza degli sbuffi
del treno turistico tra Camigliatello e San Nicola Silvana Mansio,
giunta a distanza di un anno.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma la memoria non si
rassegna e, azionando gli scambi, mi mette sul corretto tracciato un
altro ricordo. Era il 18 febbraio del 2012 e, dopo due fine settimana di
nevicate eccezionali in tutta Italia, scendo in Calabria a riprendere
la mia famiglia. Era l'epoca delle odissee dei giri curiosi in treno per
sbarcare da Roma all'alto jonio cosentino. Finita l'era dei
collegamenti notturni diretti, non restava altro che arrangiarsi. Io
misi sul tavolo il 795 per Reggio Calabria, che appena passate le 5 di
mattina mi avrebbe lasciato a Lamezia. Dove ad aspettarmi avrei trovato
un bel bus sostitutivo per la Marina di Catanzaro. Giusto in tempo per
la coincidenza con il regionale per Sibari che mi avrebbe condotto a
Corigliano. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Mai e poi mai avrei accettato il cambio con un mezzo
"<i>distopico</i>" come l'autobus. Presi il primo treno in orario, alle ore
6:13, arrivando alla stazione Lido di Catanzaro alle ore 7:00.
"Regionale per Sibari in partenza alle ore 11:25". Che sia chiaro, lo
sapevo in anticipo. Ma si da il caso che io sia un viaggiatore
"<i>distipico</i>" che non baratta il proprio tempo e l'esperienza mistica e
letteraria del viaggio per una scatoletta di sardine targata
convenienza. Così mi recai all'esterno e percorsi un centinaio di
metri a piedi, fino al piazzale della stazione Lido delle ex "<i>Calabro
Lucane</i>". E su di cremagliera, fino alla "Città". E via a ciglio di
dirupo e sopra arditi viadotti, verso Soveria Mannelli. </div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Nella
lunga parabola della interruzione della ferrovia Catanzaro - Cosenza tra
Soveria e Rogliano, per smottamenti e frane nel mezzo, ci fu un periodo
in cui il servizio fu prolungato fino a Colosimi. C'era la corsetta a
spola tra le due stazioni, con il treno che sostava una manciata di
minuti e tornava indietro. Così organizzata serviva a poco, lo so, ma
per un viaggiatore senza scopo in vena di ammazzare il tempo, era un
manicaretto prelibato. Perché in mezzo c'era lui, il viadotto
Vaccarizzo. Perché dopo Soveria, la linea era avvolta da un manto di
neve. Perché in turno quel giorno c'era lei, la M4c360.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
E allora sapete che c'è?<br />
<br />
Più "Bianchi" di così si muore, testimone è la stazione.<br />
<br />
Speriamo che la M4c360 torni ad essere di buon auspicio, tra Cosenza e Catanzaro.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7Xc1e6mEdXaaVnM649UEdrPlM0eWGTKBjnaY-LMwHda9FWY_ZkjIqxeGux_oePjkUuXhgt_WRovXi8v6UXeaA0PYazvW-8epqadG9clAAQbCKO9spR70BRHtllEMdFB1XE4ArQQ9kYFo/s1600/32607656671_32067957d3_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7Xc1e6mEdXaaVnM649UEdrPlM0eWGTKBjnaY-LMwHda9FWY_ZkjIqxeGux_oePjkUuXhgt_WRovXi8v6UXeaA0PYazvW-8epqadG9clAAQbCKO9spR70BRHtllEMdFB1XE4ArQQ9kYFo/s320/32607656671_32067957d3_o.jpg" width="320" /></a></div>
AlexMoshttp://www.blogger.com/profile/12013671758052479216noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1366134786931686605.post-88888975729386163542016-08-19T22:20:00.001+02:002016-08-19T23:13:10.761+02:00E' tornata a sbuffare (racconto di chi quel treno, finora, lo ha solo sognato)<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
Sila all'alba di ferragosto è una distesa dominata dal verde degli
abeti e dal giallo dell'erba secca, condita ogni tanto da nuvole di
nebbia che avvolgono e fagocitano case, siepi, strade.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alle
6 e 20 a Camigliatello si sentono solo i passi generati dalla
corsetta mattutina dei villeggianti e qualche tazzina di caffè
proveniente da uno dei pochi bar aperti, tutto accompagnato dal
leggero fruscio degli alberi che avvolgono il piccolo centro silano. </span>
</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'alba
mi sorprende mentre passeggio sopra la passerella metallica che
scavalca la stazione: il sole spunta proprio lì, in fondo al binario
che va verso San Giovanni in Fiore. </span>
</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E'
l'alba di un nuovo giorno. In tutti i sensi.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgrvdVBdpYEavUVEnQcMWHFz1LN3zFb9BSu1Fccp3kRMyjNe84NEJ-GdnUBZ6jrgXYalzscf2eCAiOEGCoXv1Lvxof8FcMGU2uWj-Qe0Un1PZfz8I3tW8N0cEktc4ZWbtwQr9e4UnXtqI/s1600/DSC_1775.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgrvdVBdpYEavUVEnQcMWHFz1LN3zFb9BSu1Fccp3kRMyjNe84NEJ-GdnUBZ6jrgXYalzscf2eCAiOEGCoXv1Lvxof8FcMGU2uWj-Qe0Un1PZfz8I3tW8N0cEktc4ZWbtwQr9e4UnXtqI/s320/DSC_1775.JPG" width="320" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
fondo, vicino alla rimessa, tre figure si muovono a passo sicuro:
sono Pietro, Sergio e Luigi, ossia tre delle persone capaci di revisionare la FCL 353 totalmente in casa, all'interno del deposito di Cosenza delle Ferrovie della Calabria, in un'epoca in cui queste lavorazioni (e quindi questi saperi e questi mestieri) sono pressochè sempre demandate a ditte esterne. Sono, loro assieme ai loro colleghi, una delle eccellenze meno conosciute e <i>riconosciute</i> di Calabria, ed anche alle 6 del mattino, a ferragosto, sono presenti.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con Alessandro, l'unico compagno di viaggio del quale non farei mai a meno, specie quando c'è da calpestare l'erba della Sila, ci
avviciniamo alla rimessa, le cui ventole poste sui lati sputano già
fuori il fumo dell'ancora freddo propulsore Isotta Fraschini, cuore
pulsante del luccicante locomotore LM4 606. Con il suono cupo del
“coccodrillo della Sila” a riempirci le orecchie, ci salutiamo
con gli inseparabili ed immancabili Sergio e Luigi, mentre Pietro è
in cabina in attesa di agganciarsi al carro cisterna, posto una
decina di metri più avanti, in corrispondenza della piattaforma
girevole. Ci saluterà, col suo solito sorrisone, pochi minuti dopo.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "yu gothic light" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNWpveKri-08M4bkv1TybFFnTWDmxBT5S7MKLuAeBYRtWBrlrzlqMI0oaabmH0JjUnbCtZObxjqWLkABfb8Uj390YGp6M6z1lB9mjDX5VzzObnRJbit7tXCVR_QO1K2vd5bcTzAuTHX9o/s1600/DSC_1837.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNWpveKri-08M4bkv1TybFFnTWDmxBT5S7MKLuAeBYRtWBrlrzlqMI0oaabmH0JjUnbCtZObxjqWLkABfb8Uj390YGp6M6z1lB9mjDX5VzzObnRJbit7tXCVR_QO1K2vd5bcTzAuTHX9o/s320/DSC_1837.JPG" width="320" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Trainata
dal locomotore, con quella calma che si usa quando si sveglia una vecchia signora a quest'ora del mattino, la 353 esce dalla
rimessa.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Personalmente,
in Sila finora l'avevo solo immaginata e sognata, e vederla lì
adesso, sotto altissimi abeti e poggiata su quei binari fino a pochi
mesi fa arruginiti ed invasi dalla vegetazione e dal degrado, è stata una
sensazione strana, particolare. Emozionato per essere riuscito finalmente a
vederla splendere al sole della Sila, tranquillo perchè fondamentalmente non c'è nessun altro posto al mondo dove quella locomotiva possa davvero stare.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'accensione
di una locomotiva a vapore non è un procedimento da quattro soldi,
non ti basta girare alcuna chiave nè schiacciare nessun pedale, nemmeno spingere per qualche metro e poi mettere la prima. L'accensione di
una locomotiva a vapore è un rito, un lavoro sapiente e certosino,
un'arte di cui sono rimasti ormai pochi gli interpreti più
autentici. </span>
</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E' il gioco in cui il tridente Pietro-Sergio-Luigi si muove alla grande: boccola per
boccola si verifica che sia tutto nella norma, mentre viene rabboccato l'olio sguardi fuggenti cercano di scorgere anche il minimo difetto, la
minima cosa fuori posto, la più insignificante delle anomalie. Ogni
tanto Pietro monta in cabina e spala carbone, il fumo si fa più denso ed il freddo comincia a mollare la presa. </span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "yu gothic light" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmaNM55BLo2-Wo__HAJtn5pnui2D3hOOEF40G0tIkXh95uwRGaHeyRitxSFdVMmqmFZerG5GRgU17c6hAFyLmNjW7L_btZo4L27t25XyIKpraKfEYANMHLrDGKtujYNMlr9QixNvo88CI/s1600/DSC_1820-001.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmaNM55BLo2-Wo__HAJtn5pnui2D3hOOEF40G0tIkXh95uwRGaHeyRitxSFdVMmqmFZerG5GRgU17c6hAFyLmNjW7L_btZo4L27t25XyIKpraKfEYANMHLrDGKtujYNMlr9QixNvo88CI/s320/DSC_1820-001.JPG" width="320" /></a></div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8zUwc7HfNUYM4Lgpbp-MWqCvF99s362DnOmT0IebUNQyxS8FWCTFlKvvQ70jCrmezRPGDDMscyopWDgkyDEaRyDkgy-Z3oGB8r6rX1ztOPQUtySAmVqtbPImskuIGVm5CaxZAsWeZbfw/s1600/DSC_1825.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8zUwc7HfNUYM4Lgpbp-MWqCvF99s362DnOmT0IebUNQyxS8FWCTFlKvvQ70jCrmezRPGDDMscyopWDgkyDEaRyDkgy-Z3oGB8r6rX1ztOPQUtySAmVqtbPImskuIGVm5CaxZAsWeZbfw/s320/DSC_1825.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;">Gli "sguardi fuggenti" nelle viscere della 353</span></td></tr>
</tbody></table>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Parte il
motocarrello per ispezionare la linea fino a Moccone, nel frattempo
viene spostata la locomotiva su un binario adiacente e il locomotore,
assieme al carro cisterna, si portano in testa lato Moccone alle tre
lucenti carrozze parcheggiate sul terzo binario della stazione di
Camigliatello.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel
frattempo arrivano anche il capostazione, il “supermacchinista”
Giuseppe e, poco dopo, Pino, le cui mani, che prima ci stringono in
un abbraccio per un saluto, saranno quelle incaricate di tenere a bada gli 800 cavalli della 353.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>“<span style="font-family: "yu gothic light" , sans-serif;">Jam
e' ppiamu u cafè?”</span></i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Jam
e' piamulu. Mandiamo giù la più irrinunciabile delle bevande, e
mentre la stazione si inizia a popolare, tra turisti curiosi e
dirigenti delle FC, la locomotiva è ormai quasi in pressione, pronta
ad unirsi al convoglio già pronto sul terzo binario.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E poi ancora olio, vapore, il fuoco che scoppietta e l'acqua che freme dentro i cassoni, mentre ci gustiamo ancora una volta i video finiti sul web con l'ennesimo primo viaggio della 353 in Sila. Spala carbone, ne spala ancora, ormai c'è solo da attendere che la caldaia raggiunga la pressione giusta per poter muoversi.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "yu gothic light" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEm9FCHnWwLU-pXbyLARwAoQOLWlZZMJAhiJe_g6tJR_H-R5JUsBPQfDArAqsCd1pGaD2UqsfsW7PatWA4unIWX6ch2Snix_e1HOqSsJDz4mlRbTxYZn9Ww8jJU4VHJraUQWGNxRU7-NQ/s1600/DSC_1852.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEm9FCHnWwLU-pXbyLARwAoQOLWlZZMJAhiJe_g6tJR_H-R5JUsBPQfDArAqsCd1pGaD2UqsfsW7PatWA4unIWX6ch2Snix_e1HOqSsJDz4mlRbTxYZn9Ww8jJU4VHJraUQWGNxRU7-NQ/s320/DSC_1852.JPG" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEice0dABihoRPN8VidZ6XmKtF3KLWyUZaiwvZOj-M_AgQoBA0XZG6NXEHCVegp5_mJnabpj6NMJngmBjVE-xJK2my2saAO-akuBO1LNd7IaxPFMqcxRMIoyfCm8fs0l8lEnZXOCQth0pT8/s1600/DSC_1923.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEice0dABihoRPN8VidZ6XmKtF3KLWyUZaiwvZOj-M_AgQoBA0XZG6NXEHCVegp5_mJnabpj6NMJngmBjVE-xJK2my2saAO-akuBO1LNd7IaxPFMqcxRMIoyfCm8fs0l8lEnZXOCQth0pT8/s320/DSC_1923.JPG" width="320" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "yu gothic light" , sans-serif;"><br /></span></div>
<br />
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sono
passate da poco le 8 quando il motocarrello rientra dall'ispezione
linea a San Nicola, andandosi a posizionare nello scalo merci
liberando la strada alla 353. La pressione è buona, parte il
compressore d'aria (anch'esso a vapore, il cui movimento crea uno dei
suoni caratteristici di queste macchine) e, quando sono ormai le 9,
la 353 si muove autonomamente verso il resto del convoglio. </span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In attesa del via libera, ci rechiamo a Moccone, il nuovo capolinea del servizio turistico silano. La stazione, posta a poca distanza dallo svincolo della S.S.107, è gremita di gente, ed è persino difficile trovare posto dove lasciare la macchina. Parcheggiamo nell'esatto istante in cui il convoglio sbuca dalla curva antecendente la fermata, tempo di vederlo fermarsi e gli andiamo incontro, mentre una possente colonna di fumo nero si sprigiona dal fumaiolo della 353.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "yu gothic light" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfGrfzDwQ9FtLQ16P30aDe9zHxi1fDws88LQO3i4W4gqRfDxcMr8AWfhklLby1p431FuSA8EBVphhVp1LlewlH6EW-K6DSo3mQ-NLSxu43VXUSpzMV7eK9EVuqjOSdf99wBJjO9uEneTY/s1600/DSC_1959.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfGrfzDwQ9FtLQ16P30aDe9zHxi1fDws88LQO3i4W4gqRfDxcMr8AWfhklLby1p431FuSA8EBVphhVp1LlewlH6EW-K6DSo3mQ-NLSxu43VXUSpzMV7eK9EVuqjOSdf99wBJjO9uEneTY/s320/DSC_1959.JPG" width="320" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "yu gothic light" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ci troviamo anche con gli inseparabili Vincenzo e Marcello, venuti a darci manforte nelle riprese fotografiche per la giornata. Al di là del tronchino posto a protezione del passaggio a livello, si sviluppa la linea verso Cosenza, con il viadotto Piccirillo infestato dagli arbusti...e guardarlo con l'odore dei fumi di scarico del 606 nelle narici, segno di una ferrovia tornata a vivere, è un contrasto difficile da digerire.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Accompagnamo il treno lungo la linea, cercando punti buoni dove poterlo fotografare immerso nel paesaggio della Sila. E vederlo transitare lì in mezzo alle foreste, ai campi di patate, sul ponte di Righio come sulla curva in discesa verso San Nicola Silvana Mansio è bello, davvero bello, non ci sono altre parole per descriverlo. E' bello perchè la testa ti va al 2009, quando con Alessandro andavamo a Camigliatello e vedevamo il 606 fermo con le quattro carrozze dietro di sè, e lo striscione "Torneremo a sbuffare" appeso lì sulla passerella. E la testa ti va ancora alla prima volta a Santo Janni, alle vertigini di fronte al viadotto di San Pietro in Guarano, alle orme dei lupi sulla neve calpestata per arrivare alla fermata di Fondente, a tutte quelle idee, quei progetti, a quei binari arrugginiti che spasmodicamente volevi veder tornare a splendere, costi quel che costi. In fin dei conti, perchè? Non te n'è entrato nulla in tasca e probabilmente mai ti entrerà. Perchè?</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Perchè è bello, perchè il fischio della 353 in quei boschi ti fa vibrare il cuore fin dentro alle sue più nascoste cavità, perchè l'amore che quei ferrovieri ci mettono è troppo forte ed evidente per essere ignorato, perchè le facce stupide dei turisti non hanno prezzo, perchè in Calabria non può andare sempre tutto male.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "yu gothic light" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhStgcnyze2hAqSCIrl9NMfNpcFL4l_5U5CRzZ4rE6cKYSXuq5a__6At656pHpB02D65YEVbd4Pj1WNK9rqfcfKBVe4BZmQuawk3QKKNR5-LXWWwL-bAR6isJk4uQ2h53k0xFxrbfVNd8Y/s1600/DSC_1985.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhStgcnyze2hAqSCIrl9NMfNpcFL4l_5U5CRzZ4rE6cKYSXuq5a__6At656pHpB02D65YEVbd4Pj1WNK9rqfcfKBVe4BZmQuawk3QKKNR5-LXWWwL-bAR6isJk4uQ2h53k0xFxrbfVNd8Y/s320/DSC_1985.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA6T7PW2_hEf8r49HQxAg-sU3-K7iKyNsCZigoUh0BewEqoHW6CmDO0K0ijlW9G6Y95HubaQB3lV6x4EM2ahyBJBrwL88-0hW-VjPv56GGuuxpyQ6qDXhUFciZV0mLvzxbsrJtCl46gSg/s1600/DSC_1999.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA6T7PW2_hEf8r49HQxAg-sU3-K7iKyNsCZigoUh0BewEqoHW6CmDO0K0ijlW9G6Y95HubaQB3lV6x4EM2ahyBJBrwL88-0hW-VjPv56GGuuxpyQ6qDXhUFciZV0mLvzxbsrJtCl46gSg/s320/DSC_1999.jpg" width="320" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "yu gothic light" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-pe_ugs5gIBJG328vIg5KCaeZQsZNUcCadbj3p-9LfFEkMSOzK4y7Hly_4xyk4NQSY3xjnLU59AfzhotH9fXXkicpN-dm4ZESQktBZTBMTCS7hC_LmWBT8TkhkFitZAR7lwKyMaMjKZc/s1600/Foto+16-08-16%252C+16+37+08.jpg" imageanchor="1" style="font-family: "Yu Gothic Light", sans-serif; margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-pe_ugs5gIBJG328vIg5KCaeZQsZNUcCadbj3p-9LfFEkMSOzK4y7Hly_4xyk4NQSY3xjnLU59AfzhotH9fXXkicpN-dm4ZESQktBZTBMTCS7hC_LmWBT8TkhkFitZAR7lwKyMaMjKZc/s320/Foto+16-08-16%252C+16+37+08.jpg" width="320" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "yu gothic light" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alla stazione più alta d'Italia, a San Nicola, la manovra di inversione a mano. Tra l'odore delle salsicce arrostite da Devis e famiglia, la 353 viene girata su quella stessa piattaforma che, in questi anni, avevamo girato per scherzo dopo i lauti pranzi al ristorante costruito sulle quattro rimorchiate Ranieri nell'ex scalo merci della stazione. Ancora tutti con smartphone alla mano, i "wow" esclamati dai viaggiatori si sprecano. Poi avanti, fino alla colonna idrica per fare rifornimento di acqua, mentre Giuseppe col 606 ed il carro cisterna entrano in stazione e i viaggiatori, meritevoli anche loro di un momento di pausa dopo le emozioni del breve ma intenso viaggio a vapore, si rifocillano a dovere.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "yu gothic light" , sans-serif;"></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "yu gothic light" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "yu gothic light" , sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBwRuAJSvdigjO89BuugkaKmGcDD7eZcHB7z4foxF72-KGe2Jk-jv5DWubrGWxlWkvhrESGOX5n7171S2AAj4xhzhkylMNevaQcWbiuXJr5RqE7qyH6jq8D-mhspaq8mS9bWQMfu1l52Q/s1600/Foto+16-08-16%252C+16+38+53.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBwRuAJSvdigjO89BuugkaKmGcDD7eZcHB7z4foxF72-KGe2Jk-jv5DWubrGWxlWkvhrESGOX5n7171S2AAj4xhzhkylMNevaQcWbiuXJr5RqE7qyH6jq8D-mhspaq8mS9bWQMfu1l52Q/s320/Foto+16-08-16%252C+16+38+53.jpg" width="320" /></a></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "yu gothic light" , sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_WVxXIgy-E5Dbj4y27e5SihijFJxR-rnVqOWHgs_cuQAOWC8AANSm4VqxMUzQUqJDuyg3Tq9_nICC_EuP00x1kP7EVx2MPD24_yVf1jxYtMncNXtJBJZ0AsTEmz063Lih7B9jiyeqEvU/s1600/Foto+16-08-16%252C+16+39+30.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_WVxXIgy-E5Dbj4y27e5SihijFJxR-rnVqOWHgs_cuQAOWC8AANSm4VqxMUzQUqJDuyg3Tq9_nICC_EuP00x1kP7EVx2MPD24_yVf1jxYtMncNXtJBJZ0AsTEmz063Lih7B9jiyeqEvU/s320/Foto+16-08-16%252C+16+39+30.jpg" width="320" /></a></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "yu gothic light" , sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLawmiAFizNLqLUurr5oRPr57LeJFxxkJCVM67kxQPFv8hYS7FkopKRgWk5YVm2QBphVpVcedLx7jGYL57XddLG3VWgmmbONb5adqjj07rn2tcIeopF7QJKizuV4vrqI-zrveAg_ViUFY/s1600/DSC_2025.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLawmiAFizNLqLUurr5oRPr57LeJFxxkJCVM67kxQPFv8hYS7FkopKRgWk5YVm2QBphVpVcedLx7jGYL57XddLG3VWgmmbONb5adqjj07rn2tcIeopF7QJKizuV4vrqI-zrveAg_ViUFY/s320/DSC_2025.jpg" width="320" /></a></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "yu gothic light" , sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj22V6KUs7F3UM3bHb00i3p68jmglnxxg_3W-y4lfhQISr3fCMM_74NGF9px1lPAnc5TuP724cRE3OKUc9iJOALrwM3k3v5YA1tJjFIZRucaUERMyrIJuYR6JTpaSkNxQ4yWmK0fbAIlYo/s1600/DSC_2045.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj22V6KUs7F3UM3bHb00i3p68jmglnxxg_3W-y4lfhQISr3fCMM_74NGF9px1lPAnc5TuP724cRE3OKUc9iJOALrwM3k3v5YA1tJjFIZRucaUERMyrIJuYR6JTpaSkNxQ4yWmK0fbAIlYo/s320/DSC_2045.JPG" width="320" /></a></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "yu gothic light" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "yu gothic light" , sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8nD6dgVlD3P38xpKRC-wP6uAhr4QQuqfkVqzIVZTPX8uPBgJt-uKufxs9qatdeMO1nwpkfxJarEH5FkFd7huyiyRWW6g-IQNm0k4cNMJW9jGfEjJYtbQyyY6nwUDddhU_wp5vOkbnswg/s1600/DSC_2087.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8nD6dgVlD3P38xpKRC-wP6uAhr4QQuqfkVqzIVZTPX8uPBgJt-uKufxs9qatdeMO1nwpkfxJarEH5FkFd7huyiyRWW6g-IQNm0k4cNMJW9jGfEjJYtbQyyY6nwUDddhU_wp5vOkbnswg/s320/DSC_2087.JPG" width="320" /></a></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "yu gothic light" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pietro, e neanche tanto a torto, mi dice scherzosamente di essere forse il ferroviere più fotografato d'Italia. Ci vuole poco a capirne il motivo, dato che nessuno rinuncia ad una foto sulla 353 con il berrettino FCL in testa. Attorno alla locomotiva passeggia il vecchio capostazione Caligiuri, storico residente della stazione, il quale non si risparmia nel raccontare agli avventori storie ed aneddoti legati alla ferrovia ed a quelle macchine, mentre alle sue spalle il piccolo museo allestito all'interno dell'ufficio del capostazione fa bella mostra di sè.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Passa oltre mezz'ora prima che tutti si preparino a ritornare in carrozza, visto che i rispettivi pranzi di famiglia aspettano, salutiamo anche noi. Torniamo verso Camigliatello sostando però un attimo a Righio, cercando un ultima foto sul caratteristico viadotto. E' l'ultimo boccone di un piatto che attendevamo (mai comodamente seduti) da troppo tempo.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: "yu gothic light" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "yu gothic light" , sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhU1Zhc0ORyIymo89BLcTG4ptBHnGzwB8EW9hhDkgLAtlLalBbOfE4cEXVlMJ2OmLDOmkeiNSAF7QYYA-u25FSsewbjXXOAP3cOw_brO0DjfJOQfnyg3tC0kKDAgWI2QRzXMAoc3wvrQOs/s1600/DSC_2107.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhU1Zhc0ORyIymo89BLcTG4ptBHnGzwB8EW9hhDkgLAtlLalBbOfE4cEXVlMJ2OmLDOmkeiNSAF7QYYA-u25FSsewbjXXOAP3cOw_brO0DjfJOQfnyg3tC0kKDAgWI2QRzXMAoc3wvrQOs/s320/DSC_2107.jpg" width="320" /></a></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "yu gothic light" , sans-serif;"><br /></span></div>
<br />
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ho esaurito le parole, non ne trovo più di adatte alla situazione. Non mi aspetto che molti di voi capiscano tanta enfasi in questo racconto, della sua singolarità me ne rendo perfettamente conto. Ma se è vero che Rino Gaetano cantava "Se mai qualcuno capirà, sarà senz'altro un altro come me", allora non mi preoccupo assai. Dal canto mio, vi consiglio di farci un giro, lassù in Sila.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Poi mi direte...<br /><br /><i>Vittorio Lascala</i></span></div>
Shay Parkmanhttp://www.blogger.com/profile/04372117923058152511noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1366134786931686605.post-75128466186591553342016-05-28T00:12:00.001+02:002016-05-28T00:20:46.821+02:00Amarcord silano<i>Siamo storie nelle geografie.</i><br />
<br />
<i> Sta a noi tracciare le rotte, sta a noi riscriverle.</i><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjz1fZtMLbs5krubHyXgbvpG4pA4ta30p3mvpiDkdtWQJrovtZ840FaRnxY8FldTa4kSy1XHgTsT7SP0cKlZvTIjSe9T6qqzd2XJHYB0SaKtROT_pudl73GF8tujXYIYTgVXzLNn0Oe9iM/s1600/Sila.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjz1fZtMLbs5krubHyXgbvpG4pA4ta30p3mvpiDkdtWQJrovtZ840FaRnxY8FldTa4kSy1XHgTsT7SP0cKlZvTIjSe9T6qqzd2XJHYB0SaKtROT_pudl73GF8tujXYIYTgVXzLNn0Oe9iM/s320/Sila.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Stazione FC di Camigliatello Silano. M4c360 pronta a prestare servizio come regionale per Cosenza. Parcheggiate sul piazzale le vetture storiche dei treni speciali turistici a vapore. (15 agosto 2007)</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Era l'agosto del 2007, era il terzo anno che scendevo in Calabria e
salivo in Sila. Non conoscevo nessuno di voi, a parte due pittoreschi
nickname su un forum di ferrovie (tali Pitagora86 e exp826). Non sono le
prime foto che scattai alla ferrovia silana, furono però i primi scatti
dedicati alla stazione di Camigliatello che allora, per dirla alla
Guccini "<i>era cosa viva</i>". Allora fantasticavo su<span class="text_exposed_show">l
modo di arrivarci in treno da Cosenza, ma temporeggiavo perché volevo
portarci mia moglie (ebbene si, ci eravamo sposati da appena due mesi).
Era rimasta solo una coppia in orario, che saliva da Cosenza poco dopo
le 9 e scendeva alle 13:00. Come spesso accade, si rimandano quelle cose
che bisognerebbe fare subito, pena il rischio di non ripeterle più.
Questo è tanto più vero nel mondo implacabile delle ferrovie secondarie
quando, consuetudini durate decenni vengono cancellate di colpo con un
cambio d'orario. E infatti, pochi mesi dopo, nel 2008, il treno
ordinario non salirà più nel cuore della Sila, verrà attestato a
Spezzano della Sila, dove vivacchierà per due anni ancora. Nella foto si
scorge la M4c360 pronta ad effettuare il regionale di ritorno su
Cosenza.</span><br />
</div>
<div class="text_exposed_show" style="text-align: justify;">
In realtà questa foto, a ben guardare, contiene un doppio monito.<br />
<br />
Anche quelle carrozze verdi, dei treni speciali storici, erano presenza
abituale, quando d'estate le corse turistiche tra Camigliatello e San
Nicola diventavano pane ordinario settimanale. Ancora per poco. Sempre
pochi mesi dopo, in quel dannato febbraio del 2008, scadrà la revisione
della caldaia della FCL 353 titolare di quel prestigioso convoglio. La
circolabilità verrà prorogata per pochi mesi, quei 6 necessari per
salvare la stagione estiva. Poi la 353 verrà rispedita a Cosenza dove
per anni giacerà smontata in deposito per il rifacimento della caldaia e
il suo definitivo recupero. Le carrozze verdi gireranno in Sila
un'altra estate ancora, quella del 2009, stavolta condotto dal LM4 serie
600 che, fino all'anno prima, trainava il carro antincendio. Prima
della definitiva sospensione del servizio.<br />
<br />
Conservo il ricordo di
una delle ultime corse della 353 nel suo atto di arrivo e conseguenti
manovre di rifornimento e giratura, a San Nicola Silvana Mansio, tetto
ferroviario d'Italia, di quell'agosto del 2008. Ma questa è un'altra
storia, che vi ho già raccontato <a href="http://ferrovieincalabriaviaggi.blogspot.it/2010/04/vapore-sulla-sila-21082008.html">(Vapore sulla Sila 21.08.2008)</a><br />
<br />
A mio
modo sono stato testimone involontario e indiretto della fine di
un'epoca. Non sarò calabrese, non sarò silano, però, come dice qualcuno,
"ne ho vedute di cose da raccontar" anche lassù. E questa foto suo
malgrado è storia.</div>
AlexMoshttp://www.blogger.com/profile/12013671758052479216noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1366134786931686605.post-16096141646521398022014-07-30T22:42:00.002+02:002014-07-30T23:01:27.789+02:00Auguri!<div style="text-align: justify;">
Sono passati 5 anni da questo viaggio all'interno della Calabria che, per buona parte, non esiste più. Era il 29 luglio del 2009, e questa data resterà per sempre impressa nel mio calendario esistenziale, perché quel giorno conoscerò alcuni dei miei migliori amici: Vittorio Lascala, Francesco Lazzaro, Roberto Galati. Aggiungo all'elenco anche Luca Pisconti, sebbene l'incontro con Luca avverrà qualche giorno dopo, l'8 agosto dello stesso anno. Come dire, l'ossatura dell'attuale Associazione di "Ferrovie in Calabria" (al quale aggiungo a pieno titolo l'amico Vincenzo Calabrò), che allora non era ancora costituita, ma di fatto era già attiva sul campo come promotrice della salvaguardia e valorizzazione del patrimonio ferroviario calabrese passato e presente, con un occhio sempre attento al futuro prossimo. Se è vero che in quel tempo, 4 ragazzi calabresi dell'età compresa tra i 16 e i 23 anni, dedicavano parte dei loro pomeriggi, a tirar fuori dai rovi a colpi di falcetta una gloriosa automotrice che giaceva abbandonata, diciamo pure dimenticata: sto ovviamente parlando della "Emmina" M1c37, accantonata in un tronchino della stazione FCL di Catanzaro Lido nel lontano 1970. A ben guardare, fu proprio quello il primo atto materiale che pose la prima pietra dell'attività su cui ancora oggi si basa, la c.d. associazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Allora il cuore pulsante di tutto era il blog di "Ferrovie in Calabria", che era assimilabile al diario personale in cui il creatore, e ancora unico autore, Roberto Galati, annotava tutto quanto si muoveva sui binari delle ferrovie calabresi. Che è poi diventato una sorta di DLF in cui si sono coagulati e riuniti gli appassionati calabresi della materia, per discutere proposte, monitorare lo stato dei trasporti su ferro, iniziando ad acquisare una precisa struttura e fisionomia che andava ben oltre i resoconti, pur sempre puntuali, e gli umori, che il buon Roberto annotava con sagacia e passione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Quel 29 luglio collezionai tutta una serie di "prime" esperienze personali. Presi il reg 3811 Taranto - Catanzaro Lido (allora esistevano ancora i collegamenti diretti regionali per la Puglia, sia da Catanzaro che da Cosenza), e fu la prima volta che presi un treno sulla jonica diretto a sud di Corigliano. Arrivai alla stazione di Catanzaro Lido (e fu la prima volta che presi confidenza con la Catanzaro ferroviaria, sia in ambito FS che in quello delle Ferrovie della Calabria). Feci la corsetta da Catanzaro Lido FC a Catanzaro Città FC (e fu contemporaneamente il mio primo viaggio in treno sulla rete della sopravvivente costola calabrese delle ex Ferrovie Calabro Lucane, e il mio primo viaggio su una linea ferroviaria munita di cremagliera); mi recai, per la prima volta, alla ex stazione cittadina di Catanzaro Sala, abbandonata da un anno contestualmente all'apertura della variante ferroviaria tra Catanzaro Lido e Settingiano della linea Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale, e conseguente inaugurazione della nuova stazione cittadina di Catanzaro nel bel mezzo del deserto del Germaneto (ma li ci andrò più tardi). Non ultimo, fu il mio primo incontro fisico con un'ex automotrice monodirezionale "Emmina" delle ex Calabro Lucane. Fu anche il mio primo viaggio a bordo dell'espresso "Freccia Adriatica" durante il viaggio di ritorno da Catanzaro a Corigliano. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieujHz2N9dSvueR81ftfPcsSh4Y-5g_isb_i1RK7dij1Ly-QwwMFpml5IwMb6MbxpNyKQRtj-YgfEPf1aVLEvnriDu5LMt6Yn3RDY6Y7JpH1rPvh-XBKMz2bYrcstqtbT3JOK28aGQVq8/s1600/Catanzaro+Sala.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieujHz2N9dSvueR81ftfPcsSh4Y-5g_isb_i1RK7dij1Ly-QwwMFpml5IwMb6MbxpNyKQRtj-YgfEPf1aVLEvnriDu5LMt6Yn3RDY6Y7JpH1rPvh-XBKMz2bYrcstqtbT3JOK28aGQVq8/s1600/Catanzaro+Sala.jpg" height="240" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">29/07/2009: Ex stazione FS di Catanzaro Sala, ad un anno dalla definitiva chiusura</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Al di là di tutto questo a far da cornice, fu una delle mie più belle giornate a sfondo ferrovario che io abbia vissuto nel segno dell'amicizia e della condivisione. Sono passati 5 anni in cui abbiamo fatto tante belle cose insieme, e che, tra qualche giorno, festeggerò con alcuni di voi prestando servizio a bordo del secondo treno storico Cosenza - Rogliano che, con tanto impegno e passione, insieme alla società "Ferrovie in Calabria", vi siete apprestati ad organizzare. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Avanti per i prossimi cinque anni, almeno!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJhAc3eof0cD5dy_8Hb6qG4Tkve55iioFE8SJhYY-XZD63vZtHFF3b4ShGejmD5jAgigEn2ezF4Di_n61p-r4oiCmvWdmuAXCZEzolY-VBTI-3OtvwZWxMcLxOQZwor6UWPN-eLkpawAo/s1600/locanda_2.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJhAc3eof0cD5dy_8Hb6qG4Tkve55iioFE8SJhYY-XZD63vZtHFF3b4ShGejmD5jAgigEn2ezF4Di_n61p-r4oiCmvWdmuAXCZEzolY-VBTI-3OtvwZWxMcLxOQZwor6UWPN-eLkpawAo/s1600/locanda_2.png" height="320" width="227" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Locandina ufficiale del Treno speciale con materiale Storico Cosenza - Rogliano che si effettuerà nella giornata di domenica 3 agosto 2014</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
AlexMoshttp://www.blogger.com/profile/12013671758052479216noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1366134786931686605.post-22731746348865278502014-04-06T18:38:00.002+02:002014-04-06T19:34:21.364+02:00Treno storico Cosenza - Rogliano 02.03.2014<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKE0SJSBwH5WEO98uSegaacsPsdL5vNm7rDkr6nENFlLfGVHWsgB04xXqH_yEjaRCYRlnLLeH43Gtzuig5pSQCQkgRP0-5jwpH3AGjoz62HO55yw9sUaKlN1ItnI0_SFzSBJmTu9mf7ho/s1600/DSC_0052.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKE0SJSBwH5WEO98uSegaacsPsdL5vNm7rDkr6nENFlLfGVHWsgB04xXqH_yEjaRCYRlnLLeH43Gtzuig5pSQCQkgRP0-5jwpH3AGjoz62HO55yw9sUaKlN1ItnI0_SFzSBJmTu9mf7ho/s1600/DSC_0052.jpg" height="214" width="320" /></a></div>
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"Ferrovie in Calabria" in trasferta in ... Calabria. Messa giù così può sembrare una provocazione ma chi scrive si è sobbarcato i 600 km che separano Terni da Cosenza per seguire e documentare l'evento. In qualità di primo iscritto dell'Associazione proveniente da fuori regione, e al contempo anche l'ultimo membro della stessa ad aver visto la locomotiva FCL 353 Borsig in servizio turistico regolare sulla Sila <a href="http://ferrovieincalabriaviaggi.blogspot.it/2010/04/vapore-sulla-sila-21082008.html">( Vapore sulla Sila - 21.08.2008)</a> prima dell'accantonamento per revisione, non potevo mancare all'evento. Considerando che i miei amici calabresi, oltre ad aver lavorato per l'organizzazione del viaggio, erano quel giorno fattivamente impegnati sul campo per la riuscita dello stesso, mi accollo il piacevole onere di raccontare questa insolita trasferta che profuma di casa. Quella mattina io e il mio amico Arnaldo Vescovo abbiamo raggiunto il Deposito cosentino di Vaglio Lise intorno alle ore 7:30. Siamo stati i primi ad entrare nell'area, fatta eccezione per le maestranze FC che stavano già lavorando alacremente alla preparazione del convoglio. La notte precedente un violento acquazzone aveva colpito Cosenza, ma quel mattino il sole spendeva alto e forte, a risplendere sulle fiancate nere e tirate a lucido della quasi novantennale locomotiva. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRyveQjktHr7HyojQ_4AV5EmvmqkdWAHVB_lzb29CZFfyqKJefo_Q1cnqytLaw7Qj81FdBuwsSC3i6yd3ewddKbZk_W65uiMo0cs28RekRkeCOcFIWMZ5nBXTN9PutCX1Yd3zm48PlQuo/s1600/DSC_0128.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRyveQjktHr7HyojQ_4AV5EmvmqkdWAHVB_lzb29CZFfyqKJefo_Q1cnqytLaw7Qj81FdBuwsSC3i6yd3ewddKbZk_W65uiMo0cs28RekRkeCOcFIWMZ5nBXTN9PutCX1Yd3zm48PlQuo/s1600/DSC_0128.jpg" height="214" width="320" /></a></div>
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Che fosse un giorno speciale lo si respirava nell'aria. Ma era qualcosa di più di un semplice, per quanto bello, treno a vapore. Era un sogno che si rimetteva in moto dopo un lungo torpore. Molte cose erano accadute da quell'estate del 2008, e solo pochi mesi prima organizzare un treno del genere appariva pura utopia. Da assiduo frequentatore del deposito cosentino avevo registrato, nell'ultima visita del luglio scorso, un'aria quasi di rassegnazione e nostalgica contemplazione sull'argomento, da sembrare quasi tabù. Fino a quando qualcuno non si è messo lì a lavorare concretamente sulla sua realizzazione, a fari spenti nell'ombra, coagulando tra loro le varie forze che, nel corso del tempo, si erano sfilacciate e disperse. Evidentemente il lavoro di quelle persone ha pagato, se oggi sono qui a raccontarlo.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdZ2T6tFv9s16a-YtCaiVI8_YPrswutaM03jU3jor5LmbFvagfe7gbZPLvVkMPvOOHx3OTFq5nJDEKAowR8Pd3rQWaYx1-C3GqWyy-f85PHEADToV00Qgp7UtuI_VlF11-T-dq2-jC21Y/s1600/DSC_0178.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdZ2T6tFv9s16a-YtCaiVI8_YPrswutaM03jU3jor5LmbFvagfe7gbZPLvVkMPvOOHx3OTFq5nJDEKAowR8Pd3rQWaYx1-C3GqWyy-f85PHEADToV00Qgp7UtuI_VlF11-T-dq2-jC21Y/s1600/DSC_0178.jpg" height="214" width="320" /></a></div>
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A poco a poco i primi partecipanti da fuori si sono radunati all'interno del Deposito, collezionando i primi scatti fotografici. Poi sono arrivati Roberto, Vittorio, Vincenzo e Francesco che subito si sono spostati alla stazione di Vaglio Lise a raccogliere le iscrizioni. Nel frattempo il convoglio veniva manovrato fino alla stazione da cui, di li a poco, avrebbe avuto inizio il memorabile viaggio. Che ha avuto il sapore di una festa paesana in movimento, più che di un treno storico. La forza operosa della Calabria che si rimetteva in moto. E moto fu, dapprima lento seppur poderoso, con la locomotiva che ha iniziato a staccare il convoglio dalle pensiline di Vaglio Lise per raggiungere in corsa la stazione "Centro", dove altri passeggeri attendevano l'arrivo del treno. Che finalmente iniziava ad aprirsi agli sguardi curiosi dei cittadini ancora ignari di quanto stava accadendo. Certo gli sbuffi della 353 non dovevano passare inosservati, di certo, attraversando il ponte sul Crati, ho potuto scorgere in alto molti curiosi affacciati osservare, in alcuni casi immortalare, il passaggio del convoglio sul ponte in ferro. Sosta a Casali, e di nuovo in corsa fino alla fermata di Bosco, per consentire al personale le operazione di controllo e lubrificazione di una boccola della locomotiva. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1-Qvk-Nd5BRFnn0q23PSdnLolYVXzCGXexZS2yYE2a_LXzUaj2o5prps8SIqVOcnxlaJ0TgrPpQmf18gEH822ReuQL9Q3bK-Sk-iqCyKwKPAnt_zwYZRqwfKzgdkcB-pzfk6GsexY224/s1600/Pedace.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1-Qvk-Nd5BRFnn0q23PSdnLolYVXzCGXexZS2yYE2a_LXzUaj2o5prps8SIqVOcnxlaJ0TgrPpQmf18gEH822ReuQL9Q3bK-Sk-iqCyKwKPAnt_zwYZRqwfKzgdkcB-pzfk6GsexY224/s1600/Pedace.jpg" height="214" width="320" /></a></div>
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A Pedace si è registrata la prima vera tappa di questo "viaggio nel tempo" a bordo del treno a vapore. Cogliendo l'opportunità offerta della sosta necessaria per le operazioni di rifornimento idrico della locomotiva, l'associazione "Ferrovie in Calabria" ha organizzato, in occasasione della 7° giornata nazionale delle "Ferrovie dimenticate" un'escursione a piedi sulla linea silana Pedace - San Giovanni in Fiore, chiusa al traffico dal 2010. Chi scrive non ha partecipato attivamente alla camminata, è rimasto in stazione a godersi in tranquillità il convoglio, mentre sui binari iniziavano a materializzarsi presenze inedite di persone del luogo evidentemente attratte dal movimento sottostante. Adulti che accompagnavano i figli vestiti con i costumi da carnevale in stazione a fargli vedere da vicino quel curioso oggetto nero sbuffante che tante volte in passato aveva solcato i loro binari.</div>
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Si riparte da Pedace, lasciando le ultime suggestioni di "Silana" alle spalle imboccando la lunga galleria che la separa da Pietrafitta dove ha avuto luogo un'altra sosta di controllo, e poi via fino ad Aprigliano, dove la gente del paese affacciata dai balconi di casa salutava il treno in sosta. Man mano che la ferrovia si incuneava tra i paesi e costeggiava la strada, abbiamo assistito a scene curiose di gente del luogo che, accortasi del passaggio del treno a vapore, modificava in corsa il proprio tragitto per accompagnarlo. </div>
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Chi fiancheggiava il convoglio dalla statale, estraendo il proprio cellulare per riprenderlo in corsa, chi si portava avanti per attenderlo in transito a un passaggio a livello o alla successiva stazione, ormai la partecipazione al treno storico non riguardava più i soli passeggeri a bordo dello stesso, ma si era estesa a macchia d'olio alle popolazioni locali, in una mobilitazione collettiva che non era più solo ideale, diventando a tutti gli effetti reale. Soste di rito a Piane Crati e Piano Lago per i controlli allo stato di salute della locomotiva, fino all'arrivo definitivo a Rogliano, cuore della manifestazione. </div>
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Mentre il personale era dedito alle manovre di giratura della locomotiva
e al suo rifornimento idrico, nel marciapiede della stazione è stato
allestito un punto ristoro per i passeggeri del convoglio, una parte dei quali, previa preventiva prenotazione, era stata sistemata in una trattoria del luogo. A sua volta, all'interno della stazione, il personale ferroviario, aveva organizzato un suo rinfresco a degna celebrazione della giornata. Dopo la pausa pranzo, è stata organizzata una visita guidata al centro di Rogliano, in preda ai festeggiamenti del carnevale. Che ha convogliato di fatto molti cittadini nella loro stazione, a rendere omaggio, come si conviene, ad un'ospite di riguardo. </div>
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Qui finisce il racconto ideale della giornata, che nella realtà è proseguito con il viaggio di ritorno, con una sosta supplementare a Pedace per il rifornimento idrico (la partenza ritardata da Rogliano aveva di fatto eroso parte della scorta d'acqua della locomotiva), un'ulteriore sosta mangereccia a Bosco dove è stato approntato un altro banchetto offerto da un'associazione locale in occasione della "Sagra del Maiale", e il definitivo ritorno tra le tenebre nella città di Cosenza. Che in quei giorni festeggiava anche il centenario della fondazione della locale squadra di calcio. </div>
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Che altro dire se non un .... "arrivederci alla prossima" ...</div>
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AlexMoshttp://www.blogger.com/profile/12013671758052479216noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1366134786931686605.post-73288739997649060212013-07-04T19:04:00.000+02:002013-07-04T19:18:22.669+02:00Dai due mari alla Transiberiana (no, non quella, l'altra!)Mentre le lancette scorrono pian piano sull’orologio, rese appariscenti dalla loro leggera fluorescenza, sulle colline attorno all’area di servizio di Campagna Est comincia a crescere un filo di luce che ne fa risaltare i contorni, spezzati qua e là da qualche pala eolica e la sua luccicante lucina rossa. Una stazione di servizio, come chissà quante altre in Italia, messa lì come un baluardo dell’insonnia, con il barista che smanetta sulla macchina del caffè con movimenti automatici, precisi, tanto precisi che quasi gli invidi quella sua lucidità. Ma in fondo è necessario essere così svegli alle quattro del mattino nell’area di servizio di Campagna Est, è necessario per poter servire con cortesia preconfezionata le flotte di viaggiatori scesi dai bus diretti a Roma, o dei tedeschi che nella loro incomprensibile lingua si avvicinano all’autogrill stringendosi un maglione sulle spalle, o dei camionisti in viaggio perpetuo, o dei due marocchini con la loro Opel Kadett carica di vestiario da vendere alla mattina sulle rive di Marina di Camerota, o dell’uomo d’affari che arriva da Grumento in Seicento.
O di chi, partendo all’una di notte da una pizzeria di Montepaone dopo una serata dietro il bancone del bar, sta andando a fare un salto sulla Transiberiana d’Italia.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiM1XUVwY5pwNu8HmqI5uVfiFja2Gmglijw0Qie4Bkhf3dSMmD_fjq86JmCZUUjSK8k0abnNahTISHfpTHTg6gm8dct0qu8Eb3kxifRvLbgRgIKnWOKhiHJumrfM-XyVfPTD_zg1-N96z0/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+%252811%2529.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiM1XUVwY5pwNu8HmqI5uVfiFja2Gmglijw0Qie4Bkhf3dSMmD_fjq86JmCZUUjSK8k0abnNahTISHfpTHTg6gm8dct0qu8Eb3kxifRvLbgRgIKnWOKhiHJumrfM-XyVfPTD_zg1-N96z0/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+%252811%2529.JPG" width="320" /></a></div>
Un viaggio sulla Sulmona-Carpinone è un appuntamento da tempo segnato in agenda ma mai portato a termine: la bellezza della linea, il suo carattere agreste, la tremenda somiglianza con le "nostre" linee ex-FCL, il sapore dell'avventura che si prova solo su queste linee secondarie, improbabili raccordi di diversi angoli d'Italia. Tuttavia vuoi per la lontananza, vuoi per casi di vario tipo, questo viaggio è sempre rimasto nel cassetto, fino alla chiusura della linea (il cui esercizio era stato già eliminato tra Carpinone e Castel di Sangro negli ultimi mesi del 2010) datata Dicembre 2011. Ma grazie alla caparbietà ed al coraggio delle associazioni Le Rotaie Molise e TransIta, mobilitatesi da subito per la salvaguardia della linea in concerto con numerosi enti locali ed altre associazioni, i treni hanno ripreso a circolare ad intervalli di tempo più o meno regolari (e non senza difficolta e ostruzionismi) sulla magnifica linea appenninica, pubblicizzata con l’azzeccato nome “Transiberiana d’Italia”, che ne rispecchia pienamente il già citato carattere avventuriero della linea. Nel 2013 sono stati organizzati <a href="http://www.transita.org/admin_transita/index.php?option=com_content&view=article&id=18:programma-generale&catid=21&Itemid=124">una lunga serie di treni speciali </a>alla scoperta dei numerosi e caratteristici centri attraversati dalla ferrovia, la quale lungo il suo percorso lambisce la Majella collegando luoghi di grande importanza turistica come Roccaraso ed economica come Castel di Sangro, stazione nella quale avviene l’interscambio con la linea della Sangritana da Lanciano, in fase di ricostruzione dopo diversi decenni di chiusura. Il treno del 30 giugno, organizzato per visitare il piccolo centro di Scontrone (ogni viaggio prevede un itinerario gastronomico e culturale diverso), è stato l’ultimo prima della chiusura di due mesi necessaria ad RFI per l’esecuzione di alcuni lavori sulla linea, lavori dei quali non è nota nel dettaglio la consistenza, ma che potrebbero portare anche delle cattive novità per la linea. Ma torneremo a parlare man mano nel dettaglio dell’iniziativa!<br />
Arrivati a Battipaglia con la luce del giorno sempre più insistente ed in larghissimo anticipo rispetto alla partenza del treno da Isernia, decidiamo di fare una sosta a Salerno, cogliendo l’occasione di fare colazione gustando una buona sfogliatella, appuntamento immancabile per un viaggio in Campania. Sono le 5 e un quarto del mattino, i locali del lungomare salernitano sono pieni dei ragazzi di ogni età reduci dal sabato sera in discoteca, mentre i binari ormai arrugginiti del vecchio raccordo portuale giacciono sotto il lunghissimo viale alberato che li ricopre.
Tempo di una passeggiata per sgranchire le gambe che si riprende l’auto in direzione Isernia, città che raggiungiamo nel giro di un paio d'ore scarse, esattamente quante ne mancano dal nostro arrivo alla partenza del treno, un buon motivo per fare un rapido pisolino.<br />
Alle 9 prendiamo "bagatti e bagatteddi" e ci rechiamo in stazione. Dopo un caffè al bar della grande stazione molisana (nel cui scalo sono rimasti due tender di locomotive a vapore) ci registriamo al banchetto dell'associazione TransIta, dove ci vengono consegnati i due particolari biglietti ed un depliant informativo sul viaggio che andremo ad intraprendere.<br />
Alle 9.58, poco dopo la partenza del Regionale Veloce per Roma Termini, fa ingresso in stazione il treno, in arrivo da Campobasso come Regionale 31039 (e che proseguirà per Campo di Giove come 31040), composto da ben quattro automotrici ALn663, che da Isernia trasporteranno l'impressionante numero di circa 250 persone.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicFql1KBdfrxjJiz_QfMoDIMcC6ujxADWZoT0XxS81Ddg7s_lomscabEer-hAUnKhvnz9QcdxYVTycw8My8QXjEB85dEID92ZCrQWP7M44GO-TpbHUuKFZF38NWMuQFvUWMEyXo5lqOeM/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(1).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicFql1KBdfrxjJiz_QfMoDIMcC6ujxADWZoT0XxS81Ddg7s_lomscabEer-hAUnKhvnz9QcdxYVTycw8My8QXjEB85dEID92ZCrQWP7M44GO-TpbHUuKFZF38NWMuQFvUWMEyXo5lqOeM/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(1).JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Panorama dal lungomare di Salerno all'alba</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsO1B-bWz4Fz2meDyJZ7ly3TozORLX86Sf5b_BnsDvE_hB-xG7-iwPPgP1JkP6VUUaTg-Qn57RptP3ESriFIi1tjq7qpxSaeAQMZNi-3inUDcx4rFl5nM9Ws_YPLpnlYeTiwUTCBrCxrg/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(2).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsO1B-bWz4Fz2meDyJZ7ly3TozORLX86Sf5b_BnsDvE_hB-xG7-iwPPgP1JkP6VUUaTg-Qn57RptP3ESriFIi1tjq7qpxSaeAQMZNi-3inUDcx4rFl5nM9Ws_YPLpnlYeTiwUTCBrCxrg/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(2).JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Isernia: viaggiatori in attesa del treno per Campo di Giove</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7OPtzG1pitMZ2SZwfRJSwofaAtkPnBH9pasC0LACRaFa3E5DXp2Q87xDppQiQyfYYycVkg0M0ktmOJlzhPpx79StSNPH9VheCIZ_tv6OWXdtqiLDKqISzpy06BSTDKxAr0XF-hX9CX2U/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(3).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7OPtzG1pitMZ2SZwfRJSwofaAtkPnBH9pasC0LACRaFa3E5DXp2Q87xDppQiQyfYYycVkg0M0ktmOJlzhPpx79StSNPH9VheCIZ_tv6OWXdtqiLDKqISzpy06BSTDKxAr0XF-hX9CX2U/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(3).JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il fabbricato viaggiatori della stazione di Isernia</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2uiSxeILWHaeOvBKR9rUDNUWUD55xxDI2A3fP0p_NJuA2h1rFMww0se91NQTF39UPFoCgGAMVBmQqO3oJJMO3mshw7SKoNME2x7jDJSe8_IGh4GecEa16SZeW-yBPJ09LR7x_8zSB6q8/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(4).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2uiSxeILWHaeOvBKR9rUDNUWUD55xxDI2A3fP0p_NJuA2h1rFMww0se91NQTF39UPFoCgGAMVBmQqO3oJJMO3mshw7SKoNME2x7jDJSe8_IGh4GecEa16SZeW-yBPJ09LR7x_8zSB6q8/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(4).JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La ALn663.1116 in testa al treno 31039 proveniente da Campobasso, con fermata intermedia a Boiano.</td></tr>
</tbody></table>
Il treno parte con cinque minuti di ritardo rispetto alla tabella di marcia, mentre le segnalazioni scambiate tramite fischi dai due macchinisti (uno per ogni coppia di automotrici) per la trazione del treno risuonano in una Isernia entrata da poco nel vivo della giornata. Una volta a bordo treno, accomodati nell'automotrice di testa (ALn663.1188) ai posti 55 e 56, si presentano subito i tre ragazzi del gruppo musicale Alberi Sonori, i quali con grande maestria ed entusiasmo allieteranno più volte i viaggiatori nel corso del viaggio, immergendo ancor di più i partecipanti nella scoperta del territorio molisano ed abruzzese, unendo agli spettacolari panorami in corsa fuori dal finestrino canti, balli e racconti della tradizione locale (con un'inaspettata, quanto sorprendente e per noi piacevole, divagazione calabra). Poco prima di arrivare a Carpinone viene offerto ai viaggiatori anche un assaggio di pane e caciocavallo locali...basti dire, per esprimerne la bontà, che al ritorno del carrellino abbiamo accettato ben volentieri il bis!<br />
A Carpinone il segnale aperto per la direzione 1 simboleggia l'immissione nella spettacolare linea transappenninica, con una leggera emozione che pian piano sale lungo la schiena, in concerto con i giri del motore della pimpante automotrice. Mentre il giornalista freelance Fabrizio Fusco intervista i viaggiatori per la realizzazione di <a href="http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=ls9RNnyDZRw">un breve documentario sul viaggio</a>, interviene anche la famosa scrittrice Raffaella Milandri, la quale offre ai viaggiatori un racconto sui nativi d'America mirato ad una sensibilizzazione alla loro delicatissima causa.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3Gdnm13Bj_V8m8a78iqxWm84wf5n2lEMYmAHLDWSfbmPwCbpF0suQuY7c_e3laJIFv7Xt153D64V7pcyMJYzhyzl9HuvyTLU-yqw5BRDGJfSig00JFbXwL3QwO8hFN2zi-OEr1vHVeUE/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(6).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3Gdnm13Bj_V8m8a78iqxWm84wf5n2lEMYmAHLDWSfbmPwCbpF0suQuY7c_e3laJIFv7Xt153D64V7pcyMJYzhyzl9HuvyTLU-yqw5BRDGJfSig00JFbXwL3QwO8hFN2zi-OEr1vHVeUE/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(6).JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption"><span style="font-size: xx-small;">Carpinone: il numero 1 sotto il segnale di partenza indica che l'itinerario è a via libera verso Sulmona (il numero 2 esprime la via libera verso Campobasso)</span></td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioeeieapxwpixjDmHSROaycEZXA-w1sYWBT1oU1pcpil82aSkRDfGD7IUfOnTZzmwPkLKYisEHJz5nhY8lyZHMINV4RdandYtaVaViaQ-woSioVh2iOffEaJbN71Ao_jefI0dDC6mDh5U/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(9).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioeeieapxwpixjDmHSROaycEZXA-w1sYWBT1oU1pcpil82aSkRDfGD7IUfOnTZzmwPkLKYisEHJz5nhY8lyZHMINV4RdandYtaVaViaQ-woSioVh2iOffEaJbN71Ao_jefI0dDC6mDh5U/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(9).JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Carrellino con prodotti tipici locali</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjY2tDsSetQ8PMBYxO43bZbtthnbUdj26pyVJCU1ra-sduGjLonHEjYhEGYNlBn5IuvuMCNoKIzMZOHwFT_uqUHvtLKsqXm5oVdwn2KUEc1sjIDocSPEMiLEDWtdGtfQ-B3mzBo02LMAPA/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(8).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjY2tDsSetQ8PMBYxO43bZbtthnbUdj26pyVJCU1ra-sduGjLonHEjYhEGYNlBn5IuvuMCNoKIzMZOHwFT_uqUHvtLKsqXm5oVdwn2KUEc1sjIDocSPEMiLEDWtdGtfQ-B3mzBo02LMAPA/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(8).JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'intervista di Fabrizio Fusco alla scrittrice Raffaella Milandri</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkTim6vw_M9N5-4_VSacvNcXhTm6RyrvuRnSV9Mh481xneEZqYjRxJn0y4_F3qIEKfACc3vdLQKeTwMtSpF2Ii2Hk97NFRuQ9JmrxU9K0N8PuOTP2XmUQKk8w_lxXv3lxkcKTuVF0GTJI/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(7).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkTim6vw_M9N5-4_VSacvNcXhTm6RyrvuRnSV9Mh481xneEZqYjRxJn0y4_F3qIEKfACc3vdLQKeTwMtSpF2Ii2Hk97NFRuQ9JmrxU9K0N8PuOTP2XmUQKk8w_lxXv3lxkcKTuVF0GTJI/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(7).JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Scorcio dal treno del castello di Pescolanciano</td></tr>
</tbody></table>
Il treno comincia a lambire i centri riversati sulla ferrovia, cominciando ad offrire i primi meravigliosi panorami sull'appennino abruzzese. Transitati da Sessano del Molise, viene effettuata prima una breve fermata a Pescolanciano-Chiauti e poi una fermata di servizio a Carovilli-Roccasicura, posta ai piedi del primo paese, da cui ripartiamo dopo due minuti. Il treno comincia a salire sempre di più cercando di guadagnare quota, transitando a 70 all'ora per le piccole e vicine fermate di Vastogirardi e Villa San Michele, mentre fuori dal finestrino lo sguardo su ampie vallate si alterna a tratti in cui il treno sembra scavarsi una trincea nella boscaglia. Si susseguono numerosi ponti e gallerie prima di arrivare a San Pietro Avellana, stazione da cui transitiamo ed ultima del Molise. La ferrovia comincia così a lambire il confine delle due regioni scendendo progressivamente di quota per raggiungere Castel di Sangro, uno dei principali impianti della linea ed opera di importanti (e della cui utilità si hanno forti dubbi) lavori di unificazione delle due stazioni FS-FAS, entrambe ricadenti su linee dismesse e separate da pochi metri di strada.<br />
Nella grande montagna che si staglia di fronte Castel di Sangro si nota un viadotto ad archi: è lo stesso che la ferrovia andrà a percorrere alcuni chilometri dopo. Infatti la linea, per salire fino ai 1268 metri s.l.m. di Rivisondoli-Pescocostanzo, compie un lungo giro passando per Alfedena e Sant'Ilario del Sangro, regalando dopo questa stazione una meravigliosa visione panoramica dell'importante centro dell'alta val di Sangro. Anche qui si riparte dopo una breve sosta alla volta di Alfedena - Scontrone, stazione che raggiungiamo dopo soli 8 minuti e dove avviene il trasbordo su autobus in direzione Scontrone.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcRTmE2D3ID5Mgxu4_lZEQSQn2bBVPPjeLw9JvfNvYylmvSKQhwj0m4akckMfNiH9fWIBydmTbttMylrIba5u6LYEZ2xPat6N8lbQl1e3NeojgakZJLxdr7yo-xDzx7M4UaU7Cshp99MQ/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(10).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcRTmE2D3ID5Mgxu4_lZEQSQn2bBVPPjeLw9JvfNvYylmvSKQhwj0m4akckMfNiH9fWIBydmTbttMylrIba5u6LYEZ2xPat6N8lbQl1e3NeojgakZJLxdr7yo-xDzx7M4UaU7Cshp99MQ/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(10).JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Fermata a Carovilli</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixcYHlfHSG5FDlRd1b6M_-HGo2NqhYAl2TZEM_oxolzh6UDeCQ3Z4CutT5Zhtp2feN87k2uTJpX6TaHMyxtHAD24ErmOGgGkQ-JihFFtdzBThiDOmx49qttgRWEzlt4oFm0PboNItnGVI/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(12).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixcYHlfHSG5FDlRd1b6M_-HGo2NqhYAl2TZEM_oxolzh6UDeCQ3Z4CutT5Zhtp2feN87k2uTJpX6TaHMyxtHAD24ErmOGgGkQ-JihFFtdzBThiDOmx49qttgRWEzlt4oFm0PboNItnGVI/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(12).JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Panorama presso San Pietro Avellana</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJlKGrLRGmgS51Sbi-YTrPmy0M3WzKA_xNG2zviXr_CcaIhPv_oyWYqOpWE3qBldlSNE2F3wfVnDmeWvsRVZ-C5rigtjTOIyul6NhfCxb2eX0t7VgEMhE5YyTPc6ofuYlD-3khxqHuRRM/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(14).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJlKGrLRGmgS51Sbi-YTrPmy0M3WzKA_xNG2zviXr_CcaIhPv_oyWYqOpWE3qBldlSNE2F3wfVnDmeWvsRVZ-C5rigtjTOIyul6NhfCxb2eX0t7VgEMhE5YyTPc6ofuYlD-3khxqHuRRM/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(14).JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il treno in sosta a Castel di Sangro</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2d5XqjXE7D7g6t5qeY2XHteYZRyXMO_UZ1FeM3X7D94Ra_wGJP08NEM_kOcjkBnOK0LU8MaXDbcPaOuFQcWClgyVFQuyLiP6hpkQ6jIFJ8-4074_g024Rw87qB_c9K3XsVIxOR-nSSt0/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(13).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2d5XqjXE7D7g6t5qeY2XHteYZRyXMO_UZ1FeM3X7D94Ra_wGJP08NEM_kOcjkBnOK0LU8MaXDbcPaOuFQcWClgyVFQuyLiP6hpkQ6jIFJ8-4074_g024Rw87qB_c9K3XsVIxOR-nSSt0/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(13).JPG" width="213" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il viadotto della ferrovia visibile sulla montagna, poco alla destra della colonna idrica</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Dopo qualche chilometro di difficile salita si arriva nel graziosissimo centro abruzzese, arroccato sul fianco della montagna. Colpisce da subito la pulizia e la bellezza del paese, avente due splendidi belvedere sulla vallata sottostante, di cui uno è la piazza centrale. Sorprende come questo piccolo paese disponga di ben quattro musei aperti e visitabili che vanno a creare un vero e proprio polo museale, quando, ad esempio, città come Crotone ne possiedono due di cui uno pressochè stabilmente chiuso (complesso di Capo Colonna).</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
L'accoglienza da parte dei cittadini e dell'Amministrazione Comunale è grandiosa, il sindaco Eliana Schipani è da subito in piazza con la gente ed i suoi concittadini per accogliere i quasi 250 turisti giunti col trenino (curioso pensare che l'arrivo del treno ha praticamente raddoppiato la popolazione cittadina), mentre dopo qualche minuto cominciano le visite guidate al centro cittadino ed ai piccoli musei ad opera dell'Associazione Escursionisti Scontrone. Le vie strette, le case rivestite in pietra e la tranquillità che si respira in questo paesino, turbata solo dal fruscio del vento tra le casette, creano un'incredibile sensazione di pace e benessere. Domina il paese una modesta chiesetta, posta poco sopra la piazza, arredata in modo semplice e caratteristico. Sono vicini tra loro i quattro piccoli musei, nel dettaglio: il <a href="http://www.comune.scontrone.aq.it/turismo/polo-museale/museo-internazionale-della-donna-nellarte/">Museo Internazionale della Donna</a>, il <a href="http://www.comune.scontrone.aq.it/turismo/polo-museale/museo-della-montagna/">Museo della Montagna</a>, il <a href="http://www.comune.scontrone.aq.it/turismo/polo-museale/centro-di-documentazione-paleontologico/">Centro di Documentazione Paelontologico</a> e la <a href="http://www.comune.scontrone.aq.it/turismo/polo-museale/la-casa-degli-appennini-di-iadeva/">Casa degli Appennini di Iadeva</a>.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Dopo la visita al paese, e con l'accompagnamento del gruppo folk Sunatour, si procede con il pranzo in piazza in "modalità sagra", dove vi è anche una pregevole occasione non solo per conoscere la cucina locale, ma anche per socializzare con gli altri viaggiatori, come le due simpatiche coppie di viaggiatori provenienti da Putignano sedute dinanzi a noi, il tutto in un'atmosfera di vera festa.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbUjK76gSje5Wu0gGI5S3xjgsx4326ftQUKzCExe-PlzWN0axLV4KnEyg-wisgH4CYqmtZOo8MGq_QKIvvzvMr8dM10fjHoJAsXRjmnpyHg5mi0fU4snHv0zwByXSfVpzOSFdkQe2-TMY/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(15).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbUjK76gSje5Wu0gGI5S3xjgsx4326ftQUKzCExe-PlzWN0axLV4KnEyg-wisgH4CYqmtZOo8MGq_QKIvvzvMr8dM10fjHoJAsXRjmnpyHg5mi0fU4snHv0zwByXSfVpzOSFdkQe2-TMY/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(15).JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Appena arrivati ad Alfedena-Scontrone</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDD7Y8xpxF1nom4J_d2yG7wKFPj3j6v47Y6NHjk6BDeABrrL6pE83mDj1_8JI7e1jrMu6d3fyykxZafEEtVedvB5nvInltggK6WNsSi52nlKx_HDJt05MCbRAaIacgoqDbSnHzUQP4Fps/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(16).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDD7Y8xpxF1nom4J_d2yG7wKFPj3j6v47Y6NHjk6BDeABrrL6pE83mDj1_8JI7e1jrMu6d3fyykxZafEEtVedvB5nvInltggK6WNsSi52nlKx_HDJt05MCbRAaIacgoqDbSnHzUQP4Fps/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(16).JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Piazza centrale della città, con trenino turistico compreso (utilizzato per trasportare i bambini dal treno al paese)</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3DMuZx8D4j9TiLTKu3ZzmE4vSdgXhIC-tfLS8VmFXykDs3tYulvPBp8UkaX7DgiF8GNNKAEfeByr4qzlLpGeT26QZWYXnJc5eROfe40N8MvvLZLQpzG9K38Q1bnDd9IJ-DIaOYxi8kcU/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(17).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3DMuZx8D4j9TiLTKu3ZzmE4vSdgXhIC-tfLS8VmFXykDs3tYulvPBp8UkaX7DgiF8GNNKAEfeByr4qzlLpGeT26QZWYXnJc5eROfe40N8MvvLZLQpzG9K38Q1bnDd9IJ-DIaOYxi8kcU/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(17).JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Scorcio del paese</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm-rMGZZnzjyX7XZ_5JkrvEZWrvH7-DQrTtmACwJn4_Hs4TDxYXE3h5adar2jHufw_kvBwluyJ5IRd0EKlFhOGcRHAmZ-Y9etKC4CDgsld10_3IV047yxnYIWk37FNv9B21OaRc_nzAQw/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(18).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm-rMGZZnzjyX7XZ_5JkrvEZWrvH7-DQrTtmACwJn4_Hs4TDxYXE3h5adar2jHufw_kvBwluyJ5IRd0EKlFhOGcRHAmZ-Y9etKC4CDgsld10_3IV047yxnYIWk37FNv9B21OaRc_nzAQw/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(18).JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Scorcio dal paese verso la vallata</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhseYxTwWX7zrawDj6ltUmRNoyrV2V98bb6RttrdyLGyQ4ap_0je1gJroG8apPLfGmR5bZfq_-MfO5V0-7k-rdMgiQiniwNI8XsjIoicoSxI1Bx6a98AOEoEQAREiG6Axi_kgeZtu4CHA0/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(19).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhseYxTwWX7zrawDj6ltUmRNoyrV2V98bb6RttrdyLGyQ4ap_0je1gJroG8apPLfGmR5bZfq_-MfO5V0-7k-rdMgiQiniwNI8XsjIoicoSxI1Bx6a98AOEoEQAREiG6Axi_kgeZtu4CHA0/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(19).JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Alle spalle di Scontrone...</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Alle 14.00 è tempo dei saluti, con i primi due autobus che si recano verso la stazione. Dopo esserci personalmente complimentati con il Sindaco (e sperando che continui nella sua lotta per la salvaguardia della ferrovia), ed aver lasciato veramente a malincuore il piccolo paese, ci accomodiamo ai nostri posti sul treno in attesa della ripartenza alla volta di Campo di Giove lungo uno dei tratti tecnicamente più spettacolari della tratta, di cui si aveva già un assaggio affacciandosi dalla piazza di Scontrone e guardando la ferrovia percorrere un'ampia curva dalla stazione fino a passare sotto il paese.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Partiamo con circa mezz'ora di ritardo verso Campo di Giove, e ci pensano proprio gli Alberi Sonori a contrastare il sonno ristoratore dei viaggiatori regalando ancora qualche momento musicale e raccontando in seguito la storia del cavaliere Ivan Karlovic, tramandata dalla tradizione delle minoranze croate del Molise. Tra ripetuti scambi di segnalazioni dei macchinisti e paesaggi mozzafiato si giunge a Roccaraso, uno dei più importanti centri turistici dell'Appennino abruzzese, come la grande stazione fa d'altronde intuire. Anche qui una rapida sosta, mentre viene saltata quella di Rivisondoli-Pescocostanzo per recuperare qualche minuto. Superata Rivisondoli, come già detto precedentemente stazione più alta della linea e seconda della rete RFI dopo quella del Brennero, il treno si dirige verso Campo di Giove attraversando l'enorme distesa verde vicino alla quale si trova l'isolatissima stazione di Palena, presso cui il treno si fermerà al ritorno.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Scivolando via tra innumerevoli alberi di conifere, ed aggirando l'enorme montagna della Majella, il treno arriva finalmente nella stazione di Campo di Giove, dove avverrà l'inversione.</div>
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Lo scenario di questa stazione è impressionante, col massiccio della Majella a dominarne completamente l'orizzonte ed enormi pini a sovrastarla. Il treno viene portato sul primo binario, unico dotato di segnale di partenza, mentre si attende il nulla osta dal Dirigente Unico di Sulmona, che però misteriosamente (forse neanche tanto...) tarda ad arrivare, costringendo il treno a partire con oltre un'ora di ritardo sulla tabella di marcia, vedendo costretto il personale di Le Rotaie Molise e TransIta a dover spiegare le ragioni dell'enorme ritardo ad un pubblico che, come nel -per fortuna ci risulta unico- caso di un gruppo di viaggiatori provenienti da Ancona, con enorme maleducazione e supponenza si scaglia contro il personale dell'Associazione nonostante il suo impegno nello spiegare dettagliatamente l'accaduto, fino a definire <i>"inutile"</i> l'effettuazione di iniziative del genere ed ad affermare che <i>"è meglio bombardare che potenziare questa ferrovia"</i>. Ogni commento crediamo sia superfluo.</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUAFGpig6rpjtJQ8tuREKA4ZGUbjWX2ypcu0lJsdft5uapx2rl2OH5uRWqtTyuVl1tyFJ1GXb-T5yeaH3pC_3f70ZnvAND2ZtbhjH-sf02VJGUJvr5y9Dm6OaGMlEn1eLBWsOih5uWFwg/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(20).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUAFGpig6rpjtJQ8tuREKA4ZGUbjWX2ypcu0lJsdft5uapx2rl2OH5uRWqtTyuVl1tyFJ1GXb-T5yeaH3pC_3f70ZnvAND2ZtbhjH-sf02VJGUJvr5y9Dm6OaGMlEn1eLBWsOih5uWFwg/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(20).JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Durante la rappresentazione della storia di Ivan Karlovic</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyXWtfeKYOgkIu26BEvVfYYWBWjQZtY7nu_JDc0CMmAjcL9gLkieDN3lQ4a4_3NY1_vl1y34KEEvhIZE8mmBNbMguxnRwKKwb9GUP3Fvl_rUNL49kkL0LX9tOg-S0YrEb3llAvTFXm9Wk/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(21).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyXWtfeKYOgkIu26BEvVfYYWBWjQZtY7nu_JDc0CMmAjcL9gLkieDN3lQ4a4_3NY1_vl1y34KEEvhIZE8mmBNbMguxnRwKKwb9GUP3Fvl_rUNL49kkL0LX9tOg-S0YrEb3llAvTFXm9Wk/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(21).JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">In sosta a Roccaraso, con il responsabile del treno Sergio De Spirito dell'associazione Le Rotaie Molise, sulla destra con la fascia azzurra al braccio</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqPIRcoUiGXY4v6H0oPf6_1022VJIq7Aqn1-Ln6MtI-GTgcc3O7ynOwrUpSSKvCe7ffY_eKv5K2Eh_a7M9GnLkXVnEfeVAoJDCayzdwkdxl3OF3WZrnvF5CxEFVYyU7-Nqy61eW8jb1qE/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(22).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqPIRcoUiGXY4v6H0oPf6_1022VJIq7Aqn1-Ln6MtI-GTgcc3O7ynOwrUpSSKvCe7ffY_eKv5K2Eh_a7M9GnLkXVnEfeVAoJDCayzdwkdxl3OF3WZrnvF5CxEFVYyU7-Nqy61eW8jb1qE/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(22).JPG" width="213" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un capotreno d'eccezione..</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik0NudX65XsWXAFcMtRLGPAtc7ln2D-UYbowojFNOcq5pg5SEKinost17EbK20tiRyAlV0ZAMr-JFCYAkeEAfXlTy9nuewiIZ_Ozcx77PY-4iit4bbFZkZT71s-CSsyQnIbgfkQglRX6I/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(23).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik0NudX65XsWXAFcMtRLGPAtc7ln2D-UYbowojFNOcq5pg5SEKinost17EbK20tiRyAlV0ZAMr-JFCYAkeEAfXlTy9nuewiIZ_Ozcx77PY-4iit4bbFZkZT71s-CSsyQnIbgfkQglRX6I/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(23).JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Campo di Giove: la ALn663.1188 con la Majella alle spalle</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipqRCp7zeFenQ8x_QcXxE7Y6hmO908y6Kr1_IHxTDKxDVSz3O5UkQWjYpx1jXaero33OcDr0KSpfTvpcQZhHpCHcegymQHVoKkiM1eqBypc8_FtezNA_R77NRdX5CfjvUJZJFM2PW5DH4/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(24).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipqRCp7zeFenQ8x_QcXxE7Y6hmO908y6Kr1_IHxTDKxDVSz3O5UkQWjYpx1jXaero33OcDr0KSpfTvpcQZhHpCHcegymQHVoKkiM1eqBypc8_FtezNA_R77NRdX5CfjvUJZJFM2PW5DH4/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(24).JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Panoramica del massiccio della Majella</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Ripartiti da Campo di Giove, il treno si ferma dopo circa un quarto d'ora nella desolata stazione di Palena, di fronte alla quale è stato allestito un centro informativo del Parco Nazionale della Majella. Anche qui l'accoglienza, a base di prodotti tipici e con numerose guide, è stata degna di note, dando ai viaggiatori la possibilità di conoscere più nel dettaglio le bellezze del Parco e, non meno importante, di prendersi un caffè nel vicino bar! La stazione di Palena, sia per la configurazione architettonica che per la locazione, ricorda tantissimo quella "nostrana" di San Nicola-Silvana Mansio, la più alta d'Italia con i suoi 1406 metri s.l.m., creando in noi una sensazione quasi familiare. La sosta non si prolunga per molto, essendo stata ridotta per cercare di recuperare il ritardo, dando così inizio al viaggio di ritorno verso Isernia e Campobasso, viaggio che trascorre mentre noi approfittiamo per chiudere un po' gli occhi dopo una stancante giornata. Il treno nel frattempo procede a rilento a causa di problemi tecnici lungo la linea, con alcuni passaggi a livello problematici, facendo accumulare al treno in totale un'ora e mezza di ritardo. Mentre le luci del giorno pian piano vanno scemando, gli occhi cercano di godersi per un'altra volta i fantastici panorami che la Sulmona - Carpinone regala, cercando di catturare nella memoria quanto più possibile con la speranza di rivederlo più e più volte un domani.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
L'arrivo a Isernia avviene alle 19.30 circa, con buona parte del treno che si svuota. Nel sottopassaggio si raccolgono pensieri e ricordi cercando di congelarli e mantenerli vivi, mentre un pieno sorriso per la bella giornata trascorsa si estende sul viso di molti viaggiatori. Ci andiamo così a rintanare nel B&B Gli Orti, graziosissimo bed&breakfast posto all'inizio della città, dove abbiamo prenotato per passare la notte. Sorprende subito l'ordine e la pulizia del posto, con la proprietaria, signora Lidia, che ci accoglie con grande gentilezza. Un posto consigliatissimo a chiunque abbia intenzione di passare una notte a Isernia (magari proprio per un giro sulla Sulmona - Carpinone). Dopo un veloce riposo facciamo una passeggiata nel bel centro cittadino, come molti altri non frequentatissimo la sera di domenica, approfittando per una buona pizza. </div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQhc0FQs3oFa1EJf6ri38fyAHBbwvE6jTksb5gFpv9Q6u1riuN611gLm8RPze1C7N0mVdkdRJVKbSuMVNlBkfNGSV6_chqvGx4PB0srNVFwdrcPgqbeeOSlX8QMYx6blEJDWvmShLlIUw/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(26).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQhc0FQs3oFa1EJf6ri38fyAHBbwvE6jTksb5gFpv9Q6u1riuN611gLm8RPze1C7N0mVdkdRJVKbSuMVNlBkfNGSV6_chqvGx4PB0srNVFwdrcPgqbeeOSlX8QMYx6blEJDWvmShLlIUw/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(26).JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">In sosta a Palena</td></tr>
</tbody></table>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9W-bFzuL6rayCQq-7FgooHhid0IqwIWuOtXWVUF6fz-VD35srsvCi-MOkFu2CdFUse14ywBMb2JKCbbHHHG_J8hvaiL1qJbTm7CTGS6HqJLLDrXI7IRPIvMYaOGZEKUSb3SGQNGRgLwY/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(27).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9W-bFzuL6rayCQq-7FgooHhid0IqwIWuOtXWVUF6fz-VD35srsvCi-MOkFu2CdFUse14ywBMb2JKCbbHHHG_J8hvaiL1qJbTm7CTGS6HqJLLDrXI7IRPIvMYaOGZEKUSb3SGQNGRgLwY/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(27).JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il centro informativo del Parco della Majella, appena fuori dalla stazione</td></tr>
</tbody></table>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-I5Qp5hQ02m9HC7wxuuWS7romYun4edsEMQzlkLpTTU-0Jt0vIT7HWZdvgu-wkrMT7-n9uHDws1eQYdgNuxSpUh3CU2YkI5H3vYkCLK3OY2xjqr1abl8YUPZb8GeXRzvpTWSfEQXolFw/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(28).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-I5Qp5hQ02m9HC7wxuuWS7romYun4edsEMQzlkLpTTU-0Jt0vIT7HWZdvgu-wkrMT7-n9uHDws1eQYdgNuxSpUh3CU2YkI5H3vYkCLK3OY2xjqr1abl8YUPZb8GeXRzvpTWSfEQXolFw/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(28).JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Isernia: fine del viaggio.</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggu4M-R-n5aXxysbywW1clc1CS2jPJHqpSPywrVsnLShyphenhyphenKH1DkRO2E_c8xQcfj23xt-F_vmuDYLZ21jOzp8R_TwTkZOZ8PedaP2KwXLMEPlSZcS5oqYuhOOgnog5Vn6Hc0PiAzhezWP1I/s1600/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(29).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggu4M-R-n5aXxysbywW1clc1CS2jPJHqpSPywrVsnLShyphenhyphenKH1DkRO2E_c8xQcfj23xt-F_vmuDYLZ21jOzp8R_TwTkZOZ8PedaP2KwXLMEPlSZcS5oqYuhOOgnog5Vn6Hc0PiAzhezWP1I/s320/FICV_Isernia-CampoDiGiove_300613+(29).JPG" width="213" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Scorcio del giardinetto del B&B "Gli Orti", ad Isernia</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Dare valutazioni finali che non siano entusiastiche è difficile: il lavoro di TransIta Onlus e Le Rotaie Molise è mastodontico, esemplare, sotto tutti gli aspetti: riuscire a vincere il palese ostruzionismo di Trenitalia e soprattutto RFI verso un rilancio di questa ferrovia, coordinare ed organizzare comuni ed enti locali, riempire un treno (che sottolineiamo essere composto non da materiale storico ma bensì da automotrici in regolare esercizio) con 250 persone provenienti da ogni angolo d'Italia, regalare un notevole risveglio al turismo delle zone attraversate dalla ferrovia, come riferitoci dalla signora Lidia del B&B Gli Orti, la quale ha notato un notevole incremento di prenotazioni in concomitanza con i treni turistici.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
C'è da ringraziare di cuore chiunque abbia lavorato, lavora e lavorerà per continuare a far vivere questo progetto, nella speranza che per la Sulmona - Carpinone vi sia finalmente una nuova e meritata stagione di successi, sperando inoltre, come scritto nell'ultimo post sul nostro blog a riguardo <a href="http://www.ferrovieincalabria.com/2013/07/ferrovie-della-calabria-il-ritorno.html">del treno fotografico a vapore Cosenza-Rogliano di domenica 16 giugno</a>, di poter riproporre presto un'iniziativa del genere anche in Calabria, un obiettivo non semplice a cui si sta già lavorando!</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
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Per approfondire:</div>
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<a href="http://www.transita.org/transita/Home.html"><b>Sito internet di TransIta Onlus</b></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<b><a href="http://www.miol.it/stagniweb/sulmona1.htm">Articolo dettagliato di Giorgio Stagni sulla Sulmona-Carpinone</a></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
Shay Parkmanhttp://www.blogger.com/profile/04372117923058152511noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1366134786931686605.post-37275736912187212252013-05-04T01:03:00.000+02:002013-05-04T01:04:13.334+02:00Paliano + Milano Smistamento, 23-24 marzo 2013: due "storiche" giornate! (1° parte)<div style="text-align: justify;">
Apriamo questo nuovo post dedicato al primo viaggio "extraregionale" del 2013 di Ferrovie in Calabria, con una domanda: in poco più di 48 ore, è possibile visitare, senza molta fretta, due luoghi distinti e separati posti in Lazio ed in Lombardia, partendo e ritornando in Calabria, e servendosi quasi esclusivamente del treno per gli spostamenti? Potrà sembrare quasi incredibile, ma la risposta è sì!</div>
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La nostra prima avventura ferroviaria del 2013 ha così inizio la mattina di sabato 23 marzo scorso, come sempre alla stazione di Lamezia Terme Centrale: la prima mini-sezione di Ferrovie in Calabria, composta da me e Vincenzo, attende l'InterCity 550 da Reggio Calabria Centrale con destinazione Roma Termini...e dalla Capitale, ci si sposterà poi a Colleferro, da dove si raggiungerà agevolmente il Parco della Selva di Paliano, luogo che molto probabilmente molti appassionati delle mitiche Ferrovie Calabro Lucane conosceranno molto bene! </div>
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjodGY6U8ecukbSEIEXvE13nc9-4Dp9inRJ7bUmBjMe-jkxuVUf9u30V4cwr4AHQJMHEhv_rpClwGXApNdf-vwOqAZutqD3KbDQzuQk7c51aeo_awCAj4Tu6lqP2vzA_yhdOMIeRxbHsjA/s1600/P1210567.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjodGY6U8ecukbSEIEXvE13nc9-4Dp9inRJ7bUmBjMe-jkxuVUf9u30V4cwr4AHQJMHEhv_rpClwGXApNdf-vwOqAZutqD3KbDQzuQk7c51aeo_awCAj4Tu6lqP2vzA_yhdOMIeRxbHsjA/s320/P1210567.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Alba in stazione...</td></tr>
</tbody></table>
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpQsj3jfqVyEO4VayP7TcCzUc8pC9aZmfEundrmCmjLTpF7IZXAeyZ7mrDDRGKn3uHLnupp_-lkx4HNtbTj8U7kTL8MpiqOp9wrvfyrbtBG5I74UoXPJB_YJt6Ey9t59gg0DQ_NLVIK2A/s1600/P1210568.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpQsj3jfqVyEO4VayP7TcCzUc8pC9aZmfEundrmCmjLTpF7IZXAeyZ7mrDDRGKn3uHLnupp_-lkx4HNtbTj8U7kTL8MpiqOp9wrvfyrbtBG5I74UoXPJB_YJt6Ey9t59gg0DQ_NLVIK2A/s320/P1210568.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">A Lamezia Terme Centrale, in attesa dell'InterCity...</td></tr>
</tbody></table>
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Alle 7.19, il nostro InterCity 550 in perfetto orario e trainato da una fiammante E402B, fa il suo ingresso a Lamezia Terme Centrale: purtroppo però scopriamo che la nostra vettura, la numero 8, quel giorno è "inesistente": la consueta composizione di 9 vetture UIC-Z1 e GC ristrutturate a salone secondo il il progetto IC 270, è decurtata di ben due carrozze (una di prima ed una di seconda classe)...prendiamo così posto nella vettura numero 6, dove per fortuna il paziente Capo Treno riesce a riassegnare tutte le prenotazioni dei viaggiatori rimasti...senza carrozza!</div>
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<div style="text-align: justify;">
Nonostante la salonizzazione e quindi l'ambiente maggiormente caotico rispetto alla sistemazione a scompartimenti, nelle carrozze IC270 (con interni identici alle vetture GC/Z1 FrecciaBianca) si viaggia abbastanza comodamente. Arrivati a Paola, si aggiunge Vittorio, sezione "Jonica Nord" di Ferrovie in Calabria: fino a Roma e da lì a Colleferro, al piccolo gruppo non ci saranno nuove..."aggiunte"!</div>
<div style="text-align: justify;">
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCia7sxCRIGbcarXqb0Road286l8Sl7SxqgpAsq29zWjowrTblh8SoQyySDoTzjAlYNE9G0fIWrZYyp_ot8w8KYmzBUtWlQ4O-vZin50pdNX3-_u5DMAC5w7pmHHHxew6XaYg-lw_1eTg/s1600/P1210573.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCia7sxCRIGbcarXqb0Road286l8Sl7SxqgpAsq29zWjowrTblh8SoQyySDoTzjAlYNE9G0fIWrZYyp_ot8w8KYmzBUtWlQ4O-vZin50pdNX3-_u5DMAC5w7pmHHHxew6XaYg-lw_1eTg/s320/P1210573.JPG" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Vincenzo assorto nella lettura...</td></tr>
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Dopo Paola, Scalea e Maratea, la sosta a Sapri è decisamente più lunga, in quanto il 550 d'orario dà precedenza al Frecciargento 9372 Reggio Calabria Centrale - Roma Termini: dopo qualche minuto ecco sfrecciare silenziosamente l'ETR485 nella nuova livrea AV...</div>
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCPbWMuS6TonNk8vyOYpNmtIlzBl44hW3oI6IChXSS3jam9qkCFW5JLhiZgs_u9hwrE_udQ543YP0Kds87M5doTPiiDp0YOeKkZ_5Q2CEU2KFdAKM0mxyc0DOdVxz8zY9jcAp39XRckLo/s1600/P1210575.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCPbWMuS6TonNk8vyOYpNmtIlzBl44hW3oI6IChXSS3jam9qkCFW5JLhiZgs_u9hwrE_udQ543YP0Kds87M5doTPiiDp0YOeKkZ_5Q2CEU2KFdAKM0mxyc0DOdVxz8zY9jcAp39XRckLo/s320/P1210575.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'ETR 485 in corsa verso Roma Termini.</td></tr>
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Superiamo così Battipaglia e Salerno, e percorrendo la Linea a Monte del Vesuvio entriamo a Napoli Centrale, accolti da una miriade di locomotori in sosta, tra cui una delle nuove (ma purtroppo poco performanti...) E403, in servizio in testa agli InterCity da/per Palermo/Siracusa tra Roma Termini e Villa San Giovanni:</div>
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2jAweSIE8s4FBoW03IFwAiL7z_QQdcSQOqT2aikMK1GaUKSj8jylG9zdwYe7MJpDWQTWHb9tzMtOOahBGeBxEi1gGiAuMhV9Mg92mCDayaNvisLDhOqbPy8lfr8ElAZsmcT-LjYol5Eg/s1600/P1210579.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2jAweSIE8s4FBoW03IFwAiL7z_QQdcSQOqT2aikMK1GaUKSj8jylG9zdwYe7MJpDWQTWHb9tzMtOOahBGeBxEi1gGiAuMhV9Mg92mCDayaNvisLDhOqbPy8lfr8ElAZsmcT-LjYol5Eg/s320/P1210579.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">E403 in sosta tra un servizio e l'altro.</td></tr>
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Lasciata la E402 123 che ha condotto il nostro treno da Reggio Calabria Centrale, ci prende in consegna la più anziana (ma non meno performante!) E444 011, che si porta in coda al nostro treno.</div>
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc5kjqgctfEPLgfhykhyphenhyphenWBHcFZyCiE_YUUBNqFf0ADqvEKSQDEY_EBbmDuxXVpFMCBqKWJCAi-oQlhlKV0heZqOX9dVToceKQ9AZOK3MmeswSRoH7-NSO_MhDkjrfYSnKMcmZz6_zZLW8/s1600/P1210580.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc5kjqgctfEPLgfhykhyphenhyphenWBHcFZyCiE_YUUBNqFf0ADqvEKSQDEY_EBbmDuxXVpFMCBqKWJCAi-oQlhlKV0heZqOX9dVToceKQ9AZOK3MmeswSRoH7-NSO_MhDkjrfYSnKMcmZz6_zZLW8/s320/P1210580.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La E444 011 in manovra.</td></tr>
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Nonostante qualche problema con l'inserimento dei cavi del 18 poli tra prese del locomotore e della prima carrozza, si riparte in perfetto orario, dopo meno di 15 minuti...e c'è chi dice che le inversioni del locomotore/cambi banco sono inutili ed infiniti perditempo! </div>
<div style="text-align: justify;">
Arriviamo a Formia con quasi dieci minuti d'anticipo, e la lunga fermata ci permette quindi di sgranchirci un po' le gambe sul marciapiede, dove incontriamo un TAF in servizio metropolitano: </div>
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIK_quh-l3S_w-GLkwDcHQIrT4TGLTgQPqYyTbHzESoQcxlkZhNi_84VIbWl_lQwA38MKYvwQK7VtB-OJhTK369NJFnaTNytBgaUlMkmrFwqwS0Q4Yqw8NAHW2WoJhVmFJd8tXQ4y8rEY/s1600/P1210581.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIK_quh-l3S_w-GLkwDcHQIrT4TGLTgQPqYyTbHzESoQcxlkZhNi_84VIbWl_lQwA38MKYvwQK7VtB-OJhTK369NJFnaTNytBgaUlMkmrFwqwS0Q4Yqw8NAHW2WoJhVmFJd8tXQ4y8rEY/s320/P1210581.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il TAF in sosta al binario 2 di Formia - Gaeta. La stazione ha ormai assunto anche il nome della vicina cittadina, un tempo raggiunta direttamente da una breve linea ferroviaria dismessa negli anni '80, ma che da anni, dopo essere stata completamente rimessa a nuovo, attende di essere ripristinata come raccordo merci...</td></tr>
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Dopo l'ultima sosta a Latina, mancano ormai pochi chilometri all'arrivo a Roma Termini...il grande piazzale del Deposito di Roma San Lorenzo ci annuncia che il termine corsa del 550 dal profondo Sud della Calabria è ormai vicino...ancora una volta in perfetto orario alle 13.21! Come anticipato, la nostra destinazione intermedia della giornata è la Selva di Paliano, nei pressi di Colleferro: il nostro Regionale 3357 per Cassino è previsto in partenza alle 14.18...abbiamo così il tempo di fare un saluto ai simpaticissimi ragazzi e ragazze del Treno Verde in sosta a Roma Termini, conosciuti qualche giorno prima durante <a href="http://www.ferrovieincalabria.com/2013/03/il-treno-verde-sulle-rive-dello-stretto.html">la tappa calabrese del convoglio, a Reggio Calabria</a>! </div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo la piccola sorpresa, ci portiamo così verso il nostro convoglio, composto da 6 vetture Piano Ribassato ristrutturate: per raggiungere Colleferro percorreremo la storica linea Roma - Napoli via Frosinone - Cassino - Caserta. Un tempo trafficata da moltissimi treni a lunga percorrenza di rango (tra cui l'Espresso 1930/1931 "Freccia della Laguna" Palermo/Siracusa - Venezia Santa Lucia e vv), oggi è percorsa soltanto dall'ICN 794/795 Reggio Calabria Centrale - Torino Porta Nuova, e da un InterCity Bari Centrale - Roma Termini e dall'InterCity Notte periodico tra Lecce e Roma Termini. Consistente però il traffico Regionale, divenuto oggi quasi metropolitano, ma spezzato a Cassino (treni Roma Termini - Frosinone - Cassino e Cassino - Caserta - Napoli Centrale), stazione di "frontiera" tra la Divisione Trasporto Regionale del Lazio e quella della Campania: su entrambe le tratte però il cadenzamento è pressochè semiorario. Non manca però un discreto traffico merci di transito, oltre agli interessanti servizi diretti tra Roma Termini e Benevento/Campobasso, effettuati con composizioni triple di ALn663 e recentemente anche con Minuetto Diesel. </div>
<div style="text-align: justify;">
Raggiunta la nostra meta, stavolta con leggero ritardo, (per completezza sottolineiamo la stazione ha denominazione Colleferro - Segni - Paliano), troviamo ad attenderci in macchina Alessandro, il nostro corrispondente calabro-umbro! </div>
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFbjdksBCw3i-L-X0CvwntawJWaEP-dJ5Khs9c8GeodgjDp5gRwG83fq7Q-xpzsn29HO9d7cbWYMAvT9xgrkxNkV247zzsa-InQUA1mj7ycyXLLu_Jhwqa0ZcRbT3FeMp98x1gDkYySFw/s1600/P1210619.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFbjdksBCw3i-L-X0CvwntawJWaEP-dJ5Khs9c8GeodgjDp5gRwG83fq7Q-xpzsn29HO9d7cbWYMAvT9xgrkxNkV247zzsa-InQUA1mj7ycyXLLu_Jhwqa0ZcRbT3FeMp98x1gDkYySFw/s320/P1210619.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il grazioso fabbricato viaggiatori di Colleferro: nei pressi dello stesso è presente un comodissimo interscambio con autobus, segno di ottima integrazione tra gomma e ferro...</td></tr>
</tbody></table>
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIdlBEJNLJC48qteuAnAkMbx_SB8Beg6jcq70eoHgOH-cmfg3l-TzBs32GhOm_K9T4Jc7dHS2GPgd8cGldKuOvW0hXJ9oEICCgfhOvxOmF6c4DsMIkkcDNlKv8FzutOMAzdWfBjNZ6dkE/s1600/P1210623.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIdlBEJNLJC48qteuAnAkMbx_SB8Beg6jcq70eoHgOH-cmfg3l-TzBs32GhOm_K9T4Jc7dHS2GPgd8cGldKuOvW0hXJ9oEICCgfhOvxOmF6c4DsMIkkcDNlKv8FzutOMAzdWfBjNZ6dkE/s320/P1210623.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un Minuetto diesel transita velocemente da Colleferro, mentre effettua un Regionale Veloce Campobasso - Roma Termini.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRa_RAl4Vw-yvTHx6kO1pxIa_ETG9GBYRMwJ9saEU_EIa2cTxcc_FZu1JPKVJvFbVB8561ZfwdxVTBE6iLTPnhLDP-WWftslcTt0W-7uFJkFL9yq7UBOP1JnvH81k4VY9KPbSpiV7bhOM/s1600/E464_347-Colleferro-2013-03-23-RobertoGalati.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRa_RAl4Vw-yvTHx6kO1pxIa_ETG9GBYRMwJ9saEU_EIa2cTxcc_FZu1JPKVJvFbVB8561ZfwdxVTBE6iLTPnhLDP-WWftslcTt0W-7uFJkFL9yq7UBOP1JnvH81k4VY9KPbSpiV7bhOM/s320/E464_347-Colleferro-2013-03-23-RobertoGalati.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La E464 347 in spinta ad un Regionale Roma Termini - Cassino.</td></tr>
</tbody></table>
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Dopo i saluti ed uno sguardo alla stazione, ci avviamo in auto verso il tanto agognato Parco della Selva di Paliano, a far visita ad un qualcosa di immenso valore storico, che appartiene alla nostra Calabria ferroviaria e non...un qualcosa di unico che però, tutti o quasi, hanno praticamente dimenticato...</div>
<br />
<i>Continua...</i></div>
Adminhttp://www.blogger.com/profile/17286881300912360938noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1366134786931686605.post-16572842352223566572012-09-19T14:43:00.000+02:002012-09-19T14:43:27.242+02:00Verona, 3-4 marzo 2012: l'invasione dei calabresi! (3° parte)Ultimo atto di questa avventura campano - veneto...e come vedremo anche friulana!<br />
<div style="font-weight: normal;">
Nel <a href="http://ferrovieincalabriaviaggi.blogspot.it/2012/07/verona-3-4-marzo-2012-linvasione-dei.html">precedente post</a> avevamo salutato la bellissima Fiera di Verona, mentre la folta truppa di appassionati calabresi - e non - rientrava verso le proprie destinazioni. Il mio viaggio terminava temporaneamente a Rovigo la sera del 3 marzo: la ripartenza verso la "lontana" Calabria è stabilita per venerdì 9. Ovviamente l'itinerario non poteva non essere degno di un appassionato di treni che si rispetti! </div>
<div style="font-weight: normal;">
<br />
Si parte la mattina alle 10:02 dalla stazione tipicamente veneta di Loreo, posta sulla linea Rovigo - Chioggia, tratta di interesse prettamente locale, ma con periodici picchi di traffico merci nei periodi di produzione delle barbabietole, destinate ad alcuni locali zuccherifici (e il nostro ricordo non può non andare a Crotone, ai fasti dei treni merci per lo zuccherificio di Foggia Incoronata...). </div>
<div style="font-weight: normal;">
<br /></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7SSF2bqx4iSVPxDxgfryNf8tJ2gC9PQxkkd1MAUlI5E_6g9GiDCAk7SD7YOcZ_mKh715Af9HucUCWmkA05JXXPCheGr7TOtwiV-l24YLfsNiQQa8BmxpKVQ8LgeFZxW_92YC1W6BFOws/s1600/P1170352.JPG" style="font-weight: normal;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5789648827467532338" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7SSF2bqx4iSVPxDxgfryNf8tJ2gC9PQxkkd1MAUlI5E_6g9GiDCAk7SD7YOcZ_mKh715Af9HucUCWmkA05JXXPCheGr7TOtwiV-l24YLfsNiQQa8BmxpKVQ8LgeFZxW_92YC1W6BFOws/s320/P1170352.JPG" style="cursor: hand; cursor: pointer; height: 240px; width: 320px;" /></a><br />
<div>
<b>Zoom sul fabbricato viaggiatori di Loreo...</b></div>
<div>
<b><br /></b>
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<div style="font-weight: normal;">
In perfetto orario l'ALn668 610 della Sistemi Territoriali (impresa veneta che gestisce il traffico viaggiatori anche sulla linea Adria - Mestre), entra alla stazione di Loreo, sfoggiando la sua bellissima livrea anni '80 crema - rosso - blu. Il Regionale 6562 da Chioggia parte così alla volta di Rovigo, fermando ad Adria, Baricetta e Lama, dove avviene un incrocio con l'ALn668 1207 di Trenitalia, automotrice assegnata addirittura al deposito di Treviso. La presenza di un rotabile di Trenitalia non deve stupire, in quanto sulla Rovigo - Chioggia il servizio continua comunque ad essere affidato a Trenitalia, anche se con parte del materiale della Sistemi Territoriali. </div>
<div style="font-weight: normal;">
<br /></div>
</div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivcceg5samSXZ1WG9TSeKFyY6bWALWWWHp_hXsbvaAq4jGMaZp2pu2i6AjpzzHVUwyUlKOAafTYI7ACu70ewvHlTM9otaCTnHbYVhCkwrYTUaPX1Ly2m88_Pg00sKjnliBYPgDN3Oh75w/s1600/P1170361.JPG"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5789651175930004882" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivcceg5samSXZ1WG9TSeKFyY6bWALWWWHp_hXsbvaAq4jGMaZp2pu2i6AjpzzHVUwyUlKOAafTYI7ACu70ewvHlTM9otaCTnHbYVhCkwrYTUaPX1Ly2m88_Pg00sKjnliBYPgDN3Oh75w/s320/P1170361.JPG" style="cursor: hand; cursor: pointer; height: 240px; width: 320px;" /></a><br />
<div>
<b>L'ALn668 1207 entra in corretto tracciato a Lama...</b></div>
<div>
<b><br /></b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4SsuEBuJamnB5OhPLyy1oYeFit10uGFEyfJoLGG1HN_Bd8KEYn5quwbOjw73mxf2UbSd7N2h6yJ1OCSRajZDsoJ5Sdfwx1LNtv93mW95EUdqeUgcin72BXwNFtEpJOYSgN0R65DIIlIg/s1600/SI-ALn668_610-Reg6562_ChioggiaRovigo-Lama-2012-03-09-RobertoGalati.JPG"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5789651164672519138" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4SsuEBuJamnB5OhPLyy1oYeFit10uGFEyfJoLGG1HN_Bd8KEYn5quwbOjw73mxf2UbSd7N2h6yJ1OCSRajZDsoJ5Sdfwx1LNtv93mW95EUdqeUgcin72BXwNFtEpJOYSgN0R65DIIlIg/s320/SI-ALn668_610-Reg6562_ChioggiaRovigo-Lama-2012-03-09-RobertoGalati.JPG" style="cursor: hand; cursor: pointer; height: 240px; width: 320px;" /></a></div>
<div>
<b>...mentre la 610 di Sistemi Territoriali la attende in deviata.</b></div>
<div>
<br /></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiynoN7QdeN98_gOA9frPhsYEMCstpUQshR7K7YgrtbOrkoFl6CQEN4yEuUJgJkO6wgjUlid0uZbMofh8OnNrVMd-s8_3ZHbr_oUl2nc9Wq_rqWDLnGowBeWbA3h0ai-fUWJuuzCDkb8oQ/s1600/P1170358.JPG"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5789651670297431266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiynoN7QdeN98_gOA9frPhsYEMCstpUQshR7K7YgrtbOrkoFl6CQEN4yEuUJgJkO6wgjUlid0uZbMofh8OnNrVMd-s8_3ZHbr_oUl2nc9Wq_rqWDLnGowBeWbA3h0ai-fUWJuuzCDkb8oQ/s320/P1170358.JPG" style="cursor: hand; cursor: pointer; height: 240px; width: 320px;" /></a><br />
<div>
<b>Il gradevole interno dell'automotrice della Sistemi Territoriali.</b></div>
<div>
<b><br /></b></div>
<div>
Subito dopo Lama si sosta a Ceregnano, ed in meno di dieci minuti entriamo nella elegante stazione di Rovigo: in totale sono stati impiegati 45 minuti, ad una velocità commerciale decisamente bassa. Nonostante tutto, via strada, da Loreo a Rovigo si impiega più di un'ora! Del resto tutto il mondo (o in questo caso l'Italia...) è paese: nonostante le potenzialità, la Rovigo - Chioggia conta non più di sei coppie di treni al giorno, senza alcun cadenzamento...e recentemente è stata addirittura ventilata l'ipotesi, per fortuna smentita, di autosostituzione.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
A Rovigo veniamo accolti dal rombo cupo della locomotiva di origine ceco-slovacca D753 005 della Sistemi Territoriali, in testa ad un lungo merci di carri tramoggia a carrelli delle ferrovie tedesche DB: al suo fianco l'unità 006 in sosta.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjElHZHyWOz9yazhNIS-y_tec9POs-a0v9FwoU1VSBsja9Wc1JB4I5QrSYd6W3mwFGdpIK4XvEA64jMKPgP8p5hcJ11Ro4PkUPi_4C9jEui3TxUotIl-eu62JHIooS4qU8JwY-5OXHCPTc/s1600/P1170370.JPG"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5789653659476306690" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjElHZHyWOz9yazhNIS-y_tec9POs-a0v9FwoU1VSBsja9Wc1JB4I5QrSYd6W3mwFGdpIK4XvEA64jMKPgP8p5hcJ11Ro4PkUPi_4C9jEui3TxUotIl-eu62JHIooS4qU8JwY-5OXHCPTc/s320/P1170370.JPG" style="cursor: hand; cursor: pointer; height: 240px; width: 320px;" /></a><br />
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<b>Le D753 005 e 006.</b></div>
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<b><br /></b></div>
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Dopo qualche minuto il pesante merci partirà verso sud, seguito da un ulteriore treno in transito sempre composto da carri tramoggia, questa volta a due assi Tdns di Trenitalia:</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh54lTrdHDenZd3RgeoWOeVH4fB4ft1VdphAZIBrmNwj1z9_5GX65edr0YK-6wntYWU_9QkGz-Q0Cgnaq9XEMx9gilJeJNyCCBSIlRawK6ZYBnYvTlOyW4EzHlRuuMZRhBHRMymGt8QHo4/s1600/P1170373.JPG"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5789654324263327042" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh54lTrdHDenZd3RgeoWOeVH4fB4ft1VdphAZIBrmNwj1z9_5GX65edr0YK-6wntYWU_9QkGz-Q0Cgnaq9XEMx9gilJeJNyCCBSIlRawK6ZYBnYvTlOyW4EzHlRuuMZRhBHRMymGt8QHo4/s320/P1170373.JPG" style="cursor: hand; cursor: pointer; height: 240px; width: 320px;" /></a><br />
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<b>La E652 160 in testa al merci di carri tramoggia a due assi. </b></div>
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<b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZeF6twZhsZA3IvqLqZ30AGfqh-7ij5UoYfQgLxjghnZ3zWiB6ZqzoYK1MipQe6C0ddp0oSIx5pd0zTR6bGwTD6LbmhNGUewBnSnhrWDUTm1NDlFLmQ_Y3XZNSBkVuBOAycKhR6HdZvhE/s1600/600.JPG"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5789656109940584722" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZeF6twZhsZA3IvqLqZ30AGfqh-7ij5UoYfQgLxjghnZ3zWiB6ZqzoYK1MipQe6C0ddp0oSIx5pd0zTR6bGwTD6LbmhNGUewBnSnhrWDUTm1NDlFLmQ_Y3XZNSBkVuBOAycKhR6HdZvhE/s320/600.JPG" style="cursor: hand; cursor: pointer; height: 240px; width: 320px;" /></a></b></div>
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<b>Veloce transito di un ETR600, con un Frecciargento da Venezia Santa Lucia a Roma Termini.</b></div>
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Alle 11:00, d'orario, sarei dovuto salire sul Regionale Veloce 2952 Bologna Centrale - Venezia Santa Lucia, fino a Venezia Mestre: il treno arriverà però con un'ora di ritardo, e si scoprirà in seguito che la causa di tutto ciò era un problema all'impianto SCMT della E464 titolare del convoglio, composto da vetture Vivalto. Per fortuna, dopo varie peripezie ed improvvise soste in piena linea, tutto sembra tornare alla normalità...</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiI1BLAgT-DzktecyUlPOir-CV3UTEiiOUhxrSeX3ClAEPw8ircqbyEBAUxeSDvt5WIZ9LQ8TevH_7vKY9JXsO5rovLh1I0ej8UB68JDuTpsjkhyphenhyphentJsmzaycW3iaHURxHH-DHs5g76Ohic/s1600/P1170374.JPG"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5789656941976408882" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiI1BLAgT-DzktecyUlPOir-CV3UTEiiOUhxrSeX3ClAEPw8ircqbyEBAUxeSDvt5WIZ9LQ8TevH_7vKY9JXsO5rovLh1I0ej8UB68JDuTpsjkhyphenhyphentJsmzaycW3iaHURxHH-DHs5g76Ohic/s320/P1170374.JPG" style="cursor: hand; cursor: pointer; height: 320px; width: 240px;" /></a><br />
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<b>In attesa che la locomotiva ritornasse a dare qualche segno di vita, non si poteva fare altro che ammirare il paesaggio padano...</b></div>
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Il Regionale Veloce per fortuna effettua fermate soltanto a Monselice, Terme Euganee e Padova, permettendoci così di recuperare parte del ritardo.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLwVkBj4oS6hjBVwgZ1pH8DZhgQpGmcIxdR6BGYBT4i3Yyg1QB-UeZdMwDhzUW2r5Gw1BkibKcfKSs7a3ZhfJ5Ul2xWTkehv484iE7XHr21GhXQQL2RCwKiQgDiN85tDyaPBlt-3ELM84/s1600/P1170377.JPG"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5789658025511753314" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLwVkBj4oS6hjBVwgZ1pH8DZhgQpGmcIxdR6BGYBT4i3Yyg1QB-UeZdMwDhzUW2r5Gw1BkibKcfKSs7a3ZhfJ5Ul2xWTkehv484iE7XHr21GhXQQL2RCwKiQgDiN85tDyaPBlt-3ELM84/s320/P1170377.JPG" style="cursor: hand; cursor: pointer; height: 240px; width: 320px;" /></a><br />
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<b>Scorcio del primo binario di Padova Centrale.</b></div>
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Purtroppo arriveremo a Venezia Mestre con circa 40 minuti di ritardo, facendo saltare così la coincidenza con il Regionale Veloce 2450 Venezia Santa Lucia - Trieste via Treviso - Udine (mia destinazione intermedia...). Armandomi di una buona dose di pazienza, prenderò così il Regionale 11012 Venezia Santa Lucia - Udine, effettuato da uno scomodo (almeno per percorrenze medio-lunghe) ed asettico TAF: fermate previste? Tutte! </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8PA_Iz4yH5J_EV3Eipe-njsUqMDmrMOLLI3e3jXadh00plstenYgje2udeCt9-mI34BVggOMI-CawqoAh5ndugSgbiFnYtYaiiRI66emgmmDQLXaNVAbXrgyPWd9xkTbfT8i0sao-yfE/s1600/P1170381.JPG"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5789660107562223442" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8PA_Iz4yH5J_EV3Eipe-njsUqMDmrMOLLI3e3jXadh00plstenYgje2udeCt9-mI34BVggOMI-CawqoAh5ndugSgbiFnYtYaiiRI66emgmmDQLXaNVAbXrgyPWd9xkTbfT8i0sao-yfE/s320/P1170381.JPG" style="cursor: hand; cursor: pointer; height: 240px; width: 320px;" /></a><br />
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<b>Un po' di "sapore" di Calabria (e di gasolio!) a Venezia Mestre, con la D445 1121 in spinta ad una composizione reversibile di vetture MDVC, proveniente da Calalzo: sono ormai trascorsi dieci anni da quando gli ultimi convogli analoghi percorrevano la nostra ferrovia Jonica...</b></div>
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Alle 13:31 il già sovraffollato TAF parte da Venezia Mestre: inizia la lunga trafila di fermate, a Venezia Mestre Ospedale, Mogliano Veneto, Preganziol, San Trovaso, Treviso Centrale, Lancenigo...</div>
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Degne di nota le stazioni di Conegliano da dove è possibile raggiungere <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Ponte_nelle_Alpi-Conegliano">Ponte nelle Alpi</a> e quindi Belluno/Padova o Calalzo, Sacile da dove si dirama la bellissima <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Sacile-Pinzano">"Pedemontana"</a> per Pinzano/Gemona (attualmente sospesa all'esercizio...), Pordenone e Casarsa, da dove invece la <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Casarsa-Portogruaro">linea per Portogruaro-Caorle</a> si separa dalla Venezia - Udine...</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBt3fbMQ12p-hwxW_CpZ5FH5hBWn7Q4SG6Ey2Ly-0EiqE5hY1XUjj1GpsThGHDFw9k0Vx9VerRURb8YCPFUmfNmOk98QiZLFqb3T2UXdIbbCIaoqRrIv7PMj6NqXC4o3piQfaWqCg23Ng/s1600/P1180072.JPG"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5789664046485945410" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBt3fbMQ12p-hwxW_CpZ5FH5hBWn7Q4SG6Ey2Ly-0EiqE5hY1XUjj1GpsThGHDFw9k0Vx9VerRURb8YCPFUmfNmOk98QiZLFqb3T2UXdIbbCIaoqRrIv7PMj6NqXC4o3piQfaWqCg23Ng/s320/P1180072.JPG" style="cursor: hand; cursor: pointer; height: 240px; width: 320px;" /></a><br />
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<b>In partenza da Pordenone, in compagnia di un 245 che manovra alcuni carri H...</b><br />
<b><br /></b>
Con qualche minuto di anticipo, alle 15:35, il TAF arriva finalmente ad Udine! Come noto, si tratta di un impianto di notevole importanza, dal quale hanno origine le <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Udine-Cervignano">linee per Cervignano - Aquileia - Grado</a>, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Udine-Trieste">per Trieste</a> e per la bellissima <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Pontebbana">Pontebbana verso Tarvisio e Villach</a>. Senza dimenticare la breve tratta per Cividale, gestita dalla FUC (<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Udine-Cividale">Ferrovia Udine - Cividale</a>), impresa regionale che ha ormai allargato i propri orizzonti, con l'effettuazione da giugno scorso dei collegamenti "MiCoTra" tra Udine e Villach, con due coppie di treni Regionali composti da vetture OBB e trainati dalle nuovissime Taurus di proprietà FUC.<br />
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<b>Vista del Fabbricato Viaggiatori e dell'interno del piazzale di stazione:</b><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmxHrYStobSYjcev1jKQxupy3c5VKpUDjVdDCGd3VGqI3rBR587xouWgl3VfaLLNlUHio_ekzfmZB40n0elfIDPeQygacDoIgVmG-ONp-HycoGjLtVblvPnrkfpBdJUZ0VB0gUYy0qVVI/s1600/P1180082.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmxHrYStobSYjcev1jKQxupy3c5VKpUDjVdDCGd3VGqI3rBR587xouWgl3VfaLLNlUHio_ekzfmZB40n0elfIDPeQygacDoIgVmG-ONp-HycoGjLtVblvPnrkfpBdJUZ0VB0gUYy0qVVI/s320/P1180082.JPG" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjldzjUjw2CZiU0tPLeZZeFrLpxXET0WqkRhDQzYPOJ6JeFH24i71l5ZdsnyEKplDaJazDc8BAxODl0dqXiNA4BQeRriIn3ywK3FO7J3rscj03WW5wj7lx4NS29IiVnv8lzmdaweT9IjmU/s1600/P1180085.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjldzjUjw2CZiU0tPLeZZeFrLpxXET0WqkRhDQzYPOJ6JeFH24i71l5ZdsnyEKplDaJazDc8BAxODl0dqXiNA4BQeRriIn3ywK3FO7J3rscj03WW5wj7lx4NS29IiVnv8lzmdaweT9IjmU/s320/P1180085.JPG" width="320" /></a></div>
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La ripartenza verso la Calabria è stabilita alle 21:22 con l'InterCity Notte 771 per Roma Termini, da dove prenderò poi l'InterCity 723 Roma Termini - Palermo/Siracusa fino a Lamezia Terme Centrale: c'è tutto il tempo per una visita alla bellissima città di Udine, assieme ad una mia cara amica di origini calabro-friulane, stabilita nell'altra sua terra d'origine per motivi di studio!<br />
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Si inizia dalla monumentale Piazza Libertà...<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAN19OdhlRRqE7njl5hIWuEsJhG_QkiPsxAyIfByvIEI7vk0cxCiByCyrLt5Vl4C_vZG3RmVmxJffB36RdzkNnYLQiY0WmHa2MXPrPXNUx-omYF_d0NldevVkcNdHJ83ekotsu6agNfSY/s1600/pzza+libert%C3%A0.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAN19OdhlRRqE7njl5hIWuEsJhG_QkiPsxAyIfByvIEI7vk0cxCiByCyrLt5Vl4C_vZG3RmVmxJffB36RdzkNnYLQiY0WmHa2MXPrPXNUx-omYF_d0NldevVkcNdHJ83ekotsu6agNfSY/s320/pzza+libert%C3%A0.JPG" width="320" /></a></div>
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...con la Loggia del Lionello:<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAOu05G8WMhkTCCs1ix0KXB8ejtek7rSSS-eTGt3tL35-3jO1YiUPl8C2bQ88f0L5mS0wVG0PFx_Ug2DSsRBxT7XXJuGQkYCOZOPb7ilW0Ulxco8aZ4uHPW7yEo8N5a_HyM9wv7HIk83c/s1600/facciata+loggia+del+lionello.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAOu05G8WMhkTCCs1ix0KXB8ejtek7rSSS-eTGt3tL35-3jO1YiUPl8C2bQ88f0L5mS0wVG0PFx_Ug2DSsRBxT7XXJuGQkYCOZOPb7ilW0Ulxco8aZ4uHPW7yEo8N5a_HyM9wv7HIk83c/s320/facciata+loggia+del+lionello.JPG" width="320" /></a></div>
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Da Piazza Libertà, attraverso una scalinata dalla ripidità sconcertante, si può raggiungere il colle dove si trova il famoso <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Udine">Castello di Udine</a>:<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyPxDxx5gzLFiupkJZRDgGnWWEgYt2MxmxGsJJsMhjWAsKKCowksgfHdIuwNfDu9YodPodxv8hU5kiGtHRKLLQld9VK4qFJSQ9FOBsn1zRzrozV8l3f-4ojCWAQYBrEcFxy6HC6RwMdtg/s1600/scale+tortuose+castello.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyPxDxx5gzLFiupkJZRDgGnWWEgYt2MxmxGsJJsMhjWAsKKCowksgfHdIuwNfDu9YodPodxv8hU5kiGtHRKLLQld9VK4qFJSQ9FOBsn1zRzrozV8l3f-4ojCWAQYBrEcFxy6HC6RwMdtg/s320/scale+tortuose+castello.JPG" width="240" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZAS4n-GAdQt7kI5CTYzuI_6gbzgryjs0DQB5o8S5nDU27a58CrdmM7nJE06xx1a49GXUO7y8htSUUabdo8sW6UdS6dYheYlM6xFJfux1CTo5H6r8Jn1io_SLIvSuaJVSWZlG27Nmt3H4/s1600/castello+.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZAS4n-GAdQt7kI5CTYzuI_6gbzgryjs0DQB5o8S5nDU27a58CrdmM7nJE06xx1a49GXUO7y8htSUUabdo8sW6UdS6dYheYlM6xFJfux1CTo5H6r8Jn1io_SLIvSuaJVSWZlG27Nmt3H4/s320/castello+.JPG" width="320" /></a></div>
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Dall'alto del colle, si può anche godere di una bellissima vista panoramica su praticamente tutta la città:<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPeDK_UZPShzB3qwGmtFrk3ZM9UOS6idRel0LwlAoBgNSbiqD59XbyHZEsXWb-E1vps7d2dynJGzas5lu6iIFHpcEPtxy6NlV8kFHH5XZEm99YMtX7JVPrsc3ZSuWfOqR0MghGEgTO3J8/s1600/vista+dal+castello.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPeDK_UZPShzB3qwGmtFrk3ZM9UOS6idRel0LwlAoBgNSbiqD59XbyHZEsXWb-E1vps7d2dynJGzas5lu6iIFHpcEPtxy6NlV8kFHH5XZEm99YMtX7JVPrsc3ZSuWfOqR0MghGEgTO3J8/s320/vista+dal+castello.JPG" width="320" /></a></div>
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Piazza I maggio:<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6ZtOzYdkOekJe_2_DVVmUh7ISSCfUaoHy7bQtfukM3nkGT2j3qvXKsBFF10_HHFBzd6zAbSh2ce3p8KN6CRyfw_WFprlvyUxrhEBWk6AymYWclFBt5KfB6AmSi3zSdZBBhiwLw_OJzcQ/s1600/P1170401.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6ZtOzYdkOekJe_2_DVVmUh7ISSCfUaoHy7bQtfukM3nkGT2j3qvXKsBFF10_HHFBzd6zAbSh2ce3p8KN6CRyfw_WFprlvyUxrhEBWk6AymYWclFBt5KfB6AmSi3zSdZBBhiwLw_OJzcQ/s320/P1170401.JPG" width="320" /></a></div>
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Sulla cupola della chiesa di S.Maria di Castello, si trova la statua dell'Arcangelo Gabriele, che in origine era girevole ed indicava la direzione del vento:<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAzCVrDG3Qn7E41PkTRHchqiKbR6eTtDCiUKsd-u-JUKzn8Rb1BOG4bQ71xZSZoyZZWcOJhCIFGo2xX3CnD-bw1i2OKXuoZf01JrCEw3DlTHSWoPJAL41tkRINVZr9FDkDZIHnEoTwurQ/s1600/angelo+Gabriele%C3%B9.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAzCVrDG3Qn7E41PkTRHchqiKbR6eTtDCiUKsd-u-JUKzn8Rb1BOG4bQ71xZSZoyZZWcOJhCIFGo2xX3CnD-bw1i2OKXuoZf01JrCEw3DlTHSWoPJAL41tkRINVZr9FDkDZIHnEoTwurQ/s320/angelo+Gabriele%C3%B9.JPG" width="240" /></a></div>
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Scendendo dal colle, si passa per <a href="http://www.comune.udine.it/opencms/opencms/release/ComuneUdine/cittavicina/bambini/ccr/citta_04.html">Via Mercato Vecchio</a>:<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7_1SRoaPus4hW2Nv80wa_tBjp726VaDbsR6J2wN9eY7lickpaH1qKdCxJ3je_lrL8rWnYit4E2tWa4HUJHZvzEHypsYzrgU6jW2nZQk3-7aUxffdjBII-rGoyepoEr7Izw9TTsWYnHX0/s1600/via+mercatovecchio.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7_1SRoaPus4hW2Nv80wa_tBjp726VaDbsR6J2wN9eY7lickpaH1qKdCxJ3je_lrL8rWnYit4E2tWa4HUJHZvzEHypsYzrgU6jW2nZQk3-7aUxffdjBII-rGoyepoEr7Izw9TTsWYnHX0/s320/via+mercatovecchio.JPG" width="320" /></a></div>
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...dalla Cattedrale di S.Maria Annunziata, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Duomo_di_Udine">Duomo di Udine</a>...<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhh3-cicUXodjvUxm0AEY_KUbRsg4k2XWYh4CbgZgCJL-mf7KSd-mEwDFxjr1JPy1R2wIw5H20syPqpvT7P-81tdUlW8otfdj_25Y4Kx5V-13oDwywXC60AqNYaQmMLgXQGceytDnzwL6M/s1600/duomo.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhh3-cicUXodjvUxm0AEY_KUbRsg4k2XWYh4CbgZgCJL-mf7KSd-mEwDFxjr1JPy1R2wIw5H20syPqpvT7P-81tdUlW8otfdj_25Y4Kx5V-13oDwywXC60AqNYaQmMLgXQGceytDnzwL6M/s320/duomo.JPG" width="240" /></a></div>
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...ed uno sguardo alla <a href="http://udine3d.uniud.it/it/storia.html">Piazza San Giacomo</a>:<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2ngqXlJxaS7fAYr_-IfA5FQ9_BenCGWRax02BlXf4KXmChVx8pYHPz3tU_xEEA9S-SxspZUds4KdhaaOKe73GEKOIRHlrF4r8fIEhRXsyWZ-zU0m494lg2bNhkqOFjJEX-5rhMu61MSo/s1600/pzza+san+giacomo.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2ngqXlJxaS7fAYr_-IfA5FQ9_BenCGWRax02BlXf4KXmChVx8pYHPz3tU_xEEA9S-SxspZUds4KdhaaOKe73GEKOIRHlrF4r8fIEhRXsyWZ-zU0m494lg2bNhkqOFjJEX-5rhMu61MSo/s320/pzza+san+giacomo.JPG" width="240" /></a></div>
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Degno di nota anche il Palazzo della Provincia:<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhB1PELQffHnWP-TXcvVTfkn06CcD4lb19jQiYPhvXCL8lMLpv9p8bPN_Swk3f_Z7ohT2yyq6q3SIdj4EAEJwxGJHn04CTy_K5cYFdxA8ZRkHrvxDRHfbuAyYey3I9Zwuepkw2_ecaBOvo/s1600/P1170384.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhB1PELQffHnWP-TXcvVTfkn06CcD4lb19jQiYPhvXCL8lMLpv9p8bPN_Swk3f_Z7ohT2yyq6q3SIdj4EAEJwxGJHn04CTy_K5cYFdxA8ZRkHrvxDRHfbuAyYey3I9Zwuepkw2_ecaBOvo/s320/P1170384.JPG" width="240" /></a></div>
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Vista notturna di S.Maria del Castello:<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7cp3K4STSNxz1Ux4hXO0JPv1tZ_kbfTAHKkfGAk51tnhDaQZRgqypBkw8JpJjx70Rz1S-IHB0BDcySfpwPhRJVcStj2TwKFCQKNdaY1kfLKoeHpyEMKkieOT6BDAy84VbgofbNO7tFSI/s1600/P1170415.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7cp3K4STSNxz1Ux4hXO0JPv1tZ_kbfTAHKkfGAk51tnhDaQZRgqypBkw8JpJjx70Rz1S-IHB0BDcySfpwPhRJVcStj2TwKFCQKNdaY1kfLKoeHpyEMKkieOT6BDAy84VbgofbNO7tFSI/s320/P1170415.JPG" width="320" /></a></div>
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Sicuramente un breve articolo come questo, e soprattutto poche ore di visita a disposizione, non riescono a trasmettere il fascino di una delle città più belle e storiche d'Italia, dove inoltre le culture nord-europee e dei paesi dell'Est si fondono con quelle locali e nazionali.<br />
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Le ore volano, ed inesorabilmente si avvicina così il momento della partenza: alle 21 il materiale dell'ICN 771 per Roma Termini è già posizionato sul binario 5. Ormai misera la composizione, di sole quattro vetture cuccette T4 Comfort ed una UIC-X Giubileo con posti a sedere: sono lontani i fasti dell'InterCity Notte "Marco Polo", con carrozze letto e posti a sedere di prima classe, quando ancora raggiungeva Napoli Centrale.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1O-BGno_nmewqVz00MK9ABW-0kk1LO5jrHprad9GKwxyLHFZ-t4xOtHxfBqmU8vTfcz_U0Q6TAkndj_AuRCK9j64SiyzR92EGPOReJPI37pUlfrCkR66L1__GaGNc6IzjP8yOwIU4HRQ/s1600/P1170417.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1O-BGno_nmewqVz00MK9ABW-0kk1LO5jrHprad9GKwxyLHFZ-t4xOtHxfBqmU8vTfcz_U0Q6TAkndj_AuRCK9j64SiyzR92EGPOReJPI37pUlfrCkR66L1__GaGNc6IzjP8yOwIU4HRQ/s320/P1170417.JPG" width="320" /></a></div>
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In testa al convoglio, la E402A 020, che purtroppo da mesi continua a circolare senza loghi FS frontali, snaturandone non poco l'estetica...<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNEBvdwPvizI50GPeAg0dk6vBgDy5DScX-lOEgM9YXp8-b6juI6PruiVqyf_FUuFsfTDp8dTD4zJ8DB9vl-QP9Jl892yJnux_nfA820nDn1apxp1CJ6Ue8c9_J8_Y9vgJjP_qZe6YQEa4/s1600/402.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNEBvdwPvizI50GPeAg0dk6vBgDy5DScX-lOEgM9YXp8-b6juI6PruiVqyf_FUuFsfTDp8dTD4zJ8DB9vl-QP9Jl892yJnux_nfA820nDn1apxp1CJ6Ue8c9_J8_Y9vgJjP_qZe6YQEa4/s320/402.JPG" width="320" /></a></div>
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Dopo gli ultimi saluti e con non poca tristezza, prendo posto sulla "mia" carrozza cuccette: alle 21:22 in punto si parte. Arrivederci, Udine!!<br />
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L'Intercity Notte, fino a Venezia Santa Lucia, effettua fermate a Codroipo, Casarsa, Pordenone, Sacile, Conegliano, Treviso Centrale (dove inizia ad essere ben pieno), Venezia Mestre e Venezia Santa Lucia: dopo il cambio del locomotore, ripartiamo alla volta di Venezia Mestre, dove si effettua una nuova fermata per agganciare le tre misere (...) vetture da Trieste via Latisana: soltanto due Cuccette Comfort ed una UIC-X Giubileo. E dire che solo nel 2010 di carrozze ne arrivavano sei, tra vagoni letto, posti a sedere di prima e di seconda classe (erano però assenti le cuccette su Trieste). Il treno è ormai al completo quando si riparte verso sud: in compagnia di un musicista di Udine e di due turisti tedeschi (che immediatamente ci additano, si spera scherzosamente, come "terrone" e "polentone"...), il viaggio prosegue tranquillamente.<br />
Veniamo avvisati dal cuccettista del nostro imminente arrivo a Roma, dopo la fermata di Chiusi - Chianciano Terme. Alle 6:20 le otto carrozze del 771, da Venezia Mestre trainato dalla E402 022, fanno il loro ingresso a Roma Termini:<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhktzdVKDfhLeOcKTLSERlAWGbV70jE1xF2im2VXpYA30wZ-bH6pe77U6v4aDJdjWP_notlls_riagucjdq767Io3qtWPhU2gdh21n-GU5XqEyNSAceVcHbJoMXPQDzkOjFWBg8JWwg9FA/s1600/P1170423.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhktzdVKDfhLeOcKTLSERlAWGbV70jE1xF2im2VXpYA30wZ-bH6pe77U6v4aDJdjWP_notlls_riagucjdq767Io3qtWPhU2gdh21n-GU5XqEyNSAceVcHbJoMXPQDzkOjFWBg8JWwg9FA/s320/P1170423.JPG" width="320" /></a></div>
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Alle 7:39, in precarie condizioni a causa del sonno, prendo posto sull'IC 723...dove neanche a dirsi, mi addormento dopo qualche minuto dalla partenza!<br />
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Unica fotografia a Napoli Centrale, durante la lunga sosta per cambio banco:<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS_XSQUdexQHuxR6m9lGhRa3FO2WdxQOwTIUdEqaLC1kohK2admFDZ6JEw076vzfxDFyZpK0bcpze-sPzuC41mXk3Yp9Ky8owIVHzudVURfS9cw6g84NumRkgMmyyShSpp6qfTLI0Ri7c/s1600/P1170426.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS_XSQUdexQHuxR6m9lGhRa3FO2WdxQOwTIUdEqaLC1kohK2admFDZ6JEw076vzfxDFyZpK0bcpze-sPzuC41mXk3Yp9Ky8owIVHzudVURfS9cw6g84NumRkgMmyyShSpp6qfTLI0Ri7c/s320/P1170426.JPG" width="320" /></a></div>
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Paradossalmente, veniamo "accolti" in Calabria da un mar Tirreno in tempesta, mentre da Roma in su il sole splendeva...un pizzico in più di malinconia nel ricordare la bellissima settimana trascorsa nel Nord/Est...con qualche eccezione salernitana e milanese!<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjprsPydgHnYL280LzEjxl-u1WVhJ1BBq1wgI0uNpSwOdiUaFNMndPM53Iii49RCY_F7J6B0_qVy3TJIhyphenhyphenG6bCWD1x27Mx81rCMjDAZJuDFU1jQ-B0Rl4FEuyJfch1nOWv0A9NKHphIkNE/s1600/P1170427.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjprsPydgHnYL280LzEjxl-u1WVhJ1BBq1wgI0uNpSwOdiUaFNMndPM53Iii49RCY_F7J6B0_qVy3TJIhyphenhyphenG6bCWD1x27Mx81rCMjDAZJuDFU1jQ-B0Rl4FEuyJfch1nOWv0A9NKHphIkNE/s320/P1170427.JPG" width="320" /></a></div>
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Per rileggere i due precedenti post:<br />
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<b><a href="http://ferrovieincalabriaviaggi.blogspot.it/2012/05/verona-3-4-marzo-2012-linvasione-dei.html">Verona, 3-4 marzo 2012: l'invasione dei calabresi! (1° parte)</a></b><br />
<b><a href="http://ferrovieincalabriaviaggi.blogspot.it/2012/07/verona-3-4-marzo-2012-linvasione-dei.html">Verona, 3-4 marzo 2012: l'invasione dei calabresi! (2° parte)</a></b><br />
<br /></div>
Adminhttp://www.blogger.com/profile/17286881300912360938noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-1366134786931686605.post-75916868404583114482012-07-06T16:15:00.023+02:002012-07-07T01:26:20.923+02:00Verona, 3-4 marzo 2012: l'invasione dei calabresi! (2° parte)<a href="http://ferrovieincalabriaviaggi.blogspot.it/2012/05/verona-3-4-marzo-2012-linvasione-dei.html" style="font-style: normal; font-weight: normal; ">Nella prima parte</a> di questa avventura "nordica" ci eravamo soffermati sul viaggio da Lamezia verso la meta veneta, con la breve sosta nella bellissima Salerno: ripartiti da Roma Termini con l'ormai affollato InterCity Notte 1910 e salutato Francesco, decidiamo finalmente di sfruttare le nostre cuccette! La notte trascorrerà così abbastanza tranquilla, a parte una considerazione di Vincenzo a proposito dell'eccessiva rigidità delle cuccette Comfort: in tanti in quasi 15 anni di servizio di queste vetture hanno avuto questa sensazione, soprattutto per quanto riguarda il posto basso. <div style="font-style: normal; font-weight: normal; ">La nostra meta si avvicina rapidamente: alle 6:00 circa il cuccettista ci riporta i nostri biglietti che avevamo consegnato la sera prima, assieme ad un quotidiano, avvisandoci dell'imminente arrivo a Milano Centrale. E così, alle 6:55, in perfetto orario, il 1910 entra nella maestosa stazione meneghina: non può mancare una fotografia ed un simbolico saluto ai due cuccettisti, Stanislao ed Oliverio, che dal dicembre 2011 protestavano dall'alto di una delle torri faro della stazione Centrale, contro il taglio di gran parte dei treni notturni e quindi di oltre 800 unità lavorative nel personale viaggiante ex-CIWL: a maggior ragione noi calabresi possiamo capire quali gravissimi danni a livello di mobilità ed occupazione abbia portato per la nostra regione una simile falcidia, per fortuna parzialmente rientrata dal cambio d'orario di giugno.</div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtGUscTRpli8cIkTW0KQGA0SthkWlwsrSu69p7NGt3JKbIYmUv4p8HB0rSTND_kRRpsOxzQvvkC9WCRhXoAMj-jhrcg3uYLd7xdWi1VbFRKUiu3GdPi-FPdK3H3n9RcPKU22jPoYCBXhU/s1600/1.JPG" style="font-style: normal; font-weight: normal; "><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtGUscTRpli8cIkTW0KQGA0SthkWlwsrSu69p7NGt3JKbIYmUv4p8HB0rSTND_kRRpsOxzQvvkC9WCRhXoAMj-jhrcg3uYLd7xdWi1VbFRKUiu3GdPi-FPdK3H3n9RcPKU22jPoYCBXhU/s320/1.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762063384795323954" /></a><div style="font-style: normal; font-weight: normal; "><br /></div><div style="font-style: normal; font-weight: normal; ">In attesa dell'arrivo di Vittorio, Luca e Paolo, con Vincenzo ci diamo ovviamente ad un po' di attività fotografica all'esterno e sotto le volte della stazione Centrale...tra Frecce Rosse, Frecce Bianche e treni Regionali della neonata Trenord...con qualche eccezione "internazionale" con i convogli Flirt della Stadler di proprietà TILO, che collegano l'hinterland milanese con le località svizzere prossime al confine italiano.<br /><div><br /></div></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwG_HHKQGqgw0O9RLSibn5f_5ILkV5k0lflNQ1RbZg6eGC-yWLs6_-htEhQsHrKF8MZT3jIL9Vqa0d2436Gci8lF4-wcdPAVP52_T5fO9OU1qhuVelib7V5OthWf93DDO0yyK_tb5qGhw/s1600/P1170229.JPG" style="font-style: normal; font-weight: normal; "><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwG_HHKQGqgw0O9RLSibn5f_5ILkV5k0lflNQ1RbZg6eGC-yWLs6_-htEhQsHrKF8MZT3jIL9Vqa0d2436Gci8lF4-wcdPAVP52_T5fO9OU1qhuVelib7V5OthWf93DDO0yyK_tb5qGhw/s320/P1170229.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762064941876308194" /></a><div style="font-style: normal; font-weight: normal; "><b>ETR500 FrecciaRossa in sosta: sulla destra una FrecciaBianca con E414 e la coda del "nostro" ICN1910 appena giunto da Salerno.</b></div><div style="font-style: normal; font-weight: normal; "><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4wFOWYVeHVeKW911yH73iFhXjWghkHy7b5vo0NFwSPi_iKDH8FeVi7jx4KqXBWDKG9oDuA3tQ6ZSZADt62rDV4fyqnhYzJfCT_kV_CRZJ3QZwR9JrCUTbZhvj77nhuz79HJ9CLSSgPcQ/s1600/P1170237.JPG" style="font-style: normal; font-weight: normal; "><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4wFOWYVeHVeKW911yH73iFhXjWghkHy7b5vo0NFwSPi_iKDH8FeVi7jx4KqXBWDKG9oDuA3tQ6ZSZADt62rDV4fyqnhYzJfCT_kV_CRZJ3QZwR9JrCUTbZhvj77nhuz79HJ9CLSSgPcQ/s320/P1170237.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762065795454656354" /></a><div style="font-style: normal; font-weight: normal; "><b>La E464 286 in coda ad una composizione omogenea di carrozze MDVC, tutto in livrea Trenord.</b></div><div style="font-style: normal; font-weight: normal; "><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizEwWFgz35yXvhvNNOwIdktX-LIUhDXSQnJaLoMNMbt6rpqYz9uSWA-trRuKyDgX2t2snYz8wqACS9vgjK9rjp_TL7x6AOqTWR9e0gaAd07RR2FwrEDdzklpx3YDa_NM8v5gXcC1q-bLQ/s1600/P1170239.JPG" style="font-style: normal; font-weight: normal; "><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizEwWFgz35yXvhvNNOwIdktX-LIUhDXSQnJaLoMNMbt6rpqYz9uSWA-trRuKyDgX2t2snYz8wqACS9vgjK9rjp_TL7x6AOqTWR9e0gaAd07RR2FwrEDdzklpx3YDa_NM8v5gXcC1q-bLQ/s320/P1170239.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762066517200997442" /></a><div style="font-style: normal; font-weight: normal; "><b>ETR150 Tilo appena giunto in stazione.</b></div><div style="font-style: normal; font-weight: normal; "><b><br /></b></div><div style="font-style: normal; font-weight: normal; ">Un quarto d'ora prima della partenza per Verona, siamo tutti riuniti in stazione: ci avviamo così verso il materiale della Freccia Bianca 9707 per Venezia Santa Lucia, che ci accompagnerà a Verona: partenza prevista alle 8:05! Anche in questo caso ritroviamo una composizione di vetture Z e GC salonizzate inquadrate da due E414: saliti a bordo ci rendiamo però conto della scarsa vivibilità di queste vetture in caso di sovraffollamento, al punto che tra decine di persone ed enormi bagagli, diventa praticamente impossibile riuscire a trovare il proprio posto...</div><div style="font-style: normal; font-weight: normal; "><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3suAKrbRRG6Xl6-ULNY9LSWa2vB2bBYgEZly9tqtvErnhKkSVMpDLS_RWHDNcFyZotedhaHM53_FE_Oi3QhWjGM8cxymw7isDnCGg3zroMk19w5e9vAfvzyye92CZHBvg1d0L7eXlohI/s1600/P1170226.JPG" style="font-style: normal; font-weight: normal; "><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3suAKrbRRG6Xl6-ULNY9LSWa2vB2bBYgEZly9tqtvErnhKkSVMpDLS_RWHDNcFyZotedhaHM53_FE_Oi3QhWjGM8cxymw7isDnCGg3zroMk19w5e9vAfvzyye92CZHBvg1d0L7eXlohI/s320/P1170226.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762068166602144226" /></a><div style="font-style: normal; font-weight: normal; "><br /></div><div style="font-style: normal; font-weight: normal; ">La partenza è però a razzo ed in perfetto orario: dopo pochi minuti sfrecciamo sulla Milano - Venezia, immersa nella pianura lombardo/veneta: effettuiamo fermata per servizio viaggiatori a Brescia e Desenzano del Garda-Sirmione...alle 9:27 e forse con qualche minuto di anticipo, il 9707 entra a Verona Porta Nuova. Appena scesi dal treno rimaniamo quasi impietriti di fronte ad una bellissima locomotiva Taurus delle ferrovie austriache OBB, in testa ad una composizione di carrozze UIC-Z3 della stessa amministrazione. Si tratta di uno dei vari collegamenti gestiti da OBB/LeNord da Bologna, Verona e Bolzano per Monaco, in sosta in attesa di ripartire verso la Germania!</div><div style="font-style: normal; font-weight: normal; "><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNqZ0lNvW5HIcBHkj9Mob4QfL5N_zCJXnhyphenhyphen1tEiT_kmpvRNLpIU2WqotYrTwIpng7kRjsjTeBpONIY780hZQzFk2BkRPVuTGa006z2wfoZyL4zduSUH0n4oTibA0sh5I_cfrZ6tTcozV0/s1600/P1170244.JPG" style="font-style: normal; font-weight: normal; "><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNqZ0lNvW5HIcBHkj9Mob4QfL5N_zCJXnhyphenhyphen1tEiT_kmpvRNLpIU2WqotYrTwIpng7kRjsjTeBpONIY780hZQzFk2BkRPVuTGa006z2wfoZyL4zduSUH0n4oTibA0sh5I_cfrZ6tTcozV0/s320/P1170244.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762069936597695058" /></a><div style="font-style: normal; font-weight: normal; "><b>La E190 013 in livrea "italien" in sosta a Verona Porta Nuova: che spettacolo!</b></div><div style="font-style: normal; font-weight: normal; "><b><br /></b></div><div style="font-style: normal; font-weight: normal; ">Lasciata a malincuore la Taurus e la sua bella composizione grigio-rosso, entriamo in stazione per acquistare i biglietti ferroviari per il ritorno (Roberto farà Rovigo via Legnagno, Luca, Vittorio e Paolo ritorneranno a Milano e Vincenzo a Chiari, nei pressi di Brescia), e quelli dell'autobus che ci porterà direttamente nell'enorme struttura della Fiera! Dopo aver fatto colazione ci portiamo così all'esterno della stazione, in attesa del bus, che una volta preso ci lascia di fronte ai primi padiglioni in meno di cinque minuti! </div><div style="font-style: normal; font-weight: normal; ">Ad accoglierci alla mostra troviamo l'amico Marcello Lapenna, che ci guida all'interno del labirinto di padiglioni...tra automobili, aerei, elicotteri, navi...ed ovviamente treni! Per approfondire le novità e curiosità ferroviarie che riguardavano la Calabria e la nostra collaborazione con l'<a href="http://www.a-f-s.it/">Associazione Ferrovie Siciliane</a> che gentilmente ci ha concesso parte del loro stand, rimandiamo alla lettura del post <a href="http://www.ferrovieincalabria.com/2012/03/ferrovie-in-calabriain-veneto.html">"Ferrovie in Calabria...in Veneto!"</a></div><div style="font-style: normal; font-weight: normal; ">Perciò, dopo il reportage "tutto Calabria", dedichiamo un po' di tempo a visitare le decine di plastici piccoli, medi, grandi ed enormi, ed i vari stand di produttori di modelli ed accessori ferroviari, case editrici ed associazioni: non neghiamo che ad un certo punto ci è iniziata a girare la testa!!</div><div style="font-style: normal; font-weight: normal; "><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeisJua4deQoCKc-ytFsQ-KxIwB5bhm3JIZf7DlOt4zW8zAAFjxygHZbc1qed08oyIm1FrjANZcGsqZ3kKhuBTOajjXvXslX-WOpA1BdR_GOiT3GZP8oTydglefyrsW_Iui7GK2v8fa6g/s1600/P1170258.JPG" style="font-style: normal; font-weight: normal; "><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeisJua4deQoCKc-ytFsQ-KxIwB5bhm3JIZf7DlOt4zW8zAAFjxygHZbc1qed08oyIm1FrjANZcGsqZ3kKhuBTOajjXvXslX-WOpA1BdR_GOiT3GZP8oTydglefyrsW_Iui7GK2v8fa6g/s320/P1170258.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762078785606629714" /></a><div style="font-style: normal; font-weight: normal; "><b>Nei pressi dello stand di Ferrovie Sicilianel era presente un banco ACEI perfettamente funzionante con tanto di campanelle Leopolder, collegato ad un plastico in scala H0!</b></div><div style="font-style: normal; font-weight: normal; "><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghef3-PKEk9GGkj59k3W8lun3SSAMb5bdYiuRF4HJYVxTvRvdIK213D47f0OdMHHLlSmRy_f11XQNmTnCFhVyiWTu_qdUFdxIhnTRWFDuSEpCOvM9keT1nVlUnT86UfZv7xgEzKnbOviU/s1600/P1170266.JPG" style="font-style: normal; font-weight: normal; "><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghef3-PKEk9GGkj59k3W8lun3SSAMb5bdYiuRF4HJYVxTvRvdIK213D47f0OdMHHLlSmRy_f11XQNmTnCFhVyiWTu_qdUFdxIhnTRWFDuSEpCOvM9keT1nVlUnT86UfZv7xgEzKnbOviU/s320/P1170266.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762079794863505634" /></a><div style="font-style: normal; font-weight: normal; "><b>Bellissimo deposito locomotive FS epoca III ed in scala H0, affollato di vaporiere di ogni tipo, dalle 640 alle 741 e 743 dotate di preriscaldatori...ed una allora modernissima locomotiva diesel D236 addetta alle manovre, preda bellica tedesca risalente alla Seconda Guerra Mondiale (al vero, ovviamente!).</b></div><div style="font-style: normal; font-weight: normal; "><b><br /></b></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYmtLUAGStBLExqIdYG-px0FpPcQAPxDRHVbgwQbS-Z112gIXehVeM4WFvCvhLsl_IVT5bjOyrhxGc735cv9b8QHQFqd3l_1DxujvQFXcNYF1bms-acInTK95vFj8y6zdRDv0ZALl5vzA/s1600/P1170267.JPG" style="font-style: normal; font-weight: normal; "><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYmtLUAGStBLExqIdYG-px0FpPcQAPxDRHVbgwQbS-Z112gIXehVeM4WFvCvhLsl_IVT5bjOyrhxGc735cv9b8QHQFqd3l_1DxujvQFXcNYF1bms-acInTK95vFj8y6zdRDv0ZALl5vzA/s320/P1170267.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762080632570900114" /></a><div style="font-style: normal; font-weight: normal; "><b>Sempre all'interno dello stesso plastico, adiacente al deposito locomotive, è stato riprodotto il deposito di smistamento del carbone per le vaporiere: da rimanerci a bocca aperta!</b></div><div style="font-style: normal; font-weight: normal; "><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisA9tRrVoHAa-jKuNctH3hhddY2Mxw1IUIiE7mnIMewlsrZ0_xFP9llJaZN1MSu0_X6-InP6H-a5DhpMWGGlnDnVo1eqgjTn0q2HKmGMH_iaxzRXYzQ9XfMoWFe7VW9vCdsFC3mZjcDjE/s1600/P1170265.JPG" style="font-style: normal; font-weight: normal; "><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisA9tRrVoHAa-jKuNctH3hhddY2Mxw1IUIiE7mnIMewlsrZ0_xFP9llJaZN1MSu0_X6-InP6H-a5DhpMWGGlnDnVo1eqgjTn0q2HKmGMH_iaxzRXYzQ9XfMoWFe7VW9vCdsFC3mZjcDjE/s320/P1170265.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762082274762419010" /></a><div style="font-style: normal; font-weight: normal; "><b>Fedele riproduzione del viadotto metallico promiscuo stradale-ferroviario di Paderno d'Adda, posto sulla linea Milano-Bergamo.</b></div><div style="font-style: normal; font-weight: normal; "><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbOrrInw0dLnhnXcz0JapiANX5pKL3OQtrfboEtbcPqiYxlXR6yTDXIdc_hhr3XqbLaGlWqnQmPvVgGI_nDCu3WKCkLcRNnlUXLLoBXe5bOhNNhje26KFkdJa_6myXnnq6-GcG-RT6k_8/s1600/P1170296.JPG" style="font-style: normal; font-weight: normal; "><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbOrrInw0dLnhnXcz0JapiANX5pKL3OQtrfboEtbcPqiYxlXR6yTDXIdc_hhr3XqbLaGlWqnQmPvVgGI_nDCu3WKCkLcRNnlUXLLoBXe5bOhNNhje26KFkdJa_6myXnnq6-GcG-RT6k_8/s320/P1170296.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762188966200587778" /></a><div style="font-style: normal; "><b>Gli anni '90 rivivono in scala, con questo bellissimo InterCity trainato da una E402A, in corsa sul plastico di TuttoTreno Modellismo.</b></div><div style="font-style: normal; "><b><br /></b></div><div style="font-style: normal; ">Ma a dare spettacolo in assoluto è stato un plastico costruito da chi in Veneto è di casa: si tratta del Club Fermodellistico Mantovano, che ha riprodotto in ogni particolare e con dimensioni perfettamente rispettate la stazione di Mantova: identico il numero dei binari di stazione, di ricovero, dello scalo merci...nessuna licenza fermodellistica, per una vera e propria opera d'arte! Più di tante parole crediamo che le immagini possano rendere (e non del tutto!) l'idea:</div><div style="font-style: normal; "><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgICVnN_5Awq5WNI-tDB5CkwQi1VOSNo6K497QUmnaSuXfk3xjKvfUMM7-5zKncz3GuENW2BuSNFoYGr8FoAHbiSgDYBRX2SRZM161GkXUf-_6nSa51L3_SOnDcgt_23_aPFC2q6cAZwFI/s1600/P1170280.JPG" style="font-style: normal; "><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgICVnN_5Awq5WNI-tDB5CkwQi1VOSNo6K497QUmnaSuXfk3xjKvfUMM7-5zKncz3GuENW2BuSNFoYGr8FoAHbiSgDYBRX2SRZM161GkXUf-_6nSa51L3_SOnDcgt_23_aPFC2q6cAZwFI/s320/P1170280.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762192318751155570" /></a><div style="font-style: normal; "><b>A tutto diesel alla stazione di Mantova a fine anni '80! Il piazzale è popolato da D345, D341, ALn773 e 245 da manovra...</b><br /><div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizxtbpN_L3wMCdZgECmn0d6-hHQ0zV_dYO43rxx_p0WZgc-JcxCYzFzgoksasiLuiyDsZs4c_B5BzVwqiTxHo5TO8NTibR9S0Bz1ZiTdOgZYUK36qpaOFtjKSTlo-lMzormuuPuBNOZM0/s1600/P1170277.JPG"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizxtbpN_L3wMCdZgECmn0d6-hHQ0zV_dYO43rxx_p0WZgc-JcxCYzFzgoksasiLuiyDsZs4c_B5BzVwqiTxHo5TO8NTibR9S0Bz1ZiTdOgZYUK36qpaOFtjKSTlo-lMzormuuPuBNOZM0/s320/P1170277.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762192316571525602" /></a></div><div><b>Il fabbricato viaggiatori della stazione di Mantova perfettamente riprodotto.</b></div><div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_i0Uonm2eqL-TUyN9mUmzfNYXrRny2Fwf06y4AqFg3B6R4SGPCtFW_KJHp8NB-HDwHea_T5pBba4OQhFB2aN_J1hBcY5BMRqZz4cuKh5Ign_nJqW9EBy9Y83pWCYI0WBJb8nusjGn84o/s1600/P1170275.JPG"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_i0Uonm2eqL-TUyN9mUmzfNYXrRny2Fwf06y4AqFg3B6R4SGPCtFW_KJHp8NB-HDwHea_T5pBba4OQhFB2aN_J1hBcY5BMRqZz4cuKh5Ign_nJqW9EBy9Y83pWCYI0WBJb8nusjGn84o/s320/P1170275.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762192304079210370" /></a></div><div><b>Bellissimo portale con segnali ad ala all'ingresso della stazione...</b></div><div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAQAR_-QC9mojro7c8hLUO5h7ku_orlnomMTNlY4Itt6syBdb7Yj0MiAD9eGtB9MfamrS9BjMzsRCmnvTU57o19kXBfA4XwSNAcERsv-QtA1rXxYvvj1g3koms1gt-S8Ymy4_Ij3kY-6E/s1600/P1170276.JPG"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAQAR_-QC9mojro7c8hLUO5h7ku_orlnomMTNlY4Itt6syBdb7Yj0MiAD9eGtB9MfamrS9BjMzsRCmnvTU57o19kXBfA4XwSNAcERsv-QtA1rXxYvvj1g3koms1gt-S8Ymy4_Ij3kY-6E/s320/P1170276.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762192303419442978" /></a></div><div><b>Scorcio dello scalo merci, con realistiche composizioni "miste" di varie tipologie di carri chiusi tipo G ed F di varia epoca.</b></div><div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhP0J54AlKySFXPeEPr42JsZI0nHB7BzMEvCgtS9vg3dSaxcARcr4XyVlAFSu0qMS_mB4zjItujRuIjoipc-pGKlSOHCdeGoQCVsFY3msVzSWqwimdfktnzR81Lmb_Ld4FlgqM4oULoYUs/s1600/P1170279.JPG"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhP0J54AlKySFXPeEPr42JsZI0nHB7BzMEvCgtS9vg3dSaxcARcr4XyVlAFSu0qMS_mB4zjItujRuIjoipc-pGKlSOHCdeGoQCVsFY3msVzSWqwimdfktnzR81Lmb_Ld4FlgqM4oULoYUs/s320/P1170279.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762192297021331746" /></a></div></div><div style="font-style: normal; "><b>L'immagine che forse più rende l'idea dell'eccezionalità di questo plastico...cosa dire di più?</b></div><div style="font-style: normal; "><b><br /></b></div><div style="font-style: normal; ">La scala H0 sicuramente è quella più diffusa, ma non mancavano anche degne "rappresentanze" della scala piccola scala N e di quelle grandi da giardino:</div><div style="font-style: normal; "><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhs_e3VWUazoL8n2MGT4wOGR4tnXb1sVp1bFWjsJtlhC8pD40frnY8y32d7dZ9QWohsAHSrujbaAfvLxMGC_Dp_AMtupQnHphjNC82swWxmF0UqxxkIMklrCneqn6vfy2WpUueNTjgCpDY/s1600/P1170269.JPG" style="font-style: normal; "><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhs_e3VWUazoL8n2MGT4wOGR4tnXb1sVp1bFWjsJtlhC8pD40frnY8y32d7dZ9QWohsAHSrujbaAfvLxMGC_Dp_AMtupQnHphjNC82swWxmF0UqxxkIMklrCneqn6vfy2WpUueNTjgCpDY/s320/P1170269.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762193610805051714" /></a><div style="font-style: normal; "><b>Vista del plastico sociale del gruppo "Amici della Scala N", con un merci intermodale trainato da una piccola ma realistica D345...</b></div><div style="font-style: normal; "><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIb0o8EUkxJpmLt3VFeyEizwMudtoJPM-22qpNf0E4tkRn267UaLIcthMz6dk9D9m6nAUPyDJkc9IAfhFSzTJKs93h5eECf7itAjja7O8oypVbXQb-NchQwIzKMevDnSU-qnDVZQ2SQyg/s1600/P1170282.JPG" style="font-style: normal; "><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIb0o8EUkxJpmLt3VFeyEizwMudtoJPM-22qpNf0E4tkRn267UaLIcthMz6dk9D9m6nAUPyDJkc9IAfhFSzTJKs93h5eECf7itAjja7O8oypVbXQb-NchQwIzKMevDnSU-qnDVZQ2SQyg/s320/P1170282.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762194118328309122" /></a><div style="font-style: normal; "><b>Simpatici locomotori di varia tipologia in scala "1".</b></div><div style="font-style: normal; "><b><br /></b></div><div style="font-style: normal; ">Intanto alla comitiva "calabro-lombarda" composta da Vittorio, Luca, Roberto, Paolo e Vincenzo, si aggiungono anche Gabriele, Andrea...ed un altro Gabriele! </div><div style="font-style: normal; ">Dopo un rapido pranzo al self service della fiera, si torna a fare la spola tra lo stand ed i vari padiglioni, scattando qualche ultima fotografia:</div><div style="font-style: normal; "><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfYQ6tgEtWVOsKAHg8aWQbVLGXhENtj5C4T82vfqe9_TAqnIMJZ3FDw2LJT2VOxMwcgf6Fh1oL7NkjiibVuhv87CQ4awMvnna6S5ZP9SCt-6RDwPTy8UV27kb1YBDys7-cstQwlDDndS8/s1600/P1170273.JPG" style="font-style: normal; "><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfYQ6tgEtWVOsKAHg8aWQbVLGXhENtj5C4T82vfqe9_TAqnIMJZ3FDw2LJT2VOxMwcgf6Fh1oL7NkjiibVuhv87CQ4awMvnna6S5ZP9SCt-6RDwPTy8UV27kb1YBDys7-cstQwlDDndS8/s320/P1170273.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762195616392695682" /></a><div style="font-style: normal; "><b>Piccolo plastico da punto a punto in scala Hoe, con una piccola vaporiera a cremagliera (funzionante!) in testa ad una vettura...</b><br /><div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiw555vQSLwIfkVdPJxwPC2NPeUFH9rMcimgKKjo4IQ7yu_xw-gUEb-0a-8zFlWFVoBFuRmhogA59qgHzV5XswwYAnBitJuYTi2n_I3UnuC4hrJ0ucK0WbYjJXzrQXLBdhRLzqVq__3oiw/s1600/P1170268.JPG"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiw555vQSLwIfkVdPJxwPC2NPeUFH9rMcimgKKjo4IQ7yu_xw-gUEb-0a-8zFlWFVoBFuRmhogA59qgHzV5XswwYAnBitJuYTi2n_I3UnuC4hrJ0ucK0WbYjJXzrQXLBdhRLzqVq__3oiw/s320/P1170268.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762195607322401938" /></a></div></div><div style="font-style: normal; "><b>Altra vista del realistico plastico dell'ASN: notare la perfetta esecuzione della catenaria, nonostante la piccola scala N!</b></div><div style="font-style: normal; "><b><br /></b></div><div style="font-style: normal; ">La giornata purtroppo vola in fretta, e sono già quasi le 17 quando assieme a Vincenzo, Paolo ed Andrea lasciamo la Fiera per portarci in stazione...a piedi, e passando anche per lo scalo merci! Il mio treno per Rovigo, il Regionale 20683, partirà alle 17:26: Andrea mi farà compagnia fino a Cerea, mentre Vincenzo e Paolo ripartiranno pochi minuti più tardi verso Brescia e Milano. In fiera rimangono Vittorio e Luca che ripartiranno più tardi, assieme ai due "Gabrieli": il giorno dopo si aggiungerà a loro anche Francesco, incontrato la sera prima a Roma! </div><div style="font-style: normal; ">Un ultimo saluto alla grandissima e spettacolare mostra, un'esperienza che non si potrà dimenticare...arrivederci al prossimo anno, Verona!</div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwhokLiGzsBbMGWBPZob3dxT_SRdckY3qWGCOAOPvbWZrPL8itJJttynHkqBsfU4BBMT24XvgRV305VQFwWhdWHpjuIZOzgQf8ijiW30BnFkweGqyx-cR56rCfpcPkGnuJHPIpn1O3L7Q/s1600/P1170309.JPG" style="font-style: normal; "><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwhokLiGzsBbMGWBPZob3dxT_SRdckY3qWGCOAOPvbWZrPL8itJJttynHkqBsfU4BBMT24XvgRV305VQFwWhdWHpjuIZOzgQf8ijiW30BnFkweGqyx-cR56rCfpcPkGnuJHPIpn1O3L7Q/s320/P1170309.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762197967987958290" /></a><div style="font-style: normal; "><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhL5ZL_6W_rba2UOWOAqHQoo1t31WvZrIwhudaQRlQzilXYNxjZUXr-D4ktmet0kaEcTEZBUaP-9CL1kqFG0BTAT_etYJdw7SJ5qaFwwEXBbk7oGkVt_7_sz_EeKIPMj2i4Fd9NtyANXSQ/s1600/P1170315.JPG" style="font-style: normal; "><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhL5ZL_6W_rba2UOWOAqHQoo1t31WvZrIwhudaQRlQzilXYNxjZUXr-D4ktmet0kaEcTEZBUaP-9CL1kqFG0BTAT_etYJdw7SJ5qaFwwEXBbk7oGkVt_7_sz_EeKIPMj2i4Fd9NtyANXSQ/s320/P1170315.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762198748035761266" /></a><div style="font-style: normal; "><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCAnuVNtcf5OrJ87fC7hWnAKuN9KBqyfuJhsdTlvpS7DYPQx3S4C6p5cokL-yzqzlZMPBcdPiUZU4N4eu-qFTK3mY6FZs0kkNNFWoywdkq-0sbKsjKWoW3KsC3q8wE5OuP28SHMxgt7_A/s1600/P1170310.JPG"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCAnuVNtcf5OrJ87fC7hWnAKuN9KBqyfuJhsdTlvpS7DYPQx3S4C6p5cokL-yzqzlZMPBcdPiUZU4N4eu-qFTK3mY6FZs0kkNNFWoywdkq-0sbKsjKWoW3KsC3q8wE5OuP28SHMxgt7_A/s320/P1170310.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762198744695597730" /></a></div><div style="font-style: normal; "><br /></div><div style="font-style: normal; "><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZNCVq4KVdHrfleg6dXexLWUqdiwqkx8fHT3KJyfe3k_qeMrm4YXz0gAC-KG4HZ4NtMglDV_Xgbcqxt2Jd2th7AMhTBbzyHRkH-_872NRc_rnA6-f673JG_GBKNq9EYbv1KilmqtGqtM4/s1600/P1170323.JPG"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 240px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZNCVq4KVdHrfleg6dXexLWUqdiwqkx8fHT3KJyfe3k_qeMrm4YXz0gAC-KG4HZ4NtMglDV_Xgbcqxt2Jd2th7AMhTBbzyHRkH-_872NRc_rnA6-f673JG_GBKNq9EYbv1KilmqtGqtM4/s320/P1170323.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762201473413966914" /></a><br />Dopo aver scattato alcune fotografie in stazione, assieme ad Andrea prendiamo posto sull'ALn668 3125, ovviamente sovraffollata...probabilmente "in onore" del rappresentante Jonico, che purtroppo di ALn668 cariche di viaggiatori stipati ne sa qualcosa! Per fortuna durante il tragitto sulla particolare linea Verona - Legnago - Rovigo, l'automotrice diventa più vivibile: a Cerea Andrea arriva a destinazione, ed il viaggio prosegue per ancora un'ora circa. A Legnago sostiamo per circa 5 minuti per incrocio: </div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhNfq_kHog5BibcP753h5unhTuUWBFu0CgO096cW3kyv7K6B-viclNyhAHHDGyG57wG3ALm6YJKiqtKJ-EIFgdcKLhRl0QLy3m5xNEaBw4Eb6fF_o4GN-H22cv-ePAxrr9n3lICAQJBH8/s1600/P1170333.JPG" style="font-style: normal; "><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhNfq_kHog5BibcP753h5unhTuUWBFu0CgO096cW3kyv7K6B-viclNyhAHHDGyG57wG3ALm6YJKiqtKJ-EIFgdcKLhRl0QLy3m5xNEaBw4Eb6fF_o4GN-H22cv-ePAxrr9n3lICAQJBH8/s320/P1170333.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762199867084023090" /></a><div style="font-style: normal; "><br /></div><div style="font-style: normal; ">La performante ALn668 serie 3100 continua a correre attraverso la pianura polesana, sostando in una miriade di piccoli ma curatissimi centri abitati: Villabartolomea, Badia Polesine, Lendinara...</div><div style="font-style: normal; ">E' ormai buio quando alle 19:14 facciamo il nostro ingresso a Rovigo, in perfetto orario, accolti da una ALn668 della Sistemi Territoriali: termine corsa...</div><div style="font-style: normal; ">...per ora!</div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhv-R9vlVsXAzIo1n6qVBQ6YhhjJkMpiX5SW3fI-jOTf5sDpzNNkvUNedrl5VcaUbS3yk_jh8ak9qbNIM-aljMEOW7_p7K9oDOXa4lcI57b9u-Ix1mpRd2CGZ5hVW8u_-f9FXr9FNGTNLU/s1600/P1170339.JPG" style="font-style: normal; "><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhv-R9vlVsXAzIo1n6qVBQ6YhhjJkMpiX5SW3fI-jOTf5sDpzNNkvUNedrl5VcaUbS3yk_jh8ak9qbNIM-aljMEOW7_p7K9oDOXa4lcI57b9u-Ix1mpRd2CGZ5hVW8u_-f9FXr9FNGTNLU/s320/P1170339.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5762201042850004930" /></a><div style="font-style: normal; "><br /></div><div><i>Continua...</i></div>Adminhttp://www.blogger.com/profile/17286881300912360938noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1366134786931686605.post-38847955317684202982012-06-08T23:35:00.004+02:002012-06-09T15:43:47.652+02:00"In the middle of nowhere, was a local train" (pt.1)<i>"In mezzo al nulla, c'era un trenino"</i><br /><i><br /></i><br /><div style="text-align: justify;">Che forse è la migliore maniera per sintetizzare queste linee. Linee <i>nostre</i>, linee di casa, linee che, seppur non richiedono chissà che viaggio per raggiungerle (relativamente, considerando il livello dei trasporti ferroviari in Calabria), provocano una sorta di viaggio nel tempo per nulla trascurabile. Un ritorno agli anni in cui la ferrovia era davvero una cosa seria, in cui la ferrovia era fatta di uomini, iniettori, valvole, segnali e scambi azionati completamente a mano, sistemi di blocco fatti di voci, fonogrammi, dispacci, carte, cavi d'acciaio. Nessun computer, l'elettricità giusto per l'illuminazione, qualche passaggio a livello automatico, e poco altro. Una ferrovia, forse una vera e propria concezione di ferrovia, ammazzata un anno fa senza mezzi termini, tra motivazioni che ancora oggi sanno di grande presa in giro. E non resta che ricordarli quei trenini giallorossi in mezzo <i>all'ulivari</i>, i manovratori dai capelli brizzolati, le prescrizioni d'esercizio dettate in stretto dialetto reggino, i passaggi a livello senza barriere che proteggevano sentieri più che strade.</div><div style="text-align: justify;"><i>"In mezzo al nulla, c'erano le Taurensi"</i></div><i><br /></i><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVh_Xw_jkY1qmPoOIWXLU7pBhDCI3s7Zz3T1dIAa17cMDJcgFDCNaGYfRCjiibinTb2vJ6JcccGRbc6mo9Hwnd3EEXnx0JN7Dxq5UtVl8-AG7oQOitkQ-Ozf7M29dVyxFz4SI8J5J0abA/s1600/P1110212-1.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVh_Xw_jkY1qmPoOIWXLU7pBhDCI3s7Zz3T1dIAa17cMDJcgFDCNaGYfRCjiibinTb2vJ6JcccGRbc6mo9Hwnd3EEXnx0JN7Dxq5UtVl8-AG7oQOitkQ-Ozf7M29dVyxFz4SI8J5J0abA/s320/P1110212-1.JPG" width="320" /></a></div><i><br /></i><br /><div style="text-align: justify;">Il viaggio ha inizio il 20 mattina, l'appuntamento per lo staff al completo di Ferrovie in Calabria in Viaggio (Vittorio, Roberto, Francesco e Alessandro) è a Gioia Tauro attorno alle 10.00, in tempo utile per poter visitare il deposito e poi poter prendere il treno 11 diretto a Cinquefrondi alle ore 11.01. Dopo aver raggiunto in treno (più precisamente con un altro illustre defunto, l'Intercity 618 Crotone-Milano Centrale) Alessandro a Corigliano, partiamo da lì in macchina direzione Gioia Tauro, dove Francesco e Roberto arriveranno in treno. Il primo ad arrivare è proprio Francesco, il quale comincia a fare un giro in deposito anche per vedere "che aria tira", raccogliendo fin da subito il benestare delle maestranze locali per una nostra visita al graziosissimo impianto. Alle 10.10 circa arriviamo con Alessandro a Gioia Tauro. Tempo di parcheggiare la macchina che subito ci fiondiamo verso la stazione FC, posta sullo stesso piazzale di quella FS. Ci si offre subito davanti il discreto piano binari, con ben 4 atti al servizio viaggiatori con di sfondo il deposito, mentre di fianco, oltre un semplice muretto, è disarmante la differenza con l'avanzatissima ferrovia Tirrenica. Cominciamo così a dirigerci verso il deposito, passando dapprima accanto a del materiale accantonato (tra cui l'LM4.608 e la M2.231, oltre a due rimorchiate serie RA.1000) e poi in corrispondenza della fossa di carico per i carri a scartamento ordinario, piena dei piccoli carrellini Langbein che fino a neanche moltissimi anni fa garantivano il florido servizio di inoltro carri FS sulla linea per Cinquefrondi, i quali poi venivano caricati dei numerosi prodotti della Piana, specie nel circondario di Taurianova. Tale fossa di carico, affiancata a breve distanza da una catasta di traversine nuove servite per un ammodernamento che non è arrivato mai, corrisponde anche con alcune interessantissime intersezioni tra binari a scartamento ordinario con quelli a scartamento ridotto, oltretutto un tempo muniti anche di linea aerea di contatto per la manovra dei locomotori elettrici FS.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_aeiK7QHFJiY9wWPjv250QtjVpUr2oQDNWOQC31_8UzVMKK7pjLudO4WUW7FqvQt4eSrDn_TRFc2UN8dUtfG8catl95oubcZpE0m8A5umjHdxAb8JiQ5jGYlpXHGXVPZz2dLM7zbsG80/s1600/DSC05617.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_aeiK7QHFJiY9wWPjv250QtjVpUr2oQDNWOQC31_8UzVMKK7pjLudO4WUW7FqvQt4eSrDn_TRFc2UN8dUtfG8catl95oubcZpE0m8A5umjHdxAb8JiQ5jGYlpXHGXVPZz2dLM7zbsG80/s320/DSC05617.JPG" width="320" /></a></div> <b>L'LM4.608, in attesa di riparazione, e dietro di sè la M2.231 con le rimorchiate RA.1019 e 1021</b><br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhani9XnjD6lkezf9OaADAfKksa8-Dje9xWCoM7w-JYEOqe57r5_AY9kAzYig6D1yEgIeclw6DhxPXNKaT4i6a7f-KxJHbo41AGnoTpkz9zUFjXeWzOQC416jLjTOLFVf-gnYYjVOEGUaM/s1600/DSC05621.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhani9XnjD6lkezf9OaADAfKksa8-Dje9xWCoM7w-JYEOqe57r5_AY9kAzYig6D1yEgIeclw6DhxPXNKaT4i6a7f-KxJHbo41AGnoTpkz9zUFjXeWzOQC416jLjTOLFVf-gnYYjVOEGUaM/s320/DSC05621.JPG" width="320" /></a></div> <b>La fossa di carico con al suo interno i carrellini trasbordatori Langbein</b><br /><b><br /></b><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiC6jaFGFDLprptHwqK91UlHHfKEa8dUMtWeYtw2TNZHX1d_O_fV1_5mn4Ji4xOl0-f_xFQJ3mJzjR3mSHB5UfPFyDNt9AkBk8-9stfCKlPaBEJJ4AsA-2BjSJoLywySv132bshykmZqiw/s1600/DSC05627.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiC6jaFGFDLprptHwqK91UlHHfKEa8dUMtWeYtw2TNZHX1d_O_fV1_5mn4Ji4xOl0-f_xFQJ3mJzjR3mSHB5UfPFyDNt9AkBk8-9stfCKlPaBEJJ4AsA-2BjSJoLywySv132bshykmZqiw/s320/DSC05627.JPG" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><b>L'intersezione tra i binari a scartamento ridotto (a sinistra è la linea per Cinquefrondi, a destra quella per Palmi) e ordinario. Sulla destra la doppia M2.216+M2.221 che effettuerà poi il "nostro" treno 11.</b></div><div style="text-align: justify;"><b><br /></b></div><div style="text-align: justify;">Subito dopo viriamo verso destra, dirigendoci verso l'ultima superstite del gruppo di locomotive MCL.170, uno dei più numerosi: si tratta della locomotiva 188, da anni accantonata a Gioia Tauro, le cui ruote hanno solcato anche i binari di diverse linee da tempo dismesse come la Soverato-Chiaravalle e la Crotone-Petilia Policastro. La vaporiera non si presenta in condizioni di forte degrado, anzi, si potrebbe dire che "porta bene i suoi anni". Purtroppo mai alcun progetto di recupero per lei è stato portato avanti, ma speriamo di poter ricevere presto questa bella notizia. Dopo averla letteralmente bombardata di fotografie ci dirigiamo verso il fascio dove sono ricoverati numerosi carri, sia merci che di servizio, e tra i quali scorgiamo anche due banchi di guida di una M2.200. Scopriremo in seguito che sono praticamente gli unici resti della M2.222, automotrice incendiatasi negli anni '90.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyNW-RmRIGihnRh4E0dD69A3hWAPIobgB9KUAQb4j9cvKat1my4R2mL0FWiyKJEKnR2uu0TAcNeSbFAwIR_cib99ycHOAKa9FNP3B5JfadI771Oauq93JTdUDR8W-U0FteNs1MYSYtSjc/s1600/DSC05631.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyNW-RmRIGihnRh4E0dD69A3hWAPIobgB9KUAQb4j9cvKat1my4R2mL0FWiyKJEKnR2uu0TAcNeSbFAwIR_cib99ycHOAKa9FNP3B5JfadI771Oauq93JTdUDR8W-U0FteNs1MYSYtSjc/s320/DSC05631.JPG" width="320" /></a></div> <b>La MCL.188</b><br /><b><br /></b><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjT6G9caYDq8uSqoOqqUcaXxFCkxCro21SoiCnrDbPhYpC7GSY7xsYRBfqXWNp4PlTuMhqKchbPiP2y_u9N-Fdu-X0uBQ8rkVzBqtFPv87jSENh3A8M7mETRQUpwAI38y6Feo2tPT-ZVhA/s1600/DSC05651.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="241" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjT6G9caYDq8uSqoOqqUcaXxFCkxCro21SoiCnrDbPhYpC7GSY7xsYRBfqXWNp4PlTuMhqKchbPiP2y_u9N-Fdu-X0uBQ8rkVzBqtFPv87jSENh3A8M7mETRQUpwAI38y6Feo2tPT-ZVhA/s320/DSC05651.JPG" width="320" /></a></div><b>Il banco, completamente bruciato, della M2.222</b><br /><b><br /></b><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhI724DWDHs2DRe6-oSJ1BK2-nfoPbXkvJZsrpfCW5pGscyi_7m3ykerncibvsnZ2ZpMb889DM5Wj4MqfNb_eH7aW1ozmcyTc00ss_N95WlWGZP8gA7PREfuYZBqCvq4UgM0jpquIHni9E/s1600/DSC05653.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhI724DWDHs2DRe6-oSJ1BK2-nfoPbXkvJZsrpfCW5pGscyi_7m3ykerncibvsnZ2ZpMb889DM5Wj4MqfNb_eH7aW1ozmcyTc00ss_N95WlWGZP8gA7PREfuYZBqCvq4UgM0jpquIHni9E/s320/DSC05653.JPG" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><b>Serie di carri accantonati fuori dal deposito</b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><b><br /></b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="text-align: justify;">Ci dirigiamo così verso la rimessa locomotive, passando accanto alle due automotrici M2.221 e 216 in procinto di essere avviate. Al suo interno veniamo guidati da un operaio del deposito, che ci conduce subito dalla splendente M2.212, appena riverniciata nella colorazione giallo-rossa con logo FC vecchio (facciamo notare come la M2.232 era già stata ridipinta nella nuova livrea bianco-azzurro, a riprova di quanto l'impianto di Gioia Tauro, forse addirittura inconsapevolmente, riusciva a distinguersi da tutti gli altri). Di contro, la 212 era ormai rimasta l'unica M2.200 in colorazione grigio-verde, seppur molto deteriorata, oltre ad essere munita del particolare pancone rosso che distingueva le unità atte alla circolazione, ovviamente accoppiate agli spintori LM2.700, sulla linea a cremagliera tra Catanzaro Sala e Catanzaro Pratica. Sempre all'interno del deposito poi troviamo il piccolo LM2.754 affiancato dalla M2.210 e seguito dal possente LM4.605. Usciamo così dal deposito, ma neanche il tempo di farlo che veniamo letteralmente sorpresi dal fortissimo rombo dei motori Breda (ricordiamo che questi motori, quelli originalmente in dotazione, sono stati sostituiti sulle M2.200 assegnate al deposito di Cosenza da propulsori Man muniti di retarder Voith, un esperimento ben riuscito sia sotto il profilo tecnico che sotto quello della reperibilità dei ricambi, grossa palla al piede per le M2.200 "originali") delle M2.221 e 216, le quali si stanno adesso recando in stazione per effettuare il treno 11. In effetti mancano 10 minuti alla partenza, e non essendoci ancora muniti di biglietto ci avviamo a passo spedito verso la stazione.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="text-align: justify;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpad6FxI9r60K9GjEoHtyagMkyZfDJBfl6XLgZIduh6RKmyujpeWcKRbvzj-P17OOaT9sibU6TkIJXWbEepc2QVw-Fw_QmNB6dCFZ42VRK1wf_7LgrsSGXCzU4reB8jHyRrNrjodLUmQo/s1600/DSC05675.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpad6FxI9r60K9GjEoHtyagMkyZfDJBfl6XLgZIduh6RKmyujpeWcKRbvzj-P17OOaT9sibU6TkIJXWbEepc2QVw-Fw_QmNB6dCFZ42VRK1wf_7LgrsSGXCzU4reB8jHyRrNrjodLUmQo/s320/DSC05675.JPG" width="320" /></a></div><b> La splendente M2.212 fresca di riverniciatura</b><br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIKEsyhRwiTXAEov-0Kci4_HHWxyf13Vx2Pa0u4JFgv3SN18031lVO3nN1dJtRFXo04V97IMH6DRuOFZdgAUIUXqbCLdMd8zfM2u60X49gTmlb9VE22HiiRWFaiANhgqn2T1b7xoiaVcU/s1600/DSC05678.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIKEsyhRwiTXAEov-0Kci4_HHWxyf13Vx2Pa0u4JFgv3SN18031lVO3nN1dJtRFXo04V97IMH6DRuOFZdgAUIUXqbCLdMd8zfM2u60X49gTmlb9VE22HiiRWFaiANhgqn2T1b7xoiaVcU/s320/DSC05678.JPG" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><b>In un'atmosfera d'altri tempi, la M2.210 riposa assieme all'LM2.754 e all'LM4.605, che si vede spuntare dietro il 754.</b></div><div style="text-align: justify;"><b><br /></b></div><div style="text-align: justify;">Il treno sale in doppia per inviare la M2.221 a Cinquefrondi, per il numero di viaggiatori a bordo basterebbe anche una singola. Oltre a noi quattro vi è anche una modesta famiglia con tanto di nonni e nipotini al seguito, tutti affacciati al finestrino per ammirare il paesaggio che il trenino per Cinquefrondi attraversa. Partiamo in orario, venendo fin da subito accolti in cabina dal personale del treno. Mentre Alessandro prende il posto del capotreno per riprendere tutto il viaggio da Gioia a Cinquefrondi, anche noi bazzichiamo tra la cabina e i finestrini per ammirare al meglio questa linea: è la prima volta che la andiamo a percorrere, dopo averla saltata pressochè all'ultimo qualche tempo prima. Subito dopo il lungo curvone a sinistra seguente la stazione di Gioia Tauro, alla cui metà si stacca il binario per Palmi, incrociamo la fermata di Gioia Tauro Est per poi immetterci nel lunghissimo rettilineo in pianura che conduce verso Rizziconi, contornato da una visione sterminata di ulivi ed altri alberi da frutto. Numerosi i passaggi a livello a carattere agricolo che fanno letteralmente cantare la M2.221 su cui siamo, il cui simpaticissimo macchinista è chiamato molto spesso ad azionare il caratteristico fischio. Transitiamo per la stazione di Rizziconi, ridotta già allora in pessimo stato ed impresenziata da anni, al termine della quale effettuiamo una secca curva a destra che ci indirizza verso Amato, dove fermiamo. Dopo un pò arriviamo a San Martino dove troviamo il disco di protezione chiuso: su questa linea il traffico era infatti ancora regolato tramite blocco telefonico (i capistazione lungo la linea si comunicavano il "giunto" e il "partito" dei treni tramite telefono, regolandosi così sull'occupazione o meno delle sezioni di blocco tra le stazioni), e proprio a San Martino poi andremo ad incrociare la M2.226 diretta a Gioia Tauro. Mentre incrociamo notiamo la capostazione manovrare le leve degli scambi e dei segnali: un tuffo nel passato!</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyJZRFZHN1ml0FkTEhnqbSNm17Xw9xFrVhlsX0N6I-JqvqiJA9wv8GA1583BnlCqBJuvNBDiTZcRCM54WWkG-oDNwFoYMoHHiHUbmKCj-30Qm4xRnAZZ5jhopvVaXg6xs0w-E4d_VzX9g/s1600/DSC05691.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyJZRFZHN1ml0FkTEhnqbSNm17Xw9xFrVhlsX0N6I-JqvqiJA9wv8GA1583BnlCqBJuvNBDiTZcRCM54WWkG-oDNwFoYMoHHiHUbmKCj-30Qm4xRnAZZ5jhopvVaXg6xs0w-E4d_VzX9g/s320/DSC05691.JPG" width="320" /></a></div> <b>La M2.221 in testa al treno 11 pochi istanti prima della partenza da Gioia Tauro</b><br /><b><br /></b><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9ydogvKkZQqZvpe4GVaRXxl-bXSWzxkXqA3TBW-gdP3hdzlu-abh-NC7B1tyRjJmtzYpgQqxmAg3EPHcIv4JFtRFREp9KCtVr65NfK0sqQaHd1zaURN4eEBJEI2PjrpFe9itsxHzQ4L8/s1600/P1110221.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9ydogvKkZQqZvpe4GVaRXxl-bXSWzxkXqA3TBW-gdP3hdzlu-abh-NC7B1tyRjJmtzYpgQqxmAg3EPHcIv4JFtRFREp9KCtVr65NfK0sqQaHd1zaURN4eEBJEI2PjrpFe9itsxHzQ4L8/s320/P1110221.JPG" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><b>Incrocio con la M2.226 a San Martino</b></div><div style="text-align: justify;"><b><br /></b></div><div style="text-align: justify;">Ripartiamo così da San Martino con la linea che comincia a far vedere qualche salita e il treno che ormai ha ampiamente dimenticato il rallentamento a 30 km/h, viaggiando ora liscio e con tranquillità in mezzo al verde della Piana. Dopo poco arriviamo a Taurianova, uno degli impianti più grandi della linea, un tempo sede anche di rimessa locomotive (oggi accorpata in una struttura privata) e munita addirittura di alcuni binari a scartamento ordinario per il ricovero dei carri FS. Taurianova, grosso centro di oltre 15.000 abitanti, nasce dalla fusione dei comuni di Radicena e Jatrinoli (di fatti la stazione originariamente era denominata Radicena-Jatrinoli) e rappresenta uno dei maggiori centri della piana di Gioia Tauro. Qui risiede una buona fetta dell'industria agroalimentare della zona, causa della forte importanza avuta dalla stazione un tempo sotto l'aspetto del traffico merci, oltre a numerose piccole aziende metalmeccaniche sorte a cavallo degli anni '80. A 6 chilometri da Taurianova sorge invece Cittanova, città e stazione che raggiungiamo con un'altra tratta prevalentemente rettilinea ma ormai in costante ascesa. Anche la stazione della città del pesce stocco, famosissima specialità del luogo, conserva i connotati di Taurianova, ad eccezione della rimessa locomotive. Qui sostiamo qualche minuto in più a causa di problemi nella macchina di coda, la M2.216, che presenta alcune anomalie nel funzionamento in comando multiplo, le quali creano un preoccupante surriscaldamento dell'acqua di raffreddamento nella M2.221. Risolto il problema, ripartiamo verso Cinquefrondi abbandonando la tratta "tranquilla" della linea ed immettendoci in quella più impegnativa, più tortuosa, più "Calabro-Lucana".</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLedQOvM8CQtFWNqQl2HBP7rvVC92V3HJ0fMX5ZC31N60-HbSPK8mGTo-8tX9rDoeKS9JpAY9M8_kL9wat0ekHoIvnVsqF-0PiVoHaOm0BAnr8II9ghBUhUTemM22pmVWmi3xrG19-wz4/s1600/FdC-M2_211-Taurianova-2011-05-20-RobertoGalati.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLedQOvM8CQtFWNqQl2HBP7rvVC92V3HJ0fMX5ZC31N60-HbSPK8mGTo-8tX9rDoeKS9JpAY9M8_kL9wat0ekHoIvnVsqF-0PiVoHaOm0BAnr8II9ghBUhUTemM22pmVWmi3xrG19-wz4/s320/FdC-M2_211-Taurianova-2011-05-20-RobertoGalati.JPG" width="320" /></a></div> <b>Un incrocio, durante il viaggio di ritorno, a Taurianova. Si intravede sulla destra la ex rimessa locomotive</b><br /><b><br /></b><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMxlZkpmw1-1euNior7J8MWrlf6ZIC38iY3o7uBHYsDAToup7i5NsA89Kw86G7RY4DGL5bH3ne2kGasBlbPDzOh8M_yk1Z5L3GV1Ar3q-JNRynM1CEuC7yMCaK9ZVBbdmg5SEphz-_2g4/s1600/DSC05739.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMxlZkpmw1-1euNior7J8MWrlf6ZIC38iY3o7uBHYsDAToup7i5NsA89Kw86G7RY4DGL5bH3ne2kGasBlbPDzOh8M_yk1Z5L3GV1Ar3q-JNRynM1CEuC7yMCaK9ZVBbdmg5SEphz-_2g4/s320/DSC05739.JPG" width="320" /></a></div><b>Il segnale a disco che protegge la stazione di Cittanova, oltre che un'immagine emblematica dello strettissimo rapporto tra treno e natura nella Piana</b><br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmkhijJaNSTU_JdNCaKlctxNFfx7M0D2-Mj20P2cqGkLzj3fc7dpxnoNbCs2t3Lq-iDPlOY0e5k5H7ajYCHj6nFm-8g-4NhRORNHuJd5Iz1n-TLBonMXxRmoZYF2N1xQfJul7gFW5FGIE/s1600/DSC05736.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmkhijJaNSTU_JdNCaKlctxNFfx7M0D2-Mj20P2cqGkLzj3fc7dpxnoNbCs2t3Lq-iDPlOY0e5k5H7ajYCHj6nFm-8g-4NhRORNHuJd5Iz1n-TLBonMXxRmoZYF2N1xQfJul7gFW5FGIE/s320/DSC05736.JPG" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><b>A Cittanova, con macchinista e capotreno scesi per verificare il buon funzionamento delle due automotrici</b></div><div style="text-align: justify;"><b><br /></b></div><div style="text-align: justify;"></div>Da Cittanova in poi, liberi anche da ogni rallentamento, comincia pian piano la tratta più acclive della linea. Passati alcuni tunnel, transitando adesso non più in mezzo agli uliveti quanto tra veri e propri boschi, ci arrampichiamo verso San Giorgio Morgeto. Poco prima della fermata di San Giorgio Torre ci si presenta davanti l'opera più importante della linea, il magnifico viadotto in curva che sovrasta una piccola vallata, punto di straordinaria bellezza da cui si gode anche una vista niente male sulla Piana sottostante. Dopo poco incontriamo la stazione di San Giorgio Morgeto, luogo abbastanza attivo nel campo dell'artigianato e celebre per il suo convento dei Domenicani presso cui Tommaso Campanella compose "La città del sole", anch'essa temporaneamente impresenziata. Continuando in un bellissimo zig-zag tra i boschi arriviamo così quasi al termine della linea, presso il grande centro di Polistena, 11.000 abitanti circa ed il quinto della Regione per densità abitativa. Tra Polistena e Cinquefrondi l'urbanizzazione ha creato praticamente un'unica cittadina: dopo 2 chilometri transitiamo dalla fermata di Cinquefrondi Piazza Creazzo, posta a poche centinaia di metri dal segnale di protezione e quindi dalla stazione terminale di Cinquefrondi, la quale ci si presenta davanti col suo piano binari dopo un'ampia curva a destra.<br /><br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDG-wbrMunbJgeZHNyCqjILGP2rxWcrTiIY821qKTFAdDNGFSgD29DPrbUbeazUEYkLGtTwy71p5e-q9XaMSIVoKSNHq4G-6Piv_BTtA7TVqiiK5Lsh-G7CGj-O1OHXrSRiXB4bUJRpT0/s1600/DSC05749.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDG-wbrMunbJgeZHNyCqjILGP2rxWcrTiIY821qKTFAdDNGFSgD29DPrbUbeazUEYkLGtTwy71p5e-q9XaMSIVoKSNHq4G-6Piv_BTtA7TVqiiK5Lsh-G7CGj-O1OHXrSRiXB4bUJRpT0/s320/DSC05749.JPG" width="320" /></a></div> <b>Il viadotto di San Giorgio Morgeto visto dal treno</b><br /><b><br /></b><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXPB0EpwQ0kEG-mwGNmwsugekPZwD0ymFKkpRwzpotn2G2HBXsE3GotS7a5yq9sisPBoqSUK3ay66M0x4q8Ujd2HC-TaG4rpkG_84PeArg5TKh5Qx-KdOj9Qs_1eyw0cBe6bP9aYbsPTQ/s1600/DSC05751.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXPB0EpwQ0kEG-mwGNmwsugekPZwD0ymFKkpRwzpotn2G2HBXsE3GotS7a5yq9sisPBoqSUK3ay66M0x4q8Ujd2HC-TaG4rpkG_84PeArg5TKh5Qx-KdOj9Qs_1eyw0cBe6bP9aYbsPTQ/s320/DSC05751.JPG" width="320" /></a></div><b>La stazione di San Giorgio Morgeto</b><br /><b><br /></b><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhG-3PjqOP1gxUjoOKDzjFHC0ut5vOboqr5J1QsS44_UZeWwC97WJeM_2NdEPqAVAPPijsvoiAeWYImF07DpxNh1tRBkADJ8NxgrSRc5hvzw7CsqP8EmbfXKkvH7YCQUYQldFQM6reudBY/s1600/DSC05767.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhG-3PjqOP1gxUjoOKDzjFHC0ut5vOboqr5J1QsS44_UZeWwC97WJeM_2NdEPqAVAPPijsvoiAeWYImF07DpxNh1tRBkADJ8NxgrSRc5hvzw7CsqP8EmbfXKkvH7YCQUYQldFQM6reudBY/s320/DSC05767.JPG" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><b>La M2.221 appena giunta a Cinquefrondi</b></div><div style="text-align: justify;"><b><br /></b></div><div style="text-align: justify;">Qui a Cinquefrondi prima di ripartire avvengono le manovre di sgancio della M2.221, che seguiamo con particolare interesse data anche la particolarità del gancio di queste automotrici. Dopo essersi svincolata dalla 216, la quale effettuerà il treno di ritorno verso Gioia Tauro, la 221 si dirige verso l'asta di manovra (la quale avrebbe dovuto rappresentare l'inizio della prosecuzione verso Mammola e Gioiosa Jonica per la creazione della trasversale Jonio-Tirreno tramite il valico della Limina, realizzata poi, "ovviamente", dalla S.S. 682) per poi indietreggiare ed andarsi ad accasare in rimessa, dove riposerà pronta per riprendere servizio più tardi. La 216 viene predisposta per rientrare verso Gioia Tauro, mentre il rumore delle auto che percorrono il viadotto della Statale dal lato opposto della vallata risuona presso la stazione. E pensare che di lì sarebbero dovuti passare questi <i>trenini..</i></div><div style="text-align: justify;">Ripartiamo così verso Gioia Tauro, limitandoci adesso ad osservare ed a goderci il paesaggio lì fuori dal finestrino, mentre Alessandro, dopo aver ripreso l'intero viaggio a salire, ora lo documenta con delle fotografie passo-passo lungo tutta la linea.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjT4mZWBGAaKBY7ZpJ7w8C-Xse85jzcF41V5MKiGfM3o9vY63Wy1PCktC51a6r3X5bemPrOSqtRDN4slHPGcgTSlg3f_OAI8qd-8bEvT3t0AAPfU5pklJ80PjTvXh1U5lS17_vij_aTPjY/s1600/P1110245.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjT4mZWBGAaKBY7ZpJ7w8C-Xse85jzcF41V5MKiGfM3o9vY63Wy1PCktC51a6r3X5bemPrOSqtRDN4slHPGcgTSlg3f_OAI8qd-8bEvT3t0AAPfU5pklJ80PjTvXh1U5lS17_vij_aTPjY/s320/P1110245.JPG" width="320" /></a></div> <b>Il manovratore esegue le operazioni di sgancio tra la M2.216 e la M2.221</b><br /><b><br /></b><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXTt7vUYYTmlsds5CxASs60a3UBJOW0C6WXDVHLvbYgg0UYA0YaJpI4V0HzBR4GK1ygkzW_drUG6ZbYhc55TO9qurCWD2uI3Q-w4RrX3gxKGe_m-3t92O9bOljE4NsVabT_uotzFg49uA/s1600/DSC05782.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXTt7vUYYTmlsds5CxASs60a3UBJOW0C6WXDVHLvbYgg0UYA0YaJpI4V0HzBR4GK1ygkzW_drUG6ZbYhc55TO9qurCWD2uI3Q-w4RrX3gxKGe_m-3t92O9bOljE4NsVabT_uotzFg49uA/s320/DSC05782.JPG" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><b>La M2.216, adesso isolata, pronta a partire per Gioia Tauro sotto lo sguardo d'ammirazione di due dei nostri <i>"viaggiatori"</i></b></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Arriviamo a Gioia Tauro sotto un caldo che si fa sempre più forte, estasiati per la bellezza e il "tuffo nel passato" che questi 32 km di ferrovia ci hanno regalato, ed a corollario una simpatia e una disponibilità da parte del personale che ormai è un marchio di fabbrica delle Ferrovie della Calabria. Usciamo dalla stazione sicuri di poter tornare l'estate seguente per ripetere questa magnifica esperienza, magari "allungandola" sul tronco Gioia Tauro-Palmi, che di quei tempi sembrava fosse vicino alla riapertura, dedicandoci adesso solo ad una sana mangiata di pesce in riva al Tirreno sul lungomare di Gioia Tauro.</div><div style="text-align: justify;">Solo Roberto ebbe la possibilità di tornarci più di una volta sulla linea prima di quel maledetto 6 Giugno 2011. Nelle stesse ore in cui apprendevamo la tragica notizia della scomparsa del nostro amico Marco veniva uccisa (no, non soppressa, uccisa) anche l'ultima Calabro-Lucana, già a dicembre ulteriormente flagellata dalle forti piogge che per un discreto periodo ne limitarono il servizio alla tratta Gioia Tauro-Taurianova. Uccisa così, in silenzio, all'improvviso. Un ordine di servizio diramato nella sera ordinava alle Breda di spegnere i motori e non tornare più a correre sui loro binari. Un ordine di servizio seguito da proteste, proclami, convegni e quant'altro, ma ancora oggi nessun treno si muove lì, <i>in the middle of nowhere.</i></div><div style="text-align: justify;"><i><br /></i></div><div style="text-align: justify;"><b>Con questo post pubblichiamo anche il primo di una serie di video riguardanti le linee Taurensi, il cui seguito verrà pubblicato con la seconda parte di questo post. In questo video, con riprese e montaggio di Francesco Lazzaro, l'attività del deposito la mattina del 20 Agosto 2010, più la partenza del treno dalla stazione di Gioia Tauro.</b></div><div style="text-align: justify;"><b><br /></b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><object class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" src="http://0.gvt0.com/vi/-dJWl03C0DQ/0.jpg" height="333" width="400"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/-dJWl03C0DQ&fs=1&source=uds"><param name="bgcolor" value="#FFFFFF"><param name="allowFullScreen" value="true"><embed width="400" height="333" src="http://www.youtube.com/v/-dJWl03C0DQ&fs=1&source=uds" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object></div>Shay Parkmanhttp://www.blogger.com/profile/04372117923058152511noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-1366134786931686605.post-20999549342732383342012-05-04T23:31:00.018+02:002012-05-05T00:56:26.564+02:00Verona, 3-4 marzo 2012: l'invasione dei calabresi! (1° parte)Su Ferrovie in Calabria ne avevamo già parlato, qualche giorno dopo <a href="http://ferrovieincalabria.blogspot.it/2012/03/ferrovie-in-calabriain-veneto.html" style="font-weight: normal; font-style: normal; ">l'importante evento fermodellistico nazionale</a>: ci eravamo però soffermati solo sulle novità e le curiosità ferroviarie che riguardavano la nostra amata Calabria! <div style="font-weight: normal; font-style: normal; ">Con questa nuova "telenovela" di post, vi metteremo a conoscenza delle divertenti avventure in treno che sono state compiute per raggiungere Verona, e per ritornare (in verità con non poca tristezza) nel profondo Sud d'Italia: ci soffermeremo anche sui numerosissimi e spettacolari plastici presenti nei padiglioni fieristici veronesi, che per ovvi motivi di spazio e "coerenza territoriale" non abbiamo pubblicato su Ferrovie in Calabria. Iniziamo ora con il racconto...e buona lettura!</div><div style="font-weight: normal; font-style: normal; "><br /></div><div style="font-weight: normal; font-style: normal; ">Il lungo viaggio verso il Veneto inizia alle 12:53 da Lamezia Terme Centrale: la delegazione calabrese di Ferrovie in Calabria composta da Roberto e Vincenzo decide di raggiungere Verona optando per la soluzione InterCity + Espresso + EurostarCity. Da Lamezia Terme Centrale si parte alle 12:53 con l'IC 728 Palermo/Siracusa - Roma Termini, con destinazione Salerno. </div><div style="font-weight: normal; font-style: normal; "><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfy8bq8UxV1S0TtFx6Poo2cG1gs_39vKgaIoM87pIPDtINmATGIjum7YAQZ7MnjF_5McbMSx6Cm3P7knETOkUXdgh1M6I-E9EOipjhnsiHzPqWt5jTtFvFgUmRILo0fJJmG1yAhz9BIyk/s1600/P1170155.JPG" style="font-weight: normal; "><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfy8bq8UxV1S0TtFx6Poo2cG1gs_39vKgaIoM87pIPDtINmATGIjum7YAQZ7MnjF_5McbMSx6Cm3P7knETOkUXdgh1M6I-E9EOipjhnsiHzPqWt5jTtFvFgUmRILo0fJJmG1yAhz9BIyk/s320/P1170155.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5738798985251316946" /></a><div style="font-weight: normal; "><br /></div><div style="font-weight: normal; ">In perfetto orario la E402B 109 entra a Lamezia Terme Centrale in testa alle otto vetture UIC-Z e GC:</div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFXYLJJGL2wZ60ovVz1cvL6vDuKz3j42Pb6jesGibj9Yf2vekcjga83-j-I6yA-dJf0gPJ5Ti0LptZYw6uZzF7XjdB4aQ8-Xt8ru9oCPZxCKM4lg__4yirsMQXGQtrHbsl_S0Ma7ayHFg/s1600/P1170157.JPG" style="font-weight: normal; "><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 219px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFXYLJJGL2wZ60ovVz1cvL6vDuKz3j42Pb6jesGibj9Yf2vekcjga83-j-I6yA-dJf0gPJ5Ti0LptZYw6uZzF7XjdB4aQ8-Xt8ru9oCPZxCKM4lg__4yirsMQXGQtrHbsl_S0Ma7ayHFg/s320/P1170157.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5738799821290065138" /></a><div style="font-weight: normal; "><br /></div><div style="font-weight: normal; ">Prendiamo posto nel nostro comodo scompartimento, che con noi è al completo: il tempo di sistemare zaini e valigie sulle bagagliere e sfioriamo già i 100 km/h all'uscita di Lamezia Terme! Il viaggio trascorre tranquillamente, tra un panino, un'immancabile chiacchierata su come migliorare il servizio ferroviario...ed un pestifero bambino salernitano che decide di non lasciare in pace la "delegazione di Ferrovie in Calabria" per quasi tutto il percorso! Scorrono rapidamente Paola e Sapri (gli InterCity da e per la Sicilia infatti tra Lamezia e Salerno effettuano solo queste due fermate), ed in un men che non si dica, forse per la compagnia o forse per l'effettiva rapidità del servizio, arriviamo a Salerno alle 15:24 in perfetto orario, o forse anche con qualche minuto di anticipo. Ottimo inizio! </div><div style="font-weight: normal; ">Il viaggio proseguirà con il mitico Espresso 1910 Salerno - Milano Centrale, erede del famoso "Tutto letti" Roma - Milano: ma dalle 15:24 alle 19:33 ci sono ben quattro ore libere, che sfruttiamo ovviamente per visitare, per quanto possibile, la bellissima città di Salerno!</div><div style="font-weight: normal; "><br /></div><div style="font-weight: normal; "><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXgf6CSofxrU_qe2jekLCOKpRBMkqLUnT46Lpm7nAcbUr2q57REajVpmToA7CknhoYhMkUAQtosa4tDmveedG0ldNue0BlSvtGUVhVwB30SL_l2Icw5jiGFbrLpmDD86a1U067UEIgtWg/s1600/P1170161.JPG"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXgf6CSofxrU_qe2jekLCOKpRBMkqLUnT46Lpm7nAcbUr2q57REajVpmToA7CknhoYhMkUAQtosa4tDmveedG0ldNue0BlSvtGUVhVwB30SL_l2Icw5jiGFbrLpmDD86a1U067UEIgtWg/s320/P1170161.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5738802223986068546" /></a></div><div><b>L'ETR450 09 effettua un InterCity Roma Termini - Reggio Calabria Centrale. Davvero interessante per l'appassionato la stazione di Salerno, impianto da cui si diramano ben tre linee ferroviarie: la Salerno - Napoli "direttissima", la Salerno - Napoli storica via Cava De Tirreni e la Salerno - Mercato S.Severino di carattere prettamente locale, e servita dalle ultime ALn668 serie 1800 e qualche Minuetto diesel. Nonostante l'importanza dell'impianto, le dimensioni non sono certamente enormi e gli spazi sono sfruttati all'inverosimile, quasi come in un plastico!</b></div><div><b><br /></b></div><div><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsijGN0x4W51V2lWtBvuim0eymZYOQ_wycJYrCbTdx1EEH-XKjKncXSHvyFx450IcxaUdYSEi5X7yHZ47E7Ck_o8C1V63jOQgr1VFKMTPjzLra7_t5NGrRfs4MXLrWEinsTEmWpboLOVY/s1600/P1170165.JPG"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsijGN0x4W51V2lWtBvuim0eymZYOQ_wycJYrCbTdx1EEH-XKjKncXSHvyFx450IcxaUdYSEi5X7yHZ47E7Ck_o8C1V63jOQgr1VFKMTPjzLra7_t5NGrRfs4MXLrWEinsTEmWpboLOVY/s320/P1170165.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5738803534158060978" /></a></b></div><div><b>Un simpatico 214 serie 1000 manovra alcune vetture Piano Ribassato.</b></div><div><b><br /></b></div><div><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_MOtc68Pmv0o3M36cAL7NZh6YY0QyQJIibnBWG7w6XBR1jC06hVzI6kMfqT6TzvTLuTg2ILQfIq18F-1qIHK0hqofvqmN76v_bPUpNB3gS3RRdm_b97BzO90-tqMiTAO_Dj8q9xrH1_Y/s1600/P1170166.JPG"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_MOtc68Pmv0o3M36cAL7NZh6YY0QyQJIibnBWG7w6XBR1jC06hVzI6kMfqT6TzvTLuTg2ILQfIq18F-1qIHK0hqofvqmN76v_bPUpNB3gS3RRdm_b97BzO90-tqMiTAO_Dj8q9xrH1_Y/s320/P1170166.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5738803978046512578" /></a></b></div><div><b>Lo storico fabbricato viaggiatori della stazione di Salerno.</b></div><div><b><br /></b></div><div>Usciti dalla stazione, percorriamo un breve tratto del corso: la nostra destinazione è però il famoso lungomare, sicuramente bellissimo (possiede il primato di più bello d'Italia assieme a quello di Reggio Calabria!), ma decisamente interessante per un appassionato di treni che si rispetti! Già, perché per gran parte della lunghezza il lungomare è attraversato da quel che resta del raccordo ferroviario che collegava la stazione ferroviaria con il porto ed il terminal container: fino al 2006 era possibile ammirare lunghe tradotte di carri pianali trainati/spinti dalle D345 e dai 245 tra alberi, aiuole e panchine! Purtroppo un grave incidente causato da una D345 che per errore venne lasciata sfrenata e si mosse senza nessuno a bordo devastando praticamente tutto il lungomare (e provocando, purtroppo, anche una vittima), portò alla dismissione del raccordo. Ad oggi però è ancora possibile osservare gran parte del binario ed un paio di scambi nei pressi dell'ingresso del porto. </div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHsSLfTgduJYW5bYhh24eH7anNeZFX1FViGeaqFDeENBwSZom2iy2VetUKjube9JOhb61NDUy1qxuEN1mXEr_4S3Taei47_LC0TqxXzYxsB30AOD1lJTOdBQhCrJPKNTv9bfb_FC15L6s/s1600/P1170186.JPG"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHsSLfTgduJYW5bYhh24eH7anNeZFX1FViGeaqFDeENBwSZom2iy2VetUKjube9JOhb61NDUy1qxuEN1mXEr_4S3Taei47_LC0TqxXzYxsB30AOD1lJTOdBQhCrJPKNTv9bfb_FC15L6s/s320/P1170186.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5738805776408905138" /></a><div><b>Una curiosa idea che ci è passata per la testa (siamo sempre in vena di proposte, e non solo per la Calabria!), è stata quella di utilizzare il lungo raccordo di oltre tre chilometri per un eventuale servizio tranviario che possa collegare le varie zone del lungomare! </b></div><div><b><br /></b></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNZeM04Zsinq5i_xRjX9DtAdITN17zPJrJA9WogGGL_DB10ZAyLBUW503E18QkpjstV9X7bDJwEPAnB6z4Q4U8Qu74q2b_DfhiOXg0HfQCew7oYF-klBG2aQHqFrQ9-LJ7jX2Be51TxBk/s1600/P1170188.JPG"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNZeM04Zsinq5i_xRjX9DtAdITN17zPJrJA9WogGGL_DB10ZAyLBUW503E18QkpjstV9X7bDJwEPAnB6z4Q4U8Qu74q2b_DfhiOXg0HfQCew7oYF-klBG2aQHqFrQ9-LJ7jX2Be51TxBk/s320/P1170188.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5738806792044501874" /></a><div><b>Lo scambio nei pressi dell'ingresso del porto.</b></div><div><b><br /></b></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWRyhie6UBmaEZ5IPTrJi7QBwnhMrcG1m2C_HrWLHMU2DHpaSJ3LdcZ0pW6wzeI8miDvQrt-w5XIVg0cXRL1zKzHwhCCFlr0DzFZ6NaopJaDvbphE-H0YfFZUUMb7XmYB5o6mt3NZK8Gc/s1600/P1170171.JPG"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWRyhie6UBmaEZ5IPTrJi7QBwnhMrcG1m2C_HrWLHMU2DHpaSJ3LdcZ0pW6wzeI8miDvQrt-w5XIVg0cXRL1zKzHwhCCFlr0DzFZ6NaopJaDvbphE-H0YfFZUUMb7XmYB5o6mt3NZK8Gc/s320/P1170171.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5738807642699429474" /></a><div><b>La giornata uggiosa di fine inverno non sminuisce certo la bellezza di Salerno...</b></div><div><b><br /></b></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYO5kaXt2wiP1DC-BDWWSYMY-RBy-gPz_MJaGdqdr25c83NlOLePI0ep2Jtv4QGRmpIFO24yjjqUOohUGZH62FtSZOuTClI5uw8Bvo01p6sJucYSZBlp_nPYr3DiqpiXUN8KUJ9-npKjg/s1600/P1170177.JPG"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYO5kaXt2wiP1DC-BDWWSYMY-RBy-gPz_MJaGdqdr25c83NlOLePI0ep2Jtv4QGRmpIFO24yjjqUOohUGZH62FtSZOuTClI5uw8Bvo01p6sJucYSZBlp_nPYr3DiqpiXUN8KUJ9-npKjg/s320/P1170177.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5738808201086178898" /></a><div><b>Gabbiano in volo...</b></div><div><b><br /></b></div><div><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKM28r2XrwW6XULKGMwL14dwyfzRxFYTnBRCKltAuclBSbn-jjxB4I_Lwd0-ERg2VC52GJbF-6T_RR3Rzvdarf8YCUQll8SnCjWTdakmsbZ60X9i8D12OeAOMmR50g2oMGOJdt2FazaaM/s1600/P1170190.JPG"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKM28r2XrwW6XULKGMwL14dwyfzRxFYTnBRCKltAuclBSbn-jjxB4I_Lwd0-ERg2VC52GJbF-6T_RR3Rzvdarf8YCUQll8SnCjWTdakmsbZ60X9i8D12OeAOMmR50g2oMGOJdt2FazaaM/s320/P1170190.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5738808707799568418" /></a></b></div><div><b>La fontana della bellissima villa comunale, che ci ha permesso tra l'altro di dissetarci e di riempire le nostre bottiglie ormai tutte vuote!</b></div><div><b><br /></b></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilSnI4rdkRS6nLGKJMEZekytrUkhE59d7DhwI2xoq4bIGDch2bRXJpxHowXbnprgO58hr2gQ5iIrjdFzEn30rHR65LGWha3kHr-KeUkhR7MfdiLaPtEHwSmgdSTkLERePgEDkMLDoNess/s1600/P1170200.JPG"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilSnI4rdkRS6nLGKJMEZekytrUkhE59d7DhwI2xoq4bIGDch2bRXJpxHowXbnprgO58hr2gQ5iIrjdFzEn30rHR65LGWha3kHr-KeUkhR7MfdiLaPtEHwSmgdSTkLERePgEDkMLDoNess/s320/P1170200.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5738809269794827890" /></a><div><b>Di ritorno verso la stazione, non ci lasciamo scappare un'ultima foto ad effetto al raccordo, con le sue rotaie ancora lucide...</b></div><div><b><br /></b></div><div>Alle 19 siamo di nuovo in stazione, ed il materiale del nostro Espresso 1910 è già pronto sul binario due, con la E444 042 in testa. Composizione decisamente variegata di 3 UIC-X di seconda classe (di cui due Giubileo), tre cuccette Comfort, un WL MU e due C6 utilizzate in sostituzione di due Comfort. I nostri posti capitano proprio su una delle due C6, ma gentilmente il cuccettista ci recupera altri due posti in una Comfort...vera!</div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCDtUfPIUfaAisa_U_v6aZh5GlTPtNsl0pzzTfTG1PIT_eRqwxt-TtFL70fWi-tZJ1dPh_MAzRrIoEXAGJYSMzXhw9phJ0ZIN1q2MGOjg0hVsumklvr00zysXJjHqmnOTqn4stwxbYGFk/s1600/P1170207.JPG"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCDtUfPIUfaAisa_U_v6aZh5GlTPtNsl0pzzTfTG1PIT_eRqwxt-TtFL70fWi-tZJ1dPh_MAzRrIoEXAGJYSMzXhw9phJ0ZIN1q2MGOjg0hVsumklvr00zysXJjHqmnOTqn4stwxbYGFk/s320/P1170207.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5738811112200849346" /></a><div><b>La E444 042 in testa all'Espresso 1910.</b></div><div><b><br /></b></div><div>Una volta a bordo rimaniamo davvero stupiti per l'insolito servizio per una semplice cuccetta! Erano disponibili i plaid ed un kit con spazzolino da denti, dentifricio e salviettina rinfrescante: la mattina addirittura ci verrà offerto un succo di frutta ed un quotidiano. Un servizio degno di un Vagone Letto! Sembrerebbe però che tale organizzazione sia presente soltanto sul Salerno - Milano e ritorno, da sempre notturno abbastanza di punta per le Ferrovie dello Stato.</div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG08jjUIqXa70ykIivl9vzc1khCGNSnWI5amlsAK9Hj50ergb47D6hvUZ8mNoPVjLz4PqwMzdH5lz8K8PdJ-4O1uoJqjadKACju62YhyWbBU6BoWZx6mlcazMlJzoaXuWUrmF44w2WlWU/s1600/P1170211.JPG"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 240px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG08jjUIqXa70ykIivl9vzc1khCGNSnWI5amlsAK9Hj50ergb47D6hvUZ8mNoPVjLz4PqwMzdH5lz8K8PdJ-4O1uoJqjadKACju62YhyWbBU6BoWZx6mlcazMlJzoaXuWUrmF44w2WlWU/s320/P1170211.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5738812054447219474" /></a></div><div><br /></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBA-gRNOz8v6y6FIRImyatpEn0YGiOSs2q_egdCQbaNBNdF3I57Th6GBDKRS8wYRFaH9mYJ2_MjaovKNsfJYEQ9hgTUztbj45T5wM38yjj9-elP2-BslTF1bT8wrRgMKVrUsvI15ugjNY/s1600/P1170214.JPG"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBA-gRNOz8v6y6FIRImyatpEn0YGiOSs2q_egdCQbaNBNdF3I57Th6GBDKRS8wYRFaH9mYJ2_MjaovKNsfJYEQ9hgTUztbj45T5wM38yjj9-elP2-BslTF1bT8wrRgMKVrUsvI15ugjNY/s320/P1170214.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5738812517028906130" /></a></div><div><b>A pochi minuti dalla partenza...</b></div><div><b><br /></b></div><div>Nello scompartimento siamo per ora in tre: fino a Napoli il nostro compagno di viaggio sarà un simpatico signore salernitano, che ovviamente tra un discorso e l'altro metteremo a conoscenza della nostra passione per i treni e le ferrovie...lasciandogli ovviamente l'indirizzo di Ferrovie in Calabria! Alle 19:33 in punto la E444R dà lo spunto e la non impegnativa composizione lascia la stazione di Salerno. Immediatamente "passiamo all'attacco" degli altri panini mantenuti per la cena, a causa di un'irrefrenabile fame provocata probabilmente dalla lunga passeggiata (quasi cinque chilometri!) su e giù per Salerno! </div><div>Arriviamo a Napoli Centrale in perfetto orario, e la Tartaruga lascia il posto ad un Caimano, la E656 082:</div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0Dlz0EHhTK8TMTXeJAcZlMThqsbfSC4pbzZuOhiLZQ93O7EWJYav2OrDlJ_Twf6YhLyFxAEyr8g5beqan9LpSUqdOmhgxCKf0cyqGHACECohw_wPdL_5yo_VTY6NOlB3XmJCCVb3Tpwg/s1600/P1170220.JPG"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 209px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0Dlz0EHhTK8TMTXeJAcZlMThqsbfSC4pbzZuOhiLZQ93O7EWJYav2OrDlJ_Twf6YhLyFxAEyr8g5beqan9LpSUqdOmhgxCKf0cyqGHACECohw_wPdL_5yo_VTY6NOlB3XmJCCVb3Tpwg/s320/P1170220.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5738813974850546482" /></a><div><br /></div><div>Dopo qualche minuto arriva a farci compagnia un signore in verità non molto "rassicurante", e si scoprirà in seguito che il posto sul suo biglietto corrispondeva addirittura ad un singolo in Vagone Letto e non in Cuccetta Comfort...decisamente inspiegabile questo errore da parte sua!</div><div>Si riparte da Napoli, con prossima destinazione Roma Termini, dove ad attenderci per un saluto ci sarà Francesco: lui salirà a Verona la sera di giorno 3 per presenziare la mostra il 4, a causa di impegni universitari. Non poteva ovviamente mancare una foto de "l'incontro romano"! Purtroppo i due delegati calabresi erano già quasi in pigiama...!</div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh02rmdnV03jptuz-kInJqGLeVsQ3ybvec4JPvNESlB9-WyS3U85F_ypOOUqMQ-QDK-zzarfyQq77e1WgwJRZQP7XXMBxiixzX0Y6LNz-5q7db5eNAIK_wuMA8isZFzLlZ7UIv2-gsew_o/s1600/P1170223.JPG"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh02rmdnV03jptuz-kInJqGLeVsQ3ybvec4JPvNESlB9-WyS3U85F_ypOOUqMQ-QDK-zzarfyQq77e1WgwJRZQP7XXMBxiixzX0Y6LNz-5q7db5eNAIK_wuMA8isZFzLlZ7UIv2-gsew_o/s320/P1170223.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5738815406135539154" /></a></div><div><br /></div><div>Subito dopo la partenza da Roma decidiamo di sfruttare le nostre amate cuccette per un sonno ristoratore...domani sarà una giornata memorabile assieme a Luca, Vittorio, Paolo e Marcello!</div><div><br /></div><div><i>Continua...</i></div>Adminhttp://www.blogger.com/profile/17286881300912360938noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1366134786931686605.post-13256112208545659392012-03-16T23:20:00.000+01:002012-03-18T20:14:36.885+01:00Speciale "Transappenninica" 04/03/2012In occasione della 5° giornata nazionale delle ferrovie dimenticate, fissata per la domenica del 4 marzo 2012, varie iniziative hanno interessato, durante tutto l'arco del fine settimana, i singoli tratti della "Transappenninica" del Centro Italia; a dimostrazione che tale itinerario, lungi dall'essere un retaggio di un'altra era ferroviaria, gode ancora di un certo credito. Le iniziative messe in campo sono state le più disparate, anche in funzione del diverso stato in cui versano le singole linee coinvolte. In questo post andremo ad analizzare le varie manifestazioni, suddividendole per tratta di riferimento. <br />
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<strong>1) Terni - L'Aquila - Sulmona</strong><br />
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<strong>Rieti, venerdi 02/03/2012</strong><br />
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Venerdi 2 marzo presso l'Archivio di Stato di Rieti, in collaborazione con l’Istituto per la Cultura e la Storia d’Impresa “Franco Momigliano” (ICSIM), l’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale (AIPAI), il Progetto Memoria Laboratorio Comunicazione blob.lgc, la Provincia di Rieti, la Provincia di Terni e Umbria Mobilità, hanno organizzato, come anteprima della Quinta Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate (promossa dalla Confederazione Mobilità Dolce – CoMoDo per domenica 4 marzo ) il convegno "<em>Le ferrovie interne tra Umbria, Marche e Lazio Ipotesi per una mobilità dolce tra le provincie di Terni e Rieti</em>". Dopo i saluti delle autorità (Direttore Archivio di Stato di Rieti, Prefetto di Rieti, Sindaco di Terni) sono state presentate le relazioni del Prof. Stefano De Cenzo, La Orte-Falconara e gli innesti ferroviari; del Prof. Renato Covino (Presidente AIPAI), La Ferrovia Centrale Umbra tra tratta locale e ambizioni di linea nazionale; del Dott. Roberto Lorenzetti (Direttore Archivio di Stato di Rieti), La linea ferroviaria Terni-Sulmona e i collegamenti su strada ferrata tra Rieti e Roma tra progetti e realizzazioni; del Dott. Marco Venanzi (Assegnista di Ricerca Regione Umbria), La Orte-Civitavecchia e il collegamento Tirreno-Adriatico; della Prof.ssa Grazia Pagnotta (Università di Roma Tre), Le linee ferroviarie nel Lazio settentrionale); del Prof. Roberto Giulianelli (Università Politecnica delle Marche, Le derivazioni marchigiane della Orte-Falconara; della Prof.ssa Stefania Berardi (Centro italiano di Studi Superiori sul Turismo e sulla Promozione Turistica – CST Assisi), Gli itinerari turistici legati alla rete di mobilità dolce: un’opportunità per lo sviluppo locale.<br />
Al termine del battito, coordinato dal Prof. Franco Giustinelli (Presidente ICSIM), che ha visto numerosi partecipare numerosi presenti, si è tenuta la Tavola rotonda Ipotesi per una mobilità dolce tra le Provincie di Terni e Rieti. Dagli interventi di Franco Giustinelli (Presidente ICSIM), Luigi Tardioli (Presidente CST Assisi), Antonio Federici (Direttore tecnico Umbria Mobilità), Fabio Melilli (Presidente Provincia di Rieti) e Domenico Rosati (Assessore ai Trasporti della Provincia di Terni), coordinati dalla giornalista de “il Messaggero” Alessandra Lancia, sono emersi spunti e proposte, in parte già discusse e condivise da parte delle Amministrazioni locali e dagli addetti ai lavori, che hanno evidenziato l’importanza delle ferrovie minori e dei tracciati storici, nonché la necessità di valorizzare il trasporto su rotaia e l’integrazione tra i vari mezzi di trasporto e le infrastrutture connesse. Per l’occasione l’Archivio di Stato di Rieti ha presentato in anteprima la mostra storico-documentaria Treni di carta. Progetti e ipotesi sulle ferrovie reatine mai realizzate, curata da Rita Filippi, Marilena Giovannelli e Liana Ivagnes che sarà inaugurata nel corso della XIVa Settimana della Cultura (14-22 aprile 2012).<br />
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<strong>Terni, 04/03/2012</strong><br />
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Sempre ad opera dell'ICSIM, dell'AIPAI, del Progetto Memoria Laboratorio Comunicazione blob.lgc, di Umbria Mobilità, e di altre associazioni ternane che per motivi di spazio ometto, rinviando ai vari siti che hanno pubblicizzato l'evento, è stato organizzato un treno speciale Terni - L'Aquila - Sulmona gratuito, con biglietto offerto da Umbria Mobilità. Il convoglio speciale ha registrato una partecipazione di 200 persone (con altre 100 prenotate in lista che non hanno potuto partecipare all'evento); per l'occasione è stata predisposta una quadrupla di ALn 776, di cui le prime tre riservate ai partecipanti all'evento, l'ultima destinata ai passeggeri ordinari del Reg 21587 Terni - L'Aquila delle 8:36, per l'occasione trasformato in "Misto" ordinario e speciale. Il convoglio ha osservato tutte le fermate in orario; per i partecipanti all'evento sono state presisposte le "salite" a Marmore (8:51) e Rieti (9:17). Durante il viaggio per L'Aquila è stato distribuito un'opuscolo con la storia della linea, realizzato a cura del Presidente dell'Archivio di Stato di Rieti. E' stata predisposta una fermata speciale a Sella di Corno per consentire alcuni scatti fotografici al convoglio nel punto di valico. <br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYBzqnBUbNhlGXuZfRFTBGoMjmNTVkQ_6rs9d3tT2a0uE2__nMyZAj1oSeWtzVYkZ4O3MoJDNfWxeniugRJ02XmE7kv8R9Zk6ABdyAaPs48EhcllrIwZtA43GjARKrHVJladlQFdzafbE/s1600/Foto+024.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img aea="true" border="0" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYBzqnBUbNhlGXuZfRFTBGoMjmNTVkQ_6rs9d3tT2a0uE2__nMyZAj1oSeWtzVYkZ4O3MoJDNfWxeniugRJ02XmE7kv8R9Zk6ABdyAaPs48EhcllrIwZtA43GjARKrHVJladlQFdzafbE/s320/Foto+024.jpg" width="320" /></a></div>
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All'Aquila è avvenuto il trasbordo su un treno speciale predisposto per l'occasione, composto da una tripla di ALn 668 3300 Trenitalia del DL di Sulmona.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBK9RIj3tMV_1ZCS9Zs12weUq8veL0QaUSkHd91HqN-l55QUl4YajmvVEQlcdfKLd1KI05NpgJQdhAZEmFZRYIGuSiPP6N8ACsFsuyVMyQrUfaWGQA_LgFbodRHmOHkm3EEsUKXnPiZFk/s1600/Foto+029.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img aea="true" border="0" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBK9RIj3tMV_1ZCS9Zs12weUq8veL0QaUSkHd91HqN-l55QUl4YajmvVEQlcdfKLd1KI05NpgJQdhAZEmFZRYIGuSiPP6N8ACsFsuyVMyQrUfaWGQA_LgFbodRHmOHkm3EEsUKXnPiZFk/s320/Foto+029.jpg" width="320" /></a></div>
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Il treno doveva in origine ricalcare la traccia del Reg 7077 L'Aquila - Sulmona circolante nei giorni feriali; la traccia è stata poi anticipata di circa un'ora, con partenza da L'Aquila alle 10:55 e arrivo a Sulmona alle ore 12:00. Il treno ha osservato una sosta fotografica in linea all'interno della "Gole di San Venanzio", tra le stazioni di Molina e Raiano.</div>
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All'arrivo a Sulmona, è stata predisposta la visita guidata al Deposito Locomotive nella fascia oraria 12-13, a gruppo di 20 persone, muniti di caschi e gilet ad altà visibilità, accompagnati dal personale di stazione. Con visuale privilegiata alla splendida locomotiva storica Gr. 940.044</div>
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Alle ore 12:45, nel piazzale antistante la stazione, è stata offerta una spiegazione storico tecnica del gruppo locomotive 835, di fronte all'unità 092 ivi monumentata. Alle 13 sono partiti tre bus per la visita guidata al centro città, anch'essi gratuiti, offerti dall'AIPAI, accompagnati da alcune guide locali che hanno illustrato la storia e i pregi monumentali di Sulmona, comprese le visite alle rinomate confetterie con tanto di acquisti in loco. Tale visita, al netto degli spostamenti stazione - centro . stazione, si è protratta per due ore, con rientro in stazione alle ore 15:20. Giusto in tempo per ammirare il treno speciale Campobasso - Sulmona - Campobasso, fermo al binario 1, durante la manovra di inversione dei due locomotori. Il ritorno è avvenuto con il Reg 7484 Sulmona - L'Aquila delle 15:44, con la stessa tripla di 668 dell'andata. A L'Aquila, trasbordo sul Reg 7116 composto dalla quadrupla di 776 dell'andata, a parti invertite, con discesa per i passeggeri "speciali" a Rieti (17:57) e Marmore (18:19) e arrivo a Terni alle ore 18:36. Il tutto si è svolto con sincronismo perfetto, dimostrando la possibilità concreta di organizzare convogli speciali turistici sfruttando le tracce dei treni ordinari, senza penalizzare le normali esigenze della mobilità locale.<br />
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<strong>2) Sulmona - Carpinone e Isernia - Campobasso</strong><br />
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<strong>Isernia, venerdi 2 e sabato 3 marzo</strong><br />
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Iniziativa a cura di: Associazione Culturale Amici della Ferrovia LEROTAIE Molise di Isernia, Italia Nostra Onlus Sez. di Isernia, CeSMoT di Roma, I Rotary Club di Isernia ed Agnone, WWF Sez. di Campobasso, LocoMolise Onlus, Comuni dell'Assomab, C.A.I. Sez. Isernia.<br />
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Mostra di modellismo ferroviario e cimeli storici presso la ex rimessa locomotive di Isernia oggi "Officina della Cultura e del Tempo Libero" con convegno sul tema "quale sarà il futuro della Transiberiana d'Italia?" <br />
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<strong>Campobasso, 04/03/2012</strong> <br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-wOCaWXMBcWKnbevHv2C0b2puf8IdlGOa94l-3ws6byN1XcLFzXFG7Q2Pvgb-L_ZGBvzNjbJh4INwCH6__zhtXYAPK53joN1hp8WYI1rqBsHVVy60JFLT8HxCrTCxIh6Mmwx2_sSVqkc/s1600/Ph.+080.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img aea="true" border="0" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-wOCaWXMBcWKnbevHv2C0b2puf8IdlGOa94l-3ws6byN1XcLFzXFG7Q2Pvgb-L_ZGBvzNjbJh4INwCH6__zhtXYAPK53joN1hp8WYI1rqBsHVVy60JFLT8HxCrTCxIh6Mmwx2_sSVqkc/s320/Ph.+080.jpg" width="320" /></a></div>
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Treno storico speciale Campobasso - Isernia - Sulmona sulla "Transiberiana d'Italia", organizzato dalle associazioni sopra citate. Il convoglio era stata inizialmente previsto con una tripla di ALn 663. Complice l'elevato numero di adesioni, nonostante il costo del viaggio (35 € adulti, 20 €. i bambini), è stato predisposto un convoglio speciale con materiale storico così composto: Doppia di D343 (1030 + 2026) del DRS di Pistoia, Carro VRec livrea grigio ardesia, Bagagliaio Di 92000 livrea castano-isabella, 4 vetture centoporte livrea castano isabella, 1 vettura Az21000 prima classe a scompartimenti (materiale storico Lombardia). Per una presenza di 368 persone, escludendo le numerose persone rimaste accodate in lista. Tra Campobasso e Isernia il treno ha osservato le seguenti fermate: Bosco Redole, Bojano, Cantalupo del Sannio - Macchiagodena. Tra Isernia e Sulmona il treno ha fermato in tutte le stazioni della linea. E' stata data libertà di salire e scendere in qualsiasi stazione posta lungo il tracciato. Autentiche ovazioni di folla a Carovilli e San Pietro Avellana - Capracotta, dove è stata organizzata una manifestazione con la presenza delle delegazioni dei comuni interessati, con predisposizione di tavoli, assaggi enogastronomici e spettacolo folkloristici, che hanno fatto lievitare la sosta, in programma di 40 minuti, ad un tempo molto più lungo. Passaggio da favola a Roccaraso, Pescocostanzo, con la piana delle Cinquemiglia completamente innevata. A Sulmona è stata predisposta la visita guidata al DL. <br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirnYlXKXLE16Fiolpa6wLHJZBqI-ZLM1LBo-c_s-OEGkit20TAMsuLawoE3e_TwQHk8HsngOHMuJ63f6c0yXdG5zqXKiKf6ozovH2c4hm6_Zo07UpsICr19BUewtFnNlGDncyj0lv0Peg/s1600/photo+090.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img aea="true" border="0" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirnYlXKXLE16Fiolpa6wLHJZBqI-ZLM1LBo-c_s-OEGkit20TAMsuLawoE3e_TwQHk8HsngOHMuJ63f6c0yXdG5zqXKiKf6ozovH2c4hm6_Zo07UpsICr19BUewtFnNlGDncyj0lv0Peg/s320/photo+090.jpg" width="320" /></a></div>
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Secondo la tabella il treno sarebbe dovuto ripartire da Sulmona intorno alle 14:32 (un'ora dopo il treno, giunto in ritardo, era ancora li) e arrivo ad Isernia alle 17:14 e a Campobasso alle 18:30, ma i tempi sono slittati. Poco male, considerando che la gente si era debitamente organizzata per partecipare all'evento. Successo straordinario che speriamo verrà presto replicato, portando anzi ad un ripensamento sulle sorti di un ripristino del servizio ordinario su tale tracciato, visto anche il vivo interesse e la partecipazione, anche istituzionale, sul fronte molisano.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVxe4Mz528nJh2v8A8hmL0oLECt0trNtrfsw5_AwkP5QSc9uFssEAUwC39ZTOxMrgKsVoD724PNdK6sgAwc4BQC-96cGS9cGz2Lh2cAphs3q03mZInkNQZ94iwX2JPDXNEWc45EgXS_yk/s1600/Foto+093.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img aea="true" border="0" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVxe4Mz528nJh2v8A8hmL0oLECt0trNtrfsw5_AwkP5QSc9uFssEAUwC39ZTOxMrgKsVoD724PNdK6sgAwc4BQC-96cGS9cGz2Lh2cAphs3q03mZInkNQZ94iwX2JPDXNEWc45EgXS_yk/s320/Foto+093.jpg" width="320" /></a></div>
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<strong>3) Campobasso - Benevento</strong><br />
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<strong>Campobasso, 03/03/2012</strong><br />
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Qui non si è registrato nessun evento ufficiale; tuttavia, per la concomitanza con l'evento sulla linea Carpinone - Sulmona, è stato organizzato un treno speciale fotografico dal sito "Photorail", composto da: D343 1030 (DRS Pistoia) + 2 carrozze UIC-X Grigio Ardesia + bagagliaio (materiale storico Lombardia).<br />
Essendo un treno privato, e non avendo partecipato all'evento, non ho materiale fotografico del treno in questione. Tuttavia, in questa foto scattata a Campobasso dall'amico Claudio di Pescara, in occasione dello speciale Campobasso - Sulmona, si intravedono chiaramente sullo sfondo le due X "Grigio Ardesia" del treno fotografico Campobasso - Benevento organizzato da "Photorail" e svoltosi in giorno precedente.<br />
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<a href="http://www.alexmos.altervista.org/albums/eventi-e-manifestazioni/treno-storico-campobasso-isernia-sulmona-04-03-2012/dscf4662.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img aea="true" border="0" height="180" src="http://www.alexmos.altervista.org/albums/eventi-e-manifestazioni/treno-storico-campobasso-isernia-sulmona-04-03-2012/dscf4662.jpg" width="320" /></a></div>AlexMoshttp://www.blogger.com/profile/12013671758052479216noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1366134786931686605.post-48674048746926857962012-02-23T17:01:00.006+01:002012-02-23T21:24:05.581+01:00In viaggio sulla "Transappenninica" (Intro)Da un punto di vista geografico - ferroviario, la "Transappenninica" è un itinerario che si snoda attraverso l'Appennino dell'Italia Centrale, da Terni a Benevento, che nasce congiungendo tra loro 4 linee ferroviarie (Terni - L'Aquila - Sulmona, Sulmona - Carpinone/Isernia, Rocca d'Evandro/Vairano - Campobasso, Campobasso - Benevento), e che, a sua volta, funge da congiunzione tra 4 linee trasversali: la Roma - Ancona, la Roma - Pescara, la Roma/Napoli - Campobasso con ideale prolungamento su Termoli, e la Roma - Caserta - Foggia. Questo ideale tracciato interessa 4 regioni (Umbria, Abruzzo, Molise, Campania), 2 capoluoghi di Regione (L'Aquila, Campobasso), 6 capoluoghi di provincia (Terni, Rieti, L'Aquila, Isernia, Campobasso, Benevento) e 4 nodi ferroviari (Terni, Sulmona, Campobasso, Benevento). Il "trait d'union" delle varie sezioni dell'intero percorso è rinvenibile nell'impegnativo profilo altimetrico, che impone velocità ridotte, pendenze impegnative, capacità limitate dei convogli dalle dimensioni ridotte, su un percorso a binario unico non elettrificato dall'alto valore naturale e paesaggistico. <br /><br />Da un punto di vista del servizio ferroviario, la "Transappenninica" è ormai ridotta ad una romantica astrazione, vuoi perché ogni linea è gestita a sé stante (per orari e coincidenze), talvolta con spezzettamenti di servizi anche al loro interno (come nel caso della Terni - Sulmona, gestita da Terni a L'Aquila dalla ex "FCU" Umbria Mobilità e da l'Aquila a Sulmona da Trenitalia), vuoi perché alcune di esse sono in parte o interamente chiuse al traffico ordinario (come la Sulmona - Carpinone, prima ridotta a Sulmona - Castel di Sangro e poi interamente chiusa nell'ultimo orario), vuoi perché in alcuni casi, anche laddove essere restano aperte, i servizi sono ormai ridotti al lumicino da risultare effimeri (come nella Campobasso - Benevento o nell'ultima gestione della Sulmona - Carpinone prima della chiusura). Se è vero che non è mai esistito, a memoria, un servizio "transappenninico" da Terni a Benevento, è pur vero che, fino a non molti anni fa, era relativamente possibile spostarsi lungo tutto l'itinerario, o buona parte dello stesso, anche se a prezzo di qualche cambio. Con tutti i vantaggi derivanti da collegamenti tra importanti città poste su direttrici diverse, ma anche tra molti paesi posti in zone aspre e isolate, non tutti facilmente raggiungibili via strada. <br /><br />Questo è un viaggio che merita di essere raccontato, almeno in parte, per quanto possibile, per quanto possa apparire come il retaggio di un'altra epoca. E forse non esiste momento più opportuno di questo. La "5° giornata delle ferrovie dimenticate", fissata per domenica 4 marzo 2012, propone da un lato il treno storico speciale "Campobasso - Isernia - Sulmona" organizzato dall'Associazione "Le Rotaie" del Molise, per la valorizzazione della linea Sulmona - Carpinone, cui risponde il treno speciale Terni - Rieti - Sulmona con biglietto gratuito offerto da "Umbria Mobilità" per la valorizzazione della Terni - L'Aquila - Sulmona, con i due gruppi e i due convogli che si "trovano" a Sulmona. Chi scrive era in procinto di salire sul primo, finirà con buone probabilità di seguire il secondo. L'importante, da qualche parte e in qualunque modo, è esserci.<br /><br />Questo ipotetico viaggio, attraverso il tempo e lo spazio, vorrebbe ripercorrere le peculiarità storiche e geografiche di certi tracciati e mostrarne l'alto valore paesaggistico sotto il profilo ferroviario. Le foto che andremo ad inserire si riferiscono al tratto Terni - L'Aquila - Sulmona, e al tratto Sulmona - Castel di Sangro, i più spettacolari dell'intero lotto.AlexMoshttp://www.blogger.com/profile/12013671758052479216noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1366134786931686605.post-84660922043733534272012-02-05T13:20:00.009+01:002012-02-13T12:26:24.256+01:0004-05/12/2011: ...in Doichlanda! (phase 1)<div><div><div><div><div><div><div>E' proprio vero che, una volta varcato il confine, si capisce quanto in questa Europa unita le differenze siano ancora tante. E non sono certo differenze che rendono uno stato migliore dell'altro o viceversa, sono solo quelle differenze che ci rendono ancora più<i> europei</i> che mai. E' allo stesso tempo particolare il vedere come basti valicare una galleria per vedere una lingua diversa sui cartelli autostradali.<div>Un giretto in Germania nello scorso ponte dell'Immacolata è stato un particolare e piacevole diversivo, in modo da entrare per la prima volta veramente dentro la "locomotiva d'Europa", tra paesaggi particolari, ferrovie a doppio binario e trazione diesel, castelli e sterminate vallate.</div></div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRVycYxgWhpm6QwGpsEIBLGFhH5SZrPGmbBlfXhbfttETsGtQrm6qCOx0EOFPntr-sUhwzqF1rLfZWRVe4Imgos2eMU9huBSFqWlG_fjLVWCjDZ8UpYy0f9BouA9qKroPqJ68OkMYPv5I/s1600/081211_RothenburgMuenchen+%25286%2529.jpg"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRVycYxgWhpm6QwGpsEIBLGFhH5SZrPGmbBlfXhbfttETsGtQrm6qCOx0EOFPntr-sUhwzqF1rLfZWRVe4Imgos2eMU9huBSFqWlG_fjLVWCjDZ8UpYy0f9BouA9qKroPqJ68OkMYPv5I/s320/081211_RothenburgMuenchen+%25286%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5695001737441452514" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><br /><div>Si parte così il 4 dicembre in auto da Gallarate, passando per Varese e l'impressionante valico svizzero del San Bernardino in direzione Rothenburg ob der Tauber, autentica perla posta nel centro della Baviera lungo la Romantichstrasse. La varietà di paesaggi che andiamo ad attraversare è infinita: gole che sembrano autentiche coltellate inflitte alla superficie terrestre che nascondono dietro di sè estesissime vallate ricoperte di verde, per poi ritrovarsi nelle prime vallate della Germania, a non pochissimi chilometri da Monaco e Stoccarda. Tuttavia passiamo quasi esattamente a metà strada tra queste due città, giungendo poi in serata in una piovosissima Rothenburg. Ma prima di andare a fare un giro in città ci rechiamo a Reichelschofen, luogo in cui ha sede il <a href="http://www.landwehr-braeu.de/index_flash.htm">Brauerei Gasthof LandwehrBrau Hotel</a>, presso cui abbiamo prenotato. Tale albergo è praticamente unito alla fabbrica dove si produce la locale birra Landwehr Brau, e gestito dalla stessa azienda. La bellezza della struttura e la tranquillità del piccolo sobborgo di Rothenburg (senza contare la presenza di un museo di fermodellismo, purtroppo chiuso quei giorni, davanti all'albergo) sono un ottimo inizio, pioggia a parte. Ma quando, dopo qualche minuto, ci rechiamo in centro a Rothenburg, la bellezza del posto annulla completamente gli "svantaggi" della pioggia. Giusto una visita-lampo ai mercatini di Natale (argomento che approfondiremo il giorno seguente) e si va a cena in un locale con cucina tipica, tale Hotel Reichskuechenmeister. Dove, tanto per cambiare, troviamo un cameriere di Potenza.</div></div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7xALyUg6K9YqBSW0Zsjmnl_TCH2RTHbeLck2XfJBdn6_TFfcQaxYDmY2ybzxVVLqTDCYXwL-DaYyprAoF9E-0aA-NFOV7MD4uR-Wdjdc6VwgCUTOCc1iX9eO4covL5sh2My4YucoX1S8/s1600/081211_RothenburgMuenchen+%252844%2529.jpg"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7xALyUg6K9YqBSW0Zsjmnl_TCH2RTHbeLck2XfJBdn6_TFfcQaxYDmY2ybzxVVLqTDCYXwL-DaYyprAoF9E-0aA-NFOV7MD4uR-Wdjdc6VwgCUTOCc1iX9eO4covL5sh2My4YucoX1S8/s320/081211_RothenburgMuenchen+%252844%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5695009005697648978" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Pioggia a catinelle e speciale atmosfera natalizia a Rothenburg</b><div><b><br /></b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDRfIbJp69LMQ6RUlEiTIPxiUZ7o41FXlD84xkRhQmitn9kiIZ-yyOCRmCCWXGafuxqHkNXwW4K18NX2OweGMmk_jEqI0ewFemPZ-5UqNkBeLj4hh7oc6IhRSdLbp9mAWSf9nshfZBqaE/s1600/081211_RothenburgMuenchen+%252855%2529.jpg"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDRfIbJp69LMQ6RUlEiTIPxiUZ7o41FXlD84xkRhQmitn9kiIZ-yyOCRmCCWXGafuxqHkNXwW4K18NX2OweGMmk_jEqI0ewFemPZ-5UqNkBeLj4hh7oc6IhRSdLbp9mAWSf9nshfZBqaE/s320/081211_RothenburgMuenchen+%252855%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5695008998781553698" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Landwehr-Brau Hotel a Reichelschofen</b></div><div><b><br /></b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiPJXIdSNanSBgxUaDA2ipcFDDuu2Z8lm7iQH_BpnxCGC7-3ot0cMiMkrlLQCE3nyjsSY7TXFLHcGsGonfNuGurKUXbe9AvqK41aueDPByDLUbV9J_y6sh596stsGe1gcTCYiUyRy_mmQ/s1600/081211_RothenburgMuenchen+%252856%2529.jpg"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiPJXIdSNanSBgxUaDA2ipcFDDuu2Z8lm7iQH_BpnxCGC7-3ot0cMiMkrlLQCE3nyjsSY7TXFLHcGsGonfNuGurKUXbe9AvqK41aueDPByDLUbV9J_y6sh596stsGe1gcTCYiUyRy_mmQ/s320/081211_RothenburgMuenchen+%252856%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5695008991194475714" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Il museo di modellismo, con un Kof monumentato, di fronte l'albergo</b></div><div><b><br /></b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5gfedheC4wmBHp3R83xkmJ5km6jTLqOoHS4UfkJ7UMinSVHi1a8U010MTmK3etN4Tg-jFvwIOrjFUM5DgGnLJKqOt-wZm17tLK1-J90cbA8N5BrNWLHu7429a7JdMVYSFTAuKjvCtQ3U/s1600/081211_RothenburgMuenchen+%252848%2529-1.jpg"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5gfedheC4wmBHp3R83xkmJ5km6jTLqOoHS4UfkJ7UMinSVHi1a8U010MTmK3etN4Tg-jFvwIOrjFUM5DgGnLJKqOt-wZm17tLK1-J90cbA8N5BrNWLHu7429a7JdMVYSFTAuKjvCtQ3U/s320/081211_RothenburgMuenchen+%252848%2529-1.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5695008989950415634" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Scorcio dell'interno del ristorante presso cui si è cenato la prima sera</b><br /><div><br /></div><div>E così, tutti a dormire. Il giorno dopo si andrà a dedicare pressoché interamente alla scoperta di Rothenburg, immergendosi nell'atmosfera natalizia (c'è da dire però che in certi casi risulta un pò pacchiana) che caratterizza questa cittadina. Di prima mattina, però, un piccolo sopralluogo alla stazione: ne riparleremo tra poco.</div></div><div>Entriamo così in città. Per cominciare, un largo giro lungo le antiche mura di cinta, che permettono anche di avere alcuni notevoli scorci sulla città. Città che, oltretutto, si racconta sia stata costruita sulle soglie di un grande cratere generato da un meteorite, diverse centinaia di anni fa.<br />E simili ad un meteorite, per assurdo, potrebbero essere una particolare tipologia di dolci tipici di Rothenburg, le <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Schneeballen">Schneeballen</a>, letteralmente "Palle di neve". Realizzate con un impasto di frumento e poi ricoperte con diverse varietà di cioccolata, rappresentano un autentico simbolo della zona. Sempre sotto il profilo culinario, si fanno notare per le strade di Rothenburg bancarelle presso cui vengono preparati panini dalla lunghezza attorno al mezzo metro, riempiti con wurstel di lunghezza quasi doppia, oltre all'immancabile Gluhwein, per noi italici il buon vecchio vin brulè.</div>Tutto ciò è pienamente contornato da negozi e bancarelle a tema fondamentalmente natalizio. Infatti proprio l'ambiente e le produzioni inerenti il natale rappresentano tra i maggiori indici di profitto per la piccola località: la bellezza del borgo, specie col clima invernale, sembra essere stata modellata proprio per accogliere lo "spirito natalizio", che in Germania oltretutto si sa essere molto forte. Una "vocazione" che permette di trovare, anche in piena estate, i negozi pieni zeppi di articoli natalizi.</div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiGxtnNcRVvo77wUwJ9SNBGxOonEEGlTSe1VZ_H3fvihSw7gk_ZvnuvczxpQazoIg8oYBWHg3NUpq0WjM6hhIgU1TW9-Y5AqrImGgPpzChjmQ-U2Y9gyouf44Zgv_cTWLb88tx-g1Wwpw/s1600/081211_RothenburgMuenchen+%2528136%2529.jpg"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiGxtnNcRVvo77wUwJ9SNBGxOonEEGlTSe1VZ_H3fvihSw7gk_ZvnuvczxpQazoIg8oYBWHg3NUpq0WjM6hhIgU1TW9-Y5AqrImGgPpzChjmQ-U2Y9gyouf44Zgv_cTWLb88tx-g1Wwpw/s320/081211_RothenburgMuenchen+%2528136%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5705628994235754738" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Esterno, con tanto di furgoncino appositamente addobbato, di uno dei maggiori negozi natalizi della città</b><div><b><br /></b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfE5DNMkeLT6TS-SXgYWVO8IUeNWmquVbBG7qCpFzhdpcY_xQ6iRxVx3vFLyba5EzpT4pcVQcAyFGnHYum311VYY1qIpt5sieoQmdIqZwjiXKC8UaxVcHh5TLWNmDGSY34JbxsbLvpHss/s1600/081211_RothenburgMuenchen+%2528127%2529.jpg"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfE5DNMkeLT6TS-SXgYWVO8IUeNWmquVbBG7qCpFzhdpcY_xQ6iRxVx3vFLyba5EzpT4pcVQcAyFGnHYum311VYY1qIpt5sieoQmdIqZwjiXKC8UaxVcHh5TLWNmDGSY34JbxsbLvpHss/s320/081211_RothenburgMuenchen+%2528127%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5705628980620194258" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Tipici modelli in ceramica, ideali per presepi, in produzione a Rothenburg</b></div><div><b><br /></b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdHZxax8cuFo9yjWBmwqmZSx_xoyJ63xbFaGtua9X6r6utHJNJMbsZOZ9ax6hLqJDG_JnSgCXLrVJfwjEwnUHHeDmeBDSmCWdtJH8zLOeWp1jzWiE7NgqT6zTs12nmZ5YOSjHNihjvBlA/s1600/081211_RothenburgMuenchen+%2528151%2529.jpg"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdHZxax8cuFo9yjWBmwqmZSx_xoyJ63xbFaGtua9X6r6utHJNJMbsZOZ9ax6hLqJDG_JnSgCXLrVJfwjEwnUHHeDmeBDSmCWdtJH8zLOeWp1jzWiE7NgqT6zTs12nmZ5YOSjHNihjvBlA/s320/081211_RothenburgMuenchen+%2528151%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5705628979106073186" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Scorcio di una delle vie della città subito dopo pranzo</b></div><div><b><br /></b></div><div>Dopo pranzo (parlare di non abbondante in Germania è come parlare di insipido a Camigliatello Silano) di nuovo tra le vie della città, ma questa volta in direzione del grande parco posto a valle della città, con vista sul presunto cratere meteoritico su cui si affaccia la città. La vista è privilegiata sulle valli circostanti la città, comprese alcune case costruite direttamente su antichi torrioni. Subito dopo si torna in città, previa una capatina all'immancabile museo del crimine, dove ce n'è davvero per tutti i "gusti". Nel frattempo la sera si avvicina, e mentre le <i>donne di casa</i> continuano la loro visita tra le bancarelle natalizie, scorgo un negozio di modellismo nel quale non perdo tempo ad infilarmi. Pur trovandomi pressochè disorientato: è praticamente un ortofrutta misto ad un negozio di modellismo! Se su una parete si possono trovare arance e lattuga, sull'altra si possono trovare start set Roco, gli ultimi articoli Fleischmann e tanta, tanta roba Marklin (tra cui la "italiana" V200 FER). Ultima passeggiata per Rothenburg alla sera, dove col bel tempo che non si era trovato il giorno precedente c'è davvero da restare ancor più estasiati. Cena in giro, poi tutti a letto. Domani si riparte..</div> </div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgT4zh6Kj63qpsmOSSXdSvBoAcmUAAeEFFydUraHrK_-izyNyILfmhlYnF5aXqIs73lAZn6sqv9KqjGhIo1VCkfGQjQVkKUi0IRaysVMJ7McG4qAv0JUtflFQoItXzp1Z1Lt_hxfhF7rdY/s1600/081211_RothenburgMuenchen+%2528172%2529.jpg"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgT4zh6Kj63qpsmOSSXdSvBoAcmUAAeEFFydUraHrK_-izyNyILfmhlYnF5aXqIs73lAZn6sqv9KqjGhIo1VCkfGQjQVkKUi0IRaysVMJ7McG4qAv0JUtflFQoItXzp1Z1Lt_hxfhF7rdY/s320/081211_RothenburgMuenchen+%2528172%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5705654624653184898" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Vista di Rothenburg "in bilico" sul cratere</b><div><b><br /></b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdTJq7MSwOUa-_RYdFJjraIgsQvTBCcyTNet5ZMU8tCll1O1gLD9kvLKwvki-q7NaQF3lT2ef6cEyz6LSPy2NBntce5gFuJgzidByHbxU9eLJ311VK-Y6QfXhKtKEfwqonck-KzITk4H0/s1600/081211_RothenburgMuenchen+%2528195%2529.jpg"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdTJq7MSwOUa-_RYdFJjraIgsQvTBCcyTNet5ZMU8tCll1O1gLD9kvLKwvki-q7NaQF3lT2ef6cEyz6LSPy2NBntce5gFuJgzidByHbxU9eLJ311VK-Y6QfXhKtKEfwqonck-KzITk4H0/s320/081211_RothenburgMuenchen+%2528195%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5705654621311769666" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Notturna della città dalla torre del municipio</b><br /><div><div><div><br /></div></div></div><div>La seconda destinazione tedesca è la capitale della Baviera, Monaco, un pò la "Milano" della Germania. Se il resto della famiglia vi andrà in auto, tanto per smentirmi io decido di prendere e andare in treno, anche per tastare con mano queste beneamate ferrovie tedesche che mezza Europa invidia. Alle 10.05 sono in stazione a Rothenburg (ero passato il giorno prima a fare giusto un paio di foto per "rendermi conto" della situazione), dove però un pò di fila all'unica emettitrice self service mi fa rischiare di perdere il treno, in partenza per Steinach alle 10.20. Rothenburg è capolinea di una breve linea, in trazione diesel, proveniente da Steinach e un tempo in ulteriore proseguimento verso sud. La linea è esercitata a spola data la sua brevità, con un treno ogni ora in entrambe le direzioni (e in mezzo anche alcune fermate facoltative). A livello di infrastruttura potrebbe essere paragonata alla ormai defunta - <a href="http://www.60019.it/1327308857/marche-ferrovie-ripristinati-le-tratte-soppresse-il-12-dicembre-2011">forse non definitivamente</a> - Fabriano - Pergola, ma a livello di servizio (e anche di rotabili) non c'è il benchè minimo paragone. Da notare oltretutto come, esattamente di fianco al binario 1 della stazione, siano state create delle pensiline per l'interscambio immediato con gli autobus. La normalità in Germania, l'eccezione in Italia.</div></div><div>Nel frattempo partiamo, col cielo pieno di nuvole. In una ventina di minuti siamo a Steinach, stazione pressochè nel vuoto, dove nonostante tutto vi è un merci in manovra (con locomotiva intercalata). Si, sono proprio fuori di testa questi tedeschi..</div> </div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgty-_UW8EGhzGnXZDBfhCcIrsc83ieYfxyklj0Vsn5Vn646a0ID8uI3tD8q_nbCzcGNY8n59AT507XMBsRbZIDlfIGqfAMYuswatWGK7cSJn6gNkoL5xTqX9gsLYv7qCU7OTm6fFCWgGM/s1600/081211_RothenburgMuenchen+%252869%2529.jpg"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgty-_UW8EGhzGnXZDBfhCcIrsc83ieYfxyklj0Vsn5Vn646a0ID8uI3tD8q_nbCzcGNY8n59AT507XMBsRbZIDlfIGqfAMYuswatWGK7cSJn6gNkoL5xTqX9gsLYv7qCU7OTm6fFCWgGM/s320/081211_RothenburgMuenchen+%252869%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5705669686591958162" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>648.812 fermo a Rothenburg</b><div><b><br /></b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJZA8ziy_p5CtqhCa-SMxdPIgPXIOkomF4yGOiXEwg7e0lM79Ko50BC791bsDdEawdeEXf4zhvS5uJfuiL5POVsbZZYT_sS_7bfQyX1TKJyVEMdEBel2nK3KrAINv6R4FJuSDx3oiKtgM/s1600/081211_RothenburgMuenchen+%2528204%2529.jpg"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJZA8ziy_p5CtqhCa-SMxdPIgPXIOkomF4yGOiXEwg7e0lM79Ko50BC791bsDdEawdeEXf4zhvS5uJfuiL5POVsbZZYT_sS_7bfQyX1TKJyVEMdEBel2nK3KrAINv6R4FJuSDx3oiKtgM/s320/081211_RothenburgMuenchen+%2528204%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5705669680749679938" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Manovre a Steinach</b></div><div><b><br /></b></div><div>Nel frattempo arriva, nel giro di 4 minuti, il treno per Treuchtlingen effettuato da un nuovissimo complesso gruppo 440. La silenziosità del treno è impressionante, come d'altronde le sue prestazioni. Notevole anche la gentilezza e la disponibilità del personale DB, pronto a soddisfare ogni richiesta. Mentre attorno al treno cominciano a scendere i primi fiocchi di neve, non passa molto che si arriva a Treuchtlingen. Qui altro "cambio volante" di 5 minuti con un altro RE per Munchen Hauptbahnhof, mentre la neve comincia a venire giù copiosamente. Si passa intanto dalla moderna 440 a un complesso di Doppelstock, le celebri carrozze a due piani tedesche (neanche poi così tanto giovincelle) da cui è nata l'ispirazione per i Vivalto, un mondo avanti rispetto alle nostre Casaralta. Una nota di paragone (anche se ci sarebbe da farne un botto): più o meno ogni 2/3 stazioni si vedevano gli scali merci in attività, con treni carichi di legname, carbone, casse o quant'altro. Alcune di queste stazioni, oltretutto, visibilmente lontane da centri abitati e senza particolari infrastrutture a loro disposizione, nè viarie nè ferroviarie. Perchè in Italia deve <i>necessariamente</i> andare <a href="http://ferrovieincalabria.blogspot.com/2012/01/nella-morsa-dei-tir-1-parte.html">come scritto qualche giorno fa su Ferrovie in Calabria?</a></div></div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1AhRhtROxAvT-OuGA8i_ZqNGImu8pQXJwP1tyyTmF8cRkdQqq2X3Mv-c45Zg31epFfjBTNskzNJqUw-OyJnLc5NQt5H36HkvX-6ByPjSauH8UFlg-25a4poDgcfjylIzNw7HfLmwRRa0/s1600/081211_RothenburgMuenchen+%2528211%2529.jpg"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1AhRhtROxAvT-OuGA8i_ZqNGImu8pQXJwP1tyyTmF8cRkdQqq2X3Mv-c45Zg31epFfjBTNskzNJqUw-OyJnLc5NQt5H36HkvX-6ByPjSauH8UFlg-25a4poDgcfjylIzNw7HfLmwRRa0/s320/081211_RothenburgMuenchen+%2528211%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5705675479804385474" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><b>RE per Treuchtlingen</b><div><b><br /></b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgR5qCe4KMVUD2e65I5Sq2D1n7XcpTZdbeLXhw9AD8Pv5LnIGDHjwcGtGVb2jfDlUsQ-f4jJ2-C6ydFj5BE1-vzTbQ223dsJn1wuOyT8zlqagbzxbRPHrZQqBVQwk78A0Ue20LFqPjgrLE/s1600/081211_RothenburgMuenchen+%2528217%2529.jpg"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgR5qCe4KMVUD2e65I5Sq2D1n7XcpTZdbeLXhw9AD8Pv5LnIGDHjwcGtGVb2jfDlUsQ-f4jJ2-C6ydFj5BE1-vzTbQ223dsJn1wuOyT8zlqagbzxbRPHrZQqBVQwk78A0Ue20LFqPjgrLE/s320/081211_RothenburgMuenchen+%2528217%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5705675472826799202" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Treuchtlingen: lo scalo innevato in direzione Ingolstadt</b></div><div><b><br /></b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLBK7zspuZEptOq7gV5VQVEVan15NujJDaymCepeYiitis6inkrM1laWUGDqBvFv7kbwT445GbJ6BgzjNEGVhzfqbxcLv6i9M2DbRTnZwK08u1i5DAzL6jduV-SdRn2MTUjBES4al6Aes/s1600/081211_RothenburgMuenchen+%2528219%2529.jpg"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLBK7zspuZEptOq7gV5VQVEVan15NujJDaymCepeYiitis6inkrM1laWUGDqBvFv7kbwT445GbJ6BgzjNEGVhzfqbxcLv6i9M2DbRTnZwK08u1i5DAzL6jduV-SdRn2MTUjBES4al6Aes/s320/081211_RothenburgMuenchen+%2528219%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5705675469014852562" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Interno di una Doppelstock</b></div><div><b><br /></b></div><div>Si riprende il viaggio, questa volta più lungo, verso Monaco. Il treno, paragonabile come categoria a un nostro Regionale Veloce, si inerpica tra le colline bavaresi, fornendo talvolta scorci veramente apprezzabili. Poco prima di Monaco passiamo per Ingolstadt, celebre per le sue industrie automobilistiche, e non per caso strapiena di treni merci in sosta. A Ingolstadt Hauptbahnhof, inoltre, si vedono passare poco lontano alcuni carri isolati, manovrati a spinta nell'enorme scalo partenze. Nel frattempo salgono anche alcuni ragazzi siciliani, oltre a una truppa di ragazzine indigene che annullano del tutto il comfort di viaggio delle pur ottime Doppelstock. Da lì in poco più di mezz'ora si arriva a Monaco, preceduti dalle enormi strutture di manutenzione delle Deutsche Bahn, nella enorme e moderna Hauptbahnhof. Ed è come un biglietto da visita, come la sigla di passaggio dal mondo rurale alla metropoli, un sano cambio di marcia.</div></div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj83A0sd3skzcKuEOE7TttTSpeTWg236HGS1a_x92pI9zoCm7bJzC1XyWDrOTDz6YnPIAHn5TW7lJPr0rpA6_fn_HNcIhPjinff5AIxp9GGAZdpsGWi8KP5bHItsa-KxcCA1mIaUWUiFSg/s1600/081211_RothenburgMuenchen+%2528242%2529.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 214px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj83A0sd3skzcKuEOE7TttTSpeTWg236HGS1a_x92pI9zoCm7bJzC1XyWDrOTDz6YnPIAHn5TW7lJPr0rpA6_fn_HNcIhPjinff5AIxp9GGAZdpsGWi8KP5bHItsa-KxcCA1mIaUWUiFSg/s320/081211_RothenburgMuenchen+%2528242%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5705679515811073890" /></a><b>Il complesso Doppelstock del RE da Treuchtlingen</b><div><b><br /></b></div><div><i>continua..</i><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwhhD1ihr4kXDoE-rW5TYFYXHiyjn_azzXZdGt_9bwCf4hMDwSgAz801cuihbgdKE-OOCz1iKrtP74vfz_A247t4Zurt0mIipd74F3Hqsu3TIZCt9ZBYO4xXm1vg9wbY5BoXmK27wvBnY/s1600/081211_RothenburgMuenchen+%2528270%2529.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 214px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwhhD1ihr4kXDoE-rW5TYFYXHiyjn_azzXZdGt_9bwCf4hMDwSgAz801cuihbgdKE-OOCz1iKrtP74vfz_A247t4Zurt0mIipd74F3Hqsu3TIZCt9ZBYO4xXm1vg9wbY5BoXmK27wvBnY/s320/081211_RothenburgMuenchen+%2528270%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5705679512980841378" /></a></div>Shay Parkmanhttp://www.blogger.com/profile/04372117923058152511noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1366134786931686605.post-18707369361644003352012-01-20T01:31:00.006+01:002012-01-21T22:36:13.955+01:0029.10.2011: Onda Calabro-Umbra - Pt.3 (sez.Sud)Nel precedente post dedicato alla prima parte del tour calabro-umbro, eravamo rimasti alla stazione di Perugia Ponte S.Giovanni, con i saluti a Vittorio, Luca, Gabriele ed Alessandro, che sarebbero tornati rispettivamente a Milano e Terni... io e Francesco, avendo davanti praticamente mezza giornata per ritornare a Roma (il mio Espresso 895 per Lamezia parte alle 23:00!), decidiamo di trascorrerla con una full-immersion nel bellissimo mondo della vera Ferrovia Centrale Umbra: vera perchè fino ad ora, ad eccezione della breve antenna su Perugia S.Anna, abbiamo sempre percorso le linee di RFI anche se quasi sempre con materiale FCU (attualmente Umbria Mobilità, come già accennato nei post precedenti).<br /><div>Alle 13:00 arriva il Pintoricchio n.17 che ci condurrà a Umbertide...dove ci attende una graditissima sorpresa, a dire il vero un pò "strappalacrime". Dopo circa 40 minuti di viaggio tra le bellissime campagne umbre, facciamo il nostro ingresso nel piazzale della stazione di Umbertide: sembra quasi di trovarsi di fronte ad un plastico in scala 1:1! </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLLfe0hApZJ25AfUVmfUu8s7zSS33CAAekc-VYhKxXxzSLZNUbzzW-_w2otYYp_lUQxknm4q7qONe59FaGWnBoW1kNPx9MswgBj-N3Q2ti2N7Mcv5WMVBZvWGS5O3_lyXF9LHKJLoNUxI/s1600/P1150828.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLLfe0hApZJ25AfUVmfUu8s7zSS33CAAekc-VYhKxXxzSLZNUbzzW-_w2otYYp_lUQxknm4q7qONe59FaGWnBoW1kNPx9MswgBj-N3Q2ti2N7Mcv5WMVBZvWGS5O3_lyXF9LHKJLoNUxI/s320/P1150828.JPG" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br />In stazione incrociamo una doppia di ALn776 che quasi immediatamente parte verso Perugia Ponte S.Giovanni :</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbznuW-rPoMrHbmTnL9u8b_IQKNpE2D_6-rtchIPjNArEZY5ZyvP3RLTMJxSaezOgMWWyC7qEhZenLAdCjz8MXRXIE3WJu8Mo44w3u1sg89U-KPz1Or1EJC-UMTflRiSCS_20se3iuzVo/s1600/P1150829.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbznuW-rPoMrHbmTnL9u8b_IQKNpE2D_6-rtchIPjNArEZY5ZyvP3RLTMJxSaezOgMWWyC7qEhZenLAdCjz8MXRXIE3WJu8Mo44w3u1sg89U-KPz1Or1EJC-UMTflRiSCS_20se3iuzVo/s320/P1150829.JPG" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br />Ma ecco che non appena le due ALn776 liberano la visuale, compaiono tre sagome ben note agli appassionati e ferrovieri calabresi, anche se la nostra età non ha permesso di poterle vedere nella nostra terra di persona...</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQ-AGyy5sPZNd8a2AERhFn2S50UNtKir2QDYDb2HqImnF4jAvLgWr276Q36-IA_ivYY8yQQUmMLMuL4v3OglMTRBgQzqxocDfzS9ReyK-NblQQ3chg3jErsQtuYZHQQYDva3_9ISi6tGU/s1600/P1150833.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQ-AGyy5sPZNd8a2AERhFn2S50UNtKir2QDYDb2HqImnF4jAvLgWr276Q36-IA_ivYY8yQQUmMLMuL4v3OglMTRBgQzqxocDfzS9ReyK-NblQQ3chg3jErsQtuYZHQQYDva3_9ISi6tGU/s320/P1150833.JPG" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br />Si tratta di tre D341 ex FS, che la Ferrovia Centrale Umbra acquistò nei primi anni '90 dall'azienda statale, che le aveva dismesse da poco tempo. Fino ai primi anni 2000 vennero utilizzate per i frequenti e pesanti servizi merci (specie carri chiusi per trasporti vari) sulla rete FCU, fino al progressivo accantonamento di tutte le unità: da quanto si è potuto capire, almeno teoricamente, l'unica locomotiva atta dovrebbe essere la 1022, cioè quella in prima posizione agganciata al carro pianale. Ma fin qui la sorpresa è stata comunque "relativa", visto che eravamo a conoscenza della presenza di queste storiche locomotive diesel-elettriche. Quello che ignoravamo era il deposito di appartenenza: avvicinandoci per perlustrarle da vicino, ci accorgiamo che tra i graffiti e la vernice ormai corrosa dalle intemperie si intravedono le sagome delle lettere che componevano il nome del deposito di assegnazione originario delle tre locomotive...provate ad immaginare cosa abbiamo provato quando abbiamo letto DEP. LOC. CATANZARO!!</div><div>Una sensazione incredibile, visto che eravamo totalmente all'oscuro del passato calabrese delle tre D341: sapevamo ovviamente che decine di queste macchine erano assegnate ai depositi di Taranto, Catanzaro e Reggio Calabria, ma erano comunque diffuse anche nel resto della Penisola, visto che all'epoca l'estensione delle linee elettrificate era molto minore rispetto ad oggi...senza contare che praticamente tutte le linee in trazione diesel, anche secondarie, avevano almeno una coppia di treni a materiale ordinario e servizi merci...ecco perchè una D341 negli anni '80 era possibile incontrarla a Roccella Jonica come a Chioggia o a Cuneo! </div><div>Una strana gioia ci pervade dopo la scoperta, gioia che però viene subito soffocata da un senso di impotenza e tristezza: vorremmo quasi riportarle con noi in Calabria, salvarne almeno una dal triste destino che le attende. Questa volte non possiamo elogiare le FCU, che purtroppo hanno dimostrano scarso interesse per il proprio patrimonio di rotabili storici che si ritrovano accantonati lungo le stazioni sociali...speriamo in un ripensamento da parte delle dirigenze della società, e magari nell'intervento di qualche associazione di appassionati. Di seguito ecco alcuni immagini della D341 1022...e mentre scattavamo le foto, pensavamo a quante volte questa locomotiva sarà transitata, si sarà fermata o avrà manovrato nelle nostre amate stazioni della ferrovia Jonica e delle sue trasversali Catanzaro Lido - Lamezia e Sibari - Cosenza...</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEib4VVFfcaeJFOG4bOJKnetGd01vWNG9PnIHedj8oJqnGDt60GTVRpoKtwHi_l6M7aJ0WnyElLON13-bvzq3RH2YGWpdkVK-HeG7rzDSzPgjupodV2KjXNcAz2PVtJ4Sq8BgXvFkmUivIw/s1600/P1150841.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEib4VVFfcaeJFOG4bOJKnetGd01vWNG9PnIHedj8oJqnGDt60GTVRpoKtwHi_l6M7aJ0WnyElLON13-bvzq3RH2YGWpdkVK-HeG7rzDSzPgjupodV2KjXNcAz2PVtJ4Sq8BgXvFkmUivIw/s320/P1150841.JPG" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXHu6dCGm5KfBdp0Sv1o9zXEKit2PWOTT815zzGxZ96BgrDgsQJY2G7-Jsfnl2iFeYrNyaepK8w_m2z6-RhAFytx71t-EFS1A7ByKPFFTReuLZRnBMHHwBI6l7LTGlCncl9GHQTock53o/s1600/P1150843.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXHu6dCGm5KfBdp0Sv1o9zXEKit2PWOTT815zzGxZ96BgrDgsQJY2G7-Jsfnl2iFeYrNyaepK8w_m2z6-RhAFytx71t-EFS1A7ByKPFFTReuLZRnBMHHwBI6l7LTGlCncl9GHQTock53o/s320/P1150843.JPG" width="240" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3Vxk2msb_teiPQUcVUqAEbxkta5Ryh5CKMOgOJsiIccQqJG6huBnhUtKlQQg4aRqGD-pS5KJJTOD8goZbR4JYU49B1v7tfruVYQUZzrGgPqFUTs-xCSyXyNe6gmjmuonI30c91n_vRL4/s1600/P1150842.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3Vxk2msb_teiPQUcVUqAEbxkta5Ryh5CKMOgOJsiIccQqJG6huBnhUtKlQQg4aRqGD-pS5KJJTOD8goZbR4JYU49B1v7tfruVYQUZzrGgPqFUTs-xCSyXyNe6gmjmuonI30c91n_vRL4/s320/P1150842.JPG" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNQh3Iwh0a3ewdefPYrNDA0s6fzGMO_mHkS782lvGrRWRMfRczBn1DsZjJ8sMLcsqen6SgH7gNyDL3Pan1Ldrq90H00YSS5FV67SGsEfVMrt84KzXAvSLPJU-IINCaiWNh5SpqFGihLJs/s1600/FCU-D341_1022-Umbertide-2011-10-29-RobertoGalati.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNQh3Iwh0a3ewdefPYrNDA0s6fzGMO_mHkS782lvGrRWRMfRczBn1DsZjJ8sMLcsqen6SgH7gNyDL3Pan1Ldrq90H00YSS5FV67SGsEfVMrt84KzXAvSLPJU-IINCaiWNh5SpqFGihLJs/s320/FCU-D341_1022-Umbertide-2011-10-29-RobertoGalati.JPG" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgA3DPCb_puBGB_4tf9VT5rHGiVCT6Og4lYbWeyFErircjDE3n8TFXEfqIAri8QRGGCq1127UTYm5K7AxB6v6BHNqLKB8jtnybwSh2TaZ27sfOc3KsDWP9CyjvSG39BXk0E2WpZrQHsQY4/s1600/FCU-D341_1022-logoFIAT-Umbertide-2011-10-29-RobertoGalati.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgA3DPCb_puBGB_4tf9VT5rHGiVCT6Og4lYbWeyFErircjDE3n8TFXEfqIAri8QRGGCq1127UTYm5K7AxB6v6BHNqLKB8jtnybwSh2TaZ27sfOc3KsDWP9CyjvSG39BXk0E2WpZrQHsQY4/s320/FCU-D341_1022-logoFIAT-Umbertide-2011-10-29-RobertoGalati.JPG" width="240" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br />Su un binario adiacente a quello su cui giacciono le D341, si trovava un altro pezzo forte, anche se non siamo riusciti a risalire alla marcatura: si tratta di un curioso bagagliaio-postale, probabilmente di costruzione Carminati & Toselli, molto simile a <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOYiNPPvGKQuSf3iL_FsYtmsgBpd6RmOp3YCvkEmY1ZnxgeagEtRAWGl8lBpPJ5IBDcIzqSxaRmqViXxUhf0O8p5bRwUzDhnSkNxChDAH8cvaTh9c32tqbOME5sCbh9vBvrltQoPGsDmg/s1600/DSC07333.JPG">queste carrozze</a> delle "lontane" Ferrovie del Sud Est, da poco ristrutturate per i treni storici. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcSyic04HWR1NfTEncu4bB4BMKW281FPu_a2zLIcnquwE4TwYdvM63UOn5d19bltDzs0zwNiJeQJaFtyJeRNT2MFNSLJrQ39GGjiu0SvQMohIanPauY1XnlhrKdpg3BLso8Q4MnMl42-c/s1600/P1150840.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcSyic04HWR1NfTEncu4bB4BMKW281FPu_a2zLIcnquwE4TwYdvM63UOn5d19bltDzs0zwNiJeQJaFtyJeRNT2MFNSLJrQ39GGjiu0SvQMohIanPauY1XnlhrKdpg3BLso8Q4MnMl42-c/s320/P1150840.JPG" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br />Spostandoci invece dallo scalo merci alla Rimessa Locomotive, le sorprese non finiscono: immediatamente ci troviamo di fronte le due bellissime elettromotrici E121 ed E122 costruite dalle Officine Meccaniche Stanga e con componenti elettriche del mitico Tecnomasio Brown Boveri: da qualche tempo sono state ristrutturate, in occasione della ri-elettrificazione della rete FCU. Bellissime le forme tondeggianti che ricordano molto quelle delle cugine FS ALe601 ed ALe803...</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH7AwbX1sCRmxyLFz9_zQSe5sEf1vqoM4qT09vgHuO3lZ0CbXAYZfVvaaORYwW_qaXXI2sY5UPp3ux_X9IxUZ17707V6BrBN7nyk1K10wWbzM-swwCo4t7F3WnT7W7SoJDyxzSKRWxUhU/s1600/P1150844.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH7AwbX1sCRmxyLFz9_zQSe5sEf1vqoM4qT09vgHuO3lZ0CbXAYZfVvaaORYwW_qaXXI2sY5UPp3ux_X9IxUZ17707V6BrBN7nyk1K10wWbzM-swwCo4t7F3WnT7W7SoJDyxzSKRWxUhU/s320/P1150844.JPG" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br />Dietro le due elettromotrici ritroviamo questo altrettanto interessante carro chiuso a cassa in legno, utilizzato come magazzino per pezzi di ricambio vari...</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlO5Jqe3o0gz26N_LcsROClbDXsmx7PqlFAJZ0VM6Rdl5Y7YxvF0GzYHTfnKcpAf7LLdtZRAlGydr0o_RKHPn5RUdjkRfu8Wu2tYGQO8A2yqwGH4JQVwO_m5XzPndKsylR8j73rHBa3Rs/s1600/P1150845.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlO5Jqe3o0gz26N_LcsROClbDXsmx7PqlFAJZ0VM6Rdl5Y7YxvF0GzYHTfnKcpAf7LLdtZRAlGydr0o_RKHPn5RUdjkRfu8Wu2tYGQO8A2yqwGH4JQVwO_m5XzPndKsylR8j73rHBa3Rs/s320/P1150845.JPG" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br />Ma il colpo di grazia arriva quando in un altro binario del deposito ci appare la sagoma (in verità decisamente sgraziata) della famosa locomotiva A.21...in pratica si tratta di una carrozza di seconda classe che venne motorizzata per essere trasformata in automotrice, ed attorno agli anni '70 gran parte della cassa venne tagliata, lasciando solo una parte ad un'estremità come cabina facendola diventare utile perciò solo per treni cantiere e per manovre in deposito... attualmente viene ancora utilizzata per manovrare il materiale che viene ricoverato in deposito ad Umbertide!</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBrqajAJmbjJFE_pKUoQNWhpSABVVXtVYPnPIwt4OD92QTmBqeEOqiVk8Bjk5QlHK8zfTx-7mF87mvEP8rf_fFPBg3dc8nY8cXXIK3PMxJe2vMKtOIRooZob_QJYhe2Q7hH_ESPj9xe18/s1600/P1150847.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBrqajAJmbjJFE_pKUoQNWhpSABVVXtVYPnPIwt4OD92QTmBqeEOqiVk8Bjk5QlHK8zfTx-7mF87mvEP8rf_fFPBg3dc8nY8cXXIK3PMxJe2vMKtOIRooZob_QJYhe2Q7hH_ESPj9xe18/s320/P1150847.JPG" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br />La visita al deposito termina appena in tempo: mancano pochi minuti alla partenza del Regionale che ci riporterà a Perugia Ponte S.Giovanni, dove troveremo la coincidenza per Terni sempre via FCU. Lasciamo con non poca tristezza questa stazione ricca di storia e di emozioni, una stazione che ci ha anche fatto sentire a casa a 700 km di distanza dalla Calabria...</div><div>Il nostro treno è composto da una doppia di ALn776 monocabina: ne approfittiamo per scattare qualche fotografia gli interni delle automotrici: una unità era stata ristrutturata pesantemente:</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG5tWQhar438OOEdaRWFFFYR2dmyLqzXEvaLNwlERE8k5IbPZtkHjtztNDgLrZPiRr6E4-zDFMQNPIg68gs65JlFYD6v7MTUDrtWTBzligHnxBNVjzkP-U1jJ3kLOXPkazTgacEgVtHnk/s1600/P1150854.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG5tWQhar438OOEdaRWFFFYR2dmyLqzXEvaLNwlERE8k5IbPZtkHjtztNDgLrZPiRr6E4-zDFMQNPIg68gs65JlFYD6v7MTUDrtWTBzligHnxBNVjzkP-U1jJ3kLOXPkazTgacEgVtHnk/s320/P1150854.JPG" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div><br />l'altra unità invece, sorprendentemente, conserva ancora gli interni originali di quando venne consegnata...praticamente identici a quelli d'origine delle vetture MDVC/MDVE di seconda classe FS, ed a quelli di tutte le <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAXCql1QVa-RSja4jFxGm1Okdap9XxVY2DMdJzLzxbe5ZWDWnPhLYJqZFesaRXJaNJZWaWrhIJlxrbCgPu_2AMBDH1ysOM0P81-vL0NzLdIXKjHCt0panJFuOQsGl6XT97cJW9NQ3jPFI/s1600/Copia+di+P1140074.JPG">ALn663 della Sistemi Territoriali</a> : incredibili queste FCU, che ti fanno sentire in Umbria, in Calabria ed in Veneto contemporaneamente! </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGMvGaf7XXdRVWZL9xpnddHBztho2uifbT8_6xOsUacZsQ5ZzxTWe0cqFHnOreolc1GyaaJIb65HKJNk8uWK1EIpM4ueeZCaRtcPsnq6k2ipl-4u6JtlH168705jS2o6DwOayh5igiBRg/s1600/P1150853.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGMvGaf7XXdRVWZL9xpnddHBztho2uifbT8_6xOsUacZsQ5ZzxTWe0cqFHnOreolc1GyaaJIb65HKJNk8uWK1EIpM4ueeZCaRtcPsnq6k2ipl-4u6JtlH168705jS2o6DwOayh5igiBRg/s320/P1150853.JPG" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br />Altri 40 minuti di viaggio, e ci ritroviamo nella curiosa stazione di Perugia Ponte S.Giovanni... la doppia di ALn776 immediatamente riparte verso Perugia S.Anna:</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIkDkAb59lPHJ1mk3ruDeJ2V5mmgdZR_b6dB-py5j5iDcjnUQuKcrDnt8mqrXlJrWsUXsdn4GH_aA0A9pIgd3dVbxvM3dO6aZrZgiTwyJ4BymZl61GdKe-yggIixp2bZnnoXR_O-5MugY/s1600/P1150856.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIkDkAb59lPHJ1mk3ruDeJ2V5mmgdZR_b6dB-py5j5iDcjnUQuKcrDnt8mqrXlJrWsUXsdn4GH_aA0A9pIgd3dVbxvM3dO6aZrZgiTwyJ4BymZl61GdKe-yggIixp2bZnnoXR_O-5MugY/s320/P1150856.JPG" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3K-0kU6JeFAQvBefwYY25oggNw3-ScURJN7FcaOqii7pCw9f9uqZQGkBMYBG8eOcfwLWQBH6aYA5eUAgN46T8xXUg0Mnvb06hP1VMVqr25ndQwUn4toHiL19ptvoj19J9Y_WaqTT-5kE/s1600/P1150859.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3K-0kU6JeFAQvBefwYY25oggNw3-ScURJN7FcaOqii7pCw9f9uqZQGkBMYBG8eOcfwLWQBH6aYA5eUAgN46T8xXUg0Mnvb06hP1VMVqr25ndQwUn4toHiL19ptvoj19J9Y_WaqTT-5kE/s320/P1150859.JPG" width="240" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br />Dopo circa mezz'ora arriva la coincidenza per Terni: ci attendono circa 100 km di entroterra umbro, ma purtroppo la stanchezza prende ormai il sopravvento, e trascorreremo gran parte del viaggio semi-addormentati, con un rilassante paesaggio che conciliava ancora di più il sonno!</div><div>Arriviamo a Terni quando è ormai buio...</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXtPvJ_RukMiGuKQpNsMXJhmmNGRO3Qsk_rey_JzP1LGUUGEpyeVgmrgEONLFBaemUtwj3ClBpqmeCv_1eylAAttRHHNc-8b2SF-JQb_PUxV6JB9cE-uvXt2I0caJ60oa9myKSJK3SgPM/s1600/P1150870.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXtPvJ_RukMiGuKQpNsMXJhmmNGRO3Qsk_rey_JzP1LGUUGEpyeVgmrgEONLFBaemUtwj3ClBpqmeCv_1eylAAttRHHNc-8b2SF-JQb_PUxV6JB9cE-uvXt2I0caJ60oa9myKSJK3SgPM/s320/P1150870.JPG" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br />Il tempo trascorre in fretta e tra una foto e l'altra arriva il nostro Regionale che ci lascerà a Roma Tiburtina: si torna sui rotabili di Trenitalia, su una lunga composizione di carrozze MDVE spinte da una solita E464.</div><div>Arrivederci, "multietniche" FCU!!!</div><div>All'arrivo a Roma Tiburtina siamo praticamente stremati: un piatto di tortellini a casa di Francesco servirà per rimetterci in forze... per quanto possibile!</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRe42KlYqtqQ0rtP0en-dP7gh_FVv_Wis7PMnpSEsaogzBr8Jk7-8b0uEh9Ty3gUl6WiXKWMi0SlzG_pMkhHA8SWYD4hMo7Pl1XLSXYW_QgY3ms8fjckmQ_TWj3lK3uoQ7LOOrtb31iv4/s1600/P1150872.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRe42KlYqtqQ0rtP0en-dP7gh_FVv_Wis7PMnpSEsaogzBr8Jk7-8b0uEh9Ty3gUl6WiXKWMi0SlzG_pMkhHA8SWYD4hMo7Pl1XLSXYW_QgY3ms8fjckmQ_TWj3lK3uoQ7LOOrtb31iv4/s320/P1150872.JPG" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br />Il mio viaggio fer-fotografico finisce qua: trascorro la serata con Francesco, navigando su internet tra modellismo e treni reali...eh già, dopo una giornata di full-immersion ferroviaria, non ne avevamo ancora abbastanza! Alle 22:30 circa ci rendiamo conto che sarebbe stato meglio iniziare ad andare in stazione, visto che avrei rischiato di perdere l'Espresso 895 che mi avrebbe riportato in Calabria... Una rapida "corsa" in motorino e dopo pochi minuti ci troviamo alla stazione Termini: le 8 vetture dell'895, anche questa volta composto da 6 X di seconda classe e due cuccette, sono già stracolme di viaggiatori: ciò non ha impedito a Trenitalia di far vergognosamente peggiorare la situazione con lo scorso cambio d'orario di dicembre, riducendo la composizione a 6 vetture, di cui solo due con posti a sedere e 4 cuccette comfort, che in pratica corrispondono a circa 2 carrozze con cuccette a sei posti: si può dire perciò che il treno sia ridotto a 4 vetture, nonostante la frequentazione elevatissima praticamente ogni giorno. </div><div>Alle 23 in punto l'Espresso lascia Roma Termini: un ultimo saluto dal finestrino a Francesco, ringraziandolo ancora una volta per la bellissima giornata trascorsa insieme... e della cena!!!! </div><div>Nonostante l'affollamento il viaggio trascorre decisamente meglio rispetto all'andata. Alle 5:13 l'Espresso 895 arriva a Lamezia Terme Centrale: è buio e fa freddo, e le decine di viaggiatori diretti sullo Jonio sono costretti a scendere dal treno e portarsi sul piazzale esterno della stazione, dove ad attenderci troviamo lo scalcinato autobus dell'LP895: solite scene di sovraffollamento e confusione, con tanti rimpianti per le comode carrozze dirette, che dopo decenni di umile servizio, sono state soppresse a Dicembre 2010. </div><div><br />E chissà quante volte queste carrozze dirette sono state trainate proprio da quelle D341 emigrate in Umbria...</div>Adminhttp://www.blogger.com/profile/17286881300912360938noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1366134786931686605.post-1504389581394888692011-12-09T20:07:00.020+01:002011-12-11T01:54:13.693+01:0029.10.2011: Onda Calabro-Umbra - Pt.2 (sez.Sud)Eh già...cosa non si fa per passione...e soprattutto per amicizia!!<div>La mia prima e bellissima avventura calabro-umbra, organizzata in occasione del Porte Aperte alle Officine Grandi Riparazioni Di Foligno, ha inizio alle 0:22 del 29 ottobre, alla stazione di Lamezia Terme Centrale: il mitico Espresso 894 da Reggio Calabria Centrale si fa un pò attendere, con circa 15 minuti di ritardo. Sul marciapiede assieme a me ci saranno almeno un centinaio di persone ad attendere lo stesso treno, un gran numero delle quali proveniente dallo Jonio...tantissimi viaggiatori sono giunti con il triste autobus sostitutivo della defunta antenna Jonica. Finalmente la storica campanella luminosa di Lamezia Terme Centrale inizia a squillare: provenienza Reggio Calabria! Un rapido e quasi automatico sguardo al biglietto, nonostante da ormai quasi un mese sapessi a memoria che il mio posto era il 93 nella carrozza 9! </div><div>Dopo qualche minuto i due fari di una E444R fendono il buio della notte, e si rinnova ancora una volta la magica atmosfera delle attese dei treni notturni a Lamezia Terme Centrale: ogni volta è sempre come la prima. Subito dietro la E444R si trovano i due carri auto DDM agganciati a Villa San Giovanni, con a bordo circa 6-7 auto: non male come frequentazione in un periodo non propriamente festivo. La mia carrozza si trova in seconda posizione dopo i due carri, anche se in realtà sarebbe dovuta essere la prima, che era invece la 8! Alla fine a causa di uno scambio di posti mi accomoderò nella più comoda e silenziosa carrozza 8, una UIC-X Giubileo: incredibilmente in un treno pieno al 90% nello scompartimento ci troviamo solo in due persone! Purtroppo la manna è destinata a durare poco, perchè a Paola lo scompartimento si riempie: addio (o quasi...) al sonno! La notte trascorre in dormiveglia, grazie anche ad una inumana signora che ha continuato a parlare quasi ininterrottamente fino a Roma! </div><div>Alle 6:45, in perfetto orario, l'Espresso 894 fa il suo ingresso a Roma Termini, con posizione del locomotore invertita dopo Napoli Centrale, dove ci ha preso in carico la E402 044:</div><div><br /></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2ZBwhuwbsqEvx_NDOKGdEygFZRX3WPQ6R52rFzAjmgSMb57rx21rra7MazSAVmFCwkZRkd9HNR1XzojcC2tq7qNOPfpi2xXB6SHVQkYsmEceRet6jHb0OBWbQQd-V8xO4hBK-5_byTtE/s1600/044.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2ZBwhuwbsqEvx_NDOKGdEygFZRX3WPQ6R52rFzAjmgSMb57rx21rra7MazSAVmFCwkZRkd9HNR1XzojcC2tq7qNOPfpi2xXB6SHVQkYsmEceRet6jHb0OBWbQQd-V8xO4hBK-5_byTtE/s320/044.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5684261389043176514" /></a></div><div><b>La E402 044 in testa all'Exp 894 appena giunto a Roma Termini...</b><br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFIjKXpxyanOjrbBMoNUJERfG2pcIyroRUre-KNT7yRFzutaZYyDQcF6RvBr9P6ZdiJZKHL9Jv0-bTp8U1RDyZAy6AGeRXN5zCPD4Esa1EYKjY5Isc3p1W-k7w2ZOdhPoN-TnzsAPh5sg/s1600/019.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFIjKXpxyanOjrbBMoNUJERfG2pcIyroRUre-KNT7yRFzutaZYyDQcF6RvBr9P6ZdiJZKHL9Jv0-bTp8U1RDyZAy6AGeRXN5zCPD4Esa1EYKjY5Isc3p1W-k7w2ZOdhPoN-TnzsAPh5sg/s320/019.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5684261387212313570" /></a><div></div></div><div><b>...mentre poco lontano la E444 019 è pronta a partire verso Sud in testa all'IC 723 per Villa San Giovanni - Palermo/Siracusa.</b></div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfN5BJ0yGEPiNuhSe-NjOQ7ljgH9nY72vTWJ10Jfiu8ug0Wc8AK4QwDnfF1_BuV5rs4Cmo_xBALY8MKonoCVGvx7Dd-1dXPMZVzTKKdpYB58G4tc5ks9tFhJHiJR-ioYfkIuhbQ3sfLUk/s1600/37.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfN5BJ0yGEPiNuhSe-NjOQ7ljgH9nY72vTWJ10Jfiu8ug0Wc8AK4QwDnfF1_BuV5rs4Cmo_xBALY8MKonoCVGvx7Dd-1dXPMZVzTKKdpYB58G4tc5ks9tFhJHiJR-ioYfkIuhbQ3sfLUk/s320/37.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5684262548337809346" /></a><div><b>Non poteva mancare uno scatto alle tante Frecce Rosse che affollano la stazione di Roma Termini, in arrivo e partenza verso Napoli, Salerno, Torino e Milano.</b></div><div><b><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq4wBhr0dhzYg6LGnpD4Cx-AUG8sm0aZ0LMzmghkkhb24QNU_MwxyT2rWg46xJUyyqbBkeabPfF_qyV7j37Xwx2flSS2ZkeEeHByf80JiK7cYrHuDGIrUouIamPNzRp25BS9Few2bHia4/s1600/P1150752.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq4wBhr0dhzYg6LGnpD4Cx-AUG8sm0aZ0LMzmghkkhb24QNU_MwxyT2rWg46xJUyyqbBkeabPfF_qyV7j37Xwx2flSS2ZkeEeHByf80JiK7cYrHuDGIrUouIamPNzRp25BS9Few2bHia4/s320/P1150752.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5684265924105415538" /></a><br /></b></div><div><b>Alba a Roma Termini...</b></div><div><b><br /></b></div><div>Dopo aver scattato qualche fotografia, soprattutto per tentare di "riprendere i sensi" dopo una notte in bianco grazie alla logorroica compagna di viaggio, Francesco mi raggiunge alla stazione Termini: immediatamente facciamo il biglietto per Foligno e con una corsa prendiamo quasi al volo uno dei tanti Regionali con destinazione appunto Foligno e Perugia: la composizione è quella ormai standard per quasi tutta Italia, con E464, vetture MDVC ed MDVE e carrozza pilota. Subito dopo Roma Termini, appena ci si inizia ad inoltrare verso l'entroterra laziale, la nebbia avvolge il nostro treno e tutto il paesaggio: sembra quasi di attraversare la Pianura Padana! </div><div>Ridendo e scherzando con Francesco, arriviamo in breve tempo alle porte di Terni, dove ci attendono Vittorio, Luca e Gabriele arrivati la mattina stessa ad Orte con l'Exp 1911 da Milano Centrale: assieme a loro un big "locale", il mitico Alessandro!</div><div>Appena il Regionale entra in stazione, ovviamente ci facciamo riconoscere anche a Terni, con urla di gioia dal finestrino...che ovviamente proseguono sul treno non appena la triade ed Alessandro salgono a bordo! Immediatamente ci si aggiorna sulle rispettive novità degli ultimi mesi, ovviamente tra uno scherzo e l'altro ed un occhio costantemente rivolto verso il finestrino!</div><div>A Spoleto, famosa tra gli appassionati per la rimpianta ferrovia a scartamento ridotto per Norcia soppressa nel 1968, incrociamo un ETR460 in servizio Eurostar da Roma a Perugia:</div><div><br /></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj06dgwQhCCSU_t2LFYy9gb4b1tHix8IIXz-D5ms7Uo5S0Okdf0pdRREbO8gHUniwIES0eAzYNOtFkdRQUjTpDP8vTxYgqgcNSQYm1ALWGj0b-tvatOUMJ5A942VLDAXQ_D9pph6cimmrw/s1600/P1150757.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj06dgwQhCCSU_t2LFYy9gb4b1tHix8IIXz-D5ms7Uo5S0Okdf0pdRREbO8gHUniwIES0eAzYNOtFkdRQUjTpDP8vTxYgqgcNSQYm1ALWGj0b-tvatOUMJ5A942VLDAXQ_D9pph6cimmrw/s320/P1150757.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5684276006323354914" /></a></div><div><br /></div><div>Ancora qualche chilometro sulla bellissima Orte - Falconara, ed il nostro Regionale arriva in una Foligno immersa nella nebbia: immediatamente avvistiamo le numerose locomotive E492/491 accantonate tra la stazione e le OGR, una delle tante tristi parentesi della storia delle Ferrovie italiane. </div><div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi642KFsJQPWRHtmPvWKuwsT0m9NFTNRhKNVCv8fkvCDkPecLHRX-FNyH4PdGxzJMfRBw3RTPULuPzZdF-JfbE478OaFjnV_cfQW77K-QdNu67vJmfP1iNwLVHzoZKIlfBdLFpWKNMrTf0/s1600/P1150758.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi642KFsJQPWRHtmPvWKuwsT0m9NFTNRhKNVCv8fkvCDkPecLHRX-FNyH4PdGxzJMfRBw3RTPULuPzZdF-JfbE478OaFjnV_cfQW77K-QdNu67vJmfP1iNwLVHzoZKIlfBdLFpWKNMrTf0/s320/P1150758.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5684279226865758658" /></a></div><div><b>L'elegante Fabbricato Viaggiatori della stazione di Foligno.</b></div><div><b><br /></b></div><div>Appena scesi dal treno ci avviamo speditamente verso le locali OGR, per evitare di saltare il turno al quale eravamo prenotati: inizialmente un pò di confusione con le strade causa un fuori-programma, e ci ritroviamo in un vicolo cieco che dava sugli impianti abbandonati delle vecchie Officine Grandi Riparazioni. Per fortuna alcuni gentili abitanti locali ci indicano la giusta via, ed immediatamente ci ritroviamo di fronte all'ingresso principale delle famose OGR: che emozione!</div><div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlHU_67_V-MVQV4JgnrRSTfqN_8Ww7rHh-Atg7CMB170t-8zrF9NYcvozudbODchOyQGoEcdAjTzXE-7DC8sM_9Dgve7pSA07N1FLwTUnOfQ7lAjBDoZKgvbdBC6hsskDSHMtSF-EO9iI/s1600/P1150760.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlHU_67_V-MVQV4JgnrRSTfqN_8Ww7rHh-Atg7CMB170t-8zrF9NYcvozudbODchOyQGoEcdAjTzXE-7DC8sM_9Dgve7pSA07N1FLwTUnOfQ7lAjBDoZKgvbdBC6hsskDSHMtSF-EO9iI/s320/P1150760.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5684281032566985282" /></a><br /></div><div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4B-Nf0bNRNhVBrqCJc-_dx7OhqbgLSnYJq9DwFGBVYT1I4AmFi18bWaP8KUAH2PwPzVIBXeEHFiaQ11FNTxMfl0vEhtmId0DB8sC1F7KLBlotgkgXLCv2QMxtvmrmDNGip7QuVgAc8Tg/s1600/E626_156-OGR_Foligno-Foligno-2011-10-29-RobertoGalati_2.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4B-Nf0bNRNhVBrqCJc-_dx7OhqbgLSnYJq9DwFGBVYT1I4AmFi18bWaP8KUAH2PwPzVIBXeEHFiaQ11FNTxMfl0vEhtmId0DB8sC1F7KLBlotgkgXLCv2QMxtvmrmDNGip7QuVgAc8Tg/s320/E626_156-OGR_Foligno-Foligno-2011-10-29-RobertoGalati_2.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5684281347657650962" /></a></div><div><b>L'imponenza della E626 156, monumentata nel piazzale antistante le OGR, ci ricorda i non lontanissimi tempi in cui queste storiche macchine erano di casa a Foligno...</b></div><div><b><br /></b></div><div>Alle 10:30 la visita alle OGR inizia dalla simpatica mostra fermodellistica e di cimeli ferroviari e non, organizzata dalla virtuosa associazione <a href="http://www.cims.altervista.org/index.php?pid=108">"I Sorci Verdi"</a> : notevole il plastico in stile italiano, con tanto di breve linea tranviaria dotata di deposito ed interscambio con la rete FS!</div><div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzgtsqH1dHGmPP_vZUbk7puTe9mRBj9_zxVHbOszfsTJNErvVFstd_P6F_Vf209zYpqPa5SHCveZ-Yl2IEzDAaRGkOMoRjXvykf9pRYj9uIZSFGQyDLbh_A3Dbpm0jAJdCN11HnHdE2lQ/s1600/P1150770.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzgtsqH1dHGmPP_vZUbk7puTe9mRBj9_zxVHbOszfsTJNErvVFstd_P6F_Vf209zYpqPa5SHCveZ-Yl2IEzDAaRGkOMoRjXvykf9pRYj9uIZSFGQyDLbh_A3Dbpm0jAJdCN11HnHdE2lQ/s320/P1150770.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5684283270962043010" /></a></div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiC4JcTqgjAb_sw_9dNI89mbtwunR4jhbg8LRTFwqqrha1GV2PuFGxGdjpLkfFHcnToVNIhBNfFfWmmmBcHm5EZnriMwBSjFyVra_XOpBznFMu2S39FL0-YyvoYJb15jYRFnXIJNGZqyc/s1600/P1150768.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiC4JcTqgjAb_sw_9dNI89mbtwunR4jhbg8LRTFwqqrha1GV2PuFGxGdjpLkfFHcnToVNIhBNfFfWmmmBcHm5EZnriMwBSjFyVra_XOpBznFMu2S39FL0-YyvoYJb15jYRFnXIJNGZqyc/s320/P1150768.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5684283991265088258" /></a><div><br /></div><div>Dopo "l'antipasto", inizia la tanto attesa visita vera e propria all'interno dei capannoni delle OGR, normalmente off-limits! E' d'obbligo un ringraziamento ai nostri gentilissimi accompagnatori, maestranze delle Officine stesse, che sono stati letteralmente tempestati dalle nostre domande da appassionati, e con molta pazienza hanno risposto a tutto ciò che chiedevamo! </div><div>Percorriamo i vari reparti di smontaggio, revisione di carrelli, motori, tornitura, rimontaggio e verniciatura: all'interno di essi era possibile ammirare numerose E402A, B, prototipo, E444R, E464, E656, E414 (trasformate proprio dalle OGR di Foligno) ed E404 PLT, e recentemente anche E655: da poco tempo, inoltre, vengono lavorate anche le sale montate ed i motori elettrici delle D445, D145 e la tornitura di quelle dei 245, dopo il ridimensionamento delle OGR di Rimini specializzate nel diesel, e la chiusura di quelle di Melfi. Interessante notare la presenza di pezzi unici, che per caso si trovavano in quei giorni in revisione: si tratta della E402 101 di RFI e della E464 001: estremamente difficile incontrare per caso la prima unità, visto e considerato che attualmente di questo gruppo sono in servizio più di 600 locomotive! Non si poteva fare a meno di rimanere a bocca aperta, nonostante la livrea XMPR non sia certo bellissima, davanti ad alcune E444R, E402A ed E655 appena pellicolate, al punto che sembravano quasi un modellino in scala 1:1 tanto erano lucide e pulite! Ma il "tour" non è stato solo caratterizzato dai locomotori e dai numerosi macchinari per la revisione: è stata molto interessante anche la visita, purtroppo brevissima, al bunker anti-aereo costruito durante la II Guerra Mondiale, a protezione del personale delle officine: ancora oggi viene tenuto in perfetto stato di conservazione (anche se non abbiamo avuto modo di visitarlo anche internamente), con la speranza che non ci sia mai più bisogno di servirsene...</div><div>Come ci è stato gentilmente chiesto e raccomandato durante la visita, non pubblicheremo fotografie degli interni delle officine: mi limito a pubblicare solo uno scatto della E464 001.</div><div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj00N9ilvKEBxKaA7IFaOTiKp-EqN4OAYlV3j2e3y0nlwPqVBjuCWFIF6HD3GCbY1wjGSyvMFfbk-MLz_1F_yZWZXI-1vyc1bRievBcnNq1H1S6gAya8GVSaIU7zovF98uH5cLgcT9bMdU/s1600/E464_001-OGR_Foligno-2011-10-29-RobertoGalati.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj00N9ilvKEBxKaA7IFaOTiKp-EqN4OAYlV3j2e3y0nlwPqVBjuCWFIF6HD3GCbY1wjGSyvMFfbk-MLz_1F_yZWZXI-1vyc1bRievBcnNq1H1S6gAya8GVSaIU7zovF98uH5cLgcT9bMdU/s320/E464_001-OGR_Foligno-2011-10-29-RobertoGalati.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5684288707793983170" /></a></div><div><br /></div><div>Terminata la visita alle OGR (come programma doveva durare circa 30 minuti, ma si è piacevolmente protratta per quasi un'ora!), siamo costretti ad una corsa per le vie di Foligno, per riuscire a prendere il Regionale che ci avrebbe portato alla prossima tappa del nostro tour umbro: Perugia!</div><div>Con grande gioia notiamo che il materiale del Regionale che accompagnerà a Perugia è un "Pinturicchio" ex FCU, attualmente del consorzio Umbria Mobilità: in pratica si tratta di un Minuetto identico a quelli di Trenitalia, ma decisamente più gradevole per livrea e per interni:</div><div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeTZyC_p7g0b_XBv6ASmzYkgRZ7nu0utBv_ZSPWDi-JAX5Ja58XbPicRmXz55FhGtfskClk5h29upYuSdsIm9XUXZjz9bqyWf8T9VJ_QK_xtShvoZd01oP7gLsNMmnrhATDbdN1yybyM0/s1600/P1150811.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeTZyC_p7g0b_XBv6ASmzYkgRZ7nu0utBv_ZSPWDi-JAX5Ja58XbPicRmXz55FhGtfskClk5h29upYuSdsIm9XUXZjz9bqyWf8T9VJ_QK_xtShvoZd01oP7gLsNMmnrhATDbdN1yybyM0/s320/P1150811.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5684657092229060786" /></a></div><div><br /></div><div>A Perugia Ponte San Giovanni lasciamo il nostro Pintoricchio, e rimaniamo in attesa del treno che ci porterà a Perugia Sant'Anna, raggiunta da una delle linee più acclivi d'Italia ad aderenza naturale e a scartamento ordinario: in molti punti si raggiunge il 60 per mille di pendenza! La breve antenna per Sant'Anna, attualmente unico tratto in trazione diesel della rete FCU, si dirama proprio dalla stazione di Ponte San Giovanni, un impianto quasi da plastico!</div><div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtJEJtLRSra36vD0Ky8nY2-jB2oW-UBxKcfsdflGU4_hlICvntrSDeeO22ne2a0Mn6UdDMpsTy0WNzzfWYf47XcEveQICWPDAYXdHR1LOaEPLeMfBBbnfaq5my5iL-bdHqbAKDl5FoyTs/s1600/FCU-TRU_3-PerugiaPonteS.Giovanni-2011-10-29-RobertoGalati.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtJEJtLRSra36vD0Ky8nY2-jB2oW-UBxKcfsdflGU4_hlICvntrSDeeO22ne2a0Mn6UdDMpsTy0WNzzfWYf47XcEveQICWPDAYXdHR1LOaEPLeMfBBbnfaq5my5iL-bdHqbAKDl5FoyTs/s320/FCU-TRU_3-PerugiaPonteS.Giovanni-2011-10-29-RobertoGalati.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5684657580949375458" /></a></div><div><b>Il Pintoricchio n.3 a Perugia Ponte San Giovanni...</b></div><div><b><br /></b></div><div><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhneRYR28YMOe6cztHGuaFHox466yNK-CrNbOaHWP1GwM7NrvR75ajba0nQrM-oHQhxCEV2l4SUbKpwn04s20sIK9bIjI1cbf5JHJT31o9oPyItixhFSzn2zVMA2PXG4DOQ3_CFkD65XkI/s1600/P1150858.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhneRYR28YMOe6cztHGuaFHox466yNK-CrNbOaHWP1GwM7NrvR75ajba0nQrM-oHQhxCEV2l4SUbKpwn04s20sIK9bIjI1cbf5JHJT31o9oPyItixhFSzn2zVMA2PXG4DOQ3_CFkD65XkI/s320/P1150858.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5684658961912258290" /></a></b></div><div><b>Immagine emblematica dell'arrampicata per Perugia Sant'Anna...e in alcuni tratti successivi la linea è ancora più in pendenza!</b></div><div><b><br /></b></div><div><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWC7hubJlRbhojFv8E6lp7NZ1MkaPvARFuGhq4w1N1W_FFIHkiIvsscZRc8lXYxARE9jG4pVC-mP7kPtOKX1DYddRO_Vlqyq1HCOYnK3sb4Lh7Hqqqs7jYOwVjLXDZxnF_ZAo1chg4CbE/s1600/P1150813.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWC7hubJlRbhojFv8E6lp7NZ1MkaPvARFuGhq4w1N1W_FFIHkiIvsscZRc8lXYxARE9jG4pVC-mP7kPtOKX1DYddRO_Vlqyq1HCOYnK3sb4Lh7Hqqqs7jYOwVjLXDZxnF_ZAo1chg4CbE/s320/P1150813.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5684659537728678786" /></a></b></div><div><b>Il fabbricato viaggiatori di Perugia Ponte San Giovanni</b></div><div><b><br /></b></div><div>Dopo qualche minuto quasi magicamente ci spunta alle spalle l'ALn776 055, che ci accompagnerà fino a Perugia S.Anna: ottime automotrici, tra le ultime costruite negli anni '90 da FIAT Ferroviaria, e con velocità massima di ben 150 km/h: altro che le ALn668 serie 1000 del DL di Reggio Calabria!</div><div><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjp5E4aciXJ8aokfW44I2O0sDg95kuY7DRtg96Oz-nU10ItVenr-VOKeT4d3XkSpyuZ23JDNMJcjdBtGgaSbVOUFxfVb4Ys3WNFUoZSt3lpKf1Hr5xhWGRFMUVGv-LIc0q-4c6jHPSU6tk/s1600/FCU-ALn776_055-PerugiaPonteS.Giovanni-2011-10-29-RobertoGalati.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjp5E4aciXJ8aokfW44I2O0sDg95kuY7DRtg96Oz-nU10ItVenr-VOKeT4d3XkSpyuZ23JDNMJcjdBtGgaSbVOUFxfVb4Ys3WNFUoZSt3lpKf1Hr5xhWGRFMUVGv-LIc0q-4c6jHPSU6tk/s320/FCU-ALn776_055-PerugiaPonteS.Giovanni-2011-10-29-RobertoGalati.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5684660565017104898" /></a><br /></b></div><div><br /></div><div>Un paio di minuti di sosta e si parte a razzo verso Sant'Anna: l'automotrice arranca, ed in alcuni tratti tra ulivi e piccoli orti sembra di trovarsi tra Catanzaro Sala e Catanzaro Pratica, nel tratto in cremagliera, a bordo di una M4c 350 (tra l'altro le ALn776 e le "sorelle" a scartamento ridotto hanno numerose componenti comuni)! Dopo un paio di fermate intermedie, nelle quali salgono decine di studenti, si arriva alla stazione terminale di Sant'Anna: anche questa sembra letteralmente uscita da un catalogo Lima o Rivarossi! E' degna di nota l'infinita gentilezza e disponibilità del personale FCU nei confronti dei viaggiatori ed in particolare di noi appassionati!</div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIE3TxR0rmNvz3gOKDwgDSaOGXts93AM4LOYsZ12PQbqB1S_HIqD6Xd0YtSuQ09-Fi-J-8hZguttMCZFNo73BQLhpX-pSsRSvoTywP5WbURbymomC1eJxK-HwsHl5_yrmDtNuwld6_E1M/s1600/FCU-Parata_ALn776-PerugiaS.Anna-2011-10-29-RobertoGalati.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIE3TxR0rmNvz3gOKDwgDSaOGXts93AM4LOYsZ12PQbqB1S_HIqD6Xd0YtSuQ09-Fi-J-8hZguttMCZFNo73BQLhpX-pSsRSvoTywP5WbURbymomC1eJxK-HwsHl5_yrmDtNuwld6_E1M/s320/FCU-Parata_ALn776-PerugiaS.Anna-2011-10-29-RobertoGalati.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5684662804821732994" /></a><div><br /></div><div>Dopo le foto di rito ci spostiamo verso il centro, per cercare di placare i morsi dell'appetito...alla fine ci sistemiamo in un attraente self-service in un vicolo perugino, e con soli 10 € ci vengono servite penne alla norcina con panna e salsiccia, scaloppine, contorno di verdure grigliate, patatine ed ovviamente acqua e pane! Durante il pranzo si uniscono al gruppo anche i mitici zii ed il nipotino (futuro appassionato irrecuperabile grazie allo zio...ed ai suoi amici ferro-esauriti!!!) di Vittorio, con una graditissima sorpresa: la buonissima torta di compleanno per i 5 anni di Ferrovie in Calabria, preparata dalla zia!</div><div><br /></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkTJhMaOOcMFeGy3d6dsY_BqWEO-Jn0_huvkMQgZgXz5OF_PYlYJPMzD9KaScb8vSO7Kmv71EhY_pu-QGXHmTbpFLmzM_FD9hVFUe6K9-RaKb3DfZpKTYlSwhb-99TX9EMa23rq-SqfLU/s1600/P1150827.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkTJhMaOOcMFeGy3d6dsY_BqWEO-Jn0_huvkMQgZgXz5OF_PYlYJPMzD9KaScb8vSO7Kmv71EhY_pu-QGXHmTbpFLmzM_FD9hVFUe6K9-RaKb3DfZpKTYlSwhb-99TX9EMa23rq-SqfLU/s320/P1150827.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5684665183762425250" /></a></div><div><br /></div><div>Dopo mangiato arriva la seconda corsa della giornata...decisamente più faticosa con un chilo di pasta, scaloppine, verdure e torta nello stomaco, ma necessaria per non perdere il treno per ritornare a Ponte San Giovanni: purtroppo qui le strade "si dividono"! Luca, Vittorio e Gabriele proseguiranno verso Ancona per poter poi prendere un EurostarCity per Milano Centrale, Alessandro tornerà a Terni, mentre io e Francesco optiamo per un rapido tour "centrale-umbro" in piena regola verso Umbertide! Il momento dei saluti è sempre un pochino triste, sapendo che ci si rivedrà con Luca e Vittorio come minimo dopo un mese...e probabilmente con Gabriele anche di più! </div><div><br /></div><div><i>Continua...</i></div>Adminhttp://www.blogger.com/profile/17286881300912360938noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1366134786931686605.post-53282955819431895962011-11-03T00:12:00.000+01:002011-11-03T00:27:34.773+01:0029.10.2011: Onda Calabro-Umbra - Pt.1 (sez.Nord)<div>
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<span class="Apple-style-span">"Quanto è piccolo il mondo!"</span></div>
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<span class="Apple-style-span">Di solito lo si dice quando, nei luoghi più impensabili, si incontra una persona conosciuta. Frutto della fortuna di trovarsi al posto giusto nel momento giusto, una delle solite coincidenze della vita. Ma viene da pensare così anche quando tutto è programmato, eppure l'incrociarsi in quattro, la "storica quaterna" di Ferrovie in Calabria, al centro -quasi- esatto della nostra travagliata Italia ha un sapore simile alla frase di rito di cui sopra.</span></div>
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<span class="Apple-style-span">O, per dirla più nei nostri termini, "E tu là eriiii?????"</span></div>
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<span class="Apple-style-span"><br /></span></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiW-H_TRnqujfoVjzeqIviJpXpId9p5pIf5PFH1K-BhJGWIthC5P-iZtOyh93FsjyTXth8PoOh8LVwRu658TldWLtzt7L-QJiej11mQm-5psjtuVDkVuuLquMwtAvSBsCsKMCB1ocsbUXg/s1600/091011_OGRFoligno+%25283%2529.jpg"><span class="Apple-style-span"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5669405623118722610" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiW-H_TRnqujfoVjzeqIviJpXpId9p5pIf5PFH1K-BhJGWIthC5P-iZtOyh93FsjyTXth8PoOh8LVwRu658TldWLtzt7L-QJiej11mQm-5psjtuVDkVuuLquMwtAvSBsCsKMCB1ocsbUXg/s320/091011_OGRFoligno+%25283%2529.jpg" style="cursor: pointer; display: block; height: 214px; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; margin-top: 0px; text-align: justify; width: 320px;" /></span></a><br />
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<span class="Apple-style-span">Visitare le Officine Grandi Riparazioni di Foligno, in fondo, è un'occasione da non perdere, ovunque ci si trovi. E' così che, oltre un mese prima, si comincia ad organizzare questa sorta di "mini-raduno" dalle parti del Tevere. Tra prenotazioni, abbozzi sul programma e contatti con gli organizzatori, ne esce fuori qualcosa di buono. La cosa certa è che ci saranno fondamentalmente due gruppi, il "nord" e il "centro/sud" che la mattina del 29 ottobre si incontreranno in un luogo da scegliere tra Orte e Terni. Da buon emigrato (temporaneo) al nord, questa volta scriverò per il primo dei due gruppi citati. Il resto della storia ve la racconteranno i <i>terùn.</i></span></div>
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<i><span class="Apple-style-span"><br /></span></i></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7wFX3QxbZQlLTaKdYVQs-0EgVzlWLy63_LSGkq_NM7nBicEro_QYowjxl4pMhkwBEJn5tvZmCiqPUgymPZEDC-svbdYUAke5yuSZLfa53pBtWJ6C6HIoS0iNPsvjj5AoZr_QjQK3jC48/s1600/091011_OGRFoligno+%252849%2529.jpg"><span class="Apple-style-span"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5669407753930193682" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7wFX3QxbZQlLTaKdYVQs-0EgVzlWLy63_LSGkq_NM7nBicEro_QYowjxl4pMhkwBEJn5tvZmCiqPUgymPZEDC-svbdYUAke5yuSZLfa53pBtWJ6C6HIoS0iNPsvjj5AoZr_QjQK3jC48/s320/091011_OGRFoligno+%252849%2529.jpg" style="cursor: pointer; display: block; height: 213px; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; margin-top: 0px; text-align: justify; width: 320px;" /></span></a><br />
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<span class="Apple-style-span">Per me, Luca e Gabriele il viaggio incomincia la sera del 28, un freddo e nebbioso venerdì 28 che non si rivelerà altro che l'antifona del tempo che andremo a trovare per le oltre 24 ore successive. Ritrovo a Milano Rogoredo attorno alle 19.30 e poi diretti verso la ormai celebre pizzeria TropiCo's, divenuta ormai teatro di immancabili gare a chi mangia più tranci di pizza (questa volta il sottoscritto avrà la meglio con 13 tranci in totale). Un'abbuffata per affrontare il lungo viaggio sul treno 35911 (più celebre come 1911) da Milano a Napoli, che noi prenderemo però limitatamente fino ad Orte. Poco prima delle 22 usciamo dalla pizzeria, andando così a parcheggiare la Croma di Gabriele davanti alla stazione di Milano Lambrate per poi fiondarci nella M2, dove oltretutto ci capita un complesso appena consegnato costruito alle Officine Meccaniche Calabresi di Reggio Calabria. E dopo poco siamo lì, sotto le volte della Centrale.</span></div>
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<span class="Apple-style-span">Intanto, la nebbia ed il freddo contribuiscono ancor di più a sentire l'aria cupa e pesante di una Milano che non riesce proprio ad andar giù a chi è ben abituato a posti molto più caldi. Climaticamente e sentimentalmente.</span></div>
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<span class="Apple-style-span"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG2Dz1csT0UF4cHd_V9mCbmmojKtRgnKTWUmSc9sLwQvPHEHA8Q6c6dnLlP7uYVtaDZHy15rY4TdQXcPJN3zyn5GTQCJGlCjONj8gn5WbvVVzvdfu6iJF3J1hqSopMoYJXF1pMVJveyeY/s1600/091011_OGRFoligno%25280%2529.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5669413512671733682" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG2Dz1csT0UF4cHd_V9mCbmmojKtRgnKTWUmSc9sLwQvPHEHA8Q6c6dnLlP7uYVtaDZHy15rY4TdQXcPJN3zyn5GTQCJGlCjONj8gn5WbvVVzvdfu6iJF3J1hqSopMoYJXF1pMVJveyeY/s320/091011_OGRFoligno%25280%2529.jpg" style="cursor: pointer; display: block; height: 214px; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; margin-top: 0px; text-align: justify; width: 320px;" /></a><b></b></span><br />
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<span class="Apple-style-span"><b><b>Cena a base di pizza prima della partenza</b></b></span></div>
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<span class="Apple-style-span"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUaWf4VHaXEnXVYJxbA4sQh34NE_b823fxTn9KKFdpIb-RpW6ThsCPqMxKmzX-FVoMMvMuyIJ1sgGSABsfsuWLYE2MXgMu_DrXSXbGephiVFkOcV0MIKL8n-egXyPBUZU7Ybqu2nold90/s1600/091011_OGRFoligno+%25286%2529.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5669413515237607058" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUaWf4VHaXEnXVYJxbA4sQh34NE_b823fxTn9KKFdpIb-RpW6ThsCPqMxKmzX-FVoMMvMuyIJ1sgGSABsfsuWLYE2MXgMu_DrXSXbGephiVFkOcV0MIKL8n-egXyPBUZU7Ybqu2nold90/s320/091011_OGRFoligno+%25286%2529.jpg" style="display: block; height: 214px; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; margin-top: 0px; text-align: justify; width: 320px;" /></a><b></b></span><br />
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<span class="Apple-style-span"><b><b>Appena giunti a Centrale, subito una "cara conoscenza": l'Espresso 1641 Milano Centrale - Crotone con in testa la E656.039, pochi istanti prima della partenza</b></b></span></div>
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<span class="Apple-style-span">Prendiamo così posto in cuccetta, dove troviamo uno striminzito "kit notte" che, tra l'altro, puntualmente vado a decimare (il contenitore d'acqua, quasi invisibile, viene schiacciato irrimediabilmente dopo pochi minuti). Poco dopo la partenza dell'ICN785 per Reggio Calabria, anche noi cominciamo a muoverci. Gabriele è subito davanti al pc con traccia del treno e fascicoli linea, Luca confabula un pò tra proposte e controproposte, e il viaggio ha inizio. Sorprende subito la velocità con cui questo treno va in anticipo (roba di 12 minuti nel giro di 3-4 stazioni transitate), e di fatti a Sant'Ilario d'Enza veniamo fermati un pò per "recuperare" tale sorprendente velocità. O larghezza di traccia che dirsivoglia.</span></div>
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<span class="Apple-style-span">Si entra, dopo Bologna, sulla linea di valico dell'Appennino, ed è lì che si cominciano a sentire le poderose frenate intermittenti a cui sono costretti i macchinisti durante la discesa da Vernio a Prato per mantenere entro i limiti la velocità del convoglio, che procede tranquillamente per effetto d'inerzia. Dopo la sosta di servizio a Firenze Campo Marte e una veloce sgranchita di gambe con Gabriele, si entra sulla LL Firenze - Roma e si provano a consumare gli ultimi minuti di sonno. Alle 7.01 si arriva finalmente in una Orte immersa nel buio e nella nebbia. Il regionale per Terontola, 464 con qualche PR appresso, è pronto a partire. Senza neanche goderci un pò lo scalo teverino andiamo di corsa a prenderlo. Il caffè a Terni, in fondo, è d'obbligo.</span></div>
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<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span"><br /></span></div>
<span class="Apple-style-span"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjv2vZSfSk_xazlL-yrYwjzDUIuV-Ml0QwggeqhzRApwn97Bs-MLx33TSk_lcwFBy3z8FVf_3-wsGBUc5URPujZNU1XYTqKJnPUdtk-7LfUPpaRZCR1MFvwI5msh4lnpD3C8W-NpcWmR-Q/s1600/091011_OGRFoligno+%252816%2529.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5669782720714778290" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjv2vZSfSk_xazlL-yrYwjzDUIuV-Ml0QwggeqhzRApwn97Bs-MLx33TSk_lcwFBy3z8FVf_3-wsGBUc5URPujZNU1XYTqKJnPUdtk-7LfUPpaRZCR1MFvwI5msh4lnpD3C8W-NpcWmR-Q/s320/091011_OGRFoligno+%252816%2529.jpg" style="cursor: pointer; display: block; height: 214px; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; margin-top: 0px; text-align: justify; width: 320px;" /></a><b></b></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span"><b><b>Durante la fermata notturna a Sant'Ilario d'Enza</b></b></span></div>
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<span class="Apple-style-span"><br /></span></div>
<span class="Apple-style-span"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9G_QiAjz0zYAF0AAMIu7nWRRJXmKFYX3inUZRh120qX7jEpl9k9HKcbRfE1DuxGTboo__722FtFIksMIiOTaTWD1xpdQr3negrxzMFRwbNZxVMPG9wbRJD9aMcyiws3edWrEIzffCHBY/s1600/091011_OGRFoligno+%252823%2529.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5669782721993211106" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9G_QiAjz0zYAF0AAMIu7nWRRJXmKFYX3inUZRh120qX7jEpl9k9HKcbRfE1DuxGTboo__722FtFIksMIiOTaTWD1xpdQr3negrxzMFRwbNZxVMPG9wbRJD9aMcyiws3edWrEIzffCHBY/s320/091011_OGRFoligno+%252823%2529.jpg" style="cursor: pointer; display: block; height: 214px; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; margin-top: 0px; text-align: justify; width: 320px;" /></a><b></b></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span"><b><b>Sotto una fitta nebbia, a Terni con l'appena raccolto Alessandro in attesa di Roberto e Francesco</b></b></span></div>
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<div style="text-align: justify;">
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<span class="Apple-style-span">A Terni, con la nebbia a farla da padrone, Alessandro aspetta come di consueto sul binario 1. Una stazione che ormai sa molto di casa, tante sono le volte in cui si è calcato il suo suolo. Dal treno che, da Roma, sta portando su Francesco e Roberto ci separa quasi un'ora, ed è la scusa per un caffè o per un the caldo. Intanto si comincia a girovagare per la stazione, con un E652 in manovra nel piazzale per agganciare dei carri aperti, con i quali lascerà la stazione praticamente in concomitanza con l'arrivo del treno su cui viaggiano Roberto e Francesco. Ed appena arrivati, inutile dirlo, scoppia la festa. A parte il rivedersi dopo tanto tempo, questo evento è anche un evento memorabile per un altro fatto: per Roberto è praticamente il primo viaggio "totalmente autonomo", la prima volta che ci segue senza se e senza ma in qualche giro ferroviario fuori dai confini regionali, Puglia esclusa. Cosa si può volere di più dalla vita?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span">Nel frattempo valichiamo la dura salita da Terni a Baiano, per poi entrare nella "finta DD" a Campello, preludio all'arrivo a Foligno che avviene puntuale alle 9.40.</span></div>
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<span class="Apple-style-span"><br /></span></div>
<span class="Apple-style-span"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZ_lBFIxtb-W-VS0_FZKUH7i9hyphenhyphen7fX0EJAmKrW7mzEIcrheRwN4qs67A8fo4UpRoBOJbCm21bDN4B4AYSr9DfJdhI6zZsG7v_uk987cvBErGpdGL2DXkVBEfDRhgqnpoCdMhmpzlQi_BM/s1600/091011_OGRFoligno+%2528136%2529.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5669789160928777122" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZ_lBFIxtb-W-VS0_FZKUH7i9hyphenhyphen7fX0EJAmKrW7mzEIcrheRwN4qs67A8fo4UpRoBOJbCm21bDN4B4AYSr9DfJdhI6zZsG7v_uk987cvBErGpdGL2DXkVBEfDRhgqnpoCdMhmpzlQi_BM/s320/091011_OGRFoligno+%2528136%2529.jpg" style="cursor: pointer; display: block; height: 214px; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; margin-top: 0px; text-align: justify; width: 320px;" /></a><b></b></span><br />
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<span class="Apple-style-span"><b><b>Cartelloni all'ingresso delle Officine Grandi Riparazioni</b></b></span></div>
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<b><span class="Apple-style-span"><br /></span></b></div>
<span class="Apple-style-span"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiw1OTqnQXLuvxcaHnps4Yybs_UrymkoubmqZPBlCEhip1ePUANn62Gmm_RShkHVdP7ek37CBgRQ_9PSFdpohd6zZTQpPe3etYM9g-hdi1SeqWV_8mKivY9W4TT45imc9Y_X6vld_1LOtc/s1600/091011_OGRFoligno+%2528134%2529.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5669789155343114514" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiw1OTqnQXLuvxcaHnps4Yybs_UrymkoubmqZPBlCEhip1ePUANn62Gmm_RShkHVdP7ek37CBgRQ_9PSFdpohd6zZTQpPe3etYM9g-hdi1SeqWV_8mKivY9W4TT45imc9Y_X6vld_1LOtc/s320/091011_OGRFoligno+%2528134%2529.jpg" style="cursor: pointer; display: block; height: 214px; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; margin-top: 0px; text-align: justify; width: 320px;" /></a><b></b></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span"><b><b>La E626.156 monumentata all'esterno delle OGR</b></b></span></div>
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<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
Dopo iniziali difficoltà nel trovare le OGR (finiamo a quelle vecchie, ma non alle nuove), vi arriviamo dopo una lunga camminata attorno alle 10.20, giusto dieci minuti prima dell'inizio della visita fissato per le 10.30. Veniamo fatti accomodare nella sala conferenze dell'impianto, dove dopo aver "mitragliato" la E626.156 all'esterno delle OGR regaliamo un abbondante pasto alle nostre fotocamere con un'ampia e varia esposizione fermodellistica organizzata dall'associazione I Sorci Verdi, che inoltre ha organizzato in generale l'importante evento, condito da un ottimo successo di pubblico.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
Comincia così l'ampia visita agli impianti, un autentico paradiso per ogni appassionato di ferrovie. Impianti che colpiscono per la loro estensione e completezza, ma anche per i numerosissimi macchinari utilizzati per la verifica anche del minimo pezzo di un locomotore. Si fanno notare all’interno delle OGR la E402.031, la E655.523 e la E444R.034 fresche di revisione e scintillanti come appena uscite di fabbrica, mentre tra le macchine in attesa o già in revisione spiccano la E464.001, la E655.509 (con ancora ben visibile il caro vecchio logo del Caimano anche dopo la sverniciatura), la E402.101 in livrea Archimede e, per finire, la E402.004, una delle poche unità prototipo rimaste. A detta del gentilissimo e simpatico personale accompagnatore, anche qui la crisi si sta facendo sentire, tra tagli del personale e riduzioni delle operazioni di manutenzione. Eppure, a prima vista quasi non sembrerebbe. Non pubblicheremo, tuttavia, foto all’interno dell’impianto come da specifica richiesta di Trenitalia (inizialmente in verità sembrava fosse impedita anche la sola realizzazione delle foto, divieto che poi si è limitato alla pubblicazione). E ancora una volta, con amarezza, rimpiangiamo l’atmosfera familiare delle nostre officine cosentine..</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmUCZUzuN0wu0H_aVtycLBtgj57jTJ0ZBdUs6H2BLJIQsNrDLYDLSgISFjXCKc8Ty_yw7TBTxFOTbeAQJo-hWxK4cxQbYkK4K6SHHti846dYN300rnp__8NFzs2x-r7cuShQBtDbjqjS0/s1600/091011_OGRFoligno+%252840%2529.jpg"><span class="Apple-style-span"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5670403049538009794" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmUCZUzuN0wu0H_aVtycLBtgj57jTJ0ZBdUs6H2BLJIQsNrDLYDLSgISFjXCKc8Ty_yw7TBTxFOTbeAQJo-hWxK4cxQbYkK4K6SHHti846dYN300rnp__8NFzs2x-r7cuShQBtDbjqjS0/s320/091011_OGRFoligno+%252840%2529.jpg" style="cursor: pointer; display: block; height: 214px; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; margin-top: 0px; text-align: justify; width: 320px;" /></span></a><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span"><br /></span></div>
<span class="Apple-style-span"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHtWuUUBAHkgbwpc-QzatyjJc1Y_kTepKt5SWBFlWRJvCDRHgwNkss_Ak5RDX41hXrXyRWBntyn5YXscaxvi_MQimKNpQkJ-G4OQz_mQJDdeYiZ_5yb8wSD9DAydBfmbU7oUGuqg6hgq8/s1600/091011_OGRFoligno+%252841%2529.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5670403041759010690" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHtWuUUBAHkgbwpc-QzatyjJc1Y_kTepKt5SWBFlWRJvCDRHgwNkss_Ak5RDX41hXrXyRWBntyn5YXscaxvi_MQimKNpQkJ-G4OQz_mQJDdeYiZ_5yb8wSD9DAydBfmbU7oUGuqg6hgq8/s320/091011_OGRFoligno+%252841%2529.jpg" style="cursor: pointer; display: block; height: 214px; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; margin-top: 0px; text-align: justify; width: 320px;" /></a><b></b></span><br />
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<span class="Apple-style-span"><b><b>Due scatti del bellissimo plastico assemblato dall'associazione fermodellistica folignate I Sorci Verdi (una breve descrizione<a href="http://www.cims.altervista.org/index.php?pid=108"> qui</a>)</b></b></span></div>
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<span class="Apple-style-span"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWgshX3v7pOdQglCzlh4PkV3KjocbvACbmrTbSe1WpwyFD50x6jg6-IdI7_HwqeE9qJ58j-jpL_ur0zFkI_do1RSfdckxr442SgwtSVzVA-rfDe-6pknVS53pN832Hj-3u_dhR7YnFjHw/s1600/091011_OGRFoligno+%2528110%2529.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5670403034185489714" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWgshX3v7pOdQglCzlh4PkV3KjocbvACbmrTbSe1WpwyFD50x6jg6-IdI7_HwqeE9qJ58j-jpL_ur0zFkI_do1RSfdckxr442SgwtSVzVA-rfDe-6pknVS53pN832Hj-3u_dhR7YnFjHw/s320/091011_OGRFoligno+%2528110%2529.jpg" style="cursor: pointer; display: block; height: 214px; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; margin-top: 0px; text-align: justify; width: 320px;" /></a><b></b></span><br />
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<span class="Apple-style-span"><b><b>Il logo del Caimano sulla E655.509 in fase di sverniciatura</b></b></span></div>
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La visita si estende su 50 minuti in luogo dei 30 previsti, cosa che ci costringe, una volta visitato il capannone dove vengono svolte le ultime prove prima del ritorno in esercizio (capannone dotato inoltre di binario elettrificato ad alimentazione variabile, in modo da rendere possibile la prova anche di veicoli funzionanti a tensioni diverse al classico 3 Kv cc FS), a letteralmente scappare verso la stazione di Foligno per non perdere il regionale che ci avrebbe condotti a Perugia. Le corse per prendere il treno saranno una costante della giornata, ma che soddisfazione essere rientrati a casa nonostante tutto.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span">A Foligno arriviamo quasi in concomitanza col Pinturicchio FCU titolare del regionale Perugia Ponte San Giovanni – Foligno, il quale andrà ad effettuare, una volta effettuato il cambio banco, il Foligno – Terontola che noi andremo a prendere. Francesco e Roberto, che non si erano premuniti di biglietto, ci fanno restare col fiato sospeso arrivando così praticamente un minuto prima della partenza. Ci accomodiamo comunque in coda al comodo Pinturicchio, niente di più che un Minuetto in (bella) livrea FCU, percorrendo così i pochi chilometri che separano Foligno dal capoluogo, passando al di sotto di splendidi centri come Spello e Assisi. L’arrivo a Ponte San Giovanni è annunciato dallo sbucare, lento e silenzioso, della linea FCU da Sansepolcro sulla destra. E una volta scesi a Ponte San Giovanni, è impossibile non restare ancora una volta stupiti da semplicità e fascino che quel piccolo impianto che, seppur tra i più importanti nella regione (ricordiamo che è il punto dove la Foligno – Terontola RFI incrocia la rete FCU, con in più la fondamentale diramazione per Perugia Sant’Anna), conserva ancora un aspetto e degli impianti assolutamente d’altri tempi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span"><br /></span></div>
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<span class="Apple-style-span"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsK7SPwJUIv-oA-6ut3dzhRbdddd-hVLqGAJxczd58uMGUdsZ73AwYHiQUk-bRqWzc04-EelIcCr9IiyYyoFj_C-Yz5rszM5DEC_untNeWSTLvwXG4p86oVMgQog4EsRE5mtdfVsej7PU/s1600/091011_OGRFoligno+%2528138%2529.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5670404200575196226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsK7SPwJUIv-oA-6ut3dzhRbdddd-hVLqGAJxczd58uMGUdsZ73AwYHiQUk-bRqWzc04-EelIcCr9IiyYyoFj_C-Yz5rszM5DEC_untNeWSTLvwXG4p86oVMgQog4EsRE5mtdfVsej7PU/s320/091011_OGRFoligno+%2528138%2529.jpg" style="cursor: pointer; display: block; height: 214px; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; margin-top: 0px; text-align: justify; width: 320px;" /></a><b></b></span><br />
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<span class="Apple-style-span"><b><b>Panoramica della stazione di Foligno</b></b></span></div>
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<span class="Apple-style-span"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCu1NDM4df2mTAaed5OUF_veuTI82kdXN5cmd9zBW5SnoxySkJ0HNCPYWGB-XrkOVXWhq9M7-BVZR0rM3v0cV0xwp9EIIuMQdhBndUNhAuhV1FOShbQSfP6zU25g59FoNdclAvuzSQUm4/s1600/091011_OGRFoligno+%2528147%2529.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5670404195949410290" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCu1NDM4df2mTAaed5OUF_veuTI82kdXN5cmd9zBW5SnoxySkJ0HNCPYWGB-XrkOVXWhq9M7-BVZR0rM3v0cV0xwp9EIIuMQdhBndUNhAuhV1FOShbQSfP6zU25g59FoNdclAvuzSQUm4/s320/091011_OGRFoligno+%2528147%2529.jpg" style="cursor: pointer; display: block; height: 214px; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; margin-top: 0px; text-align: justify; width: 320px;" /></a><b></b></span><br />
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<span class="Apple-style-span"><b><b>Con Luca e Roberto a bordo treno</b></b></span></div>
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<span class="Apple-style-span"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHlilpBnx3soMu4MEqHXZG8asSrKgMLXQyXu_OZ6r68S1B8k6PeUGkovHVaN-2eyXtoJFdaSSLFYJYLE6iGqTpNSFsg48Vs3NX8LKoRImQamzunSW8VtKYeGpVMglYDOSU-Neeu8qffL8/s1600/091011_OGRFoligno+%2528150%2529.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5670404193071183218" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHlilpBnx3soMu4MEqHXZG8asSrKgMLXQyXu_OZ6r68S1B8k6PeUGkovHVaN-2eyXtoJFdaSSLFYJYLE6iGqTpNSFsg48Vs3NX8LKoRImQamzunSW8VtKYeGpVMglYDOSU-Neeu8qffL8/s320/091011_OGRFoligno+%2528150%2529.jpg" style="cursor: pointer; display: block; height: 214px; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; margin-top: 0px; text-align: justify; width: 320px;" /></a><b></b></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span"><b><b>Perugia Ponte San Giovanni: il Pinturicchio TRU 3 (dove TRU sta per Treno Regionale Umbro) pronto a partire per Terontola.</b></b></span></div>
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<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span">A Ponte San Giovanni l'attesa non è poi molta: pochi minuti dopo spunta dalla curva della linea da Terni la ALn776 che ci porterà in centro città. Tempo di fare cambio banco, che la prestante automotrice derivata dalle ben più celebri ALn663 parte dal binario 4 e si dirige verso Perugia Sant'Anna: una tratta di cui abbiamo anche già parlato qui, ma che ogni volta riserva davvero grandi emozioni: la ripida salita al 60%° mette a dura prova un'automotrice dalla fama di velocista (ricordiamo i 150 km/h di velocità massima, la più alta tra i mezzi diesel italiani), la quale poi raccoglie un buon numero di scolari a Piscille. L'arrivo a Perugia Sant'Anna è sempre della stessa pasta: una stazione che sembra uscita da chissà quale libro delle fiabe, incastonata nel centro città e, dall'alto, più che somigliante ad un plastico. Il movimento a Sant'Anna è molto: diverse le automotrici che vanno e vengono dalla stazione, svolgendo un servizio che per la città di Perugia è di fondamentale importanza. Dopo un paio di foto ci rechiamo alle scale mobili che portano fino al centro città, in corso Vannucci, dove decidiamo di pranzare. La vicinanza tra le due infrastrutture rende la stazione di Sant'Anna a dir poco perfetta per una visita al centro storico perugino, indubbiamente uno dei più belli d'Italia. Pranziamo, seppur un pò in fretta, in un ristorante self-service in uno dei vicoletti del centro, mentre intanto tra un'informazione sbagliata e la linea sul cellulare che andava e veniva, arrivano i miei zii con cuginetto (anche lui appassionato di ferrovie) con la torta per festeggiare <a href="http://ferrovieincalabria.blogspot.com/2011/10/141006-141011-ferrovie-in-calabria.html">i 5 anni di Ferrovie in Calabria</a>. Dopo la foto di rito assaporiamo l'ottima torta, per poi dirigerci (e di nuovo di corsa) di nuovo alla stazione di Perugia Sant'Anna. E' stato poco il tempo a disposizione, ma molto intenso. A presto, Perugia!</span><br />
<span class="Apple-style-span"><br /></span></div>
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="260" src="http://www.youtube.com/embed/NKhRZgv5iXs" width="450"></iframe>
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<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
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<span class="Apple-style-span"><b><b>Partenza del treno 138 da Perugia Sant'Anna</b></b></span></div>
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<b><span class="Apple-style-span"><br /></span></b></div>
<span class="Apple-style-span"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUQGElhvfJP8zS0N3iKrGU044o5aNSjhNhYGAXsBK50tthEGTtIUF1cZfsIgGtGkRGU8sGpCY0xMw66iM-wP1I8kRY-zi9GKgREihkuquLpk1bSbGVVGbyRctLwireVT4MQtt71YwlAH8/s1600/091011_OGRFoligno+%2528160%2529.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5670422536191647538" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUQGElhvfJP8zS0N3iKrGU044o5aNSjhNhYGAXsBK50tthEGTtIUF1cZfsIgGtGkRGU8sGpCY0xMw66iM-wP1I8kRY-zi9GKgREihkuquLpk1bSbGVVGbyRctLwireVT4MQtt71YwlAH8/s320/091011_OGRFoligno+%2528160%2529.jpg" style="cursor: pointer; display: block; height: 214px; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; margin-top: 0px; text-align: justify; width: 320px;" /></a><b></b></span><br />
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<span class="Apple-style-span"><b><b>La torta per i 5 anni del blog (con chiaro riferimento alle FCL)</b></b></span></div>
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<span class="Apple-style-span"><br /></span></div>
<span class="Apple-style-span"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsyJzh8VifGd3oNobYiFDFOAFehNPZoesIyG8NQjz-DiFNq2h1A724GoZWDC-AIr52hTzZbbSwAQeqNSB_TQtCEXryZYx6_LOrdRZD5WS4Dj24lNDxmq0F8zoVEW4v0LIJJJFh5rt38l4/s1600/091011_OGRFoligno+%2528162%2529.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5670422529882713602" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsyJzh8VifGd3oNobYiFDFOAFehNPZoesIyG8NQjz-DiFNq2h1A724GoZWDC-AIr52hTzZbbSwAQeqNSB_TQtCEXryZYx6_LOrdRZD5WS4Dj24lNDxmq0F8zoVEW4v0LIJJJFh5rt38l4/s320/091011_OGRFoligno+%2528162%2529.jpg" style="cursor: pointer; display: block; height: 214px; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; margin-top: 0px; text-align: justify; width: 320px;" /></a><b></b></span><br />
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<span class="Apple-style-span"><b><b>Foto di gruppo davanti alla torta: in piedi da sinistra Gabriele Lanza, Vittorio Lascala e Alessandro Moscetti. Seduti invece Roberto Galati, Francesco Lazzaro e Luca Pisconti.</b></b></span></div>
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<span class="Apple-style-span">Si torna così in fretta e furia a Sant'Anna, dove saliamo immediatamente su un'altra 776 singola pronta a partire per Ponte San Giovanni, dove altri due materiali daranno possibilità di proseguire su Sansepolcro e Terni. E' l'ennesima occasione per dimostrare la gentilezza e la disponibilità del personale FCU, che fornisce tranquillamente indicazioni e informazioni utili alla clientela, e assolutamente di propria spontanea volontà! Percorriamo la dura discesa, giungendo in una Ponte San Giovanni in fermento con 3 dei 6 binari già occupati. Qui ci dividiamo, con Alessandro che prosegue diretto per Terni, Francesco e Roberto a Umbertide per approfondire il discorso FCU (per loro una novità, ma se ne parlerà meglio nella seconda parte), mentre assieme a Luca e Gabriele puntiamo su Ancona, con cambio a Foligno. Per un pelo rischiamo di restare a Ponte San Giovanni a causa di un biglietto che non si riusciva a trovare in nessun modo, ma fortunatamente (grazie anche alla conoscenza tecnica di Gabriele) il treno viene fatto aspettare e si va così a Foligno. La stanchezza si inizia già a far sentire nei 50 minuti di attesa (dove per un pò approfittiamo per seguire le vicissitudini di Reggina e Crotone, al bar) a Foligno, mentre una volta saliti sul regionale per Ancona il sonno prende il sopravvento. E' un viaggio pressochè senza storia: da Foligno a Fabriano tutti a dormire, salvo poi qualche sporadica apertura d'occhi attorno a Genga. Ore 18.30: siamo sull'Adriatico, siamo ad Ancona.</span></div>
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<span class="Apple-style-span"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcyxGzWnlxg7bKpFX8vm4FykR1UXFQb03FWhXLKlew1i91w0jdkoTZKn87RWYAsZRjV0QCp3xIr7LdVYcQltJeJYzvUi2DL-OQ7sJiCrhHn2gwms09mSkKq9fIF1VeVnykoJRlQcMoeKA/s1600/091011_OGRFoligno+%2528172%2529.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5670425647695251602" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcyxGzWnlxg7bKpFX8vm4FykR1UXFQb03FWhXLKlew1i91w0jdkoTZKn87RWYAsZRjV0QCp3xIr7LdVYcQltJeJYzvUi2DL-OQ7sJiCrhHn2gwms09mSkKq9fIF1VeVnykoJRlQcMoeKA/s320/091011_OGRFoligno+%2528172%2529.jpg" style="cursor: pointer; display: block; height: 214px; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; margin-top: 0px; text-align: justify; width: 320px;" /></a><b></b></span><br />
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<span class="Apple-style-span"><b><b>Ancona: i binari 1 e 2</b></b></span></div>
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<span class="Apple-style-span">Ad Ancona se ne approfitta per prendere un trancio di pizza in vista del lungo viaggio (4 ore) che ci separa dal rientro a casa a Milano. Intanto la buona D3100 comincia a perdere colpi a causa della batteria in procinto di scaricarsi, riducendo di un bel pò la quantità di foto fatte. Alle 19.27 l'EurostarCity 9830 entra in stazione con la classica doppia simmetrica di E414. E' per me e Luca la prima volta che si prende sulle lunghe distanze questa tipologia di treno...e molto probabilmente anche l'ultima. Impianto pneumatico per le porte interne in buona parte non funzionante, pannelli che vibrano, poche prese elettriche e a volte non funzionanti, scomodità delle sedute da far paura. Anche il servizio minibar è alquanto latitante, con l'addetto comodamente seduto in prima classe (che ci costringe ad andare a cercarlo per prendere una bottiglietta d'acqua, tra l'altro al costo di 1,60€) e la ex carrozza bar, nella quale sedevamo, inutilizzata per il suo naturale scopo. Oltretutto l'aria condizionata funziona un pò come dice lei, e l'accesso al treno non è poi così grandemente controllato (tant'è che ci ritroviamo a bordo treno un ubriaco che andrà poi a importunare due ragazze in viaggio con noi, fatto scendere a Faenza). Insomma, per la prossima volta è ormai certo che si preferirà un buon Intercity o al massimo qualche regionale a questo treno che sa più di truffa legalizzata che di altro.</span></div>
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<span class="Apple-style-span">Nel frattempo arriviamo a Milano ormai a notte fonda. Già da Piacenza in poi notiamo come la nebbia si stia facendo avanti, e ne avremo prova suprema nel tragitto in auto da Milano a Cavaria. Arrivati sotto le volte della Centrale ci fiondiamo subito in metro, tramite la quale raggiungeremo Milano Lambrate, dove abbiamo precedentemente lasciato la macchina. Prima di avviarci verso casa però, una capatina in zona Quarto Oggiaro presso la pasticceria Varesina, celebre per lo sfornare cornetti ed altri dolciumi dalle 23 in poi, meritandosi così negli anni il ruolo di "must" delle serate milanesi. Degna conclusione di oltre 24 ore di viaggio, 1259,834 km percorsi (2730,340 se consideriamo in linea assoluta anche quelli percorsi da Roberto,Francesco e Alessandro) e una bella quantità di risate.</span></div>
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<span class="Apple-style-span">E, come di tradizione, non si torna mai a casa a mani vuote..</span></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWc3YrCd_cVmreQT4H4QDhk9hUhgMd8CXNHg8cC0wgpP_Us7HbuQa7WmOmAQ9VfjALdvSvWtloU47D4qZNe6geAG6MMjb5zx54pfWZMqIixL-Kv5JsNwd41yS2CUPDn89-SvxHOMhfoXk/s1600/091011_OGRFoligno+%2528188%2529.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5670432238389857218" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWc3YrCd_cVmreQT4H4QDhk9hUhgMd8CXNHg8cC0wgpP_Us7HbuQa7WmOmAQ9VfjALdvSvWtloU47D4qZNe6geAG6MMjb5zx54pfWZMqIixL-Kv5JsNwd41yS2CUPDn89-SvxHOMhfoXk/s320/091011_OGRFoligno+%2528188%2529.jpg" style="cursor: pointer; display: block; height: 214px; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; margin-top: 0px; text-align: justify; width: 320px;" /></a><br />
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<i><span class="Apple-style-span">Continua.</span>.</i></div>
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</div>Shay Parkmanhttp://www.blogger.com/profile/04372117923058152511noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1366134786931686605.post-29029849234772504772011-08-27T19:17:00.012+02:002011-08-27T20:30:43.267+02:0031/07/2011: Revival Umbro (phase 2)<div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><i>(segue da <b><a href="http://ferrovieincalabriaviaggi.blogspot.com/2011/08/30072011-revival-umbro-phase-1.html">QUI</a></b>)</i></div><div>
<br /></div><div>Bene, la prima scorpacciata FAC ha prodotto tanto e prodotto bene, in poche parole il modo giusto di fare il proprio ingresso in Umbria. Ma l'abbiamo detto, la parte seria doveva ancora venire. E questa "parte seria" riguarda una linea, anzi, letteralmente un'opera d'arte di cui abbiamo già trattato, ma che quel soleggiato 31 Luglio siamo andati a conoscere fin nel profondo della sua essenza. Laddove, insomma, in pochi hanno avuto il privilegio di inerpicarsi.</div><div>
<br /></div></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_bcH8z88fbvzU-pZGYeVzXiQTkEVuZX6uY5EfPCuV2yysmN30L7JOvgZGsPby45FyVKQe14YnF6HDWvLkzTP8_eqblLriynV5iQpP2ASpzfoWSdM6uzH32Z2Cp51XxJ8awObNyC31z5c/s1600/310711-SpoletoNorcia+%252866%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_bcH8z88fbvzU-pZGYeVzXiQTkEVuZX6uY5EfPCuV2yysmN30L7JOvgZGsPby45FyVKQe14YnF6HDWvLkzTP8_eqblLriynV5iQpP2ASpzfoWSdM6uzH32Z2Cp51XxJ8awObNyC31z5c/s320/310711-SpoletoNorcia+%252866%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645587846957388770" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a>Già, qui stiamo trattando letteralmente di un'opera d'arte, e non di una semplice linea ferroviaria. Ci aspettano 9 chilometri di scarpinata lungo la spettacolare Discesa di Sant'Anatolia, enfasi del "Piccolo Gottardo Umbro" che avevamo già conosciuto un annetto fa. Prima ancora di cominciare a raccontare il viaggio, però, giusto un paio di numeri per farvi entrare nell'ottica della situazione: cinque gallerie (di cui una lunga 1936 metri), cinque viadotti (di cui due superiori ai 150 metri), due elicoidali e due svolte a "U", inquantificabili gli scorci mozzafiato che si hanno sulla Valle del Nera. Signori, benvenuti sulla Spoleto - Norcia.
<br />
<br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsQTZul9poprJkQsSm3TGvTIiVc5NCKAI3OJUtOlxhX25zPS10ROX1SHOEBset1tHbiXW3lzzb0ocxhX_OZLDQv0Fi0Kn5s-VbhU7GFnT9ht7Jv0EPfNIhaJ_tkUaPlWloZq387GUGiOw/s1600/310711-SpoletoNorcia+%2528216%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsQTZul9poprJkQsSm3TGvTIiVc5NCKAI3OJUtOlxhX25zPS10ROX1SHOEBset1tHbiXW3lzzb0ocxhX_OZLDQv0Fi0Kn5s-VbhU7GFnT9ht7Jv0EPfNIhaJ_tkUaPlWloZq387GUGiOw/s320/310711-SpoletoNorcia+%2528216%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645587846505157394" style="text-align: left; display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><div>
<br /></div><div>Ci si alza di buona lena al mattino, munendosi già dall'inizio di tutto quanto necessario. Alessandro è già esperto di questa linea, cosa che determina una programmazione che si rivelerà pressochè perfetta a fine giornata. Con la ormai instancabile Fiesta ci rechiamo così alla stazione di Caprareccia (con i Porcupine Tree tirati giù a palla durante il tragitto, in modo da scaldarsi alla migliore maniera), che scopriamo essere stata ripulita per ospitare, molto probabilmente, il paddock di una corsa in salita o di una prova di slalom (bastano i sacchi di fieno addossati contro i guard rail per capirlo). Dopo un saluto alla stazione e all'imponente viadotto, ci si comincia a dirigere verso la prima tappa della Discesa. Trovato uno spiazzo dopo il casello di Caprareccia, lasciamo la macchina già con due torce in mano. Seguendo per pochi metri il vecchio sedime, a un certo punto da dietro le piante si comincia a vedere solo del nero: è l'imbocco della Galleria di Valico. Insomma, la maniera giusta per cominciare il tutto.</div></div></div><div>
<br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTUQjqKtYo_Sn84gdzw9wujJgD6I3J1FKj6ec0WqibdJHapPGkNi4IJdTh8GxiaTpXtBTMkmwdkw2gThGFFmV60L1ryotysCwiFh-cmZtsG9gMe0NlhpGv3jWlm0Rf5VPa-2fZ0Ij97Qc/s1600/310711-SpoletoNorcia+%25280%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTUQjqKtYo_Sn84gdzw9wujJgD6I3J1FKj6ec0WqibdJHapPGkNi4IJdTh8GxiaTpXtBTMkmwdkw2gThGFFmV60L1ryotysCwiFh-cmZtsG9gMe0NlhpGv3jWlm0Rf5VPa-2fZ0Ij97Qc/s320/310711-SpoletoNorcia+%25280%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645590996568930082" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Il Viadotto di Caprareccia</b>
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<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZTDTgVk81_sc79DZYjYuaCGPLrMUYc4a2WGSi8lXBqlZCVFeUxdT6zvLf7k1I6ZPiXr0XTYx0QDWKUfrZh6uwta3T3H8m3kuDJEjNpoWaIyXBb6Lcp9E9pAKOwq2XcLIliTr7XCcta0w/s1600/310711-SpoletoNorcia+%252818%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZTDTgVk81_sc79DZYjYuaCGPLrMUYc4a2WGSi8lXBqlZCVFeUxdT6zvLf7k1I6ZPiXr0XTYx0QDWKUfrZh6uwta3T3H8m3kuDJEjNpoWaIyXBb6Lcp9E9pAKOwq2XcLIliTr7XCcta0w/s320/310711-SpoletoNorcia+%252818%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645590990156444610" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Parziale della stazione di Caprareccia con i resti del marciapiede intermedio e la fuga della linea verso Norcia</b></div><div>
<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCe_9cfjefU6UZKF8IfmHZGaydzVKfd8Z5eI07qmIkNDWmncGlUeaCC2WHhYTIjkpIe3mtl4WU0pNtZUbH0A7-QqThvks8P4LkHxIQtnq2s6JFiyd1hCudvVCS7Fd7JFudp-NWzfhnTw4/s1600/310711-SpoletoNorcia+%252839%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCe_9cfjefU6UZKF8IfmHZGaydzVKfd8Z5eI07qmIkNDWmncGlUeaCC2WHhYTIjkpIe3mtl4WU0pNtZUbH0A7-QqThvks8P4LkHxIQtnq2s6JFiyd1hCudvVCS7Fd7JFudp-NWzfhnTw4/s320/310711-SpoletoNorcia+%252839%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645590972302742258" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 214px; height: 320px; " /></a><b>Il portale d'ingresso della galleria di valico lato Spoleto</b><div><div>
<br /></div><div>Comincia il temibile viaggio dentro questa galleria dalle mille particolarità (lo sconsigliamo vivamente ai deboli di cuore). Già poco dopo l'entrata si comincia a vedere la fioca luce dello sbocco, visione che fa accrescere una sorta di "effetto miraggio" che provoca particolari sensazioni. Dopo qualche centinaio di metri l'interno della galleria, inizialmente rivestito in mattoni, diventa non rivestito, mettendo in risalto l'impressionante varietà di forme possedute dalla roccia viva scavata a colpi di piccone e dinamite. Intanto, sopra le nicchie di sicurezza scavate ai lati della galleria, notiamo i numeri (rigorosamente dipinti a mano) delle stesse, cosa che, dopo qualche calcolo, ci fa anche capire a che punto si è della galleria. Sorpende come all'interno della galleria le infiltrazioni fossero comunque pochissime, considerando anche il fatto che si tratti di un opera in disuso dal 1968 (a confronto, la nostrana Galleria del Sansinato della vecchia Catanzaro Lido - Settingiano via Catanzaro Sala è uno scolapasta). Ennesima dimostrazione di come, un tempo, costruire opere di pubblica utilità fosse qualcosa di davvero serio.</div><div>La traversata, iniziata alle 8:34, ha termine dopo circa 45 minuti con il calore esterno che, a poche decine di metri dallo sbocco, ci viene incontro. Subito dopo la galleria, una breve sosta sul ponticello posto all'uscita per fare rifornimento idrico (e non solo), per poi riprendere la lunga scarpinata.</div></div></div></div><div>
<br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPz5cUw_febQx9TlYqnOZ7xCEZfF5qkzXF7dPO2uW6HjD1p6rKo5VSZ-AEGPwGyXUvOdXtzjU_IYRggFGBhKYNlHmHo_aJiwQhvVSBaXI9jh-q3gps2vWMtcAlwOOLCJz34rWcYymDW-Q/s1600/310711-SpoletoNorcia+%252844%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPz5cUw_febQx9TlYqnOZ7xCEZfF5qkzXF7dPO2uW6HjD1p6rKo5VSZ-AEGPwGyXUvOdXtzjU_IYRggFGBhKYNlHmHo_aJiwQhvVSBaXI9jh-q3gps2vWMtcAlwOOLCJz34rWcYymDW-Q/s320/310711-SpoletoNorcia+%252844%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645593525455516642" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Nicchia di salvamento n°8</b>
<br /><div>
<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggUTJlTpyjMelcqYvXTD1z2co5g5b_Oc566NuToSQw5_9C3GqPtjoeBnaXHHn4MJrq1HAgvRcQ_UZN8w5nlKSy_2xsGeUJe5m5iJv9SDl9LAF1JgdFdZdqGpQbe64zfrWP6vY7XjFZfP8/s1600/310711-SpoletoNorcia+%252850%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggUTJlTpyjMelcqYvXTD1z2co5g5b_Oc566NuToSQw5_9C3GqPtjoeBnaXHHn4MJrq1HAgvRcQ_UZN8w5nlKSy_2xsGeUJe5m5iJv9SDl9LAF1JgdFdZdqGpQbe64zfrWP6vY7XjFZfP8/s320/310711-SpoletoNorcia+%252850%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645593520977203218" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 213px; " /></a><b>L'interno della galleria col solo tetto rivestito in mattoni</b></div><div>
<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmLPiO54XOQJkkzJA9NRUg86BV1yU9psxzZrERgVAWsAhH7-1eH2dJ7LGE4v1gfVf918918QrDnDoALss2PTqHgCLApSOithtHv6kdyRkNgrEn1c_isw7nh32nBFGD63XaNU2pe7bt-xY/s1600/310711-SpoletoNorcia+%252861%2529-1.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmLPiO54XOQJkkzJA9NRUg86BV1yU9psxzZrERgVAWsAhH7-1eH2dJ7LGE4v1gfVf918918QrDnDoALss2PTqHgCLApSOithtHv6kdyRkNgrEn1c_isw7nh32nBFGD63XaNU2pe7bt-xY/s320/310711-SpoletoNorcia+%252861%2529-1.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645593522284002882" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>A pochi metri dallo sbocco..</b><div><div><div>
<br /></div><div>Dopo la galleria e la breve rifocillata, riprendiamo il cammino. Incrociata la stradina che porta fino al paesino di Tassinare, comincia la vera e propria discesa, ma poco dopo sentiamo delle voci stagliarsi nell'aria: inizialmente sorpresi, incrociamo due signori in visita, anche loro, sulla vecchia ferrovia. Sono sulle tracce della linea "guidati" da uno dei due bellissimi libri di Adriano Cioci sulla Spoleto-Norcia, ma un'interpretazione sbagliata li condurrà nella direzione opposta a quella che loro cercavano di intraprendere. L'esperienza di Alessandro li aiuta così a chiarificare la loro posizione rispetto alle opere di cui sono alla ricerca, indirizzandoli in maniera corretta. Li incroceremo comunque più avanti.</div><div>Salutati i due signori, riprendiamo la camminata. Purtroppo la vegetazione, specie in certi punti, sembra prendere il sopravvento, rendendo a volte difficile il transito presso alcuni punti. Tuttavia, passato il cippo del chilometro 12, ecco stagliarsi dopo pochi metri la staccionata del Viadotto Torre 1. E' un viadotto del tutto particolare: oltre ad essere quasi completamente ricoperto di rampicanti, è esattamente dirimpetto al "gemello" Torre 2, posto a livello inferiore e che si raggiunge dopo un largo percorso a ferro di cavallo, sul quale è presente anche una breve galleria. Proprio la particolare posizione dei due viadotti ha reso celebri entrambi come "i viadotti che si guardano".</div></div></div></div></div><div>
<br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUoYslUEs-_O6B21imgp7CDiDcCTQs4enhT-fVOYDz-J8-n5s39d5fGs0kphBaJBDBPXAsDwfJ1AHxbWIx6n2yraBpeedR369F9vHznnVs0XeaHfmLj_tEmWIsXuM9ovMZQw-bZeA61hg/s1600/310711-SpoletoNorcia+%252876%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUoYslUEs-_O6B21imgp7CDiDcCTQs4enhT-fVOYDz-J8-n5s39d5fGs0kphBaJBDBPXAsDwfJ1AHxbWIx6n2yraBpeedR369F9vHznnVs0XeaHfmLj_tEmWIsXuM9ovMZQw-bZeA61hg/s320/310711-SpoletoNorcia+%252876%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645595315977305618" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Tratto di linea con una piccola trincea</b><div>
<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjHCEqX0vgZGXHfPac7qJ917-lPkAaLWrRDxaGpRvLbmtQb_WEip15kC_2J_I_LyILsNwD28ZIzOOWWkV4WAfNlZC1KD_ndQC3rJuosOWUXfLS4xgJXAaai0RHi7rFskzup1miBZnJBZI/s1600/310711-SpoletoNorcia+%2528101%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjHCEqX0vgZGXHfPac7qJ917-lPkAaLWrRDxaGpRvLbmtQb_WEip15kC_2J_I_LyILsNwD28ZIzOOWWkV4WAfNlZC1KD_ndQC3rJuosOWUXfLS4xgJXAaai0RHi7rFskzup1miBZnJBZI/s320/310711-SpoletoNorcia+%2528101%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645595314304728274" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Vegetazione sul viadotto Torre 1</b></div><div><b>
<br /></b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZdcXNDTOtPExIsFTVNQU7PRttW7laY_arB2GyAV0g9biZJAc86W6JgZH2oW2gaZab2pcXxJd9RGrggAbelszbiXzBe2zLVdN9t5DHLGY0IQkd0T3jDdaG5nTtpqsbMI1LONFiZ93S5BU/s1600/310711-SpoletoNorcia+%2528105%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZdcXNDTOtPExIsFTVNQU7PRttW7laY_arB2GyAV0g9biZJAc86W6JgZH2oW2gaZab2pcXxJd9RGrggAbelszbiXzBe2zLVdN9t5DHLGY0IQkd0T3jDdaG5nTtpqsbMI1LONFiZ93S5BU/s320/310711-SpoletoNorcia+%2528105%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645595309527693826" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>La linea in discesa e, in basso, il Viadotto Torre 2</b></div><div><b>
<br /></b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgav2IpefNqsVB3tb8Vp7GC9O0rENK7cO7kia0V_av0eTqKU6aKEU1AAVVPAAVRxYSmH7CNpcsckSRAkrC_2Vnxl7Zmvwb0gSkxxmB4QzGHYNejq7EaY-9RHGLy5CcFenybhIrpSLWsGbU/s1600/310711-SpoletoNorcia+%2528126%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgav2IpefNqsVB3tb8Vp7GC9O0rENK7cO7kia0V_av0eTqKU6aKEU1AAVVPAAVRxYSmH7CNpcsckSRAkrC_2Vnxl7Zmvwb0gSkxxmB4QzGHYNejq7EaY-9RHGLy5CcFenybhIrpSLWsGbU/s320/310711-SpoletoNorcia+%2528126%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645595302400490418" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Il Viadotto Torre 1 ripreso dal Torre 2</b>
<br /><div><div><div><div><i>
<br /></i></div></div></div></div><div><div><div><div>Si riprende la marcia, ma è poca la strada da fare per imbattersi in un'altra opera di assoluto rilievo. Anzi, l'opera forse più spettacolare dell'intera Spoleto-Norcia.</div><div>Dopo meno di un chilometro il Casello Tassinare, abbandonato e strapieno di scritte lasciate a memoria di chissà quali avventure d'ogni genere e numero, ci annuncia la prossima presenza dell'omonimo viadotto. Una breve visita all'interno del casello, poi una trincea e si è sul Tassinare.</div><div>Il ponte, dall'altezza imponente, offre una bellissima visuale sulla Valnerina e sui borghetti posti al suo interno. Ma il vero "segreto" lo si scopre solo guardando verso il basso: infatti si nota il sedime "scappare" praticamente da sotto l'ultima pila del ponte. Non è nient'altro che lo sbocco della galleria Tassinare, galleria che ha inizio poche decine di metri dopo il termine del ponte e che rappresenta il culmine dell'elicoidale omonimo. E' davvero incredibile, una volta percorso l'intero elicoidale (e c'è da dire che all'interno dello stesso sopravvive ancora una traversina impiantata nel pietrisco), notare la situazione che ci si presenta davanti: la pila del viadotto poggia praticamente sopra il portale della galleria. Una situazione quasi del tutto unica al mondo, di una spettacolarità difficilmente descrivibile.</div></div></div></div></div></div><div>
<br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQHX7szjzjT3AopKbX5LmJ7GGr8e1et2xReGrbiHRroeXb6xGBuRLEATf09wCUR5WWuI-xXHWzIK3s_MO0dXJiMSPhif-VUm23cNtp1IR8e0u9SkIuSAi3KymUpzRryhRnFHVyX7PSMbQ/s1600/310711-SpoletoNorcia+%2528139%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQHX7szjzjT3AopKbX5LmJ7GGr8e1et2xReGrbiHRroeXb6xGBuRLEATf09wCUR5WWuI-xXHWzIK3s_MO0dXJiMSPhif-VUm23cNtp1IR8e0u9SkIuSAi3KymUpzRryhRnFHVyX7PSMbQ/s320/310711-SpoletoNorcia+%2528139%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645597186654903986" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Il Casello Tassinare</b><div>
<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAYkr-74A-xa1atoneFnmNZGeRexfDVlI9vkcURVWBiuKjZC0woiOgVJBLYX55iYlJYA_hVXFGctMB9UbxIS6ddDXnhQixs0QZMqsc0NjBYukGu3SqW3v2EykvlrI_CxC8MJhxTxJP6zA/s1600/310711-SpoletoNorcia+%2528177%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAYkr-74A-xa1atoneFnmNZGeRexfDVlI9vkcURVWBiuKjZC0woiOgVJBLYX55iYlJYA_hVXFGctMB9UbxIS6ddDXnhQixs0QZMqsc0NjBYukGu3SqW3v2EykvlrI_CxC8MJhxTxJP6zA/s320/310711-SpoletoNorcia+%2528177%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645597184429534802" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>L'ultima traversina "superstite" della Spoleto-Norcia</b></div><div>
<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinNt7i7xtfgwfyYEHREEPLNaqeWbS8ZGpZl5gNCALUmd0l8Jq5pSSdWz6L-wTDyzoGxkDC_Iz1mrCRCi7mn_dmlTmrsb_BEU7uU-A-_w_0A3ZvO6ydTYeZ0PVMgS4HtiHL1evkocSy_TQ/s1600/310711-SpoletoNorcia+%2528183%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinNt7i7xtfgwfyYEHREEPLNaqeWbS8ZGpZl5gNCALUmd0l8Jq5pSSdWz6L-wTDyzoGxkDC_Iz1mrCRCi7mn_dmlTmrsb_BEU7uU-A-_w_0A3ZvO6ydTYeZ0PVMgS4HtiHL1evkocSy_TQ/s320/310711-SpoletoNorcia+%2528183%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645597180072678546" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 214px; height: 320px; " /></a><b>Viadotto Tassinare e lo sbocco dell'elicoidale</b></div><div><b>
<br /></b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTzAQEMfmTqK-ovN8HYqGI-eljd92sCeZ92fvx5f_4Z63APKouTpngYda1PxpDFM_daiHs3xxJIX-IoovNbTLljFdsjsHFQqRGvi69kP6KAZOFKAwJiLENOqFjP1WknwiZSRGJIc-_ctI/s1600/310711-SpoletoNorcia+%2528195%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTzAQEMfmTqK-ovN8HYqGI-eljd92sCeZ92fvx5f_4Z63APKouTpngYda1PxpDFM_daiHs3xxJIX-IoovNbTLljFdsjsHFQqRGvi69kP6KAZOFKAwJiLENOqFjP1WknwiZSRGJIc-_ctI/s320/310711-SpoletoNorcia+%2528195%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645597175421290178" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Panorama sulla Valnerina, con Sant'Anatolia di Narco sullo sfondo</b><div><div><div><div><div>
<br /></div><div>Riprendiamo il cammino, decisi adesso a puntare al casello di San Martino. Dopo quasi un chilometro, ecco spuntare la Galleria Grotti 1, prima parte del secondo elicoidale della linea. La galleria, lunga poco più di 200 metri, precede la piccola fermata di Grotti, collegata all'omonimo paesino solamente da un sentiero che ne permette un "comodo" collegamento a piedi in quasi mezz'ora di cammino. Ne approfittiamo per fare una piccola sosta, immersi completamente nella natura, in un clima dalla serenità indescrivibile. Esattamente alla fine del marciapiede, tuttavia, comincia la galleria Grotti 2, lunga pressochè quanto la precedente. Percorsa anche quest'ultima, comincia un tratto quasi rettilineo in discesa costante. Incrociamo così anche il casello di Mezzo, "conservato" in condizioni non molto diverse da quelle del Casello Tassinare. Incrociamo, nel frattempo, un considerevole numero di piccoli sentieri, costruiti molto probabilmente in concomitanza con la ferrovia, che collegavano i diversi livelli della discesa fra loro. Poco dopo, ecco l'ultima grande galleria della discesa, quella della Valleggiana, lunga 454 metri e dalla caratteristica conformazione a ferro di cavallo.</div></div></div></div></div></div></div><div>
<br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-VcIm-f9v8asxlw21LMwj_bZdXlLLEupGH13m72lDIOLsNbyfUIUxqHtY4LspiKhPx9jCJqpM5LXQZ_Ets623qFNuQvoZxeOUqQ7AydpSrSCXfDXhTsdjI3kS77UYvLjl9DHhzMsFquo/s1600/310711-SpoletoNorcia+%2528213%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-VcIm-f9v8asxlw21LMwj_bZdXlLLEupGH13m72lDIOLsNbyfUIUxqHtY4LspiKhPx9jCJqpM5LXQZ_Ets623qFNuQvoZxeOUqQ7AydpSrSCXfDXhTsdjI3kS77UYvLjl9DHhzMsFquo/s320/310711-SpoletoNorcia+%2528213%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645599083604439874" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Galleria Grotti 1</b><div>
<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiWy1YZxNxYWsECsDZzmUikYPooJYrrWrvXVI91poVoDARywT5P0Da8rAbKAdj015YOKbmk5LrLBcH-tl7csFyATfKoD85JbqXrRXFDGsB61QEug_NX6aHF1SglgF5aAgU2tTuBAKUB0o/s1600/310711-SpoletoNorcia+%2528221%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiWy1YZxNxYWsECsDZzmUikYPooJYrrWrvXVI91poVoDARywT5P0Da8rAbKAdj015YOKbmk5LrLBcH-tl7csFyATfKoD85JbqXrRXFDGsB61QEug_NX6aHF1SglgF5aAgU2tTuBAKUB0o/s320/310711-SpoletoNorcia+%2528221%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645599080013609378" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Fermata di Grotti</b></div><div>
<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0FFrmGY8rs7fbi9M_zjMrPUCNBADoK6Bf6wIQqVu-b0ahdwz3aLIE6hRVTXIh0buw6Uf2_sscX2Q8UKZho_v5oMocGLhVu-UVm0z7UiMlVhYvyVUyNID-KpePjmlpZ1TkNn832q5pUwE/s1600/310711-SpoletoNorcia+%2528265%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0FFrmGY8rs7fbi9M_zjMrPUCNBADoK6Bf6wIQqVu-b0ahdwz3aLIE6hRVTXIh0buw6Uf2_sscX2Q8UKZho_v5oMocGLhVu-UVm0z7UiMlVhYvyVUyNID-KpePjmlpZ1TkNn832q5pUwE/s320/310711-SpoletoNorcia+%2528265%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645599077868914370" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Sbocco lato Norcia della Galleria Valleggiana</b>
<br /><div><div><div><div><div><div><i>
<br /></i></div></div></div></div></div></div><div><div><div><div><div><div>Superata la Galleria Valleggiana siamo ormai sensibilmente più a valle, e manca ormai poco alla destinazione finale, il casello di San Martino. Affiancando vigneti ed altre piantagioni, giungiamo così all'imbocco della galleria San Martino, che però risulta transennata. Fortunatamente, un piccolo sentiero la aggira facendoci giungere direttamente dall'altro lato, con il casello San Martino, anch'esso chiuso, a darci il benvenuto. Andare avanti è poco utile, data la monotonia della linea (praticamente una lunga discesa fino alla stazione di Sant'Anatolia di Narco) ed anche l'ora che nel frattempo si è fatta. Sono le 12 passate, perciò ci si accomoda presso il primo luogo utile alla questione e ci si rifocilla dopo la Full-Immersion della discesa. La sosta riposante dura circa mezz'ora, quando riprendiamo tutto ciò che c'è da riprendere e ci incamminiamo di nuovo per Caprareccia. Sfruttiamo, per tagliare un pò di strada, uno dei sentieri sopracitati (che ci permette di tagliare la Galleria della Valleggiana e, più in assoluto, quasi un chilometro di linea). Scelta che, oltre a farci risparmiare un pò di tempo, ci farà anche sudare un bel pò, data la fortissima pendenza di tale sentiero. Che con 4 ore di camminata già carichi sulle gambe, si fa sentire. Tuttavia, dopo una seconda sosta a Grotti, si va spediti verso Caprareccia. Alle 15 in punto valichiamo la galleria, mettendo la parola fine ad un'autentica impresa, dopo oltre 6 ore di scarpinata. Foto ricordo, piccola pausa, e poi via verso Borgo Cerreto!</div></div></div></div></div></div></div></div><div>
<br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfuEEnyooi0ePt1of4R6pFq2rVYkUsst2eiiEoyhPI-VEHrYGe6U_fc6n4zSTa1EvHfXXaK-sV4YVkhRPp-A2-vYj_iFc1ID5NJKeEkjWSIAHoRzjgxiSgsxhN8SOyfyI2Fg_RLfHppLA/s1600/310711-SpoletoNorcia+%2528272%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfuEEnyooi0ePt1of4R6pFq2rVYkUsst2eiiEoyhPI-VEHrYGe6U_fc6n4zSTa1EvHfXXaK-sV4YVkhRPp-A2-vYj_iFc1ID5NJKeEkjWSIAHoRzjgxiSgsxhN8SOyfyI2Fg_RLfHppLA/s320/310711-SpoletoNorcia+%2528272%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645600360104032498" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Coltivazioni lungo la Valnerina</b><div>
<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPLe6-pXItHg4FjyP8wiZRvlhEP_ceiLdNt3VXcMbJLlPZ6RSbWMAv40kJE1tA1otXYBwvnXc4TqXvp2iDZ44YUetJJw1hVY0xvDrAFGeAkhoPn4_6a0xxJUn-oKaMCOUp-C8hyphenhyphenyllsXA/s1600/310711-SpoletoNorcia+%2528277%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPLe6-pXItHg4FjyP8wiZRvlhEP_ceiLdNt3VXcMbJLlPZ6RSbWMAv40kJE1tA1otXYBwvnXc4TqXvp2iDZ44YUetJJw1hVY0xvDrAFGeAkhoPn4_6a0xxJUn-oKaMCOUp-C8hyphenhyphenyllsXA/s320/310711-SpoletoNorcia+%2528277%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645600356852709762" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Imbocco lato Spoleto della Galleria San Martino</b></div><div>
<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdzUwcEGU4opC0g2wkIp4OJIE80idfnRMf6_pZf3L5qQdXKSocGWRb0ONllq3dLR7Fb5j70MwdzUzbKobCTJSgtjiYYnqIkemnZ6lTD1uKMfS4fohh8YPBM-nXm8yX2jWaxPGfNDs3SyA/s1600/310711-SpoletoNorcia+%2528293%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdzUwcEGU4opC0g2wkIp4OJIE80idfnRMf6_pZf3L5qQdXKSocGWRb0ONllq3dLR7Fb5j70MwdzUzbKobCTJSgtjiYYnqIkemnZ6lTD1uKMfS4fohh8YPBM-nXm8yX2jWaxPGfNDs3SyA/s320/310711-SpoletoNorcia+%2528293%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645600355946523954" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Foto ricordo a "fine impresa"</b>
<br /><div><div><div><div><div><div><div><i>
<br /></i></div></div></div></div></div></div></div><div><div><div><div><div><div><div>Riprendiamo la marcia. Seduti comodamente in Fiesta, ci dirigiamo verso Borgo Cerreto per pranzare con una buona pizza e una birra fresca in una celebre pizzeria al taglio del paesino. Lungo la strada, però facciamo una piccola sosta cercando di vedere la particolare galleria di Passo Stretto, costituita da una "balconata" ad archi a picco sul Nera, ma la vegetazione ci impedisce di vederla. Dopo la pizza, puntiamo dritti verso Triponzo, nel cuore della Valnerina, prendendo la nuova statale per Norcia costruita dopo il terremoto del 1997 che fece diversi danni in queste zone. Tra gli edifici coinvolti, anche la stazione di Triponzo - Visso posta a qualche chilometro dal paese, nel pieno fondovalle. La stazione, completamente puntellata, è visibile affacciandosi dalla ex statale nursina, per altro oggi chiusa al traffico. E' proprio incamminandosi per questa strada che si giunge, dopo una lunga camminata tra le imponenti gole del Nera, in uno dei punti più particolari non solo del percorso ferroviario, quanto dell'Umbria intera: si tratta della Balza Tagliata, un sentiero scavato nella roccia viva in età preromana e, fino a metà '800, unica via di comunicazione carrabile per Norcia. Un'opera dall'inestimabile valore storico, affiancata da un'opera di sbarramento costruita in epoca fascista ed ancora oggi in piena attività. Di fianco, oltre alla vecchia statale, fa capolino la ferrovia che, dopo essere sbucata dalla galleria Balza Tagliata 1, continua il suo percorso verso Triponzo andandosi ad infilare nella galleria Balza Tagliata 2, posta poche centinaia di metri dopo.</div></div></div></div></div></div></div></div></div><div>
<br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyFc8AIhOCSTP8EcUw1j-RdM9Deqgj8DQTnYdaBXlJfXlgDGCVE3UpOfhwjwsc6_zPTlUyhIjNAcz53PHsZmmjNAfmN7fOwUCQI7BsqMjgMd73BfgyYDbY66dD1odtS_2VOiHB6sxXV94/s1600/310711-SpoletoNorcia+%2528318%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyFc8AIhOCSTP8EcUw1j-RdM9Deqgj8DQTnYdaBXlJfXlgDGCVE3UpOfhwjwsc6_zPTlUyhIjNAcz53PHsZmmjNAfmN7fOwUCQI7BsqMjgMd73BfgyYDbY66dD1odtS_2VOiHB6sxXV94/s320/310711-SpoletoNorcia+%2528318%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645601531052893250" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Stazione di Triponzo-Visso</b><div>
<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJIP0X8Dv8uZrf94Z-dWh_J8y97HMCj38t6nMaqhwcIe-MeW27CKFi2pHGZ55RHJoFVRJdlPyCgQr9YNzmzL5gianLrfLDdaBQSnVtnp53zQVr4TcpjDgd0a4wMEdURcZqKtiYp9H2LZk/s1600/310711-SpoletoNorcia+%2528348%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJIP0X8Dv8uZrf94Z-dWh_J8y97HMCj38t6nMaqhwcIe-MeW27CKFi2pHGZ55RHJoFVRJdlPyCgQr9YNzmzL5gianLrfLDdaBQSnVtnp53zQVr4TcpjDgd0a4wMEdURcZqKtiYp9H2LZk/s320/310711-SpoletoNorcia+%2528348%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645601526963004706" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>La Balza Tagliata</b></div><div>
<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgk202iyJf12AmTAnjdtNcLC2UdJTySeQIoVfbyw5xzbjv_g6wtmdC5kNOU0t-U311DtLBXLGnDymr66NMhMTOye455pgFu-lWYZ4ztDCOsWQtplohJ1NaNE5qFZbNlGBx1XLbKLMeKD-A/s1600/310711-SpoletoNorcia+%2528357%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgk202iyJf12AmTAnjdtNcLC2UdJTySeQIoVfbyw5xzbjv_g6wtmdC5kNOU0t-U311DtLBXLGnDymr66NMhMTOye455pgFu-lWYZ4ztDCOsWQtplohJ1NaNE5qFZbNlGBx1XLbKLMeKD-A/s320/310711-SpoletoNorcia+%2528357%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645601526933916850" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Galleria Balza Tagliata 1 e, sulla sinistra, la ex Statale</b>
<br /><div><div><div><div><div><div><div><div><i>
<br /></i></div></div></div></div></div></div></div></div><div><div><div><div><div><div><div><div>Con il caldo che ormai la fa da padrone, riprendiamo la vecchia statale per dirigerci verso il capolinea, Norcia. Lungo il tracciato effettuiamo un'altra sosta per vedere ciò che resta dei 6 ponti in ferro sul fiume Corno, asportati alla chiusura della linea e dei quali oggi restano solo i basamenti in cemento. Subito dopo, un'altra breve sosta a Biselli, dove la ferrovia sottopassava la statale nella fenomenale Stretta di Biselli (una delle gole più strette dell'intera Valnerina), per poi giungere alla stazione di Cascia - Serravalle, presso il paesino di Serravalle, a pochi chilometri da Norcia. Da qui, secondo i progetti redatti dall'ex direttore d'esercizio Basler, si sarebbe diramata una linea diretta a Cascia, centro dall'importante valore turistico e religioso, che avrebbe decisamente dato un nuovo spunto alla Spoleto-Norcia. Un progetto che, purtroppo, sappiamo bene essere finito nel nulla. Poco dopo Serravalle incontriamo la fermata di Villa di Serravalle, vicino alla quale sono ancora in piedi alcuni pali della catenaria originale (gli ultimi ancora visibili). Documentati opportunamente anche questi, facciamo una veloce capatina a Norcia per poi fare ritorno a Terni.</div></div></div></div></div></div></div></div></div></div><div>
<br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9aGX6N4yt_SgXaaZQLk-2HGGoDAj30vhzdCRrsTK6mabWdpNxiOxkouhKJ6FPgRJFzLOeF4CdRtU0z3eb_OcGfr4au3im3BwVWTI-4_g4u6UgtVIkqFKbvUKKyMIqvIwujdaLMDI2YlE/s1600/310711-SpoletoNorcia+%2528432%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9aGX6N4yt_SgXaaZQLk-2HGGoDAj30vhzdCRrsTK6mabWdpNxiOxkouhKJ6FPgRJFzLOeF4CdRtU0z3eb_OcGfr4au3im3BwVWTI-4_g4u6UgtVIkqFKbvUKKyMIqvIwujdaLMDI2YlE/s320/310711-SpoletoNorcia+%2528432%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645603154944344978" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Stazione di Cascia-Serravalle</b><div>
<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNWyaVRHF7_sbpGufJDXBTa_HnafQRxwlqg4qkPMzLz4-a2Ns1M5M3Vmqa6tKeEmGmdO20GQxeyUOKGtyAW6ACvVDPx2IkUcGBYTBZHHlqqHRet_pc1qOq0Ca4Rp4XSvuz2xaJhowFgy0/s1600/310711-SpoletoNorcia+%2528449%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNWyaVRHF7_sbpGufJDXBTa_HnafQRxwlqg4qkPMzLz4-a2Ns1M5M3Vmqa6tKeEmGmdO20GQxeyUOKGtyAW6ACvVDPx2IkUcGBYTBZHHlqqHRet_pc1qOq0Ca4Rp4XSvuz2xaJhowFgy0/s320/310711-SpoletoNorcia+%2528449%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645603150509668578" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Palificazione residua tra Serravalle e Norcia</b></div><div>
<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8YjUVUJK1bAEHW9OJ3y39irsyoxfw9d0Ppauoob-B8p6lgYN5oTaktrvvmVIBdP4ozjxwczd_94pHOvlHvsGtV_j-753xRF9qF46Zv-A_j1L515IZyQsdo-TDj1R7ziWTy3k7KkCoxWE/s1600/310711-SpoletoNorcia+%2528457%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8YjUVUJK1bAEHW9OJ3y39irsyoxfw9d0Ppauoob-B8p6lgYN5oTaktrvvmVIBdP4ozjxwczd_94pHOvlHvsGtV_j-753xRF9qF46Zv-A_j1L515IZyQsdo-TDj1R7ziWTy3k7KkCoxWE/s320/310711-SpoletoNorcia+%2528457%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645603146927848210" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><b>Fermata di Villa di Serravalle</b>
<br /><div><div><div><div><div><div><div><div><div><i>
<br /></i></div></div></div></div></div></div></div></div></div><div><div><div><div><div><div><div><div><div>E così, il discorso Spoleto - Norcia ha subito una bella rincalzata. Inutile commentare il dispiacere e l'amarezza che si ha quando si pensa a quanto poteva essere oggi importante il "trenino azzurro". Il ripristino della linea, anche non per tutta la tratta (la tratta Spoleto - Sant'Anatolia è sulla bocca di molte campagne elettorali), è una cosa indiscutibilmente più che fattibile. Considerando anche il fatto che 4 delle 5 elettromotrici originali sono ancora in servizio sulla Ferrovia Genova - Casella, viene da sè capire quanto sarebbe importante riprendere questa ferrovia in chiave turistica, e quanti utili porterebbe il suo esercizio. Ma appare difficile sperare in uno stato dove una ferrovia come la Cosenza - San Giovanni in Fiore, ritenuta univocamente tra le più belle d'Europa, munita di armamento in ottime condizioni e rotabili disponibili, versa in uno stato di abbandono da far rizzare i capelli. Resta da sperare che le cose cambino, e cambino in fretta.</div><div>Nel frattempo consigliamo davvero vivamente, specie agli appassionati di trekking o di mountain-bike, un giro sulla ex ferrovia. Un tracciato in cui si è a strettissimo contatto con la natura, attraversando opere a dir poco favolose che sembrano essere lì fin dalla creazione della terra, per quanto bene siano inserite nel contesto montano della Valnerina. Da non dimenticare, inoltre, le bontà culinarie. La zona di Norcia è celebre in tutto il mondo per i suoi salumi, cosa che rende della Vetusta Nursia una tappa obbligata in caso capitaste da quelle parti.</div><div>
<br /></div><div><i>Provare per credere..</i></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div><div><i>
<br /></i></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5QmzopZ5mzCu_-0Jt9zcU_RFx90KvBAow620OcVyvVmkf95gVGKa27lpf-l45ef97xv-QIfl8fYBLCZ88E8K_BYK47-yuT9p_ysw59oTAuuEBxmGyCDf5ejhaO-Ak16WB_6HMB-TpyCQ/s1600/310711-Giuncano+%252830%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 214px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5QmzopZ5mzCu_-0Jt9zcU_RFx90KvBAow620OcVyvVmkf95gVGKa27lpf-l45ef97xv-QIfl8fYBLCZ88E8K_BYK47-yuT9p_ysw59oTAuuEBxmGyCDf5ejhaO-Ak16WB_6HMB-TpyCQ/s320/310711-Giuncano+%252830%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645603840685978994" /></a>Shay Parkmanhttp://www.blogger.com/profile/04372117923058152511noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1366134786931686605.post-84663978854425778462011-08-23T23:05:00.012+02:002011-08-24T00:23:53.794+02:00Veneto: un viaggio tra canali, lagune...e rotaie! (3)
<br />Concludiamo con questo post la breve gita "familiare" in Veneto: ci scusiamo per il ritardo, visto che le prime due parti sono state pubblicate ormai tre mesi fa, ma purtroppo (o meglio per fortuna!) nel frattempo si sono aggiunti altri reportage altrettanto interessanti che non potevano essere rimandati.
<br />
<br />Prima di continuare, ricordiamo che le prime due puntate sono consultabili ai seguenti link:
<br />
<br /><a href="http://ferrovieincalabriaviaggi.blogspot.com/2011/05/veneto-un-viaggio-tra-canali-lagunee.html">http://ferrovieincalabriaviaggi.blogspot.com/2011/05/veneto-un-viaggio-tra-canali-lagunee.html</a>
<br /><a href="http://ferrovieincalabriaviaggi.blogspot.com/2011/05/veneto-un-viaggio-tra-canali-lagunee_26.html">http://ferrovieincalabriaviaggi.blogspot.com/20</a><a href="http://ferrovieincalabriaviaggi.blogspot.com/2011/05/veneto-un-viaggio-tra-canali-lagunee_26.html">11/05/veneto-un-viaggio-tra-canali-lagunee_26.html</a>
<br />
<br />Nella seconda puntata eravamo rimasti alla stazione di Adria, al ritorno dalla fantastica giornata a Venezia, in compagnia di alcuni appassionati del forum di Ferrovie On Line.
<br />
<br />Giorno 18 aprile è toccato alla bellissima Chioggia, soprannominata "la piccola Venezia", vista la sua conformazione praticamente identica alla grande città lagunare: un intrico di canali si alterna a portici e vicoli, popolati di piccoli negozi e pescherie.
<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiin375iYHx0IrY5hQp6UoHc2j6dcnZEc4obd9Cj35ZBy-NSP24BJVkUjfDixgu4R1VkIwfWgbBeS2XjyNfWgUO-xYlSuLgUrtgFX7CTuSri4_NUuaLRmAE0Z1m9iNAtNpQL1HjWNYuaus/s1600/gab1.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5644163761985333394" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiin375iYHx0IrY5hQp6UoHc2j6dcnZEc4obd9Cj35ZBy-NSP24BJVkUjfDixgu4R1VkIwfWgbBeS2XjyNfWgUO-xYlSuLgUrtgFX7CTuSri4_NUuaLRmAE0Z1m9iNAtNpQL1HjWNYuaus/s320/gab1.jpg" border="0" /></a>
<br /><strong>Un gabbiano in volo di fronte al famoso mercato del pesce: una delle scene più</strong><strong> curiose è quella di osservare gabbiani e colombi "passeggiare" assieme nei vicoli!</strong><div><b>
<br /></b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipyy9Rznxbw1a-aMJHCmh2LYtW-gzyQHZ6s5WPOnV5gO4a7_5f__hYKTwoNO4Jp45xNd5mv5V64reIOIcQkh0p3qk8TbrM9oELNzIqOE0k5rhy4aUhVmkNnWpN9OL0HmZvDMUjhx1CgeM/s1600/port1.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5644164978723364482" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipyy9Rznxbw1a-aMJHCmh2LYtW-gzyQHZ6s5WPOnV5gO4a7_5f__hYKTwoNO4Jp45xNd5mv5V64reIOIcQkh0p3qk8TbrM9oELNzIqOE0k5rhy4aUhVmkNnWpN9OL0HmZvDMUjhx1CgeM/s320/port1.jpg" border="0" /></a>
<br /><strong>Uno scorcio del porto di Chioggia, da dove partono i vaporetti di collegamento con Venezia.</strong></div><div><b>
<br /></b><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcCF1LYuF-ufxfFNt_QnlesRzySXWaW0Y9k1pfp6Aj_lCtGLIQ004dcCUUiZ9OF1EjBYln8VuEpoiYbq5H0ngJVLdxfg_dxUugRcTXJtmZT7e87xIjXiofhjqJDZhP_SjTn1vVgELNZeo/s320/P1140147.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5644180415675498530" style="cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></div><div><b>Gabbiano forse un pò vanitoso...!
<br /></b></div><div>
<br /></div><div>Ovviamente una visita alla stazione non poteva certo mancare!
<br />Posta al termine della linea RFI proveniente da Rovigo, da dove provengono la maggior parte dei treni Regionali, ed è servita anche da corse limitate ad Adria ed un paio no-stop su Mestre. Il tutto ovviamente sotto la gestione della Sistemi Territoriali. Purtroppo il traffico merci non è più regolare (ebbene sì, succede anche al Nord...), nonostante sia stato costruito non molti anni fa un piccolo scalo intermodale nei pressi del porto industriale: per qualche anno ci sono stati servizi periodici per trasporto di barbabietole con carri tramoggia delle FS, oltre al trasporto di profilati di metallo. Il 18 aprile in stazione c'era soltanto la De424 009 della Sistemi Territoriali, in condizioni estetiche disastrose a causa dei soliti vandali, e probabilmente semi-accantonata: in sua compagnia alcuni carri H a pareti scorrevoli ed alcuni pianali Rgs.
<br />
<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsaYZpdL3j8acuVCJEu-hiJcVKVi8ZSXyLZpMGURqYwSOlfgk_wMfKTn_oGsWYbZwXrDT78fQbosCSfpH4OCLTYY0mleChUzKzgpk_QAplAKUdxZsNrSQSzYa-qKOmy217KFS0mpjq7LE/s1600/P1140130.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5644167793924254914" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsaYZpdL3j8acuVCJEu-hiJcVKVi8ZSXyLZpMGURqYwSOlfgk_wMfKTn_oGsWYbZwXrDT78fQbosCSfpH4OCLTYY0mleChUzKzgpk_QAplAKUdxZsNrSQSzYa-qKOmy217KFS0mpjq7LE/s320/P1140130.JPG" border="0" /></a>
<br /><strong>La De424 009 in sosta sul terzo binario della stazione di Chioggia.</strong>
<br />
<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2TvbXaYAL1itIJCbmeIUZyZH7gGya4VxNzh5wS9YgxoCKnCBgK_QFqT1r9fG1HpMsrQV-Niau4mkjY5_fJ0RyppbIDTEJwUtmRey6UUG_puGh7gIpR8VemrQTU55ZQynaMgLGbbIJMXU/s1600/h.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5644168593913880642" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2TvbXaYAL1itIJCbmeIUZyZH7gGya4VxNzh5wS9YgxoCKnCBgK_QFqT1r9fG1HpMsrQV-Niau4mkjY5_fJ0RyppbIDTEJwUtmRey6UUG_puGh7gIpR8VemrQTU55ZQynaMgLGbbIJMXU/s320/h.JPG" border="0" /></a>
<br /><strong>I carri H in sosta.</strong>
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<br />Lasciamo per mezz'oretta la stazione per tornare in centro ad acquistare qualche souvenir, e quando torniamo troviamo l'ALn668 605 da poco giunta da Adria: veste ancora la bellissima livrea originale ereditata dai tempi della gestione "Ferrovia Adria Mestre". E come sempre, l'occhio ricade sempre sulla targa del costrutte: le mitiche O.ME.CA di Reggio Calabria!
<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvWq_koRIFtgVhwwuJE7Z_sC1R6qHsobAcItDdniZ5sKCp0EXOPjfsL6zolG1hzVxaVdohBdg5ELxFd66EhsEqen4z3H2v5CYvTGxffuJItUuRFzQmn2lN_WEZKnyqdBELRA-kpdCMyAA/s1600/668.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5644169947221249730" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvWq_koRIFtgVhwwuJE7Z_sC1R6qHsobAcItDdniZ5sKCp0EXOPjfsL6zolG1hzVxaVdohBdg5ELxFd66EhsEqen4z3H2v5CYvTGxffuJItUuRFzQmn2lN_WEZKnyqdBELRA-kpdCMyAA/s320/668.JPG" border="0" /></a>
<br /><strong>L'ALn668 605 appena giunta da Adria.</strong><strong></strong>
<br />Verso le 13 si ritorna a casa. Un rapido pranzo e poi si riparte in auto per una rapida visita alle vaste e pittoresche Valli di Comacchio: si "sconfina" in Emilia Romagna!
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<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEyOD4whKJpJw57jvWpLFIbV2M6QtA5srjWnX6gr8SxqduB0Qk2YynYEu5wMp4uBe-YBKtP6i_MooPVZib-o4sFEtAzI5nTHXFEqU4M-6Zt8Hy9-ZGacKdOxfHfwsnDUsNo25NmG0shKg/s1600/valli.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5644171077385375858" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEyOD4whKJpJw57jvWpLFIbV2M6QtA5srjWnX6gr8SxqduB0Qk2YynYEu5wMp4uBe-YBKtP6i_MooPVZib-o4sFEtAzI5nTHXFEqU4M-6Zt8Hy9-ZGacKdOxfHfwsnDUsNo25NmG0shKg/s320/valli.JPG" border="0" /></a>
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<br /><strong>Uno scorcio di uno dei canali tipici delle Valli di Comacchio a Codigoro: una visita alla stazione ferroviaria capolinea della tratta proveniente da Ferrara e gestita dalle FER sarebbe stato d'obbligo...ma purtroppo il solito tempo tiranno l'ha impedito...</strong>
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<br /><div>Il resto della breve vacanza è trascorso senza altre visite degne di nota, ed alla fine il giorno della partenza, il 25 aprile, è arrivato...la stazione di Rovigo ci attende, in una giornata un pò sonnacchiosa per quanto riguarda il traffico viaggiatori, per ovvi motivi...di data!</div>
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<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjV1BDoDu5fPQdHjo3dg04sdNVIsVw5emW4PUHd2QcesaCDrYcFevyqSQYQXUygCL2Bnj7WKz6C84JiADpJvemVV7ViMp3EskjFApGSLBjXOWgv9EIsj161_qQM1hVkGaqCjVRmbdWURs/s1600/taf.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5644173151588366018" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjV1BDoDu5fPQdHjo3dg04sdNVIsVw5emW4PUHd2QcesaCDrYcFevyqSQYQXUygCL2Bnj7WKz6C84JiADpJvemVV7ViMp3EskjFApGSLBjXOWgv9EIsj161_qQM1hVkGaqCjVRmbdWURs/s320/taf.JPG" border="0" /></a>
<br /><strong>Un TAF appena giunto da Venezia sul primo binario della stazione di Rovigo.</strong>
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<br /><div>Alle 20:15, in perfetto orario sulla tabella di marcia, la Freccia della Laguna entra in stazione, con la sua lunga composizione di 12 carrozze che non sembra affaticare la potente E402A in testa. I nostri posti sono prenotati nella carrozza 1...esattamente l'ultima vettura, una 'quasi rara' UIC-X Cuccette Comfort ex-serie '70. Che scarpinata! Caricati i bagagli con l'aiuto di un gentilissimo cuccettista, gli ultimi saluti allo zio e si riparte verso il profondo Sud, alla volta di Lamezia Terme Centrale. Scorrono Ferrara, Bologna Centrale, Firenze Campo di Marte...questa volta la notte trascorre tranquilla, senza "sorprese", ma con qualche strattone forse provocato da qualche tenditore...non molto in tensione! L'accudiente ci sveglia nei pressi di Paola per restituirci i biglietti ed avvisarci dell'imminente arrivo. Paradossale l'arrivo in Calabria accompagnato da un forte vento di scirocco, cielo nuvoloso e temporali...mentre nel nordico Veneto splendeva un sole quasi estivo!
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<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtbZTqOIJNV5UllmylhpsN75J9AWrmcBlf3coznqEmqpBA5E5lNcJ5JqOCG7tT1yieXLkWwWwcLnYOo224jU-2TUvhh8MQ-S_ZgTTHeZTLp2PGWG8rihPFajjw7IdA6RFZlsqKrHBf7v8/s1600/P1140185.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5644176168211231170" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtbZTqOIJNV5UllmylhpsN75J9AWrmcBlf3coznqEmqpBA5E5lNcJ5JqOCG7tT1yieXLkWwWwcLnYOo224jU-2TUvhh8MQ-S_ZgTTHeZTLp2PGWG8rihPFajjw7IdA6RFZlsqKrHBf7v8/s320/P1140185.JPG" border="0" /></a>
<br /><strong>Ingresso a Lamezia Terme Centrale visto dall'intercomunicante della carrozza 1.</strong></div>
<br />
<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiC3sRbhcU4ETMyfPa3CEMxBsQ3IqySht_a7SkBIx-pJ6WmhILIZQFo5IJD2OARl920nVh-MJ7zKmsBmskTJZ614aBhCQx9JzdxyR9L9fLtWMQ2tV98E3l1laYjbid5Vfht-Yr5MfO4tF0/s1600/P1140186.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5644177192293317666" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiC3sRbhcU4ETMyfPa3CEMxBsQ3IqySht_a7SkBIx-pJ6WmhILIZQFo5IJD2OARl920nVh-MJ7zKmsBmskTJZ614aBhCQx9JzdxyR9L9fLtWMQ2tV98E3l1laYjbid5Vfht-Yr5MfO4tF0/s320/P1140186.JPG" border="0" /></a>
<br /><strong>Ultimo saluto alla Freccia della Laguna, prima della sua ripartenza per l'ancora lungo viaggio verso Palermo e Siracusa...</strong><strong></strong>
<br /><div><strong><em>Ma una nuova rapida visita al bellissimo Veneto potrebbe riproporsi ad ottobre...intanto continuate a seguirci!!</em></strong>
<br /></div>
<br /><div><strong></strong></div>
<br /></div>Adminhttp://www.blogger.com/profile/17286881300912360938noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1366134786931686605.post-59605536731651650762011-08-05T15:59:00.016+02:002011-08-12T15:11:40.637+02:0030/07/2011: Revival Umbro (phase 1)<div><div><div><div><div><div><div style="text-align: justify; ">Un nuovo salto in Umbria dopo l'esperienza dell'anno scorso (<strong><a href="http://ferrovieincalabriaviaggi.blogspot.com/2010_07_01_archive.html">qui</a></strong> i due post a riguardo) non poteva che essere gradito, su invito dell'ormai calabro-umbro (dopo l'ultima fertile scorribanda a Madonna di Porto è un aggettivo più che meritato) Alessandro.</div><div style="text-align: center; "><div><div><div style="text-align: justify; ">Scoprire e riscoprire alcune tra le zone più spettacolari di questa regione immersa tra i boschi e i costoni dell'Appenino centrale attraverso le ferrovie che la percorrono o che (in particolare) l'hanno percorsa è un modo molto particolare, seppur molto mirato, di esplorarne le caratteristiche e le incomparabili bellezze.</div><div style="text-align: justify; ">
<br /></div></div><div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5637376020668371506" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEih2FuaWszBPgDi4IkfySqbH_uZlFR0AuKXVxieOAg071NzvDEUV23JMye7v0xvJ-lAi3SSAVD6uQHtz8y1z2TfqVzbomPZ8o8WTIDFb3g8odGtvlYhMnyAJUu8BE-a5ThQ207ACZzs-As/s320/310711-SpoletoNorcia+%252821%2529.jpg" style="text-align: justify; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; width: 320px; display: block; height: 214px; cursor: pointer; " /><div style="text-align: justify; ">Il discorso iniziato l'anno scorso con la Ferrovia Centrale Umbra e con la Ferrovia Spoleto - Norcia non poteva certo essere accantonato all'istante. E così non è stato, ma ne parleremo più avanti..</div><div style="text-align: justify; ">Il "Revival Umbro" lo apriremo andando ad aggiungere qualche dettaglio al discorso FCU ma, soprattutto, andando a scoprire una ferrovia direttamente interlacciata con la "Centrale" e lontana parente delle nostre FCL: la Ferrovia Appenino Centrale, al secolo FAC. Una linea dall'interessantissimo sviluppo, per un complessivo di 134 km a 950mm di scartamento, da Arezzo a Fossato di Vico, transitando dal valico del Torrino sull'Appennino aretino all'alta valle del Tevere, puntando così sulla meravigliosa Gubbio e giungendo infine a Fossato di Vico, dirimpetta alla stazione FS ubicata sulla Orte - Falconara, parte centrale del corridoio appenninico Roma - Ancona.</div></div><div style="text-align: justify; ">
<br /></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEih4W6KFI91b0UX7olJHPQNOQtQSHT7hc5fHIF6PDC5i5lGOz1GH4l5znW4mS0w8hl-MdUU2Fe3NOw61SczCDdgVPa9FRV6h2cxkHOYp2C2eIaVXA1PYd7I6Rjy9rZEk06mG2Kyj3bbxnU/s1600/300711-FAC_FCU+%2528202%2529.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5637381034482741506" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEih4W6KFI91b0UX7olJHPQNOQtQSHT7hc5fHIF6PDC5i5lGOz1GH4l5znW4mS0w8hl-MdUU2Fe3NOw61SczCDdgVPa9FRV6h2cxkHOYp2C2eIaVXA1PYd7I6Rjy9rZEk06mG2Kyj3bbxnU/s320/300711-FAC_FCU+%2528202%2529.jpg" style="text-align: justify; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; width: 320px; display: block; height: 214px; cursor: pointer; " /></a></div><div style="text-align: justify; ">Il "trip" ha inizio venerdì 29, con la partenza sul celeberrimo Exp894 da Lamezia Terme, dopo una giornata passata tra il plastico di Roberto (e deliri direttamente connessi) e rimesse chiuse alla stazione FC di Catanzaro Lido, con anche l'eccezionale presenza di Francesco.</div><div style="text-align: justify; ">Dopo un paio d'ore di sonno (complici prima un ragazzino francese con pc acceso dalle 2 alle 4 di notte e poi due signorine napoletane che scambiarono il treno per il salottino di Uomini e Donne), finalmente l'arrivo a Roma Termini. Ora l'arrivo a Terni è un autentico terno al lotto, con le innumerevoli limitazioni che impone la stazione Tiburtina incendiata: il regionale per Foligno delle 6.50 infatti risultava soppresso. Un destino che c'era da sperare non toccasse anche il regionale per Perugia delle 7.43, eventualità che fortunatamente non si andò a verificare. Partenza puntuale, un paio di minuti di sosta davanti alla protezione di Tiburtina e poi via, verso Terni, dove arriviamo con 10 minuti di ritardo.</div><div style="text-align: justify; ">Alessandro è già pronto sul primo binario, e dopo un caffè si punta subito all'alta valle del Tevere, con prima sosta a Città di Castello, dove risiedono due pezzi forti delle ferrovie meridionali: la taurense FCL.411 e la siciliana FS R370.018, ex Castelvetrano-Ribera.</div></div><div style="text-align: justify; ">
<br /></div><div><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(0, 0, 238); -webkit-text-decorations-in-effect: underline; "><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6xfFPHCuU1ZDThI0DlTtVMPpe6U6gc43pTJt0XPFxLQHCb6YWW19jY9gaJzPcLTShYTRDS6KXQKFIMbHNNkYvBf5yIaee3zZHD2Tq5IQ9fUWMjVrdH_DQ1_asnQwtDXMFMAvszwrlpDk/s320/290711_Lido-Lamezia-Exp894+%252819%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5638126637683994178" style="text-align: justify; display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></span></div><div style="text-align: justify; "><span class="Apple-style-span" style="-webkit-text-decorations-in-effect: underline; "><i><span class="Apple-style-span" >Il plastico, semplice ma curato e divertente, del nostro Roberto</span></i></span></div><div style="text-align: justify; "><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(0, 0, 238); -webkit-text-decorations-in-effect: underline; "><i>
<br /></i></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(0, 0, 238); -webkit-text-decorations-in-effect: underline; "><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzPDNv_DXS0wDP2PeFCC1a5Nf_Ezp08RInjyrTfJVQuZQROSKzbCyQOaLBtQQ-FFiakuDlUOu5UmGhxO8NschH6ta9U7goiEmuZCchQHRS80Pi9eebbzsiR8W2vjmh6Zet6qS3OXlXaZU/s320/290711_Lido-Lamezia-Exp894+%2528221%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5638126645605944322" style="text-align: justify; display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></span></div><div style="text-align: justify; "><i><span class="Apple-style-span" >La E444R.021 in testa all'Exp894, a Roma Termini</span></i></div><div style="text-align: justify; "><i><span class="Apple-style-span" >
<br /></span></i></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpWqKW9iKKIAraMq7zDrymMW_bLkleU7-214xs-vWJ48c5EBdjxfBB0prVsO3mqkAUvKu9Ue5BETN5UG6uo6bWmFbvfxg0EgE4y4iz2pxHkI7mqQHgDBKEfLNEfDnKls3RLmrmu61Fw50/s1600/300711-FAC_FCU+%25284%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpWqKW9iKKIAraMq7zDrymMW_bLkleU7-214xs-vWJ48c5EBdjxfBB0prVsO3mqkAUvKu9Ue5BETN5UG6uo6bWmFbvfxg0EgE4y4iz2pxHkI7mqQHgDBKEfLNEfDnKls3RLmrmu61Fw50/s320/300711-FAC_FCU+%25284%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5638126647475043746" style="text-align: justify; display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><div style="text-align: justify; "><i><span class="Apple-style-span" >Vista d'insieme della FCL.411 e della R370.018</span></i></div></div><div style="text-align: center; "><div style="text-align: justify; ">
<br /></div><div style="text-align: justify; ">Le due locomotive si trovano all'interno della Villa Garavelle, una grande tenuta posta alle porte della graziosissima Città di Castello proveniendo da Perugia. Tale tenuta ospita oggi una mostra di oggetti e macchinari d'epoca della tradizione agricola alto-teverina ed una imponente collezione di modelli ferroviari costruiti dal marchese Cappelletti, grande appassionato di fermodellismo e residente nella tenuta fino alla sua morte, il quale realizzò questo breve tratto di binario su cui effettuare brevi corsette dimostrative con le due vaporiere, più nel retro la base di un circuito atto a far funzionare i modelli a vapore vivo.</div><div style="text-align: justify; ">Una volta lasciata Villa Garavelle (è consigliata una visita se siete in zona), un sorso d'acqua alla stazione di Città di Castello FCU, ricostruita nel dopoguerra nell'ambito del prolungamento della Centrale Umbra da Umbertide a Sansepolcro, sulle "orme" della vecchia FAC. Scopriremo più avanti perchè.</div><div style="text-align: justify; ">Lasciata Città di Castello, dopo pochi minuti di macchina si arriva a Sansepolcro. Appena entrati in città, sulla destra si fa notare l'areale della stazione FCU, leggermente nascosto dagli arbusti. Ci vuole tuttavia poco per raggiungere l'elegante fabbricato, posto ai piedi del curiosissimo borgo antico della città. All'interno della stazione sostano due ALn776 e, gradita sorpresa (seppur avvistata già l'anno precedente in posizione diversa), una E.100 ancora con la livrea della Ferrovia Circumetnea, dato il suo passato, assieme ad altre "consorelle", come apripista del servizio della Metropolitana di Catania. Di queste macchine, ahimè, ormai se ne contano sulla punta delle dita.</div></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZk3U4gFB9yjjVHBcH5y4yfa1BecmlxlNvAb-0rRBrw4hnUBJhOK0rFMNNQiDqW04Q6viHjIMyyhGGnTbWHuaLLDDGJrMr1-BoPCOHKXJ_LZOglAXeYi24CJ811Kg7So0dp-Tw9WRgkwU/s1600/300711-FAC_FCU+%252873%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"></a><div>
<br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1O3K4lBRr-eH3CSMKt91aObpcZOpblB03ulh5uveDtVaXsa47ORaR3UaDBs3wXLY9ij_rSmZ8wR15Mw926tT8Fo4NGdCXygTxFCpHQSGBtv7dVq9lUqNVmBhgf09iTtJzmZIuuc3IvsI/s1600/300711-FAC_FCU+%252831%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1O3K4lBRr-eH3CSMKt91aObpcZOpblB03ulh5uveDtVaXsa47ORaR3UaDBs3wXLY9ij_rSmZ8wR15Mw926tT8Fo4NGdCXygTxFCpHQSGBtv7dVq9lUqNVmBhgf09iTtJzmZIuuc3IvsI/s320/300711-FAC_FCU+%252831%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5638134947795317826" style="text-align: left; display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><span class="Apple-style-span" ><i>Stazione di Città di Castello
<br /></i></span><div><div>
<br /></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZk3U4gFB9yjjVHBcH5y4yfa1BecmlxlNvAb-0rRBrw4hnUBJhOK0rFMNNQiDqW04Q6viHjIMyyhGGnTbWHuaLLDDGJrMr1-BoPCOHKXJ_LZOglAXeYi24CJ811Kg7So0dp-Tw9WRgkwU/s1600/300711-FAC_FCU+%252873%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZk3U4gFB9yjjVHBcH5y4yfa1BecmlxlNvAb-0rRBrw4hnUBJhOK0rFMNNQiDqW04Q6viHjIMyyhGGnTbWHuaLLDDGJrMr1-BoPCOHKXJ_LZOglAXeYi24CJ811Kg7So0dp-Tw9WRgkwU/s320/300711-FAC_FCU+%252873%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5638134950645845138" style="text-align: left; display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Stazione di Sansepolcro con l'ALn776.074</i></span>
<br />
<br /></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMa2_RqAbwK2E-9of1NxoOyOn2uxdn8nbuTRKlQ-UOVMDT01WzDpeZRkVP81m7XWQxiPZyAJuP9mNbZ0d8Hf3i-hh6mwmzw6_EKuojr7daASJRE9d8sVJBdLX0tIyJuU5pld-kNhrGnis/s1600/300711-FAC_FCU+%252871%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMa2_RqAbwK2E-9of1NxoOyOn2uxdn8nbuTRKlQ-UOVMDT01WzDpeZRkVP81m7XWQxiPZyAJuP9mNbZ0d8Hf3i-hh6mwmzw6_EKuojr7daASJRE9d8sVJBdLX0tIyJuU5pld-kNhrGnis/s320/300711-FAC_FCU+%252871%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5638134944696833586" style="text-align: left; display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><div><div style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>E.100 FCU ex Circumetnea presso un tronchino</i></span></div><div style="text-align: left; "><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>
<br /></i></span></div><div style="text-align: left; ">Finita la "pratica" sulla FCU, si comincia con la FAC. Non è un caso, dato che la stazione di Sansepolcro era inizialmente di proprietà della Ferrovia Appennino Centrale fino alla distruzione portata dai tedeschi, che tuttavia lasciarono quasi indenni i fabbricati della stazione, ancora oggi utilizzati dalla FCU.</div><div style="text-align: left; ">Una volta partiti da Sansepolcro, dopo una breve pausa pranzo, si punta subito su Anghiari. I primi reperti ad essere scovati sono i resti del ponte sul Tevere, affiancato da uno stradale, all'uscita di Sansepolcro. Subito dietro il piccolo ponte, immerso in un angolo davvero sovrannaturale (acqua turchese e numerosissima vegetazione), resta visibile anche un pò del vecchio rilevato della ferrovia, puntante verso Arezzo.</div><div style="text-align: left; ">Lasciati i resti, ci mettiamo poco più di dieci minuti a trovare la stazioncina di Anghiari, bellissimo borgo ai piedi dell'Appennino aretino. Sulla stazione, opportunamente risistemata, campeggiano oltre alla scritta della località anche la progressiva chilometrica e l'altitudine, con un carattere di scrittura caratteristico della FAC.</div></div></div></div></div><div>
<br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2P_6id9tGQi3Js_iOvwe7qjxZzY7-FeChKD8_s_ryJ1UleCCgusdfJtPWOclAgn88mG5a0PG0XhIsJ3IdjmvWggZSog2lD_LURmyMJ7UwY2gTewLd2ViJgoNow7Ftvz03wLh8mHJf3hg/s1600/300711-FAC_FCU+%252885%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2P_6id9tGQi3Js_iOvwe7qjxZzY7-FeChKD8_s_ryJ1UleCCgusdfJtPWOclAgn88mG5a0PG0XhIsJ3IdjmvWggZSog2lD_LURmyMJ7UwY2gTewLd2ViJgoNow7Ftvz03wLh8mHJf3hg/s320/300711-FAC_FCU+%252885%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5639622172912451874" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><i><span class="Apple-style-span" >I ponti, a sinistra FAC e a destra stradale, sul Tevere a Sansepolcro</span></i><div><span class="Apple-style-span" ><i>
<br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOAgiABPkXxVbNGhKtblbcMIq8cShaHKBk3KFeYb4pyOHUkIKgoZ8o2Sjz4gVRMJ_1nqd4k7WscZMm84tJmwDEXsLwDdne70fjzY0vWm6CnaWufM8MqEl_9uEYTBqrTj1__KmVy8z1cVw/s1600/300711-FAC_FCU+%252894%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOAgiABPkXxVbNGhKtblbcMIq8cShaHKBk3KFeYb4pyOHUkIKgoZ8o2Sjz4gVRMJ_1nqd4k7WscZMm84tJmwDEXsLwDdne70fjzY0vWm6CnaWufM8MqEl_9uEYTBqrTj1__KmVy8z1cVw/s320/300711-FAC_FCU+%252894%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5639622167676690130" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><i><span class="Apple-style-span" >La graziosa stazioncina di Anghiari</span></i></div><div><span class="Apple-style-span" ><i>
<br /></i></span></div><div>Anghiari è la porta verso l'Appennino, dato che da qui in poi si comincia ad arrampicarsi sensibilmente su per la montagna. Dopo pochi chilometri incontriamo la fermata di Sasso, immersa tra i campi di girasole. Paesaggi, del tutto mozzafiato, che la Toscana offre in abbondanza. Poco dopo, trasformata in abitazione privata, ci compare vicino la stazione di Citerna, ma ormai la montagna è vicina. In avvicinamento a Palazzo del Pero, facciamo una sosta per addentrarci nella foresta, dove ancora qualche rimasuglio della linea si fa notare timidamente tra la vegetazione. Si tratta in particolare di due ponticelli e una galleria, galleria salvatasi insieme ad altre dalla distruzione nazista per il semplice fatto di aver ricoperto il ruolo di rifugio per le truppe tedesche.</div></div><div>Poco dopo questo tratto, una volta ripresa la strada, si incontra la stazione di Torrino, avamposto del valico dello Scopetone. Verso Arezzo, da Torrino, non è rimasto pressochè nulla, cosa che ci ha fatto desistere dal proseguire sul capoluogo.</div><div>
<br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKyzm5czFbvfrAzBUKMK9z8qRPvNz0iL7xSQOVuicaNXQpDtv2fXgUOJDmVWFMlTiPMbh0fTN5WS7sPeMLf1uikKPzARZEz42pXRNXDeB1WZ4ZkxuYWVuwgzV2owHXuGcjwlU4zuJmVSc/s1600/300711-FAC_FCU+%252899%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKyzm5czFbvfrAzBUKMK9z8qRPvNz0iL7xSQOVuicaNXQpDtv2fXgUOJDmVWFMlTiPMbh0fTN5WS7sPeMLf1uikKPzARZEz42pXRNXDeB1WZ4ZkxuYWVuwgzV2owHXuGcjwlU4zuJmVSc/s320/300711-FAC_FCU+%252899%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5639933977881228930" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><i><span class="Apple-style-span" >Un viadottino spunta tra la vegetazione nei pressi del Torrino</span></i><div><span class="Apple-style-span" ><i>
<br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghz_-jgWtdP5nrwvjtk9wJJlGqsJhWmrKVDCSFh8TKaSZ-U9nKeHQ-LmdKIkkKwxN9rblXPlsyTwoDflfqE8C4HjRsUa7rqqxzpXUGMsbzsB0srujwuMWyqMVyG_p7FHgtK44605BnORg/s1600/300711-FAC_FCU+%2528139%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghz_-jgWtdP5nrwvjtk9wJJlGqsJhWmrKVDCSFh8TKaSZ-U9nKeHQ-LmdKIkkKwxN9rblXPlsyTwoDflfqE8C4HjRsUa7rqqxzpXUGMsbzsB0srujwuMWyqMVyG_p7FHgtK44605BnORg/s320/300711-FAC_FCU+%2528139%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5639933977155044162" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><i><span class="Apple-style-span" >Fermata di Sasso</span></i></div><div><span class="Apple-style-span" ><i>
<br /></i></span></div><div>Effettuata inversione, si è tornati sulla valle del Tevere. Salutata Sansepolcro una seconda volta, prima di puntare su Umbertide optiamo per una sosta a Montecastelli, dove un cimelio FCU fa la sua bella mostra: è un carro bagagliaio accantonato da tempo, ormai bell'e arrugginito, fermo in un tronchino dello scalo merci della stazione. Dopo averlo "bombardato" di foto (con l'attuale amministrazione FCU non si sa mai la fine che farà), si riparte con una breve capatina a Umbertide, autentico fulcro dell'attività FCU, con anche una visita ai 3 D.341 ex-FS accantonati. Si riparte così alla volta di Gubbio, con la ferrovia che, dopo aver transitato presso la stazione di Montecorona (ove avveniva l'interscambio merci con la FCU) segue la valle del torrente Assino giungendo nella bellissima città, celebre per l'episodio di San Francesco d'Assisi che scacciò il lupo dal paese. Qui di FAC l'unica cosa ad essere rimasta è la rimessa locomotive, trasformata in un carinissimo pub denominato "Il Casellino", nel quale si possono gustare piadine da mitologici nomi, quali Emmina, Breda, Couillet, FAC e Krauss...un'idea originale assolutamente più che gradevole!</div></div><div>
<br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4-8Di_7eiWgRg8ey_lD5Qy353UQL2HrFNpcHGnOfTb3QB3z_rg6zoKB2XAD4a7ITIykL-LcyPtbyMEgpoSMH8Iugr-QvURwak3_ylAwPpuI52X3WdzVSCN7QrRmvW-5pIudft8nIWGlU/s1600/300711-FAC_FCU+%2528167%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4-8Di_7eiWgRg8ey_lD5Qy353UQL2HrFNpcHGnOfTb3QB3z_rg6zoKB2XAD4a7ITIykL-LcyPtbyMEgpoSMH8Iugr-QvURwak3_ylAwPpuI52X3WdzVSCN7QrRmvW-5pIudft8nIWGlU/s320/300711-FAC_FCU+%2528167%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5639942508207252610" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><div><i><span class="Apple-style-span" >Il bagagliaio MUA (Mediterranea Umbro-Aretine) a Montecastelli</span></i></div><div><i><span class="Apple-style-span" >
<br /></span></i></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhB5XZ2qPPaTCwmOlFRddnRdY6X_ZeQEiMw5omzravGCi08uidgXOxsEyyPyhrpnmYf1Vi1XhjF4VeYc0ht9FjuCSsZZSSUumU_Poq30FC8dRu7W5647PpLQrpI5dLLShT9xqavItbfcMA/s1600/300711-FAC_FCU+%2528181%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhB5XZ2qPPaTCwmOlFRddnRdY6X_ZeQEiMw5omzravGCi08uidgXOxsEyyPyhrpnmYf1Vi1XhjF4VeYc0ht9FjuCSsZZSSUumU_Poq30FC8dRu7W5647PpLQrpI5dLLShT9xqavItbfcMA/s320/300711-FAC_FCU+%2528181%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5639942509216389266" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><div><i><span class="Apple-style-span" >Particolarissimo menù del pub "Il Casellino"</span></i></div><div><i><span class="Apple-style-span" >
<br /></span></i></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9AXCv-NdGOfu9j0D77Ztqgd5bcAohWqcNIFSMZxMHstWtjxcNY079cQN541Mgjne_lykwUDgAFBdgY616GlyUigFO3qrGYUzg2uk0cudGsa3-O_FQ1CWM8X6B0dBdH-HT6KPxC_Zrpok/s1600/300711-FAC_FCU+%2528182%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9AXCv-NdGOfu9j0D77Ztqgd5bcAohWqcNIFSMZxMHstWtjxcNY079cQN541Mgjne_lykwUDgAFBdgY616GlyUigFO3qrGYUzg2uk0cudGsa3-O_FQ1CWM8X6B0dBdH-HT6KPxC_Zrpok/s320/300711-FAC_FCU+%2528182%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5639942506092556050" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><div><i><span class="Apple-style-span" >Ex Rimessa Locomotive di Gubbio, oggi trasformata in pub</span></i></div><div><i><span class="Apple-style-span" >
<br /></span></i></div><div><span class="Apple-style-span">Essendo però ancora presto rispetto all'orario di apertura, decidiamo di "chiudere la pratica" puntando su Fossato di Vico, riservandoci per dopo una bella piadina.</span></div><div><span class="Apple-style-span">Mentre lungo la strada si fanno notare alcuni caselli e qualche fermata (Padule, Torre Calzolari), giungiamo nel piccolo paese di Branca, a pochi chilometri da Fossato di Vico. Questa stazione è quasi un simbolo per la FAC, dato che qui vi si attestò l'ultimo treno che percorse la linea: si trattava di un treno viaggiatori che fu mitragliato dai tedeschi poco prima della stazione, per poi essere trainato da un trattore nel piazzale della stazione stessa. Oltre a ciò, sono stati conservati e resi ben visibili i buchi lasciati dai proiettili tedeschi sul fabbricato della stazione, proiettili che hanno devastato, assieme alle bombe, gran parte della linea. Fu per questo che, alla fine della guerra, fu una delle poche tratte in Italia a non essere mai più ricostruite.</span></div></div><div><span class="Apple-style-span">
<br /></span></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEk6HulFiv6VmJ4les5XnSmHRv39i9XvObn2j7aEKudAl1WX7-zIAOrZ49BApNwJcpM9aDwkWYsxB8ZJQTCATwdyL7FIbg-GjmDQjUM4FZVIzn3bDd5-Uv5I1svnfestgVwr5bBEp3g0c/s1600/300711-FAC_FCU+%2528195%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEk6HulFiv6VmJ4les5XnSmHRv39i9XvObn2j7aEKudAl1WX7-zIAOrZ49BApNwJcpM9aDwkWYsxB8ZJQTCATwdyL7FIbg-GjmDQjUM4FZVIzn3bDd5-Uv5I1svnfestgVwr5bBEp3g0c/s320/300711-FAC_FCU+%2528195%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5639947707603748034" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><i><span class="Apple-style-span" >Il fabbricato della stazione di Branca</span></i><div><span class="Apple-style-span" ><i>
<br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnd1l35g-7wtTOTUNR8Y2_UN4w01t9-S6TGaI35DuffWSBzYMgoAyHbTB9U-SmFeBm_FtCugEMvhxMUZtO5ZOE6VOynWZGxj_haWVyt-csZVJdw9GmEGRh0psy5_opRdoQMkZ59ZD_MwM/s1600/300711-FAC_FCU+%2528191%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnd1l35g-7wtTOTUNR8Y2_UN4w01t9-S6TGaI35DuffWSBzYMgoAyHbTB9U-SmFeBm_FtCugEMvhxMUZtO5ZOE6VOynWZGxj_haWVyt-csZVJdw9GmEGRh0psy5_opRdoQMkZ59ZD_MwM/s320/300711-FAC_FCU+%2528191%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5639947700700908322" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><span class="Apple-style-span" ><i>Buchi dei proiettili nazisti lasciati a ricordo sulle pareti della stazione
<br /></i></span><div><div><div><div style="text-align: justify; ">
<br /></div></div></div></div><div style="text-align: justify; ">Lasciata Branca (la quale, c'è da dire, era collegata da una teleferica con una miniera di lignite), ci si dirige subito a Fossato di Vico, dove la Ferrovia Appennino Centrale terminava dopo uno spettacolare percorso di circa 135 km, collegando a modo suo due importantissime direttrici come la Roma - Firenze e la Roma - Ancona. La stazione di Fossato di Vico FAC, perfettamente risistemata assieme alle strutture dello scalo merci, sorge esattamente dirimpetta a quella FS di Fossato di Vico-Gubbio. Della FAC sono tuttavia stati demoliti alcuni edifici, negli ultimi tempi in condizioni fatiscenti, per far posto ad altri fabbricati e ad un parcheggio. Dopo un'approfondita visita a tutta l'area di stazione, si ritorna a Gubbio per "mangiarsi un'Emmina" (anche se alla fine, tradendo ogni ideale, andrò a prendere una piadina FAC...ma basta leggere gli ingredienti per capire!). Un veloce spuntino che, unito a un'ottima birra scura, saggia la degna conclusione di una giornata di piena "caccia archeologica" in mezzo all'Umbria.</div></div></div><div style="text-align: justify; ">
<br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzhhboHunnKLKMD6scbYOaRyeWDMQyTFDj1nuszGtd3DF2FV6q_DkaPt1QdwQIwdta6y8hZH86bY8EYbxzSBgwm8MhInoJcPY_kJcNTCQSl-Omt9HQ7QNlRjHnsSQF7lq71CNlct7RGtw/s1600/300711-FAC_FCU+%2528200%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzhhboHunnKLKMD6scbYOaRyeWDMQyTFDj1nuszGtd3DF2FV6q_DkaPt1QdwQIwdta6y8hZH86bY8EYbxzSBgwm8MhInoJcPY_kJcNTCQSl-Omt9HQ7QNlRjHnsSQF7lq71CNlct7RGtw/s320/300711-FAC_FCU+%2528200%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5639952136378272738" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>La stazione FAC a Fossato di Vico</i></span><div><span class="Apple-style-span" ><i>
<br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOn9Ui0SVQtc1DsTUTBDfb0kRlFILqo9FvFTT_o68fQ3_xb7chYYIlFE0IgUh9UKyDfDYNluhGA4q5WyXyLpS8jCizTwnLhC_R9lkcDiaeWluc7cJKEu8XzD0GRPZa8K3d6ARd_Kc2tPw/s1600/300711-FAC_FCU+%2528209%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOn9Ui0SVQtc1DsTUTBDfb0kRlFILqo9FvFTT_o68fQ3_xb7chYYIlFE0IgUh9UKyDfDYNluhGA4q5WyXyLpS8jCizTwnLhC_R9lkcDiaeWluc7cJKEu8XzD0GRPZa8K3d6ARd_Kc2tPw/s320/300711-FAC_FCU+%2528209%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5639952138469822642" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 214px; height: 320px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Un manifesto della FAC all'interno della sala d'aspetto della stazione RFI</i></span></div><div><span class="Apple-style-span" ><i>
<br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYsiGL2fAlZlrtu7kaQg-ZMd7zBoYLTyeAqbqXS1dJ2KZwgbP_TcikJm705sQ0p6Dj9GoejfNrDAntVFwS3sfzrQT4CPoKkmjUB4VSy-FDwwxOJ6dGJCKAttB-EdQoQ-c_P0IAkdo1vn0/s1600/300711-FAC_FCU+%2528221%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYsiGL2fAlZlrtu7kaQg-ZMd7zBoYLTyeAqbqXS1dJ2KZwgbP_TcikJm705sQ0p6Dj9GoejfNrDAntVFwS3sfzrQT4CPoKkmjUB4VSy-FDwwxOJ6dGJCKAttB-EdQoQ-c_P0IAkdo1vn0/s320/300711-FAC_FCU+%2528221%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5639952131769155106" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Fossato di Vico-Gubbio RFI</i></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>
<br /></i></span></div><div>Della FAC resta il rimpianto che si ha per molte linee ferroviarie: poteva essere molto più utile di quanto magari era un tempo. La FAC infatti rappresentava, ancor prima che un collegamento tra Arezzo e la parte orientale della sua provincia (Anghiari, Sansepolcro), un collegamento di prim'ordine tra Gubbio e la direttrice su Roma ed Ancona, un ruolo che rivestì abilmente durante i suoi anni d'esercizio. La tratta Gubbio - Fossato infatti è da sempre oggetto di numerose parole, belle parole, a riguardo, come d'altronde anche la giunzione della FCU con Arezzo. Un progetto, quest'ultimo, che andandosi a innestare da Sansepolcro sulla linea LFI Arezzo - Pratovecchio Stia rappresenterebbe un valido corridoio per collegare velocemente Arezzo non solo con Sansepolcro e Anghiari, ma anche con Perugia e l'Umbria in generale, senza dimenticare la possibilità di creare un corridoio merci alternativo in caso di saturazione, o peggio interruzione, della Firenze-Roma.</div><div>
<br /></div><div>Ma in fin dei conti sono solo sogni, difficili da far restare in piedi. Sogni come quello di rivedere in attività un'altra ferrovia, di cui in verità abbiamo già parlato ma che, meno di 24 ore dopo il "termine dei lavori" sulla FAC, siamo andati a conoscere davvero nel profondo della sua essenza.</div><div>
<br /></div><div style="text-align: right;"><i>Continua..</i></div></div><div><i>
<br /></i></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0MR9z2gUi0QGJgkncF_I2VjPgfeRRWzJ98Q6oJWH6xc_Ahyphenhyphenhy5MqTXFaLT-D0YcsiU8cNcdWXoTH4VQvt0LvXNU47TeSkJLsS8_EajkttoY2tELQXj46ZqXHOl9et0c2qKsGi1drr6_c/s1600/010811_Viterbo-Roncigl-Tacito+%2528116%2529.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 214px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0MR9z2gUi0QGJgkncF_I2VjPgfeRRWzJ98Q6oJWH6xc_Ahyphenhyphenhy5MqTXFaLT-D0YcsiU8cNcdWXoTH4VQvt0LvXNU47TeSkJLsS8_EajkttoY2tELQXj46ZqXHOl9et0c2qKsGi1drr6_c/s320/010811_Viterbo-Roncigl-Tacito+%2528116%2529.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5639955934300486034" /></a>
<br /><div><div><div><div><div><div style="text-align: justify; ">
<br /></div></div></div></div></div></div><div><span class="Apple-style-span" ><i>
<br /></i></span></div><div><span class="Apple-style-span" ><i>
<br /></i></span><div><div><div><div><div style="text-align: justify; ">
<br /></div></div></div></div></div><div><div style="text-align: justify; ">
<br /></div><div><div><div><div><div><div><div></div></div></div></div></div></div></div></div></div>Shay Parkmanhttp://www.blogger.com/profile/04372117923058152511noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1366134786931686605.post-63288487261702951302011-06-05T01:04:00.024+02:002011-06-09T22:52:46.412+02:0030/05/2011: Basentana Express (pt.2)<div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><i>(SEGUE DA <b><a href="http://ferrovieincalabriaviaggi.blogspot.com/2011/06/29052011-basentana-express-pt1.html">QUI</a></b>)</i><div><i><br /></i></div><div>Come detto, il viaggio non si è propriamente concluso nel deposito di Taranto la sera del 29 Maggio. Questo perchè il binomio Puglia-Basilicata ha sempre molto da raccontare, molto da svelare, dalla dimensione pseudo-metropolitana di una città come Bari alla disarmante bellezza di Matera, dalle bianche pareti di Gravina ai trulli di Alberobello. Senza dimenticarsi la lontana figura del Vulture e gli spigoli calcarei che feriscono enormi mari verdi, uniti in una bizzarra interazione.</div></div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjg5oSQrD87pbVlG7_LA9Wlfvk3I7M6TfbjCR0wfm2G3oXgeI2uS6Dfo58HuN4vvoW0RBts7H0ppd84o1xNYqKyo14jGUs3cRtDwuin6JTUWRtfnAYRs4SuvqZC-2JyeDakxAKY6ctf3lk/s1600/DSC09504.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjg5oSQrD87pbVlG7_LA9Wlfvk3I7M6TfbjCR0wfm2G3oXgeI2uS6Dfo58HuN4vvoW0RBts7H0ppd84o1xNYqKyo14jGUs3cRtDwuin6JTUWRtfnAYRs4SuvqZC-2JyeDakxAKY6ctf3lk/s320/DSC09504.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5614506994269756066" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><br />Particolarità che spingono a gettarsi verso l'esplorazione, verso la conoscenza di un mondo dalle mille analogie con quello nostrano eppure, in fin dei conti, così lontano <i>idealmente.</i><div>L'occasione di dedicare un giorno alla scoperta del mondo delle Ferrovie Appulo Lucane, con un breve "ripasso" in casa Ferrovie Sud-Est, si rivelerà in seguito un viaggio alla scoperta non solo delle caratteristiche prettamente ferroviarie dei nostri "cugini" (c'è da ricordare che le FAL discendono, come le Ferrovie della Calabria, dalla scissione nel 1991 delle ormai mitologiche Ferrovie Calabro-Lucane), ma anche dell'essenza stessa di due regioni così vicine e così differenti. O almeno in parte..</div></div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6S8MSrbyHWO4iJPTauhM8-WsVBeiU1FiE8Pv-N8aqoMULSuLjW_D_XR6V_0rke4z0VvgqmcWxGRketq9cfubAHDK1jO5gcEuIflC1uvbAJBnaSsml4yCtdUdMrJOIdA4qpRFIQUp1MuQ/s1600/DSC09607.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6S8MSrbyHWO4iJPTauhM8-WsVBeiU1FiE8Pv-N8aqoMULSuLjW_D_XR6V_0rke4z0VvgqmcWxGRketq9cfubAHDK1jO5gcEuIflC1uvbAJBnaSsml4yCtdUdMrJOIdA4qpRFIQUp1MuQ/s320/DSC09607.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5614511947758333778" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><br /><div>Il viaggio del 30 giugno comincia alle 6.50, quando le sveglie mia e di Francesco suonano praticamente all'unisono. Dopo un'ora, il treno 1116 partirà dalla stazione di Statte, direzione Bari Centrale. Perderlo non è una condizione ammessa, dato che oltretutto la Bari - Taranto FSE verrà chiusa per tutta la giornata nel tratto Noci - Alberobello, con ovvi disagi ai passeggeri. Una rapida colazione e via, ma la calma usata per prepararsi purtroppo non ha tenuto conto della pressochè totale ignoranza su...come uscire dal bed&breakfast! Dopo aver risolto il "rebus", in ormai evidente ritardo rispetto alla tabella di marcia, con bagagli appresso si percorre tutta via Bainsizza, la via centrale di Statte, praticamente correndo. Col treno in partenza alle 7.54, alle 7.49 riusciamo a giungere in stazione. Il tempo di prendere i biglietti che l'ATR220.018 sbuca dalla curva lato Taranto.</div></div><div>L'aria condizionata all'interno del PESA ci fa pian piano riprendere, mentre dopo aver fatto sosta a Crispiano ci si comincia ad inerpicare verso la Valle d'Itria. Più si va avanti, più il treno si riempie, complice anche il fatto già menzionato dell'essere questo l'ultimo treno da Martina Franca per Bari prima dell'interruzione di servizio. Dal finestrino scorre il classico (e bellissimo) paesaggio della Puglia centrale, tra innumerevoli trulli e muretti a secco, "conditi" con abbondanti uliveti. Dopo la prolungata sosta a Putignano, si va diretti verso Mungivacca, stazione porta del nodo di Bari FSE. Entriamo in quest'ultima affiancando il cimitero di rotabili presente sulla linea per Putignano via Casamassima, ci fermiamo per poi ripartire e rimanere per circa 5 minuti fermi alla protezione di Bari Sud Est, principale impianto tecnico delle FSE. Qui la sosta dura pochissimo, e dopo giusto un paio di minuti entriamo nella immensa Bari Centrale.</div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgns_oomeHSD3g0j1KYo3QfQIKSdA9SH1SpmLz71WzmbU6FhxugIK0qUMK4SSnER4B6ApfwfUyqyxpjcLsocg60ZaNxa38RbPm7Qcj48oGidePwz3wQN9NvcU-eJ0XYeEDZ1UrjqYkuNtM/s1600/DSC09460.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgns_oomeHSD3g0j1KYo3QfQIKSdA9SH1SpmLz71WzmbU6FhxugIK0qUMK4SSnER4B6ApfwfUyqyxpjcLsocg60ZaNxa38RbPm7Qcj48oGidePwz3wQN9NvcU-eJ0XYeEDZ1UrjqYkuNtM/s320/DSC09460.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5614513718019035394" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" ><i>Trulli in zona Alberobello</i></span></div><div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYwf-7U53od2-ToHO195l1Sl15w2XUplRqIwYxANiXtZwvmah5Xba3oh7Hb79K2Dp3coNhKbbMNfYebYuuVHFMxRcbJE9d0HbE1MeCeFkwphc5Jd1p1CmGQWh6BkPUrh-yz0M8h2_3MNI/s1600/DSC09465.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYwf-7U53od2-ToHO195l1Sl15w2XUplRqIwYxANiXtZwvmah5Xba3oh7Hb79K2Dp3coNhKbbMNfYebYuuVHFMxRcbJE9d0HbE1MeCeFkwphc5Jd1p1CmGQWh6BkPUrh-yz0M8h2_3MNI/s320/DSC09465.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5614513708241212098" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><div><div><i><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); font-style: normal; "><i>Bari Centrale FSE</i></span></i></div></div><div><i><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); font-style: normal; "><i><br /></i></span></i></div><div></div></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjr-UCaQ8rMq6zqRBqR_w-WadsQCjcYcE3quXH_2DRTYqCWKHBEa4MUB4XaiV8P5cD7ZVc4L53UHlJ-Fis4yarshKiBj8mzWFL6M56g2z3UqI_YQnJKW6NpH3BGy4MJ4IIvT5csTjkmMdY/s1600/DSC09467.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjr-UCaQ8rMq6zqRBqR_w-WadsQCjcYcE3quXH_2DRTYqCWKHBEa4MUB4XaiV8P5cD7ZVc4L53UHlJ-Fis4yarshKiBj8mzWFL6M56g2z3UqI_YQnJKW6NpH3BGy4MJ4IIvT5csTjkmMdY/s320/DSC09467.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5614514190757189090" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" ><i>L'ATR220.018 fermo a Bari Centrale<br /></i></span><div><div><div><i><br /></i></div></div></div><div>Dopo l'arrivo in casa FSE, si percorre l'intero sottopassaggio per arrivare nel piazzale esterno alla monumentale stazione barese, per poi puntare dritti al particolare fabbricato viaggiatori della stazione FAL che, assieme a quello FNB (Ferrovie Nord Barese, o Ferrotramviaria), sembra quasi quello di un cinema..</div><div>Dopo una rapida verifica agli orari, ci si reca al piano binari, dove termina la linea da Matera con due binari tronchi sotto una lunga tettoia. La visione che ci si presenta è al limite dello scioccante: ben 6 automotrici M4.350 pronte in partenza con sezioni rispettivamente per Gravina, Matera e Toritto. Roba sicuramente "mai esistita" nelle nostre zone, tanto da provocare un serio sconforto in Francesco. Di contro, però, ci si mette l'apertura non proprio esemplare del personale FAL barese verso chiunque abbia una macchina fotografica al collo, tenendo ben presente al primo momento utile il tanto paventato divieto di fotografare in stazione. Per il quale, ancora oggi, attendiamo riscontro legislativo.</div></div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6WtdmOjGTRnJ1vrRlqZUOLEexmhadnRWP_s61z6i3U3k7iUDI8vKEkqJmgygu0iTYhGiy1JJAYO8c5CvE-77sfLS1LRdQpABkFsu63Zi1Mf0T5N7q27XQK0kiFDB3dnhmZ0jwSpmT48Q/s1600/DSC09468.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6WtdmOjGTRnJ1vrRlqZUOLEexmhadnRWP_s61z6i3U3k7iUDI8vKEkqJmgygu0iTYhGiy1JJAYO8c5CvE-77sfLS1LRdQpABkFsu63Zi1Mf0T5N7q27XQK0kiFDB3dnhmZ0jwSpmT48Q/s320/DSC09468.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5614528726042554274" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Sestupla di M4 sotto la tettoia di Bari Centrale...</i></span><div><i></i><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOKyw1fasZu41JiyvmYwk7vD4eYz7ih0yfSZ1xIFUEv_LCVoTcqx9FPsvNc3RIzVkq0dUqcoD7uPVBX2H884QYFs7-aiRqcWKEA2L2d0DntNWrCQmt0e3PsmY-izU_yZyPYd6D-fgWVQE/s1600/DSC09470.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOKyw1fasZu41JiyvmYwk7vD4eYz7ih0yfSZ1xIFUEv_LCVoTcqx9FPsvNc3RIzVkq0dUqcoD7uPVBX2H884QYFs7-aiRqcWKEA2L2d0DntNWrCQmt0e3PsmY-izU_yZyPYd6D-fgWVQE/s320/DSC09470.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5614528719914416434" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>...ed in linea, nei pressi di Bari Scalo</i></span><br /><div><div><div><div><i><br /></i></div></div></div></div></div><div>Il viaggio comincia nell'automotrice di testa, dove appare subito inutile chiedere di poter ammirare la linea dalla privilegiata posizione della cabina di guida. Ci "accontentiamo" dei finestrini, in un treno che già brulica di gente. Nonostante i 6 pezzi e l'ora non esattamente di punta, infatti, le 6 automotrici viaggiano piuttosto piene. Dopo aver passato Bari Scalo e l'immenso deposito (nel quale troviamo anche il pezzo unico AMS.801), si comincia a scorazzare verso la periferia di Bari. Piccola sosta al Policlinico e poi dritti verso Modugno, in affiancamento alla Bari - Taranto RFI. Nella piccola ma ben tenuta stazione di Modugno scende una buona fetta di utenza, lasciandoci così più liberi di abbassare finestrini a più non posso.</div><div>A Toritto sganciamo il binato di coda, il quale prenderà servizio poco dopo su Bari. Nel frattempo, con Francesco passiamo nel binato intermedio (che diventerà di coda fino ad Altamura), dove rimarremo fino a Matera. Il viaggio prosegue a considerevole velocità in una linea pressochè rettilinea, tanto da non sembrare per nulla a scartamento ridotto. Ad Altamura, dopo qualche zig-zag tra saltuarie colline, avviene lo sgancio anche del binato per Gravina, lasciando alla nostra M4.353 assieme alla "gemella" 354 l'incarico di condurci a Matera.</div></div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAi93dfj-KKcwR-XSxF69ptcp3m9RS1H_lhvDRk7H3_aAma0c1ziMySaO9jyY7-B3AQ7mKV9pwpzmmw5P3b825bqKBDujoYqszIv2avVimkWHnasFzFgYqJhVC0wHkqs8jDO8HMO5Cdsc/s1600/DSC09482.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAi93dfj-KKcwR-XSxF69ptcp3m9RS1H_lhvDRk7H3_aAma0c1ziMySaO9jyY7-B3AQ7mKV9pwpzmmw5P3b825bqKBDujoYqszIv2avVimkWHnasFzFgYqJhVC0wHkqs8jDO8HMO5Cdsc/s320/DSC09482.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5614759272634442322" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>In arrivo a Toritto</i></span><div><i></i><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjk2I7uzVqVDoFeGm7wZwSFwSGJX5a33UzW4e-molumtup3Mdw2G1TA4E-8jB52jysI9t4HhAsfjjKwpBRbdeTd2zGDa4fY06WNfrGbDGKddlQr-XDdtAvsLsiJ4FcgI0q1g5lnyudbfXY/s1600/DSC09496.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjk2I7uzVqVDoFeGm7wZwSFwSGJX5a33UzW4e-molumtup3Mdw2G1TA4E-8jB52jysI9t4HhAsfjjKwpBRbdeTd2zGDa4fY06WNfrGbDGKddlQr-XDdtAvsLsiJ4FcgI0q1g5lnyudbfXY/s320/DSC09496.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5614759264853753810" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>In linea verso Altamura</i></span></div><div><i></i><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiXtlIHsf9XVabc7pqnjeivctCaXfkKpAFbcU31_SmkfwsbIcPK6W9w2Bx7Xk3GTxZnarrcuhwDSYJZynWSw2Q_PorEVyB2cAlRSt-4bmhnF0_VKEGwskXk-Bf-OdJ539t1anIjPmEAr4/s1600/DSC09507.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiXtlIHsf9XVabc7pqnjeivctCaXfkKpAFbcU31_SmkfwsbIcPK6W9w2Bx7Xk3GTxZnarrcuhwDSYJZynWSw2Q_PorEVyB2cAlRSt-4bmhnF0_VKEGwskXk-Bf-OdJ539t1anIjPmEAr4/s320/DSC09507.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5614759258291736226" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>M4.353 ad Altamura</i></span></div><div><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span></div><div>Pochi minuti dopo la partenza del binato per Gravina, viene data anche a noi la via libera. Puntiamo quindi sulla sinistra, scavalcando la linea FS Gioia del Colle - Rocchetta S.A.L. e quindi affiancando per un paio di chilometri sia quest'ultima che la Altamura - Avigliano - Potenza, ottenendo così un particolarissimo tratto con ben 3 linee ferroviarie affiancate. Una decisa curva in salita ci introduce quindi verso Matera, presentandoci poco dopo la stazione di Marinella, unica munita di ACEI della linea Altamura - Matera (dove funzionano ancora gli Apparati Centrali a Filo), dove incrociamo la M4.303 diretta a Bari. Il treno intanto corre tra le dolci colline della Murgia Materana, mentre transitiamo a tutta velocità dalla stazione di Venusio, alla quale segue poco dopo la vista del Parco Commerciale Venusio, segno che ormai Matera è vicina..</div><div>Poco prima di Matera Villalongo passiamo in mezzo al deposito FAL, dove da un lato sono ricoverate alcune rimorchiate Breda serie 1000 (di cui alcune modificate come quelle incontrate a Potenza Inferiore), mentre dall'altro giacciono due carcasse di LM4.600, riconoscibili ormai solo per la loro forma. Entriamo così a Matera Villalongo, col suo nuovo e modernissimo fabbricato viaggiatori, "varco" che dichiara l'entrata a Matera. Ci si aggira attorno alla città, passando anche la ex fermata del Mercato Ortofrutticolo, per poi entrare nel tunnel che, dopo qualche minuto, termina nella stazione sotterranea di Matera Centrale.</div></div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg77LYPjJ3hpwghZ_kl_IJl68677f6x0y8HmUqQ0chORBP7EFjgNJQn9IP2bfMHxhyphenhyphenBSN-7kP6gVQY-W6Yt8Cdv1ADbq6khBjgS_YpN_K1dF_zQf0BPCHkINgDI9EUYqshhniAUuZD0Hfc/s1600/DSC09520.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg77LYPjJ3hpwghZ_kl_IJl68677f6x0y8HmUqQ0chORBP7EFjgNJQn9IP2bfMHxhyphenhyphenBSN-7kP6gVQY-W6Yt8Cdv1ADbq6khBjgS_YpN_K1dF_zQf0BPCHkINgDI9EUYqshhniAUuZD0Hfc/s320/DSC09520.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5614812438630354146" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Incrocio con la M4.303 a Marinella</i></span><div><i></i><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSuESgEk-N7QzkyVMgJJJoQV5gOlwkZGjarivAW_7cr6ShIaVgCAKFHFLmCjT5yc-D0DoIc3UfjJnDRtYte5i9-vnHLYFbog7h9A2sjayuYmzKDJ1Akz_G9gNyhdb_fGDNWwPh8OP4_ew/s1600/DSC09530.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSuESgEk-N7QzkyVMgJJJoQV5gOlwkZGjarivAW_7cr6ShIaVgCAKFHFLmCjT5yc-D0DoIc3UfjJnDRtYte5i9-vnHLYFbog7h9A2sjayuYmzKDJ1Akz_G9gNyhdb_fGDNWwPh8OP4_ew/s320/DSC09530.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5614812433145677474" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>In corsa dopo Villalongo, Francesco riprende..</i></span></div><div><i></i><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0aIoNs_9nMD2FSFdb212J7hv5jH1oQ3ppLvqZ3kUdhlMk7Pl-fCdx4_9ckgSArNQnjU4ZecEb6lfUWkuFGVAetq_8D-EBJsK0HrNlT5wOkPijzxWHCL2eVX_i1nVy7afRJ-rViKbQic0/s1600/DSC09536.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0aIoNs_9nMD2FSFdb212J7hv5jH1oQ3ppLvqZ3kUdhlMk7Pl-fCdx4_9ckgSArNQnjU4ZecEb6lfUWkuFGVAetq_8D-EBJsK0HrNlT5wOkPijzxWHCL2eVX_i1nVy7afRJ-rViKbQic0/s320/DSC09536.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5614812429127598514" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Scorcio di Matera Centrale FAL</i></span></div><div><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span></div><div>Il "biglietto da visita" rappresentato dalla stazione di Matera Centrale non è dei migliori per questa città, ma in fondo basta risalire in superficie per trovare tutt'altra visuale. Dopo aver assistito al transito verso Altamura di una M4.300 attrezzata di stranissimi sensori sul tetto, sicuramente per calcolare l'ingombro dei convogli Stadler di nuova ordinazione, saliamo e ci accoglie subito la vecchia stazione FCL, mantenuta in perfetto stato, ma poi basta dirigersi in avanti per un centinaio di metri lungo via Roma per ritrovarsi in Piazza Vittorio Veneto, pieno centro di Matera, presso cui vi è anche una balconata che regala una vista a dir poco spettacolare sull'intera area dei Sassi. Un'area di cui non c'è bisogno di presentazioni, dichiarata Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO data l'unicità delle abitazioni e delle chiese, completamente scavate a mano nel tufo, che contornano questa insenatura della Gravina. Il poco tempo a disposizione non permette di visitare meglio la zona, cosa che rimandiamo al prossimo futuro.</div><div>Nell'ora che ci separa dalla ripartenza per Altamura, decidiamo di pranzare. Individuiamo così la Trattoria Lucana, a pochi passi dalla piazza, dove entriamo e mangiamo velocemente un ottimo pranzo locale. Qualche ora dopo, sentendo mio padre, verrò a sapere che siamo capitati del tutto casualmente in uno dei migliori ristoranti della città dei Sassi. Il palato approva..</div></div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIcF1P588BnsHbd14ffFB6hvgJduRMM_P9G0B7zBV4248noadTI_TxLoD8zz92Q_M3YpA0tbsVedDY_ywi-hTCKc5wqXypkj70cgX_oZV6yfAi_A2r_c3CI1k4IDeN8eiwiFzAbkwXuEY/s1600/DSC09537.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIcF1P588BnsHbd14ffFB6hvgJduRMM_P9G0B7zBV4248noadTI_TxLoD8zz92Q_M3YpA0tbsVedDY_ywi-hTCKc5wqXypkj70cgX_oZV6yfAi_A2r_c3CI1k4IDeN8eiwiFzAbkwXuEY/s320/DSC09537.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5614820996658116770" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" ><i>Matera Centrale FCL</i></span><div><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOC5jyPUXcj-5D4CXO2gIHVEem3OV31excoNjkKjOVzIolQeIj5dEnSnt30cII6v1pfvnCBPE3Zn6lsvlKnvu1Ki6_09SyF8mIsuLmWI7DDtVDTEz-hUYID-VF35S9-FCsFOQ3NxRnFJM/s1600/DSC09550.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOC5jyPUXcj-5D4CXO2gIHVEem3OV31excoNjkKjOVzIolQeIj5dEnSnt30cII6v1pfvnCBPE3Zn6lsvlKnvu1Ki6_09SyF8mIsuLmWI7DDtVDTEz-hUYID-VF35S9-FCsFOQ3NxRnFJM/s320/DSC09550.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5614820988052049410" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Piazza Vittorio Veneto</i></span></div><div><i></i><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwubnmw6WQM3qQISr8NfOuuVJZEyCcw9DV2pqj0i6Svhj905A9SX7tF64J3yl2W-cabehQsAPrT_pwQCWiAqz4JaYlfQ9x6FLg7iTHAn7sv8yDhEn3Us65H-vGoPTlWxEewCRyGIBiqgc/s1600/DSC09543.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwubnmw6WQM3qQISr8NfOuuVJZEyCcw9DV2pqj0i6Svhj905A9SX7tF64J3yl2W-cabehQsAPrT_pwQCWiAqz4JaYlfQ9x6FLg7iTHAn7sv8yDhEn3Us65H-vGoPTlWxEewCRyGIBiqgc/s320/DSC09543.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5614820982005147954" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Scorcio dei Sassi di Matera</i></span><br /><div><div><div><div><div><div><div><i><br /></i></div></div></div></div></div></div></div><div>Le 14:20 ormai si avvicinavano inesorabili, e a malincuore era ormai ora di tornare nel "bunker" di Matera Centrale. Dopo aver timbrato i biglietti, scendiamo al livello binari, venendo accolti quasi subito dal treno proveniente da Bari, lo stesso che pochi minuti dopo ci riporterà indietro ad Altamura. Non si viaggia poi pienissimi, ma la brevità del percorso non fa di ciò un dato importante. Dopo una mezz'oretta giungiamo di nuovo ad Altamura, dove il nostro treno viene agganciato in coda a quello per Bari, mentre sul binario 2 viene effettuata l'operazione inversa con un treno da 5 pezzi proveniente da Bari, il quale se ne riparte con M4.300 e due rimorchi carichi di studenti per Gravina, mentre su Matera ci finisce una semplice doppia di altre M4.300.</div></div><div>Ora attendiamo il nostro "direttone" Bari - Potenza, il quale arriva lentamente nella stazione di Altamura circa mezz'ora dopo, con una M4.300 ancora in assetto originale in testa (cosa che ci fa sentire tremendamente a casa). Anche questo treno è "sezionato", secondo un modello d'esercizio che sembra ben consolidato, rendendo molto duro il lavoro della manovratrice altamurana.</div><div>Una volta partito il treno per Matera, saliamo a bordo. Comincia così la "traversata" su Gravina, dove però ci accoglie un'inaspettata sorpresa: il nostro treno non prosegue su Potenza, ma bensì veniamo indirizzati sulla M4.314 che proseguirà eccezionalmente per Potenza, ma con un "collega" al traino: il possente LM4.602, in trasferimento dopo aver effettuato il treno diserbante (con tanto di carrozza storica d'appoggio).</div></div><div>Nota di colore a Gravina, la manovra pressochè perfetta del macchinista alla guida della M4.313, il quale nel portare la 313 in testa al treno che ci ha accompagnato da Altamura, entra a grande velocità sul binario occupato per poi accostarsi con precisione millimetrica tramite una frenata perfetta all'automotrice "originale". Roba da standing ovation!</div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_-KeOqk4RizCznUo_-dl8cZCJTjxsI7J_PcBIJ5hpCUHNXByDYAiPOTS9rQMjHWvHz4kqNDYd90C78KoLBGteHbJwV2m4JPv7_gkuDrFrzTFO_LQySGn0f0782mDK6XIvFG2AGqtCazQ/s1600/DSC09554.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_-KeOqk4RizCznUo_-dl8cZCJTjxsI7J_PcBIJ5hpCUHNXByDYAiPOTS9rQMjHWvHz4kqNDYd90C78KoLBGteHbJwV2m4JPv7_gkuDrFrzTFO_LQySGn0f0782mDK6XIvFG2AGqtCazQ/s320/DSC09554.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5615162316651831458" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" ><i>Rimorchio pilota, in livrea "intermedia", in coda al treno per Gravina, ad Altamura</i></span><div><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9Z5sFhy3VIr3CkrRnPoG3p4r-Ki2NDrN_D-RCIsewNdERH2Xntdk0vF0A0te480MZCWUV7tTUBe6VJYtMX7Q0MrFe-P75bn0u0xWlOXNpWU98l4G91Twmbct0GwiIU0nQHiJDI_camVs/s1600/DSC09559.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9Z5sFhy3VIr3CkrRnPoG3p4r-Ki2NDrN_D-RCIsewNdERH2Xntdk0vF0A0te480MZCWUV7tTUBe6VJYtMX7Q0MrFe-P75bn0u0xWlOXNpWU98l4G91Twmbct0GwiIU0nQHiJDI_camVs/s320/DSC09559.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5615162308708480882" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>L'M4.300 presa per il breve percorso Altamura - Gravina</i></span></div><div><i></i><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEis6rf6XsUmky3WhxrPKt7D3OZzT7DencktxVvbkq6clJMtPj0Acdm4dPWfso7kK_D_-GUMXYDdjpnlPz94snG6FPf5K1xgxcM6s3gLl-p2_xr9g8h8YQUUHLhudBXJMd8qO4XRBg2Tlck/s1600/DSC09560.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEis6rf6XsUmky3WhxrPKt7D3OZzT7DencktxVvbkq6clJMtPj0Acdm4dPWfso7kK_D_-GUMXYDdjpnlPz94snG6FPf5K1xgxcM6s3gLl-p2_xr9g8h8YQUUHLhudBXJMd8qO4XRBg2Tlck/s320/DSC09560.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5615162299043238914" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><div><div><div><div><div><div><div><div><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>LM4.602 con una cisterna e la carrozza storica d'appoggio a Gravina</i></span></div></div></div></div></div></div></div></div></div><div><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i><br /></i></span></div><div>Partiamo 15 minuti dopo da Gravina con l'LM4 appresso, cosa che regala un "colpo d'occhio" assolutamente particolare. La presenza possente del rosso locomotore infatti sembra quasi una sorta di "protezione" per la piccola M4, che tuttavia se lo tira come niente fosse.</div><div>Si cambia completamente film fin dall'uscita della stazione di Gravina, dove con due secche curve si impegna e si disimpegna il particolare viadotto sulla Gravina, per poi girare attorno al paese fornendo una visuale dello stesso davvero privilegiata. La linea da Gravina ad Avigliano è senza dubbio la più bella e spettacolare dell'intera rete FAL, decisamente lontana dai lunghi e monotoni rettifili della Bari - Matera, con continui saliscendi e controcurve nati per assecondare la particolare orografia di questa zona. La linea corre lontana dai centri abitati, cosa che permette di assistere a panorami dominati da sterminate distese di verde, interrotte ogni tanto da campi di grano ricolmi di balle di fieno. Scorrono anche stazioni ormai diroccate come Acerenza, Pellicciari e Irsina, o qualcuna ancora ben tenuta come Taccone, Genzano, Pietragalla.</div><div>Dopo oltre un'ora praticamente immersi nella natura, all'orizzonte si comincia a scorgere il piccolo fabbricato della stazione di Avigliano Lucania. Ritorno alla civiltà..</div></div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiT4v2yAihWqT9fA2qblBYLBRwR9pL2_IBLo5TL26tNo7f9I7v49rlh1newgOLrY6Ktf8kyQy_dG1shfuFCDIBRLoFVMN59ZPoGM-7lEhOYbyNHAZ3eXzFtVzKqJ_bLOSE5483_2DKoUw/s1600/DSC09574.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiT4v2yAihWqT9fA2qblBYLBRwR9pL2_IBLo5TL26tNo7f9I7v49rlh1newgOLrY6Ktf8kyQy_dG1shfuFCDIBRLoFVMN59ZPoGM-7lEhOYbyNHAZ3eXzFtVzKqJ_bLOSE5483_2DKoUw/s320/DSC09574.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5615171468500319362" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Scorcio di Gravina in Puglia dalla linea ferroviaria</i></span><div><i></i><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPJRY7zyCWq6mRdtO-PHiBHOrpg0USfGMKDzmNqXYUc5HNwNKJZ3n5_zFvDgqniPEp1EbdH623J79d5tqvqZej3TEWS0YtJnP5YYoMQwrq6lGpelHQgkkseL8YB-N9rkoL76hQOYYhP-4/s1600/DSC09600.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPJRY7zyCWq6mRdtO-PHiBHOrpg0USfGMKDzmNqXYUc5HNwNKJZ3n5_zFvDgqniPEp1EbdH623J79d5tqvqZej3TEWS0YtJnP5YYoMQwrq6lGpelHQgkkseL8YB-N9rkoL76hQOYYhP-4/s320/DSC09600.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5615171457763253170" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Paesaggio in zona Taccone</i></span></div><div><i></i><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVBb4jXJQK__sE_1vQPu6cO7-EI7qNxTcPVE4AnjL-RbLMlyoAzlpgc-vLDfrFrC5DlPTIsojLk3PoaeZhCO1DM7eibx4hx3ebEm_LWX3btvLQQMBe-fostk0_vW-Ku74j3sor1TWn4iQ/s1600/DSC09634.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVBb4jXJQK__sE_1vQPu6cO7-EI7qNxTcPVE4AnjL-RbLMlyoAzlpgc-vLDfrFrC5DlPTIsojLk3PoaeZhCO1DM7eibx4hx3ebEm_LWX3btvLQQMBe-fostk0_vW-Ku74j3sor1TWn4iQ/s320/DSC09634.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5615171447023596354" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Tra i boschi di Acerenza..</i></span></div><div><i></i><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1ZyYbm8y0frnExLYpEwxC1pci2079aq8ChOleOpHU0qz8IK-V59Lj6aIbJ1sq5oEJ3-GAEmNm_mvyb0lUOrN2sb9_p12CDdoupLdfeP12wVFO1LEYZa0cDBXTvYtLMq11SQh4sOqkVt0/s1600/DSC09657.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1ZyYbm8y0frnExLYpEwxC1pci2079aq8ChOleOpHU0qz8IK-V59Lj6aIbJ1sq5oEJ3-GAEmNm_mvyb0lUOrN2sb9_p12CDdoupLdfeP12wVFO1LEYZa0cDBXTvYtLMq11SQh4sOqkVt0/s320/DSC09657.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5615171440073504498" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><div><div><div><div><div><div><div><div><div><span class="Apple-style-span" ><i>In arrivo ad Avigliano Lucania</i></span></div><div><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span></div><div>Da Genzano, nel frattempo, cominciamo a chiacchierare col personale del treno, e in particolare col macchinista Marco, simpaticissimo ragazzo con cui cominciamo a scambiare qualche impressione sulle nostre ferrovie, comprese le tante analogie e tante differenze tra le Ferrovie Appulo Lucane e le <i>nostre</i> Ferrovie della Calabria. Sempre grazie a Marco cominciamo a conoscere un pò meglio il mondo delle Appulo-Lucane, tra l'organizzazione del personale e le caratteristiche dei mezzi, oltre che qualche cenno alle linee ed ai servizi. Da notare come prima dell'arrivo ad Avigliano, dato l'anticipo di qualche minuto sulla tabella di marcia, lo stesso Marco rallenta in linea per farci immortalare la stazione di Avigliano Lucania "dall'alto", stazione nella quale giungiamo poco dopo, approfittando per qualche foto in attesa del treno incrociante per Avigliano Città, espletato dalla gloriosa M2.205 ancora originale (seppur graffitata), una delle ultime rimaste in servizio sui binari appulo-lucani.</div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWFNnMoF046JXIybJDlmKF5ndaF4FFdmS6j0-75K3VTlmhEKmECcu1zeXlu8aji_pyrBKvbL2Kj2CE5ysji38AqUxTcQUTNwp0apL6CwbvkvCgmuiyy-2g8Q9JGpBvOu5QqgfSUos6bek/s1600/DSC09659.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWFNnMoF046JXIybJDlmKF5ndaF4FFdmS6j0-75K3VTlmhEKmECcu1zeXlu8aji_pyrBKvbL2Kj2CE5ysji38AqUxTcQUTNwp0apL6CwbvkvCgmuiyy-2g8Q9JGpBvOu5QqgfSUos6bek/s320/DSC09659.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5616310606381166418" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>La stazione di Avigliano Lucania, in comune tra FS e FAL</i></span><div><i></i><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihglcT5PpT8_UNS_cZeUnQYjDW2OPziFchFbWRMDMXe-8r9gfb1xo3R3JWOSYELOiZpbaUVgPN090crzlKAQHPPwJVOcaYRCWEUmReoLimKcuUQdazOxaj7mj-NyqNxkaplKH7MgUJJIc/s1600/DSC09660.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihglcT5PpT8_UNS_cZeUnQYjDW2OPziFchFbWRMDMXe-8r9gfb1xo3R3JWOSYELOiZpbaUVgPN090crzlKAQHPPwJVOcaYRCWEUmReoLimKcuUQdazOxaj7mj-NyqNxkaplKH7MgUJJIc/s320/DSC09660.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5616310603082638722" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" ><i>LM4.602 con M4.314</i></span></div><div><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcGfhuxEyKX1kKtmwlHXuFX_8vlR5WkEGMG5vbA9SO6acPzU4Ftf3yOF146QxWRWd3mzf2OlrwN173z2b9oXnz3_7cfhd-b0eSXT8GyHPFpD2rXLxQclLVXNWDFGcmBplepks60M1PyG4/s1600/DSC09668.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcGfhuxEyKX1kKtmwlHXuFX_8vlR5WkEGMG5vbA9SO6acPzU4Ftf3yOF146QxWRWd3mzf2OlrwN173z2b9oXnz3_7cfhd-b0eSXT8GyHPFpD2rXLxQclLVXNWDFGcmBplepks60M1PyG4/s320/DSC09668.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5616310595329190578" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>La M2.205 pronta a partire per Avigliano Città</i></span></div><div><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span></div><div>Una volta giunta la Breda col suo temibile rombo, ci viene data via libera e l'LM4.602 mette in campo tutti i suoi 1000 cavalli, trainando la piccola M4 in una maniera impressionante. Ci viene concesso di viaggiare in cabina nel tratto tecnicamente più interessante della linea, quello che va da Avigliano Lucania a Potenza Santa Maria: su questa tratta infatti circolano sulla stessa sede sia i treni FS che i treni FAL, grazie all'interposizione di una terza rotaia che forma così il doppio scartamento (950 e 1435mm). E' ormai uno dei pochi, se non l'unico, esempi di questo tipo ancora attivi in Italia. Su questa tratta i treni FAL viaggiano in rango A (velocità massima 70 km/h), e si incontrano le fermate di Tiera e Potenza Macchia Romana, con in più il Posto di Movimento Tiera in cui sono possibili gli incroci sia per i treni FAL che per quelli FS, con l'impianto composto da 3 binari (uno solo FAL, uno solo FS e uno, quello di transito, in comune).</div><div>Poco prima della stazione di Potenza Santa Maria, parallela a quella FS di Potenza Superiore, vi è il punto in cui termina il doppio scartamento, e dove in generale comincia il tratto urbano potentino della linea Appulo-Lucana.</div></div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghVIQapsMaIEZjp4I-AC-IsVqL7OQPxf2qeiIzI3eTKBeovSHU2vTgP2pUYXK4uSFcDyC-7vR4VIK6xPmJHjQHkmaI1urO3_6PNexUS92Bjy1o0n5TupPFGZXGyfHx8OzO_SDj6xQ2enI/s1600/DSC09670.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghVIQapsMaIEZjp4I-AC-IsVqL7OQPxf2qeiIzI3eTKBeovSHU2vTgP2pUYXK4uSFcDyC-7vR4VIK6xPmJHjQHkmaI1urO3_6PNexUS92Bjy1o0n5TupPFGZXGyfHx8OzO_SDj6xQ2enI/s320/DSC09670.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5616317678360983362" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><div><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Appena partiti da Avigliano Lucania</i></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i><br /></i></span></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRMzm9AurPeTzwyudKBNNteCne2za0MmC1rDYMHlSrB_cpqGBTaQ5hAW7mRVK7dmgZhBz2tpxl9Fx6yD8Tqb3n1Sf2aLytavN5tSAtoTcs3mSFFKT64UxUGw4ItvJ_olMrMRh4D9dcVSw/s1600/DSC09679.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRMzm9AurPeTzwyudKBNNteCne2za0MmC1rDYMHlSrB_cpqGBTaQ5hAW7mRVK7dmgZhBz2tpxl9Fx6yD8Tqb3n1Sf2aLytavN5tSAtoTcs3mSFFKT64UxUGw4ItvJ_olMrMRh4D9dcVSw/s320/DSC09679.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5616317667153016322" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><div><span class="Apple-style-span" ><i>Posto di Movimento Tiera</i></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i><br /></i></span></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRDEhOUPo_gQba1BZUW4PZge6lVhkCgi7Etf6VwmDGiVvorQMQx8KqYaYtbbsfRsPgrOiOWL-mQA8I6hJdp22yzhxuQROkqlcGbcJjVfYKcrGUbhfYHgkvRUP6noBAPc2KCJuZDXEt9mk/s1600/DSC09680.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRDEhOUPo_gQba1BZUW4PZge6lVhkCgi7Etf6VwmDGiVvorQMQx8KqYaYtbbsfRsPgrOiOWL-mQA8I6hJdp22yzhxuQROkqlcGbcJjVfYKcrGUbhfYHgkvRUP6noBAPc2KCJuZDXEt9mk/s320/DSC09680.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5616317659575923394" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><div><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Il segnale a candeliere del P.M. Tiera</i></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i><br /></i></span></div><div>Da Potenza Santa Maria a Potenza Inferiore è un susseguirsi di scorci della bella Potenza visitata già il giorno prima, purtroppo la fine del viaggio si fa vicina. Per Francesco il tempo a disposizione è poco, dato che per tornare a Roma in tempo sarà costretto a prendere il bus sostitutivo delle 18:20 per Salerno, e da lì l'Eurostar fino a Roma. Per me invece, ancora più di un'ora prima di prendere il Napoli - Taranto e poi il Milano - Crotone, con cambio a Metaponto.</div><div>Arriviamo in orario a Potenza Inferiore Scalo, tempo degli ultimi saluti con Francesco, mentre Marco mi propone di restare con lui e rientrare in deposito, per poi chiedere al titolare dell'impianto se fosse possibile effettuare una veloce visita dell'ampio deposito potentino.</div><div>Rientriamo così lentamente in deposito, sganciamo l'LM4 e riforniamo la 314, che viene così ricoverata in rimessa per riprendere servizio il giorno dopo. Le luci del sole ormai sono un vano ricordo per una Potenza che si prepara alla sera, e dopo un salto presso l'ufficio del Capodeposito Marco mi comunica che la rimessa presso cui sosta la FCL.402, pezzo forte dell'impianto potentino, è chiusa, ma in alternativa posso comunque girare un pò. E' il tempo dei saluti anche con lui, davvero esemplare in gentilezza e professionalità, un esempio di come sui giovani si possa contare ampiamente.</div><div>Prima di tornare verso Potenza Centrale, un'occhiata al deposito, alla "cuginastra" M1.11 e al materiale mestamente accantonato in deposito, tra cui la M2.204, le rimorchiate di cui parlammo nel precedente post e uno strano carrello di servizio.</div></div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXMeAmNLz7r5MDv1gJ7EqgZZI41dePWyWPSuoIKRNamViUANuLXwGAc39Ep_3MbOb9NjLQtXRVybQg94aerT9-r8GP4zVe9rKXta78qVVVXhQccnMNs50hKxjJyAcM5LVrVIfnBUsdFNU/s1600/DSC09694.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXMeAmNLz7r5MDv1gJ7EqgZZI41dePWyWPSuoIKRNamViUANuLXwGAc39Ep_3MbOb9NjLQtXRVybQg94aerT9-r8GP4zVe9rKXta78qVVVXhQccnMNs50hKxjJyAcM5LVrVIfnBUsdFNU/s320/DSC09694.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5616321373923131442" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Deposito di Potenza, ore 18:50</i></span><div><i></i><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc7ceEfIfJ2w8MFj3y1CY4813yLYr3PczenPe1igLjHtjsfyr81A36M3o1f6RluP1FoAIN6JWBYl-_MG_rbgFQMR7aLTEJjUyyyE36bFQi66TDjlbnuSzZj1B4nE79s_2wX3pguBBNdXk/s1600/DSC09697.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc7ceEfIfJ2w8MFj3y1CY4813yLYr3PczenPe1igLjHtjsfyr81A36M3o1f6RluP1FoAIN6JWBYl-_MG_rbgFQMR7aLTEJjUyyyE36bFQi66TDjlbnuSzZj1B4nE79s_2wX3pguBBNdXk/s320/DSC09697.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5616321361756750354" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>La M2.204</i></span></div><div><i></i><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLV0RPLP8N8RfKJ4UJCnEChOiKunNp0ErlnWvRCfwWnZbtQ96rQ_aHepLWcHVOzWQeNh1pRUeXN4TnGcBZtCpeu0joDFWwA9ZQHFan6bIsRHumXEmGhDI2S_YLNB4F90cDSp7yHXdhcag/s1600/DSC09700.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLV0RPLP8N8RfKJ4UJCnEChOiKunNp0ErlnWvRCfwWnZbtQ96rQ_aHepLWcHVOzWQeNh1pRUeXN4TnGcBZtCpeu0joDFWwA9ZQHFan6bIsRHumXEmGhDI2S_YLNB4F90cDSp7yHXdhcag/s320/DSC09700.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5616321353692880402" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Un particolarissimo carrello di servizio</i></span></div><div><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span></div><div>E' ora di tornare a casa. Percorro i 500 metri che separano la stazione FAL da quella FS con quel solito mezzo sorriso di chi ha passato due giornate piene di tutto ciò che doveva esserci ma si ritrova a dover dichiarare chiuso un altro viaggio, chiusa un'altra pagina.</div><div>In stazione, inizialmente preoccupa un pò il ritardo di quasi mezz'ora del mio regionale, cosa che fa rischiare la coincidenza metapontina per tornare a casa. Poco male, dato che anche il 615 ha circa mezz'ora di ritardo..</div><div>Mi viene riservata però un'ultima sorpresa: in testa al mio regionale ecco la E633.109 in livrea originale, in doppia simmetrica con un'altra "consorella" in XMPR, con intercalate 3 carrozze MDVC. Mi accomodo, posto al finestrino dal lato sinistro (come è ormai tradizione), bottiglietta d'acqua vicino e via, un'ora lungo la Basentana. Ne approfitto per schiacciare un pisolino, tentando di far passare un viaggio che, con le luci del giorno ormai scomparse, non riserva nessuna visione particolare.</div></div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7vMevHzbtebbrUiG4yQ56KjjlpQ6OfPri3rAdIF1_Ly7KZldQGbJITf8xupUDgeI8ap8DML9QwiMh4-B8IoIABgbkxztfM3IPxBeovFaMmwNoXhoDMalOl7OnzXESGVe3Uuj82cgW_FY/s1600/DSC09712.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7vMevHzbtebbrUiG4yQ56KjjlpQ6OfPri3rAdIF1_Ly7KZldQGbJITf8xupUDgeI8ap8DML9QwiMh4-B8IoIABgbkxztfM3IPxBeovFaMmwNoXhoDMalOl7OnzXESGVe3Uuj82cgW_FY/s320/DSC09712.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5616323457583915522" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Fanali nel buio per la E633.109 a Metaponto</i></span><br /><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><br /></div><div>Arriviamo in una Metaponto imponente e deserta, in cui le due 633 fanno un baccano considerevole. Mentre girovago attorno alla 109, noto con piacere che sul mio treno farà servizio un capotreno di mia conoscenza, che vado immediatamente a salutare. Tanto per smentire la sua comprovata generosità, mi prega di accomodarmi in prima classe nonostante il biglietto di seconda..</div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div><div>Accomodatomi in una impeccabile Z1, semideserta, mi sistemo a dovere per un viaggio di due ore e mezza piene, durante il quale ne approfitto per tirare le somme di una due giorni così piena.</div><div>Intanto scorrono Policoro (col solito nodo alla gola che sale), Rocca Imperiale, Sibari, Corigliano con un silenzio davvero impressionante. Le curve di Madonna di Mare, in riva ad uno Jonio illuminato dalle luci del pontile d'attracco della Montedison, annunciano l'imminente arrivo nella stazione di Cirò. Sono le 23.35, e il <i>Basentana Express </i>termina ufficialmente la sua corsa.</div><div>E non è l'ultima, che sia chiaro a tutti.</div><div><br /></div></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGibzkbuES0QRuVVW70O1MyXK9ssh248Kb50HLGFq7Uh6x5YYd91xUzaStRce3k78HPKJjwI7Ojrz7Wl2Y7CLO_XdBJJiO0FECefMUyyXMv8KmOgjtO7Nw2vmZQTBHFJ9sX2peRN3tR6g/s1600/DSC09709.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGibzkbuES0QRuVVW70O1MyXK9ssh248Kb50HLGFq7Uh6x5YYd91xUzaStRce3k78HPKJjwI7Ojrz7Wl2Y7CLO_XdBJJiO0FECefMUyyXMv8KmOgjtO7Nw2vmZQTBHFJ9sX2peRN3tR6g/s320/DSC09709.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5616325303357185282" /></a><br /><div><span class="Apple-style-span" style="font-style: italic; ">Fine delle trasmissioni.</span></div>Shay Parkmanhttp://www.blogger.com/profile/04372117923058152511noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1366134786931686605.post-17272384420562929212011-06-01T19:21:00.012+02:002011-06-01T23:22:27.686+02:0029/05/2011: Basentana Express (pt.1)<div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div>Ormai all'appuntamento coi treni storici organizzati dall'Associazione Treni Storici Puglia è impossibile mancare, per quanto sia ormai solida l'amicizia e la collaborazione che intercorre.</div><div>Ci si ri-incontra in occasione del terzo treno storico dell'anno, il primo "interregionale" (se si escludono le brevi corse su Metaponto) per l'Associazione tarantina, alla scoperta non solo di una città bella ed importante come Potenza ma anche del magnifico paesaggio che caratterizza una regione così bella - e così sottovalutata - come la Basilicata. Merito dell'idea dei soci ATSP Gino Pavese e Pietro Marra, ai quali si sono affiancati nella "missione" anche i pluripremiati Gigi Sudoso, Daniele Biffino e Donato Margiotta.</div><div><br /></div><a href="http://4.bp.blogspot.com/-L-leJ3Rfgj0/TeZpiAxvvdI/AAAAAAAACbc/v5LtUFJp7hc/s1600/DSC09147.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="http://4.bp.blogspot.com/-L-leJ3Rfgj0/TeZpiAxvvdI/AAAAAAAACbc/v5LtUFJp7hc/s320/DSC09147.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613290018609020370" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><br /><div>Il treno, denominato<i> "Treno della Calata dei Turchi e delle Dolomiti Lucane", </i>si muove da Taranto per accompagnare tarantini e non alla scoperta della tradizionale Calata dei Turchi, grande parata che si svolge nel centro di Potenza in occasione dell'annuale festa di San Gerardo, patrono del capoluogo lucano. Una manifestazione dall'importanza regionale, che accoglie annualmente centinaia di visitatori anche dalle regioni limitrofe, con la buona pace dei potentini, costretti per oltre una settimana a "sorbirsi" una sana dose di baldoria.</div></div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-rvHRVU0PI77Qy_3GpN3YdCS-JQ0G75UvWBctvLd29mBZwvk7ZVs9BsxDWxjBq2FcMn6iNeGZEWZEHf091igEnkOwzy-Xi0uJaZt_9KzNWgWR9jo1Z_4CV4Gtqr2B1C6KCV12X5T_tOk/s1600/DSC09326.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-rvHRVU0PI77Qy_3GpN3YdCS-JQ0G75UvWBctvLd29mBZwvk7ZVs9BsxDWxjBq2FcMn6iNeGZEWZEHf091igEnkOwzy-Xi0uJaZt_9KzNWgWR9jo1Z_4CV4Gtqr2B1C6KCV12X5T_tOk/s320/DSC09326.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613304151864025474" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><div><br /></div><div>Il viaggio comincia in una caldissima domenica di fine maggio presso la stazione di Metaponto, una stazione immersa nel deserto ma, allo stesso tempo, sempre notevole. Attendo assieme a mio padre l'arrivo del treno, su cui è già presente "tutta la combriccola". Sui tabelloni il nostro treno è classificato come IC 701, caso abbastanza particolare, quasi a voler dare ulteriore prestigio al<i>"Treno WOW"</i> (cit. Ciccio Lazzaro). Alle 9.20 la campanella degli arrivi da Taranto comincia a suonare, e il Dirigente Movimento prende parola: "Treno storico per Potenza è in arrivo al binario 2". All'orizzonte, intanto, si staglia lentamente una sagoma marrone molto squadrata.</div><div><br /></div></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9VBSUSOdGVJ0VmtBlKESGvaUdUI3CSb2YJ-lqE4c05nkBlYYPsnQWjPlm51AfJUhrfwM-1WuXeuJ9w8nCNlr6XlM6rZERU4WONS1rloni-Zag5VhEaozSszHrhbvf1pIAy2Yrv3OJ7zw/s1600/DSC09117.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9VBSUSOdGVJ0VmtBlKESGvaUdUI3CSb2YJ-lqE4c05nkBlYYPsnQWjPlm51AfJUhrfwM-1WuXeuJ9w8nCNlr6XlM6rZERU4WONS1rloni-Zag5VhEaozSszHrhbvf1pIAy2Yrv3OJ7zw/s320/DSC09117.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613306846905390194" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" ><i>Metaponto ore 9:00</i></span><div><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7NbL190ax_j91UbiOMHoHPre2_OVcOngIoD7RzYEL1zQFDlTq-SawcnA_0Fyc8c6PebehGFfOzqlj42EtP8xAwBzQh2Bg-UGNg4vn4Qi0qHc3S1vcWOk1iFjJUUVgJp9FusxNuLeRFmg/s1600/DSC09123.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7NbL190ax_j91UbiOMHoHPre2_OVcOngIoD7RzYEL1zQFDlTq-SawcnA_0Fyc8c6PebehGFfOzqlj42EtP8xAwBzQh2Bg-UGNg4vn4Qi0qHc3S1vcWOk1iFjJUUVgJp9FusxNuLeRFmg/s320/DSC09123.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613306842824250402" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitPZSQJK8iFcerBfvDBxhxlA9o6uEwwfEQJRhOr81ROBvV3GwFfPhX7828eouXoGNoyv9wyRnNnp4o0x0J-oswPg5dJ8OAal9JXF0RmefKkqZij0UGAus5VX3PdB9n22i3dW96ungdCsA/s1600/DSC09125.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitPZSQJK8iFcerBfvDBxhxlA9o6uEwwfEQJRhOr81ROBvV3GwFfPhX7828eouXoGNoyv9wyRnNnp4o0x0J-oswPg5dJ8OAal9JXF0RmefKkqZij0UGAus5VX3PdB9n22i3dW96ungdCsA/s320/DSC09125.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613306837307445314" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" ><i>L'arrivo della E626.185 col suo treno a Metaponto</i></span></div><div><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span></div><div>Il treno è già per buona parte pieno: l'ATSP è infatti riuscita a riempire quasi completamente il treno, con l'ovvia soddisfazione del comune di Potenza che ha potuto così accogliere un considerevole numero di turisti in città. Il tempo di salire che si cominciano a salutare tutti i conoscenti, quando la ormai inossidabile "zia" Valentina mi presenta quello che, per molti appassionati, è pressochè un'istituzione (o quasi un Dio, come dimostra la reazione del nostro Roberto la sera prima): il mitico Ciro Vitiello, meglio conosciuto come <a href="http://www.youtube.com/user/fsinvideotape">FsInVideotape</a> su YouTube, autore di decine di filmati ferroviari specie nel periodo d'oro delle ferrovie italiane, a cavallo tra gli anni '90 e 2000. Una più che gradevole sorpresa, insomma!</div><div>Il viaggio intanto prosegue, con i calanchi della valle del Basento ad accompagnare progressivamente il treno. A Pisticci affianchiamo quella che un tempo era la linea FCL Matera - Montalbano Jonico, della quale sono incredibilmente sopravvissuti, oltre ai fabbricati (di cui quello di Ferrandina perfettamente restaurato assieme alla rimessa e allo scalo merci) e le opere ingegneristiche, anche due picchetti di fermata tra le stazioni di Pisticci e Ferrandina, perfettamente visibili dal treno.</div><div><br /><div></div></div></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTSAflZhNq2vkHepUVGnd5LdaDhvvTJjk9RK8efDd5MuJgVCXH2YDkK4vp07GfhKDRKuRQbcTpD7B1IWMek6Sfo5N_nNBMEC4Xjjk7dwRzoSgvdg5yAknf6Wv5ui6oEwo5sp4bjqPoGVc/s1600/DSC09133.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTSAflZhNq2vkHepUVGnd5LdaDhvvTJjk9RK8efDd5MuJgVCXH2YDkK4vp07GfhKDRKuRQbcTpD7B1IWMek6Sfo5N_nNBMEC4Xjjk7dwRzoSgvdg5yAknf6Wv5ui6oEwo5sp4bjqPoGVc/s320/DSC09133.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613315095811913618" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Foto di gruppo con Ciro</i></span><div><i></i><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-_T34kZQmpzMPAh_oqbhX32L0LChUpC40uD99B4ZOhsOR5P-iCv2ifSfKo6ZT04tMIux2kDyUhEj8Wn2aIK48nWEfimqybluOqVDsAMrPqMBBDdPhca7TaJo0IymXP5LM2bUUsUIP6d8/s1600/DSC09139.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-_T34kZQmpzMPAh_oqbhX32L0LChUpC40uD99B4ZOhsOR5P-iCv2ifSfKo6ZT04tMIux2kDyUhEj8Wn2aIK48nWEfimqybluOqVDsAMrPqMBBDdPhca7TaJo0IymXP5LM2bUUsUIP6d8/s320/DSC09139.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613315090158264450" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Il picchetto di fermata FCL tra Pisticci e Ferrandina</i></span></div><div><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span></div><div>Dopo Salandra comincia il tratto spettacolare della Basentana, in cui la ferrovia comincia ad inerpicarsi sulla valle del Basento. Si cammina costantemente a mezzacosta sulla vallata, dominando la SS.407 da una posizione privilegiata. La natura non proprio stabile del terreno calanchivo tuttavia costringe ad alcuni rallentamenti in linea, ma pazienza, è un modo in più per assistere alla bellezza della linea. Transitiamo così per le stazioni di Grassano, Albano, Trivigno, Campomaggiore (dove effettuiamo una breve sosta), arrivando poi al di sotto delle Dolomiti Lucane, sempre saltando da una sponda all'altra del Basento. A Potenza manca ormai poco, ed una volta superata la foresta della Grancìa, i primi palazzi sorgono all'orizzonte.</div><div><br /><div><div></div></div></div></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9C5jJFOVTwc5XwiPz4nTBpAwwVHqQY_trinaxkBD6nmPXzjBsE86pvzlLd78RbtrOb7hZX-IyBXqHLtwWqph-bLoJMrRRrEUENNHlMD0ntkmVUQSQaOLy6U5QnHJMqK82C6IULFOOhl4/s1600/DSC09156.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9C5jJFOVTwc5XwiPz4nTBpAwwVHqQY_trinaxkBD6nmPXzjBsE86pvzlLd78RbtrOb7hZX-IyBXqHLtwWqph-bLoJMrRRrEUENNHlMD0ntkmVUQSQaOLy6U5QnHJMqK82C6IULFOOhl4/s320/DSC09156.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613322272887450146" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Valle del Basento con SS.407 sullo sfondo</i></span><div><i></i><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHPMfMTp_Y-KSJ-R9omgWvcc9_5SyJwKZPCJq6K0KtksOGEuX_VjmQ-4yZYV53u1SX7sUZTE0A1mJUc7_3iPPk2wftoW8K-8ZB3A1Ge9xxCOghvyezz8StEd1VsLnmL-4w62K5V859E0o/s1600/DSC09167.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHPMfMTp_Y-KSJ-R9omgWvcc9_5SyJwKZPCJq6K0KtksOGEuX_VjmQ-4yZYV53u1SX7sUZTE0A1mJUc7_3iPPk2wftoW8K-8ZB3A1Ge9xxCOghvyezz8StEd1VsLnmL-4w62K5V859E0o/s320/DSC09167.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613322259159389426" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Fiume Basento</i></span><div><i></i><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSa_sCdj9CMe7rhc8GqFIu1bVQRSipideHDOwvnHq-_cj87wBwDD1FBIX0h4esVmtFgGt4551v7oYMQJAum8p1aMT8_EAqa-7J2u20eaoaP8IWG0hSvsVVXrtDB6JnQ6VaSfaze3OcfjU/s1600/DSC09181.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSa_sCdj9CMe7rhc8GqFIu1bVQRSipideHDOwvnHq-_cj87wBwDD1FBIX0h4esVmtFgGt4551v7oYMQJAum8p1aMT8_EAqa-7J2u20eaoaP8IWG0hSvsVVXrtDB6JnQ6VaSfaze3OcfjU/s320/DSC09181.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613322241119169282" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Primi scorci di Potenza</i></span></div><div><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span></div><div>La zona industriale di Potenza è la prima ad "accoglierci", mentre sulla destra si avvicina timidamente la linea da Foggia. Ormai siamo entrati nel capoluogo lucano, ed una volta superato il segnale di protezione di Potenza Centrale si cominciano ad avvertire i primi scossoni sugli scambi. Veniamo ricevuti sul primo binario, dove troviamo un'autentica folla ad accoglierci, tra cui alcuni musicanti locali vestiti con costumi tradizionali. Il programma, messo su dal Comune di Potenza, prevede per i passeggeri del treno un completo giro, totalmente gratuito, della città e dei suoi luoghi caratteristici con preparatissime guide. In più, anche una capatina presso il backstage della Parata dei Turchi, presso lo Stadio Viviani.</div></div></div><div>Appena fuori dalla stazione, un'altra gradevole sorpresa: una parata di auto storiche (tra cui una fantastica Lancia Delta HF Integrale in livrea corsaiola, per la quale il sottoscritto comincia immediatamente a perdere la testa) accoglie festosa il treno, evocando uno stupefacente "ritorno al passato".</div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj57bWAOqs5hoJWhR2AUY-J2WGht-_Gw8PdLQMZLM-6cMFKt_0D4E9xZWpLLUMzcTefpnktO4aKH0JwszEhkf0xhm4IjxLemTZdc_eVXlhBTNkHjG7hCDUzonCAFvkAAVYSgVrbpDhHKbE/s1600/DSC09185.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj57bWAOqs5hoJWhR2AUY-J2WGht-_Gw8PdLQMZLM-6cMFKt_0D4E9xZWpLLUMzcTefpnktO4aKH0JwszEhkf0xhm4IjxLemTZdc_eVXlhBTNkHjG7hCDUzonCAFvkAAVYSgVrbpDhHKbE/s320/DSC09185.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613342115207913442" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Il treno in arrivo a Potenza Centrale</i></span><div><i></i><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPuSSY2YSsBntrmJEVD1I8_8miWbZycVzdAKYBVB8w1n6zU7LEsx91KxcOOOVgkVdFbC0RrIIDOI2vgsN0mTtUIkxFpP42HZjAgtPVY1XUFSv5sxP6OQ0JDMk6u7I8k1GJ0EQt9bTXFQs/s1600/DSC09189.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPuSSY2YSsBntrmJEVD1I8_8miWbZycVzdAKYBVB8w1n6zU7LEsx91KxcOOOVgkVdFbC0RrIIDOI2vgsN0mTtUIkxFpP42HZjAgtPVY1XUFSv5sxP6OQ0JDMk6u7I8k1GJ0EQt9bTXFQs/s320/DSC09189.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613342111145881442" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Musicisti all'opera</i></span></div><div><i></i><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGi0X8Zv9zxlE8mdspc7RlkII6lcHiNSAnyte_Bm3Cft-Wk7WH8H6t-8vAXJsKroVNQFBhYsywuEKni8ZYEBiyNMed81DKdvcQ3QDZxiOSTNefSNgjU7cz_jnT9Ntv3UQb_3qTuFi5w18/s1600/DSC09200.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGi0X8Zv9zxlE8mdspc7RlkII6lcHiNSAnyte_Bm3Cft-Wk7WH8H6t-8vAXJsKroVNQFBhYsywuEKni8ZYEBiyNMed81DKdvcQ3QDZxiOSTNefSNgjU7cz_jnT9Ntv3UQb_3qTuFi5w18/s320/DSC09200.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613342100098873378" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>La E444R.100, proveniente da Roma Termini, affianca la nostra E646.028</i></span></div><div><i></i><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_rHL926sjpJU0zPv3aP3ORm3FgW6Q0FXsV7hAKzv_ZCx8l4v_nYMi0y7aCxV1YnULEjGbXIsPwOFX0kI28uh_TX7ZS3OfyOEAjwNEj0KTELtCBlsZijqo4vt9fuSHvte3soHUJzBtm1M/s1600/DSC09228.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_rHL926sjpJU0zPv3aP3ORm3FgW6Q0FXsV7hAKzv_ZCx8l4v_nYMi0y7aCxV1YnULEjGbXIsPwOFX0kI28uh_TX7ZS3OfyOEAjwNEj0KTELtCBlsZijqo4vt9fuSHvte3soHUJzBtm1M/s320/DSC09228.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613342091532598994" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Alcune delle auto storiche giunte in stazione</i></span></div><div><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span></div><div>Una volta terminati i festeggiamenti per l'arrivo del treno, ci si organizza sul da farsi assieme a Francesco, Roberto e sua madre, accorsa con grande entusiasmo all'evento. Mentre i potentini scendono in stazione per visitare il treno (grande risposta di pubblico sotto questo aspetto), in quattro cominciamo a incamminarci verso la città. Con i mezzi pubblici ormai partiti e la neanche più sparuta idea sul modo di arrivare in città, ci balena per la testa la folle idea di raggiungere la città seguendo la linea FAL, chiusa all'esercizio la domenica, costringendoci però ad un ben più ampio giro rispetto a quello "standard". Dopo una lunga camminata giungiamo alla fermata di Potenza San Rocco, e da lì cominciamo l'inerpicata verso il centro cittadino sotto un sole cocente, e le dure salite non sono per nulla di collaborazione..</div></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSS_So1Vumy2-bbylY7dbGpv3yHdR1jr6P-K8jTWZX-zg4xjJ7TWxVMBjr2gIK8biLmcdVXYnhvu8pPog0HmcA4MteQ34vBOcV1pUUGN1b9fny_ZeTfs6PazpCGu8AHvMRrsRRdQ1XTR8/s1600/DSC09237.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSS_So1Vumy2-bbylY7dbGpv3yHdR1jr6P-K8jTWZX-zg4xjJ7TWxVMBjr2gIK8biLmcdVXYnhvu8pPog0HmcA4MteQ34vBOcV1pUUGN1b9fny_ZeTfs6PazpCGu8AHvMRrsRRdQ1XTR8/s320/DSC09237.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613346144979060114" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Inizia il lungo viaggio ai margini della linea FAL</i></span><div><i></i><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgk9MrLvjJh_QsEud-KTsnXWV2YX5ToJLPo-8N6_91Jw7TVp16w8npyQM5qOKTecrogF7tAAOjeS0Z2TqIZMfFT9PlSijzeoDAyIepkySNTj0pf6Qf9gwMgdLmdUPZmGFD4z2paRKyPhbM/s1600/DSC09261.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgk9MrLvjJh_QsEud-KTsnXWV2YX5ToJLPo-8N6_91Jw7TVp16w8npyQM5qOKTecrogF7tAAOjeS0Z2TqIZMfFT9PlSijzeoDAyIepkySNTj0pf6Qf9gwMgdLmdUPZmGFD4z2paRKyPhbM/s320/DSC09261.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613346136668231218" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" ><i>"Sosta Refezione" a Potenza San Rocco</i></span></div><div><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIZl1Qug7cu81ZlzSrVG3GGAz2j8jldvm2xTlApoL5mxSx19ww0RWzNMBqlXxeiczqhS_x2uhyXYvU7ggQT8OULM2bCskRlVyKhx5MukGT3v-aVV5AaN3k1DzY68Aeaokv_zYMicqK6_0/s1600/DSC09267.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIZl1Qug7cu81ZlzSrVG3GGAz2j8jldvm2xTlApoL5mxSx19ww0RWzNMBqlXxeiczqhS_x2uhyXYvU7ggQT8OULM2bCskRlVyKhx5MukGT3v-aVV5AaN3k1DzY68Aeaokv_zYMicqK6_0/s320/DSC09267.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613346135471133026" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Lungo il corso di Potenza</i></span></div><div><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span></div><div>L'atmosfera di festa è palpabile, seppur ai bordi delle strade sia un brulicare di venditori ambulanti, quasi sicuramente abusivi (e troppi, decisamente troppi, razzismo e congetture simili a parte). In zona Piazza Prefettura le maggiori manifestazioni, con concerti, un "pranzo di massa" in pieno stile Oktoberfest (anche <i>"mazzate"</i> parlando), ed anche un piccolo angolo per i falconieri nella piazzetta vicina. Consumiamo un veloce pranzo presso il Gran Caffè, sotto i portici della Piazza, assistendo ad ogni genere di umanità in transito per il corso principale. Simpaticissime le magliette indossate da numerosi giovani provenienti da diversi quartieri della città, recanti tipiche affermazioni potentine o rivisitazioni di "must" della cultura occidentale come la Underground londinese in piena chiave potentina.</div><div>E non è molto difficile paragonare Potenza alla nostra Catanzaro...tantissimi punti in comune, dalle ripide salite all'apparente freddezza della città, passando anche per il servizio metropolitano effettuato dai treni delle ex-Calabro Lucane. Non è difficile sentirsi un pò a casa, insomma..</div></div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKNNmrMV19KVk75EYVj0GodZVI1U0qMJxyQl2V9rmtwenbzkWsE1-9BsWILPQFGp2OQMt14gwwD5A1NFbZi8CQf8U0VSoyJuo_lWknj07OmQI9r7vhtUxb6AJXYfytG5o5xukFxYBvup0/s1600/DSC09293.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKNNmrMV19KVk75EYVj0GodZVI1U0qMJxyQl2V9rmtwenbzkWsE1-9BsWILPQFGp2OQMt14gwwD5A1NFbZi8CQf8U0VSoyJuo_lWknj07OmQI9r7vhtUxb6AJXYfytG5o5xukFxYBvup0/s320/DSC09293.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613349300461701154" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Scorcio di Potenza</i></span><div><i></i><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEif7aFalxWRWx9EVOpbC6W_zLAx8hPKVeM1oNh2vBw4Ty3C3UouT_xnilh6bdMuU1JtYl2E6kQehSebi023PEBJseXdHaCCDHfgYm-iwVHJHzTY2edUhRcdiOm5YKcWhbMk6J-dmoT2Cfw/s1600/DSC09281.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEif7aFalxWRWx9EVOpbC6W_zLAx8hPKVeM1oNh2vBw4Ty3C3UouT_xnilh6bdMuU1JtYl2E6kQehSebi023PEBJseXdHaCCDHfgYm-iwVHJHzTY2edUhRcdiOm5YKcWhbMk6J-dmoT2Cfw/s320/DSC09281.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613349290798279058" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" ><i>Un falchetto in "esposizione"</i></span></div><div><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9XsAdnr7YKrW8b8tLMyww9vxCXcqngHsOgQexzAec_ml9i06U78ub6ED7AKZ05_D-4v5ApPxi8eyNQrlXH7VXyZ5soAlLiTMhDVcTZq7oIWMkozpSbjfATDaBkwgk7MmdjA8AdNGWsBw/s1600/DSC09284.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9XsAdnr7YKrW8b8tLMyww9vxCXcqngHsOgQexzAec_ml9i06U78ub6ED7AKZ05_D-4v5ApPxi8eyNQrlXH7VXyZ5soAlLiTMhDVcTZq7oIWMkozpSbjfATDaBkwgk7MmdjA8AdNGWsBw/s320/DSC09284.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613349282581838258" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Teatro Stabile, in Piazza Prefettura</i></span></div><div><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span></div><div>Dopo il veloce pranzo, una mappa lì vicina ci viene in soccorso per capire su come muoversi. Dopo aver fatto un altro giro per il centro di Potenza ed aver incontrato alcuni simpatici ragazzi provenienti dall'Africa, imbocchiamo il sistema di scale mobili ed ascensori per raggiungere la stazione di Potenza Inferiore. Un pò impressionante in certi punti la lunghezza delle scale, ma è servito a risparmiare un bel pò di fatica!<br /><div><div><div><div><div><div><div>Il rientro in stazione è la buona scusa per un sonnellino riposante. Francesco si getta subito assieme alla madre di Roberto nella carrozza 1931, mentre assieme a Roberto stesso cominciamo ad aggirarci per la stazione, cercando di ingannare un pò il tempo con qualche foto, specie alle arzille 668.1800 salernitane.</div></div></div></div></div></div></div></div></div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSdMTMy5gw_Hc0alIGgXLWQqIcxw0tKsCmcy67dN50I93BQQI3ZKKSG4RwstD-u2GuIkW-jb_1QoBb0-9KhHz5YqmyBYxbUnUIjrq9lV7_o9SKPlLca5mhHEE8j_7b7qcFxk0DOBUmhNk/s1600/DSC09355.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSdMTMy5gw_Hc0alIGgXLWQqIcxw0tKsCmcy67dN50I93BQQI3ZKKSG4RwstD-u2GuIkW-jb_1QoBb0-9KhHz5YqmyBYxbUnUIjrq9lV7_o9SKPlLca5mhHEE8j_7b7qcFxk0DOBUmhNk/s320/DSC09355.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613354994614666114" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" ><i>La E626.185 in sosta</i></span><div><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1wBgouNxbmrDDdIwhlMQHKYAKBJ-i8plj-aFt9bMLhNHcOqbV73AMwxI2TjQMmcUr8RGDCbnU0v64Z1AU2BSlgFRW_N4me_Oz0vb-FASzlFHqf6f8Di_dh1IxFdblHj4AAFbcRy48lyU/s1600/DSC09345.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1wBgouNxbmrDDdIwhlMQHKYAKBJ-i8plj-aFt9bMLhNHcOqbV73AMwxI2TjQMmcUr8RGDCbnU0v64Z1AU2BSlgFRW_N4me_Oz0vb-FASzlFHqf6f8Di_dh1IxFdblHj4AAFbcRy48lyU/s320/DSC09345.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613354988532358514" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>668.1880 ricoverata sul quarto binario</i></span></div><div><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span></div><div>Attorno alle 17.30, la "squadriglia calabra" si divide, con Roberto e la madre diretti allo Stadio Viviani per assistere alla Parata dei Turchi, mentre con Francesco ci dedichiamo alla scoperta della stazione FAL di Potenza Inferiore Scalo, ubicata qualche centinaio di metri più avanti. In pieno "stile Villaggio Mancuso", come dirà in seguito Francesco, con quattro binari passanti di cui 3 a servizio viaggiatori. In stazione sostano due rimorchiate Breda modificate con gli organi di aggancio e repulsione adatti ai locomotori e alle automotrici M4.300, pressochè unici..</div><div>Con un ampio giro raggiungiamo anche la zona del deposito, presso cui staziona, oltre al materiale in servizio, anche un trittico di mezzi Breda (la M2.204 e due rimorchiate) e, nel retro, l'Emmina M1.11, una delle ultime ad essere state ritirate dal servizio, con allestimento furgone.</div><div>Intanto Roberto con la madre sono nel vivo dei preparativi per la Calata dei Turchi, tra costumi d'epoca e leggiadri cavalli, a cui Vittoria finisce persino per dar da mangiare. Il campo del Viviani diviene il centro dei festeggiamenti, con i figuranti quasi pronti alla sfilata che toccherà mezza città.</div></div><div><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEebZFkfqU-g0pMaMCSHgG6gM-U34q7bzXB2fhulOKXa2IBmWpc33YzqRcux2-NLzIzGfrHuzgNvMNnod92myn2d_40SFHfWxO3_-oDz9zhZaQZCmHNp6TAyKgCErL0LHueF3sGGAgwdw/s1600/DSC09395.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEebZFkfqU-g0pMaMCSHgG6gM-U34q7bzXB2fhulOKXa2IBmWpc33YzqRcux2-NLzIzGfrHuzgNvMNnod92myn2d_40SFHfWxO3_-oDz9zhZaQZCmHNp6TAyKgCErL0LHueF3sGGAgwdw/s320/DSC09395.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613360538769560946" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Potenza Inferiore Scalo FAL</i></span><div><i></i><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-HFpJwZ2WF7xDuJI-J-LW7_L1uWqBAaU9iblFQ4kdbvP6ht-pXMACs_hUmXUrFIDa8i1zrhM8FQviK38jl7jp8C9MDsmdcsG2mlf3X7mfAPxW9K8y_hzSAquuTDk3vUBivxW73f9_0No/s1600/DSC09413.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-HFpJwZ2WF7xDuJI-J-LW7_L1uWqBAaU9iblFQ4kdbvP6ht-pXMACs_hUmXUrFIDa8i1zrhM8FQviK38jl7jp8C9MDsmdcsG2mlf3X7mfAPxW9K8y_hzSAquuTDk3vUBivxW73f9_0No/s320/DSC09413.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613360535528834306" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>La M1.11</i></span></div><div><i></i><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizYoWcGw5VJFeMRBHPtFm0aIpzvEZ-VquNeO3YZIRHW4O1gVhwZ_L4wZZQe6ycGUKdBS_42HQqvs1xyskZdmcce0M7J0UNbn8rWKjl14kuY6dggH1gA_TaAsnYWSyODoaa9YIg5rQGE0k/s1600/P1140620.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizYoWcGw5VJFeMRBHPtFm0aIpzvEZ-VquNeO3YZIRHW4O1gVhwZ_L4wZZQe6ycGUKdBS_42HQqvs1xyskZdmcce0M7J0UNbn8rWKjl14kuY6dggH1gA_TaAsnYWSyODoaa9YIg5rQGE0k/s320/P1140620.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613360530969058082" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>Quasi pronti alla sfilata dallo Stadio Viviani</i></span></div><div><span class="Apple-style-span" ><i><br /></i></span></div><div><div style="text-align: justify; ">Ha così inizio la sfilata, piena di mille colori, alla quale però i passeggeri del treno non potranno completamente assistere a causa della partenza programmata alle ore 21:00, per ovvie esigenze di tempistica. Dopo il rientro in stazione e il saluto col mitico Ciro, si va a prendere una (ottima) pizza a qualche centinaio di metri dalla Stazione Centrale, per poi gettarsi a, letteralmente, divorarla sul treno. Pian piano i viaggiatori fanno ritorno sul treno, e le luci della sera cominciano a prendere il sopravvento. Il banco della E646.028, titolare del viaggio di ritorno, è stato abilitato e i segnali di coda invertiti, oltre alle tabelle di percorrenza girate nel senso Potenza - Taranto.</div><div style="text-align: justify; ">La notte, ormai quasi predominante, regala quell'effetto tutto particolare che un treno, in particolare se storico, crea con le luci quasi annullate. L'imponenza del 646, con la sua mole e il ronzio provocato dai suoi motori, sono un suono che sembra quasi accompagnare il vociferare dei viaggiatori. Guardare la carrozza X con quelle luci "gialline" piena di gente fa saltare all'improvviso indietro di oltre 30 anni, come se si stesse partendo per chissà quale destinazione. E' l'immortale sensazione della partenza, un mezzo salto nel vuoto, di cui il treno diventa incredibile protagonista.</div></div></div><div style="text-align: justify; "><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTgBqg2AmTyFkuZjweZPZYCS4_hDSxj1jKC1PvnWkP6RJlf6Yki9bvfS68RaSyUGS08ssXwGCqVUgePJ-vWjE4A3Q9pAFnANbtGeOqo-4JPKNpA4SsDzWt-hB-UDPsNlPdQLrfOuwhCU0/s1600/DSC09427.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTgBqg2AmTyFkuZjweZPZYCS4_hDSxj1jKC1PvnWkP6RJlf6Yki9bvfS68RaSyUGS08ssXwGCqVUgePJ-vWjE4A3Q9pAFnANbtGeOqo-4JPKNpA4SsDzWt-hB-UDPsNlPdQLrfOuwhCU0/s320/DSC09427.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613362961954579970" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px; " /></a><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(255, 0, 0); "><i>La E646.028 pronta a partire</i></span><br /><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><br /></div><div>Si riparte alle 21:00 in punto, con un carico di ricordi per uno dei migliori treni ATSP mai realizzati. Il viaggio prosegue in tutta tranquillità, con la sosta a Metaponto e l'incrocio a Palagiano-Chiatona con l'Exp956, ultima "tappa" prima di giungere in una Taranto già mezza addormentata. Questa volta è andata bene, un treno davvero esemplare anche per quanto riguarda l'organizzazione messa su dal Comune di Potenza, il quale, seppur con limitate risorse economiche, ha permesso ai tanti turisti di usufruire di un servizio esclusivo e assolutamente fuori dal comune. Grandiosa come al solito la compagnia degli altri soci ATSP e la cordialità del personale Trenitalia (a tal proposito, va sottolineato che a condurre la E646.028 è stato chiamato lo stesso macchinista che la condusse nell'ultimo viaggio prima dell'accantonamento, da Napoli a Taranto), tutti sempre presenti con una pronta assistenza ai passeggeri.</div></div></div></div></div></div></div></div></div></div><div>Ma se per <i>alcuni</i> il viaggio può finire qui, posso garantire che c'è ancora qualcosa in più da dire.</div><div><br /></div><div><i>Continua..</i></div><div><i><br /></i></div><div><i></i><div><div><div><div><div><div><div><div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEZCHQDVODykdsWBpQCFO7NBbKy7XjFq247FjT-XSbgN9Onuzle_apVAn4NlEJeajTPGdAyTUj5lAT_w9f8FmstXixNRdfsZFhsKkVilZrQk_fJk7qtR4GNgGILLRHe6OPTOaJ36R2l8I/s1600/DSC09358.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEZCHQDVODykdsWBpQCFO7NBbKy7XjFq247FjT-XSbgN9Onuzle_apVAn4NlEJeajTPGdAyTUj5lAT_w9f8FmstXixNRdfsZFhsKkVilZrQk_fJk7qtR4GNgGILLRHe6OPTOaJ36R2l8I/s320/DSC09358.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613364681657948130" /></a>Shay Parkmanhttp://www.blogger.com/profile/04372117923058152511noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1366134786931686605.post-31505558720692294482011-05-26T22:32:00.028+02:002011-05-27T00:53:18.253+02:00Veneto: un viaggio tra canali, lagune...e rotaie! (2)La mattina del 17 aprile la sveglia suona alle 8:00. Dopo aver fatto colazione si parte in auto alla volta della vicina Adria, da dove prenderemo il Regionale 5772 Adria - Venezia Santa Lucia della Sistemi Territoriali. La stazione della città veneta è un vero e proprio gioiellino di ordine e pulizia, ma anche qui non si può non notare il piazzale e lo scalo merci un pò sproporzionati per le esigenze di traffico: l'unico treno merci presente è composto da un 214 di RFI in testa ad un carro tramoggia Vfaacs! Non mancano comunque i periodi "caldi", specialmente durante la campagna di raccolta delle barbabietole, che vengono inviate allo zuccherificio di Pontelongo raccordato alla Adria-Mestre. Ovviamente la trazione è prerogativa di Sistemi Territoriali, con le "occhialute" D753.<br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYanoJzFoybiYvqu_i8YB3wolyGEOvBOvgLcQJtU8CTq_ULJSyJAK3kuR_hXxgLru5dlMhFQZlPl3PagoD6vLTL-5mZJ4D07WCShUVunnTs-gyY2iLFyg4K5XD0McHq3Sk5qV2z7cmHR4/s1600/Copia+di+P1140066.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5611129055681052882" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYanoJzFoybiYvqu_i8YB3wolyGEOvBOvgLcQJtU8CTq_ULJSyJAK3kuR_hXxgLru5dlMhFQZlPl3PagoD6vLTL-5mZJ4D07WCShUVunnTs-gyY2iLFyg4K5XD0McHq3Sk5qV2z7cmHR4/s320/Copia+di+P1140066.JPG" border="0" /></a><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh566LsDTyVQMbXnz036yPmpcIFF4j4BCcoRM342dQ_gDmM4lSlsMojPkmtEDCGQYhyphenhyphenQrk4quk20a4H-s9kD3E-upLzBQKtbb8VaxVbiGfcwvRnvVT91ZKga1X7fqdrKISMYrA2XB0rNKk/s1600/Copia+di+P1140075.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5611129199261761506" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh566LsDTyVQMbXnz036yPmpcIFF4j4BCcoRM342dQ_gDmM4lSlsMojPkmtEDCGQYhyphenhyphenQrk4quk20a4H-s9kD3E-upLzBQKtbb8VaxVbiGfcwvRnvVT91ZKga1X7fqdrKISMYrA2XB0rNKk/s320/Copia+di+P1140075.JPG" border="0" /></a><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi95wAsA0HnjQCe0wpesppucfzKdgCl3GLSyJJ-5iEVgRTLo4rwDe_EnusXX1-_9VOAj26aa33UzNo8HwWiLC9BqleWluUkvwZJsJQgrHXoXzSsDgGl8VwOpsVm2Zgeh6QnKwtalQs6JC8/s1600/Copia+di+P1140069.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5611129590264474658" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi95wAsA0HnjQCe0wpesppucfzKdgCl3GLSyJJ-5iEVgRTLo4rwDe_EnusXX1-_9VOAj26aa33UzNo8HwWiLC9BqleWluUkvwZJsJQgrHXoXzSsDgGl8VwOpsVm2Zgeh6QnKwtalQs6JC8/s320/Copia+di+P1140069.JPG" border="0" /></a></div><br /><div>Il nostro 5772 è composto dall'ALn663 905 più il rimorchio Bp663 376: esternamente la livrea è quella nuova della Sistemi Territoriali, ma saliti a bordo sembra di tornare agli anni '80 e '90! Gli interni dell'automotrice, pulitissimi ed in perfetto stato, sono quelli originali: fino a qualche anno fa erano ancora presenti su alcune ALn663 e su varie MDVC/MDVE di Trenitalia, ma ormai sono stati tutti sostituiti o come minimo sono dotati di nuovi rivestimenti blu (non sempre in condizioni umane...). Da notare come sia praticamente inesistente la sensazione di "vecchio" quando un treno viene costantemente pulito e tenuto in buone condizioni estetiche.</div><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP4gw41ccYLxop3b12MpCfHeAF1IOMulFOY0z8KoQdIk5jp6qz035SOvuZALM_C2HA1OZ-2sRf4Xkr0gPxY39Fhi9SqEiqJAq9knIXqYjLeo78VuAOltGUX68m6-FINyfVDWsW0O-cCv4/s1600/Copia+di+P1140072.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5611131230251368098" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP4gw41ccYLxop3b12MpCfHeAF1IOMulFOY0z8KoQdIk5jp6qz035SOvuZALM_C2HA1OZ-2sRf4Xkr0gPxY39Fhi9SqEiqJAq9knIXqYjLeo78VuAOltGUX68m6-FINyfVDWsW0O-cCv4/s320/Copia+di+P1140072.JPG" border="0" /></a><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAXCql1QVa-RSja4jFxGm1Okdap9XxVY2DMdJzLzxbe5ZWDWnPhLYJqZFesaRXJaNJZWaWrhIJlxrbCgPu_2AMBDH1ysOM0P81-vL0NzLdIXKjHCt0panJFuOQsGl6XT97cJW9NQ3jPFI/s1600/Copia+di+P1140074.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5611131621799797570" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAXCql1QVa-RSja4jFxGm1Okdap9XxVY2DMdJzLzxbe5ZWDWnPhLYJqZFesaRXJaNJZWaWrhIJlxrbCgPu_2AMBDH1ysOM0P81-vL0NzLdIXKjHCt0panJFuOQsGl6XT97cJW9NQ3jPFI/s320/Copia+di+P1140074.JPG" border="0" /></a><br />Alle 9:53 in punto, in perfetto orario, il breve Regionale festivo lascia la stazione di Adria: dopo le ultime case gli sterminati campi attraversati da canali e strade e punteggiati da qualche industria o casolare, prendono il sopravvento! A bordo non siamo più di dieci persone. Intanto le stazioni scorrono: Cavarzere, Pontelongo, Piove di Sacco...ed il treno si riempie sempre di più! Arriviamo a Mira Buse, alle porte di Mestre, ed il treno è ormai pieno: da questa stazione inizia il l'elettrificazione ed il servizio metropolitano verso Venezia. In sosta sul primo binario troviamo infatti un moderno Flirt Stadler in attesa di riprendere servizio il giorno dopo: </div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqAROzbAhzTQmW_of56GMjmJ7AnYLT_DtSwvFs5yuKj1niutZE6DieTqQp4AmTggfeTnZbxbQuAnM6S-6EENE8WU4Zj4b8wXTskksvN9BcB8AhQdAfurFsCedftxU1UVl_NOB5RYfXOAo/s1600/Copia+di+P1140081.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5611133801458923458" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqAROzbAhzTQmW_of56GMjmJ7AnYLT_DtSwvFs5yuKj1niutZE6DieTqQp4AmTggfeTnZbxbQuAnM6S-6EENE8WU4Zj4b8wXTskksvN9BcB8AhQdAfurFsCedftxU1UVl_NOB5RYfXOAo/s320/Copia+di+P1140081.JPG" border="0" /></a><br />Dopo qualche minuto ci avviciniamo a Venezia Mestre...e la vista per un appassionato è mozzafiato! In bella mostra nella zona ricovero era possibile ammirare le vetture del mitico VSOE (Venice Simplon Orient Express), il treno d'agenzia che periodicamente collega Venezia con Parigi, Londra, Vienna, Budapest ed altre destinazioni variabili ogni anno. Purtroppo oltre al bellissimo VSOE c'erano anche tanti bagagliai UIC-Z e carrozze Ristorante in livrea Cisalpino ed XMPR, purtroppo ormai accantonati in attesa di decisioni...che non sembrano positive...<br /><div>Fermata di un paio di minuti a Mestre, e poi si riparte per gli ultimi chilometri sul famoso ponte lagunare promiscuo tra strada e ferrovia...neanche il tempo di rimanere a bocca aperta, che in perfetto orario entriamo a Venezia Santa Lucia!</div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhr-8ZbVHC3YfqlzXszthWXgFXO_d8R-QDElgjoVCuSWUMt07TyLwaMPQ7jdNlxIhZ6nDZRN5H_0XCZI3Boq2t4KEEODBE6LQCQ_KRI4SnVwng_a22t7EUOnp0aWR99732hyKuY_iRCCHs/s1600/Copia+di+P1140082.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5611135970130577186" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhr-8ZbVHC3YfqlzXszthWXgFXO_d8R-QDElgjoVCuSWUMt07TyLwaMPQ7jdNlxIhZ6nDZRN5H_0XCZI3Boq2t4KEEODBE6LQCQ_KRI4SnVwng_a22t7EUOnp0aWR99732hyKuY_iRCCHs/s320/Copia+di+P1140082.JPG" border="0" /></a><br /><div>I treni della Sistemi Territoriali, assieme a vari Regionali a breve raggio gestiti da Trenitalia, vengono attestati in un fascio di binari laterale rispetto a quello principale, nel quale sostano ETR600 in servizio AV, convogli EurostarCity, Regionali a percorrenza maggiore...ma tra la monotonia dei materiali reversibili è possibile anche ammirare qualche notturno, come la "nostra" Freccia della Laguna, Eurocity verso l'Austria gestiti da OBB/Le Nord, altri EC verso la Svizzera effettuati con ETR610 SBB e/o Trenitalia, ed Euronight e CNL verso la Germania e verso l'Est europeo: interessantissimo l'EN "Venezia" che collega la città lagunare con Belgrado (con una cuccetta delle ferrovie serbe in servizio diretto), Budapest (posti a sedere, cuccette e WL delle MAV, le ferrovie ungheresi), e due volte a settimana anche Mosca, con una bellissima carrozza letti delle ferrovie russe RZD! Purtroppo a causa di orari inconciliabili non siamo riusciti a fotografare i servizi citati sopra, e per ora dovrete accontentarvi con un Regionale composto da vetture MDVE ed un ETR600!</div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDd03ZW_PXz-kyLCJ2SFzDiC0no0SyDuujr7SWi6A7nmggDyEq40tzT2H4Wq5JdmYm-MSlbHRt2EsTpPjFtDy52J-mNsrDbHLYedslZaebgEnN1aPkQmBJflo_MptvxfxfiCmY6ZniGao/s1600/Copia+di+P1140084.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5611137789732774482" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDd03ZW_PXz-kyLCJ2SFzDiC0no0SyDuujr7SWi6A7nmggDyEq40tzT2H4Wq5JdmYm-MSlbHRt2EsTpPjFtDy52J-mNsrDbHLYedslZaebgEnN1aPkQmBJflo_MptvxfxfiCmY6ZniGao/s320/Copia+di+P1140084.JPG" border="0" /></a><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgg5oe56CtNm2LGKjiCMtVQhsm_HZoAuAffWz_Wz_baXGHzVBwfUvM5OSukCROYUTv-thSfEDORa1YbVzzvGNO6phEuSWoifkFpUGGs8QD-CAC7fp4kXnQTIY4ZmovGydfhTSgWqr8z2nk/s1600/Copia+di+P1140085.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5611139035872284546" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgg5oe56CtNm2LGKjiCMtVQhsm_HZoAuAffWz_Wz_baXGHzVBwfUvM5OSukCROYUTv-thSfEDORa1YbVzzvGNO6phEuSWoifkFpUGGs8QD-CAC7fp4kXnQTIY4ZmovGydfhTSgWqr8z2nk/s320/Copia+di+P1140085.JPG" border="0" /></a><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjz-ILoJYZoy1MfA77TmSNP4PptysQj9cFUvJ8y5nFhBgewxVX_A9CNxrF_b7nfiy4knaakQp9mnOP6uM-V_NOWVQAIgwwH93NFUB938aalDir0HScFaMFPhLdFYq6cc6_w0jcveCr_Sc/s1600/Copia+di+P1140088.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5611139912714420626" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjz-ILoJYZoy1MfA77TmSNP4PptysQj9cFUvJ8y5nFhBgewxVX_A9CNxrF_b7nfiy4knaakQp9mnOP6uM-V_NOWVQAIgwwH93NFUB938aalDir0HScFaMFPhLdFYq6cc6_w0jcveCr_Sc/s320/Copia+di+P1140088.JPG" border="0" /></a><br />Però ancora non è stato detto un "piccolo" particolare! In questa bellissima giornata veneziana io ed i miei genitori non saremo soli, ma in compagnia di cinque amici appassionati del forum di Ferrovie On Line (<a href="http://www.ferrovie.it/">http://www.ferrovie.it/</a> )! <br /><div>Il primo appuntamento è con Paolo, veneziano doc, che gentilmente ci accompagnerà per le vie della città lagunare, illustrandoci tutte le particolarità forse molto meglio di una guida turistica! </div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivPT8fdKhwBpMBbVbLV8FrvD1Q9d_mBd9E3DXZh5wEQDqjfuGPYBEsVGBpC4XcLYreHDN2mlrgGAtbZMaiCqCVLO056InOZFMVNKC8K5Lqvgk_QB9BpdQE4DlGmabvLreXgZJmHtuhb3c/s1600/Copia+di+P1140089.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5611140276286139458" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivPT8fdKhwBpMBbVbLV8FrvD1Q9d_mBd9E3DXZh5wEQDqjfuGPYBEsVGBpC4XcLYreHDN2mlrgGAtbZMaiCqCVLO056InOZFMVNKC8K5Lqvgk_QB9BpdQE4DlGmabvLreXgZJmHtuhb3c/s320/Copia+di+P1140089.JPG" border="0" /></a><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioq8Ln5XnufydiJO_kBRVCrDQI3eAa4ZM2vzV4SRk0A7hWx6Eco4S6vUZ2xJFy4QGqAJj9ZyCupIGuhp8lHknC07hJB2niEqgim7TRhJHQs62dJ2urnZL1JoixArZNpCzKtIlPOdbwTFA/s1600/Copia+di+P1140087.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5611140635962090354" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioq8Ln5XnufydiJO_kBRVCrDQI3eAa4ZM2vzV4SRk0A7hWx6Eco4S6vUZ2xJFy4QGqAJj9ZyCupIGuhp8lHknC07hJB2niEqgim7TRhJHQs62dJ2urnZL1JoixArZNpCzKtIlPOdbwTFA/s320/Copia+di+P1140087.JPG" border="0" /></a> <br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIKkfoMjiqkLJ1VZxa5_j6yCCFxzFB6Dr8rb5qd78nQqIWViqI9cHoxUCsADd1yHL9bsmfxPGB5a6QKgfLTtEvvA7YbnsaKOFXvlkP20ud3qoii9qFvJ5ECpqj0AMqvHVfOJCxEDntp7w/s1600/Copia+di+P1140090.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5611141548804306130" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIKkfoMjiqkLJ1VZxa5_j6yCCFxzFB6Dr8rb5qd78nQqIWViqI9cHoxUCsADd1yHL9bsmfxPGB5a6QKgfLTtEvvA7YbnsaKOFXvlkP20ud3qoii9qFvJ5ECpqj0AMqvHVfOJCxEDntp7w/s320/Copia+di+P1140090.JPG" border="0" /></a><br /><div>Dopo una lunga e piacevole passeggiata tra vicoli, ponti ed irresistibili profumi di pietanze di pesce, arriviamo nel simbolo di Venezia: Piazza San Marco!<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiizN5lyphDBXRNVtmZS7l21CPJ86Xt_N6sHZ62SmJHQiEaoeYO5LjC83lN2TZfbBxhHZb_TnyCw8McwAzg1T2wG7hElP-OYmmYFlIJq6sLeT4u-5U5un7ypeWI4FSwuQWOyjCBvIPCUkQ/s1600/DSC_1738.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5611143795342769586" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiizN5lyphDBXRNVtmZS7l21CPJ86Xt_N6sHZ62SmJHQiEaoeYO5LjC83lN2TZfbBxhHZb_TnyCw8McwAzg1T2wG7hElP-OYmmYFlIJq6sLeT4u-5U5un7ypeWI4FSwuQWOyjCBvIPCUkQ/s320/DSC_1738.JPG" border="0" /></a></div><br /><div>Un rapido giro e si ritorna verso la stazione di Santa Lucia: Davide, Filippo(calabrese!) e Jacopo sono arrivati! A metà strada ci si incontra e decidiamo di andare a placare i morsi dell'appetito in pizzeria...<br /><div>Dopo il pranzo ed una bella chiacchierata sotto un sole cocente, decidiamo di dirigerci di nuovo in stazione, dove incontreremo Mirko, per scattare qualche altra fotografia...le 15 sono ormai trascorse da un pezzo, e per me l'ora di tornare ad Adria si avvicina. </div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiU9aC1GNNiL_ErnPcv61_v896O0fhFYZlW88vYlgAjQa4ZjBAMQmC1ilo0EgRB00kIDDu-uo4tSsJ0KvOalzzBz3GuR6fWNOj5MlyXfwdajCOdA5xThIMPvFbLqVz0EnEkm4t58IbWoU/s1600/Copia+di+P1140092.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5611146107300914130" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiU9aC1GNNiL_ErnPcv61_v896O0fhFYZlW88vYlgAjQa4ZjBAMQmC1ilo0EgRB00kIDDu-uo4tSsJ0KvOalzzBz3GuR6fWNOj5MlyXfwdajCOdA5xThIMPvFbLqVz0EnEkm4t58IbWoU/s320/Copia+di+P1140092.JPG" border="0" /></a></div><br /><div><strong>ETR610 delle Ferrovie Federali Svizzere in sosta.</strong></div><strong></strong><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg80_N9mG5qJXA-1A0Zd81H4283XHFczxNrA9AKvoYev_kiC1lvwCV5MFeFwXGVACHxxQ8YeTD2vnP9HIe_Zq0MBZImdbEnoFXWNTzSFY6NecQZS6kUdX1hupGAXgv80cHi_91GwuN7gP8/s1600/Copia+di+P1140094.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5611146862279529586" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg80_N9mG5qJXA-1A0Zd81H4283XHFczxNrA9AKvoYev_kiC1lvwCV5MFeFwXGVACHxxQ8YeTD2vnP9HIe_Zq0MBZImdbEnoFXWNTzSFY6NecQZS6kUdX1hupGAXgv80cHi_91GwuN7gP8/s320/Copia+di+P1140094.JPG" border="0" /></a><br /><div><strong>Un rombo familiare mi attira, ed ecco la D445 1044 pronta a partire in spinta ad un Regionale per Belluno-Calalzo...sembra di tornare ai bei tempi della Jonica, quando la maggior parte dei Regionali tra Lamezia, Catanzaro Lido, Reggio e Crotone veniva effettuata con D445 e composizioni reversibili di MDVC e qualche MDVE...quanti bei ricordi!</strong></div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-OYEEdfZ5zTHty9RGS_NCro4F-IqP67QYJJShJBmk5X4lCeiqGYYeybfgTKM3dLaHReEgH4ROT912z_iWK-BZOoEq3nGdNBvPjOym69puUaXIdgEpIgrr468WsNwfobPZSL4fZev7fLo/s1600/Copia+di+P1140098.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5611148291197204194" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-OYEEdfZ5zTHty9RGS_NCro4F-IqP67QYJJShJBmk5X4lCeiqGYYeybfgTKM3dLaHReEgH4ROT912z_iWK-BZOoEq3nGdNBvPjOym69puUaXIdgEpIgrr468WsNwfobPZSL4fZev7fLo/s320/Copia+di+P1140098.JPG" border="0" /></a><br /><div><strong>L'interessante materiale OBB dell'EN 236 Venezia-Vienna, composto da due vetture cuccette(italianizzando sarebbero una C6 ed una T4, quella in primo piano), due WL T2s e due UIC-Z con posti a sedere di seconda classe.</strong></div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4X1BGW8tPyM0EZlUw0dp6nvccSokfKgQfZ5OVUSv_aaVkd19ebyLwub2kyw2FQJEF6qaKWI4NlHEK5CjaoLeLYVhy07LMP3JN8_AF_WaxrYeRZuDm_fUCTA97jtd0YuaBFiZff47Mocs/s1600/Copia+di+P1140110.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5611149916857470098" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4X1BGW8tPyM0EZlUw0dp6nvccSokfKgQfZ5OVUSv_aaVkd19ebyLwub2kyw2FQJEF6qaKWI4NlHEK5CjaoLeLYVhy07LMP3JN8_AF_WaxrYeRZuDm_fUCTA97jtd0YuaBFiZff47Mocs/s320/Copia+di+P1140110.JPG" border="0" /></a><br /><div><strong>Il materiale DB dell'EN 358 Venezia-Monaco, composto da tre vetture: una cuccette C4/C6, un recentissimo WL T3 di costruzione Siemens, ed una vettura con posti a sedere.</strong></div><br /><div>Purtroppo l'ora di ripartire alla fine arriva...questa volta il nostro Regionale per Adria parte da Mestre, e non da Santa Lucia. Dopo aver già salutato Davide, lasciamo Jacopo e Filippo diretti rispettivamente a Ferrara e Brescia, mentre Paolo e Mirko prendono assieme a noi un Regionale diretto ad Udine che ci accompagnerà a Mestre...pochi minuti di viaggio su una comodissima MDVE di prima classe ancora con i sedili originali!</div><br /><div>A Mestre finisce ufficialmente il mini-raduno veneto di Ferrovie On Line: salutiamo anche Paolo e Mirko e ci avviamo verso il binario 13, dove un'affollatissima ALn663 908 ci aspetta...intanto scattiamo qualche foto ad un Minuetto Diesel, in questo caso meglio noto come "Orso", nella bella livrea della Trentino Trasporti, in invio da Padova a Venezia...</div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnITsLzjwIDNv8u7QZp2oQy8pAsbiHLiGmHlwR8HaGotxvbVbciavfzj2hOly7lSoimaHRGRY-PlsR-5bML2kFkVMljAp3b5P9XnyHK9DYASSmG21WNYSvlPvKD3fzkM4jF9jPLFiA_xA/s1600/Copia+di+P1140111.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5611152680714659650" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnITsLzjwIDNv8u7QZp2oQy8pAsbiHLiGmHlwR8HaGotxvbVbciavfzj2hOly7lSoimaHRGRY-PlsR-5bML2kFkVMljAp3b5P9XnyHK9DYASSmG21WNYSvlPvKD3fzkM4jF9jPLFiA_xA/s320/Copia+di+P1140111.JPG" border="0" /></a><br />La 663 della Sistemi Territoriali spacca il secondo ancora una volta: alle 18:27 esatte, con non poca tristezza, lasciamo Venezia Mestre...la Pianura Padana illuminata dagli ultimi raggi del tramonto è un qualcosa di veramente suggestivo!<br /><div></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE5g1Vi43r7Y_puNcbl7W20qJPQxVg-ZJf17hXYFOApsYV599IjRX8Td7NC9P0ggu2TgfDVJh34OyakFN_w8y4jZHemvQLy1W55uNba3cKNSF5UHlhAhCRLKiR6Lh_ROCSwM3haoWEvE4/s1600/Copia+di+P1140119.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5611153882037522498" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE5g1Vi43r7Y_puNcbl7W20qJPQxVg-ZJf17hXYFOApsYV599IjRX8Td7NC9P0ggu2TgfDVJh34OyakFN_w8y4jZHemvQLy1W55uNba3cKNSF5UHlhAhCRLKiR6Lh_ROCSwM3haoWEvE4/s320/Copia+di+P1140119.JPG" border="0" /></a><br />Alle 19:47 la nostra ALn663 fa il suo ingresso alla stazione di Adria. Dopo un quarto d'ora d'auto siamo di nuovo a Portoviro, stanchi ma felicissimi di aver trascorso una stupenda giornata in una delle città più belle e più famose al mondo...e soprattutto di averla trascorsa assieme a cinque grandi appassionati, che ancora una volta ringrazio infinitamente della compagnia e soprattutto dell'amicizia!!<br />A presto, Venezia!<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhY7-E40ShvSmHPixTic3UwPjFKzReQmdFMqjGaVBUuSAsd2shM2iBgfIcv9FCCvIcMaKJN00wjs1a_dKXWK_-y_4updohs4mHmSsorEcuwlsta2Jxjps8427KPiXrr8DvHFc9WNRIA0hM/s1600/Copia+di+P1140121.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5611156076631007698" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhY7-E40ShvSmHPixTic3UwPjFKzReQmdFMqjGaVBUuSAsd2shM2iBgfIcv9FCCvIcMaKJN00wjs1a_dKXWK_-y_4updohs4mHmSsorEcuwlsta2Jxjps8427KPiXrr8DvHFc9WNRIA0hM/s320/Copia+di+P1140121.JPG" border="0" /></a><br /><em>Continua...</em>Adminhttp://www.blogger.com/profile/17286881300912360938noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1366134786931686605.post-21148586621836094592011-05-15T22:31:00.017+02:002011-05-15T23:40:11.239+02:00Veneto: un viaggio tra canali, lagune...e rotaie! (1)La sera del 15 aprile a Lamezia Terme Centrale iniziava una nuova avventura ferroviaria! Questa volta ad accompagnarci sarà il mitico Espresso 1930 "Freccia della Laguna" Palermo/Siracusa-Venezia Santa Lucia. Destinazione Rovigo, dove mio zio emigrato in Veneto ci avrebbe "recuperato" la mattina. Il viaggio purtroppo non è stato dei migliori a causa di un poco piacevole imprevisto: per chi ne volesse sapere di più consigliamo la lettura di questo post: <a href="http://ferrovieincalabria.blogspot.com/2011/04/una-storiella.html">http://ferrovieincalabria.blogspot.com/2011/04/una-storiella.html</a> . Sorpresa notturna a parte, il viaggio risulterà alla fine piacevole, con partenza in ritardo ma arrivo in perfetto orario, e quel che è più importante gli interni della vettura Comfort erano pulitissimi ed anche i bagni erano impeccabili!<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhd5q8xepm45x4OXZU3_JbgvSXi8NNx3644gJqCPNFNkAN1fhq7iroZ1aozdh6kwda1D1uFilBMclsV2d1-y2OuCBYpo9JwG3AEX_VGSiHnvM-bT_icJBeDhiUJRXmgZGyeH3p0ZuRFBlo/s1600/Copia+di+P1140063.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5607052026076495426" style="WIDTH: 240px; CURSOR: hand; HEIGHT: 320px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhd5q8xepm45x4OXZU3_JbgvSXi8NNx3644gJqCPNFNkAN1fhq7iroZ1aozdh6kwda1D1uFilBMclsV2d1-y2OuCBYpo9JwG3AEX_VGSiHnvM-bT_icJBeDhiUJRXmgZGyeH3p0ZuRFBlo/s320/Copia+di+P1140063.JPG" border="0" /></a><br /><br /><div>La mattina del 16 appena svegli ed alzata la tendina del finestrino, ci troviamo alle porte della bellissima stazione di Bologna Centrale in perfetto orario: bene! Osservare il traffico ferroviario gravitante sulla Centrale è sempre uno spettacolo, con la monotonia dei convogli di Trenitalia rotta dei rotabili delle FER, le Ferrovie Emilia Romagna.<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgIXr3Ymxr1nLZG60nipEhvvRGW5AaVCIG5ghjnETJ8lv6ZOWRMIvz_BuC33WzzALC9Dq_Rp_umE36b_01dDPxgnRGr_H9ROifMkhwNEW1e56qQSTIMfUcxYSgg0032Lbl_CyOMsviUDY/s1600/Copia+di+P1140061.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5607052420239585058" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgIXr3Ymxr1nLZG60nipEhvvRGW5AaVCIG5ghjnETJ8lv6ZOWRMIvz_BuC33WzzALC9Dq_Rp_umE36b_01dDPxgnRGr_H9ROifMkhwNEW1e56qQSTIMfUcxYSgg0032Lbl_CyOMsviUDY/s320/Copia+di+P1140061.JPG" border="0" /></a><br /><strong>Vivalto FER in sosta a Bologna Centrale.</strong></div><br /><br /><div>Dopo circa 10 minuti di sosta si riparte alla volta di Ferrara: la corsa si interrompe però a Castelmaggiore, sede del Genio Ferrovieri, per lasciar passare un ETR600 in servizio AV diretto a Venezia. Ripartiamo rapidamente (quando in testa c'è una E402B si sente eccome!) e dopo qualche minuto arriviamo a Ferrara, dove purtroppo veniamo accolti dall'enorme piazzale ormai completamente vuoto dopo i drastici tagli al traffico merci e la concentrazione di quello rimanente in pochi grandi scali intermodali. Anche qui però a ravvivare l'ambiente ci sono i rotabili FER, questa volta due ALn668 in servizio sulla linea per Codigoro.<br /></div><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8Fm7-ReCqxTKsgftuvm7EwIq4kZhVZWTV0RawhcMxwqIBCdzJP-LUHyS3nIBQ0vdGhjKBNhGl5Z6ebzyy-tywXSIP8opmA_55n3CEM4Js5e6UD8bMXHP1JJZMNe36l7xWnP-NohwQisI/s1600/Copia+di+P1140064.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5607052844457479730" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8Fm7-ReCqxTKsgftuvm7EwIq4kZhVZWTV0RawhcMxwqIBCdzJP-LUHyS3nIBQ0vdGhjKBNhGl5Z6ebzyy-tywXSIP8opmA_55n3CEM4Js5e6UD8bMXHP1JJZMNe36l7xWnP-NohwQisI/s320/Copia+di+P1140064.JPG" border="0" /></a></div><br /><br /><div>Ripartiti da Ferrara lo scenario della Pianura Padana domina il paesaggio: un intreccio di canali, piccole industrie e campi coltivati si ripete all'infinito, rotto soltanto dalla vastità del Po, che scavalchiamo nei pressi di Pontelagoscuro. Qualche altro minuto di corsa sul filo dei 150 km/h e finalmente arriviamo a Rovigo!</div><br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIkOCtD33WeVk6cKB5uP4iZyQtG6wLkvFAm2Fdx0AodTwqtkr9EOQb4V_NeN_eyLweQHcoPaFABptvsQufDbc4RwqTcFTuALm9QbLlDvunhrxr-zpQWDGYYWPA4bGkeWxgXHD_z_bQaK8/s1600/Copia+di+P1140065.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5607054464400056146" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIkOCtD33WeVk6cKB5uP4iZyQtG6wLkvFAm2Fdx0AodTwqtkr9EOQb4V_NeN_eyLweQHcoPaFABptvsQufDbc4RwqTcFTuALm9QbLlDvunhrxr-zpQWDGYYWPA4bGkeWxgXHD_z_bQaK8/s320/Copia+di+P1140065.JPG" border="0" /></a><br /><br /><div><strong>Il fabbricato viaggiatori della stazione di Rovigo.</strong></div><strong></strong><br /><br /><div>Dopo aver caricato i bagagli in auto, partiamo alla volta di Portoviro, cittadina del basso polesine dove abita lo zio. Il lunghissimo pomeriggio (a metà aprile alle 19 ancora il Sole è alto!) trascorre tra il riposo e qualche passeggiata in zona: io, non ancora "sazio" di treni, convinco i mio padre ad arrivare fino a Loreo, altro paesino confinante con Portoviro. Loreo ha una stazione posta sulla ferrovia Rovigo-Chioggia, attualmente gestita in modo un pò particolare: il servizio regionale viene svolto con personale Trenitalia ma mezzi della Sistemi Territoriali, impresa ferroviaria(e non solo) veneta che ha ereditato infrastruttura e rotabili della Ferrovia Adria-Mestre, che a sua volta affondava le radici nelle famose Ferrovie Padane, che comprendevano anche la Udine-Cividale e tutte le linee attualmente gestite in Emilia Romagna dalle FER. Tornando alla nostra Rovigo-Chioggia, i treni vengono effettuati con ALn668 (strettamente imparentate con le 1000/1100 FS) ed ALn663. Non è comunque difficile incontrare in casi particolari anche le ALn668 1200 di Trenitalia, specialmente per i "Treni del Mare" da Schio e Padova. Questi ultimi a volta vengono effettuati addirittura con D445 e vetture MDVC! </div><br /><div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQ3qOWIHetBUigNYM-p-4zBVTSbeSz_McqHvg8uJq__VcCtj4NnbQl4qqDj-LvnXVVCA0E-d_e6gpa7f23fW5-zhgBjjoIefZ4oIGowS4hjfcoIkub0GSVlbPPp1UNwOr5FO2HVERZEU4/s1600/Copia+di+P1140159.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5607057491635549090" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQ3qOWIHetBUigNYM-p-4zBVTSbeSz_McqHvg8uJq__VcCtj4NnbQl4qqDj-LvnXVVCA0E-d_e6gpa7f23fW5-zhgBjjoIefZ4oIGowS4hjfcoIkub0GSVlbPPp1UNwOr5FO2HVERZEU4/s320/Copia+di+P1140159.JPG" border="0" /></a></div><div><strong>L'ALn663 908 in sosta a Loreo: le ALn663 Sistemi Territoriali vestono quasi tutte la nuova livrea, che gradualmente sostituisce quella d'origine, molto più elegante, che ancora caratterizza la maggior parte della ALn668:</strong><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTTLUvYsH5hUTaHL_3rYHiZ6cL6dawAbp6rbbIjdUAm0zeNjfVC-n8oYGScm5lz25dDmLYR5-zhmTgMtAdotvjcB97IJxwEIaKg0zmXpvgqn0i0TmLZvHiAsSsdZKF0lDmvCYo20BBwvU/s1600/668.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5607058114879520914" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTTLUvYsH5hUTaHL_3rYHiZ6cL6dawAbp6rbbIjdUAm0zeNjfVC-n8oYGScm5lz25dDmLYR5-zhmTgMtAdotvjcB97IJxwEIaKg0zmXpvgqn0i0TmLZvHiAsSsdZKF0lDmvCYo20BBwvU/s320/668.JPG" border="0" /></a><br /></div><br /><div>Tornati a casa, dopo aver cenato andiamo a letto di buon'ora: questo post era solo un anticipo di quello che avremmo visto il giorno dopo...nella magica Venezia!</div><br /><div><em>Curiosità naturalistica: ecco cosa è possibile incontrare in centro abitato nel basso polesine...</em><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-pRYFRoAw3ukrROrQcXff2q58J0jx1Mub0fl8TuID8cs184m4uqXy8a3vXDo5PQPPF_d-0PzFqya0yDFrz14lTIiREyj3eYkNay7cmqDh7I5_3rq7ALct42sZTJNoLoUgCaD8lttLFtE/s1600/Copia+di+P1140170.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5607059640134230274" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-pRYFRoAw3ukrROrQcXff2q58J0jx1Mub0fl8TuID8cs184m4uqXy8a3vXDo5PQPPF_d-0PzFqya0yDFrz14lTIiREyj3eYkNay7cmqDh7I5_3rq7ALct42sZTJNoLoUgCaD8lttLFtE/s320/Copia+di+P1140170.JPG" border="0" /></a></div><br /><div><em>... il vantaggio di vivere in pieno Parco del Delta! </em></div>Adminhttp://www.blogger.com/profile/17286881300912360938noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1366134786931686605.post-25299705169104189542011-03-27T21:39:00.014+02:002011-03-27T23:15:30.617+02:00Soverato-Milano: andata e ritorno! (secondo giorno)La mattina del 19 febbraio, di buon ora e con i piedi ancora doloranti dal giorno prima(!!), assieme ai miei genitori mi avvio verso Rho: la BIT ci aspetta, e soprattutto mia mamma aspetta ancora che io distribuisca qualche volantino della sua associazione di B&B, visto che il giorno prima non ho fatto altro che girare per treni e metropolitane! <br /><div><br /><div>Raggiungiamo così la fermata della M1 di Lima: anche stavolta un Meneghino sfornato da qualche mese dalle O.ME.CA. di Reggio Calabria ci accompagna verso Rho Fiera...ad ogni fermata il convoglio si riempie sempre di più, e dopo circa mezz'ora arriviamo a Rho pressati come le sardine! </div><br /><div>Appena giunti in fiera, nel padiglione dedicato all'Italia, ci troviamo di fronte all'enorme, ed anche molto ma molto attraente, stand della Regione Calabria...poveri potenziali turisti abbindolati! </div><br /><div>Durante la distribuzione dei volantini ho comunque colto l'occasione per visitare gli altri stand delle varie Regioni, Province e Comuni italiani. Quello che più mi ha colpito, anche se in fondo non era poi così appariscente, è stato lo stand della Regione Sardegna. Non ci crederete, ma era quasi tutto dedicato al mitico Trenino Verde delle FdS ed alle varie linee ferroviarie minerarie, oggi diventate una meta turistica d'eccellenza...tristissimo il paragone con la nostra Regione Calabria, che non ha dato nessuno spazio al nostro "Trenino Verde", quello delle Ferrovie della Calabria...ben venga pubblicizzare i Bronzi di Riace, il patrimonio naturalistico e storico, ma anche il servizio turistico sulle bellissime linee a scartamento ridotto calabresi, se ben pubblicizzato potrebbe rendere il triplo di quello che rende oggi, soprattutto considerando che le tre vaporiere sono ormai quasi pronte a tornare in servizio! Ma del resto lo sappiamo ormai benissimo, siamo la patria della mafia della gomma(e non solo...). </div><br /><div>Le vulcaniche Ferrovie della Sardegna hanno addirittura stampato alcuni spettacolari poster, ed un libricino di ottima qualità con tanto di storia delle varie linee a scartamento ridotto sarde, ed i prezzi per l'effettuazione dei treni turistici. Basta solo pensare che il parco vaporiere delle FdS è composto da ben 6 locomotive perfettamente ristrutturate e funzionanti, ed un variegato parco carrozze, carri merci, automotrici(tra cui delle strette parenti delle nostre M4/M4c!) e locomotori diesel.</div><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_eMUqSl2l54MVcJq4khpQFYWzhyphenhyphen-IALiAVL8liuJaX20DJ5AM3DgizFSoGT4SVYarHlwiAFqX24w7gH7DSlw-NWLAURK32CtqQWrzqmZmu9fE4-CbMBTEnoESrUtS-glnTFu8TRkGcI0/s1600/Copia+di+P1130597.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5588852470485018946" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_eMUqSl2l54MVcJq4khpQFYWzhyphenhyphen-IALiAVL8liuJaX20DJ5AM3DgizFSoGT4SVYarHlwiAFqX24w7gH7DSlw-NWLAURK32CtqQWrzqmZmu9fE4-CbMBTEnoESrUtS-glnTFu8TRkGcI0/s320/Copia+di+P1130597.JPG" border="0" /></a></div><br /><div><strong>Lo stand della Regione Sardegna. Per saperne di più sul "Trenino Verde della Sardegna": <a href="http://www.treninoverde.com/Il%20Trenino%20Verde%2007%20ital/indexit.html">http://www.treninoverde.com/Il%20Trenino%20Verde%2007%20ital/indexit.html</a></strong> </div><br /><div>In seguito ho dedicato qualche oretta anche al padiglione dedicato alle nazioni estere...inutile dire che la prima tappa è stata la Svizzera, praticamente invasa da depliant sul famosissimo Glacier Express! Uno degli stand che comunque ha focalizzato di più l'attenzione, è stato quello della Siria, dove un intero corpo di ballo si è esibito in danze tipicamente mediorientali: </div><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU7dcnKOZ44mn4ZYpjnnvUfmt8jFwZJ5PLerh2Bl0TNQy2G7WnYafhgju3-oidYDunBXezMndMPQL1uadiKjpEUuch-BNL1yiInWZk-dLfbislVakziuHdeO2illhyCBOcqkgdfzkb6c0/s1600/P1130596.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5588854008232445266" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU7dcnKOZ44mn4ZYpjnnvUfmt8jFwZJ5PLerh2Bl0TNQy2G7WnYafhgju3-oidYDunBXezMndMPQL1uadiKjpEUuch-BNL1yiInWZk-dLfbislVakziuHdeO2illhyCBOcqkgdfzkb6c0/s320/P1130596.JPG" border="0" /></a></div><br /><div></div><br /><div>La giornata volge al termine rapidamente, e prima di lasciare Rho, vado a dare un ultimo saluto, per quest'anno, alla stazione di Rho Fiera...che ovviamente mi accoglie con un traffico viaggiatori e merci a dir poco spaventoso: in media transita un treno ogni circa 4-5 minuti nelle due direzioni!</div><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGdKgQT1qp1NUYt6dAAjiCODS8P4OK34ac0PXpOuEbGYRCPzp7Df-Gg8b7qyHuT-KZhgMin-ULvDAE5FkgO77DQ63bYZy8NYyIJY0gMwKZUtOf5qI0YL_8NpTTPHj4xb2rbWBsl2-9hRg/s1600/Copia+di+P1130598.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5588854879785497138" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGdKgQT1qp1NUYt6dAAjiCODS8P4OK34ac0PXpOuEbGYRCPzp7Df-Gg8b7qyHuT-KZhgMin-ULvDAE5FkgO77DQ63bYZy8NYyIJY0gMwKZUtOf5qI0YL_8NpTTPHj4xb2rbWBsl2-9hRg/s320/Copia+di+P1130598.JPG" border="0" /></a></div><br /><div><strong>Un convoglio di carrozze 2P transita sul binario tre, mentre sul primo un altro treno, stavolta composto da Piano Ribassato, corre verso Varese...</strong> </div><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg169AUwoaFSBysw4xqK3HcIAbm5BBFrAhGclpctzZshpEtmmj3D5o7sTsDjuD3a-XsbDqdRHGOTzzeX5Y087CwW1NFhUXJ3M8qKVqBcmuiAHREYOYsPiXNCniw0rgqOJbCpv4CFj0K2R8/s1600/Copia+di+P1130603.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5588855644968576402" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg169AUwoaFSBysw4xqK3HcIAbm5BBFrAhGclpctzZshpEtmmj3D5o7sTsDjuD3a-XsbDqdRHGOTzzeX5Y087CwW1NFhUXJ3M8qKVqBcmuiAHREYOYsPiXNCniw0rgqOJbCpv4CFj0K2R8/s320/Copia+di+P1130603.JPG" border="0" /></a></div><br /><div><strong>Questa curiosa sbarra di un PL, posizionata apparentemente senza alcun senso logico, è un "ricordo" della vecchia raffineria raccordata alla rete FS, recentemente demolita per far posto al nuovo polo fieristico. </strong></div><br /><div>Alle 19 lasciamo, con non poca tristezza, la coloratissima BIT: questa volta in metropolitana ad attenderci non c'è un Meneghino, ma un sempre valido complesso costruito dalle Reggiane negli anni '70. Dopo un'ottima cena in un piccolo ristorante gestito da cinesi dalla gentilezza quasi disumana, facciamo tappa in albergo per prendere i bagagli e poi ci rechiamo alla stazione Centrale: sono le 22, e manca ancora un'ora prima della partenza dell'ICN 785 che ci accompagnerà nel lungo viaggio di ritorno verso la Calabria, verso quella lontanissima e disastrata ferrovia Jonica. E mentre fotografo un ETR610 delle Ferrovie Federali Svizzere ed un TAF de Le Nord in livrea Malpensa Express, penso alle ALn668 serie 1000 rigorosamente singole, con le quali viene effettuato quel rimasuglio di servizio Regionale nella gran parte della nostra Calabria: per un istante percepisco quel sentimento di amore-odio che caratterizza i nostri corregionali emigrati al Nord...</div><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXlnwgpyjuYfvAh3XWEJFWGrYKDOzO0dNy03gk2yeQqUkoV9tUot268gkOh_yKWn845EJd9nI9xv9Pu_5HM6Ccb2p7yZjL7_A4-ZXxONGk6Th7fCJavJQfKYW45GFFmMtvryQrd0NbOs0/s1600/Copia+di+P1130616.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5588858324910156242" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXlnwgpyjuYfvAh3XWEJFWGrYKDOzO0dNy03gk2yeQqUkoV9tUot268gkOh_yKWn845EJd9nI9xv9Pu_5HM6Ccb2p7yZjL7_A4-ZXxONGk6Th7fCJavJQfKYW45GFFmMtvryQrd0NbOs0/s320/Copia+di+P1130616.JPG" border="0" /></a></div><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-PNQ6wYZgqA9SO0SvGpxTQ5LzCT3RQkZwlUOZUoZj5SCh9kyiRGcrSnjkqjQLJoWtZ3q1wmv2xPJiePWqGyCvdvPBAzEa0WzKdmJlhCovGrwuh84hdG1MWClKf5l6Mseeby-yw6a2PdA/s1600/Copia+di+P1130622.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5588858697703588610" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-PNQ6wYZgqA9SO0SvGpxTQ5LzCT3RQkZwlUOZUoZj5SCh9kyiRGcrSnjkqjQLJoWtZ3q1wmv2xPJiePWqGyCvdvPBAzEa0WzKdmJlhCovGrwuh84hdG1MWClKf5l6Mseeby-yw6a2PdA/s320/Copia+di+P1130622.JPG" border="0" /></a></div><br /><div><strong>Beh...almeno per quanto riguarda gli Stadler, come questo ETR150 TILO, possiamo dire di avere anche noi in Calabria una degna rappresentanza, con i DE M4c 500 delle Ferrovie della Calabria!</strong></div><strong></strong></div><br /><div>Alle 22:40 il materiale dell'ICN 785 viene posizionato al binario 15: prendiamo posto sulla nostra carrozza 8, una UIC-X a cuccette ristrutturata pesantemente. Gli interni sono completamente nuovi, così come i finestrini a vasistas e l'impianto di condizionamento: risultato superlativo, che non ha nulla da invidiare alle vetture a cuccette DB. Il treno è pieno al 90%: il 100% lo raggiungeremo tra Piacenza e Bologna, nonostante l'orario. Alle 23 in punto la povera composizione di sole 9 carrozze lascia le mastodontiche volte di Milano Centrale: all'interno del nostro scompartimento allestito a C4 un ragazzo milanese ci accompagnerà fino a Corigliano Calabro. Inutile sottolineare la silenziosità e la comodità della "nuova" UIC-X cuccette...e dire che c'è chi ancora vanta i viaggi a lunga percorrenza in autobus!</div><br /><div>Quasi non ce ne rendiamo conto, ma quando ci risvegliamo siamo già...a Bari Centrale!!!</div><br /><div>In tutta fretta scendo assieme a mio padre per comprare qualcosa da mettere sotto i denti nel carrellino-bar sul marciapiede, e per assistere alla manovra di aggancio delle due vetture provenienti da Torino Porta Nuova: </div><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj33F4aihXX9_rV-W6m8PXofWgmythhMDQHdhGOwzHJshLULlBgWoBfHgdKg3YOSmcshEUnKkAiwF_xtKlF0uk3OrcENLUkiDgHWzDygzfQ7nLNqYsLoep8NejvMsbo5PfYOQ089EYenMY/s1600/Copia+di+P1130623.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5588861341365442402" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj33F4aihXX9_rV-W6m8PXofWgmythhMDQHdhGOwzHJshLULlBgWoBfHgdKg3YOSmcshEUnKkAiwF_xtKlF0uk3OrcENLUkiDgHWzDygzfQ7nLNqYsLoep8NejvMsbo5PfYOQ089EYenMY/s320/Copia+di+P1130623.JPG" border="0" /></a></div><br /><div><strong>La E444 102 si posiziona in testa alle due carrozze da Torino, che aggancerà in coda al 785(non visibile, sulla destra della foto), che da quel momento prenderà il numero di 787 e la coda...diventerà la testa!</strong></div><br /><div><strong><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhj7-H8WxsPmEpODALIX5JDKZTafhsy8VEXrQ0LLBEjhxR8ers_ceLU0vjJ9N0QU2oFaymAFwBGzPRlclLu_b3Rk6LGUDdBcFjslnL1XTgTQAo-nCM2OXql7VJ2A4mjgtl9UMnkTd2FbSo/s1600/Copia+di+P1130628.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5588862328922184146" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhj7-H8WxsPmEpODALIX5JDKZTafhsy8VEXrQ0LLBEjhxR8ers_ceLU0vjJ9N0QU2oFaymAFwBGzPRlclLu_b3Rk6LGUDdBcFjslnL1XTgTQAo-nCM2OXql7VJ2A4mjgtl9UMnkTd2FbSo/s320/Copia+di+P1130628.JPG" border="0" /></a></strong></div><br /><div>Partiamo da Bari Centrale in perfetto orario, e corriamo veloci verso Taranto, poi Metaponto e Sibari, dove sono accantonati in stazione due vetture praticamente uniche: una UIC-X AcBc a cuccette di prima e seconda classe, ed un WL MU dell'ordinazione 1972 con carrelli Minden-Deutz: ma se un WL analogo è già stato recuperato, ancora nessuna AcBc è stata "salvata" nel parco storico, e ne sono rimaste soltanto due, entrambe accantonate a Sibari ed in attesa di demolizione: una di esse è stata "interdetta" alla demolizione, e dovrebbe in seguito entrare a far parte del parco storico dell'ATSP di Taranto.</div><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhf5ayV7gNZuvJ-w1Kdvk_jJE7Wk9n3P-J3E_d_PIN38-8OZZ1k1qnWx_OnKMPxCHiJe4DcWoJLDcLndbeGwdAVKK-LwckeP2jdJBnzH2GDYsR91X7-39YUAKG0cj-siyLMBUorKcLSkh0/s1600/Copia+di+P1130630.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5588868259366949522" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhf5ayV7gNZuvJ-w1Kdvk_jJE7Wk9n3P-J3E_d_PIN38-8OZZ1k1qnWx_OnKMPxCHiJe4DcWoJLDcLndbeGwdAVKK-LwckeP2jdJBnzH2GDYsR91X7-39YUAKG0cj-siyLMBUorKcLSkh0/s320/Copia+di+P1130630.JPG" border="0" /></a></div><br /><div>Da Crotone in poi bisogna ammettere che il viaggio diventa un pò snernvante: e ve lo sta dicendo un appassionato di treni! Quando siamo a Catanzaro Lido sembra di essere alla fine dell'Odissea, e quei 19 km che la separano da Soverato sembrano infiniti: nelle tre vetture cuccette saranno rimaste circa una decina di persone, che scenderanno tra Soverato e Locri, mentre nei posti a sedere c'è un pò più di movimento, in quanto il treno viene utilizzato come diurno tra Bari e Reggio e per servizio regionale. Quando alle 15:26 arriviamo finalmente a Soverato, lasciamo la nostra 61 83 50-70 336-8 Bc: ogni tanto la vedo ancora oggi sulla Jonica, e pochi giorni fa ci ho viaggiato da Reggio Calabria a Brancaleone, nello stesso scompartimento in cui siamo tornati da Milano...un modo un pò particolare per rompere la monotonia quotidiana, e ripensare a quei momenti in giro per la capitale economica d'Italia...</div>Adminhttp://www.blogger.com/profile/17286881300912360938noreply@blogger.com1