mercoledì 24 febbraio 2010

21/02/2010 - Transilana

Il primo viaggio di Ferrovie in Calabria in viaggio (via con i giochi di parole!) è stato un immediato portento.
Una giornata organizzata tutto sommato velocemente, con autori Vittorio (ShayParkman) e Alessandro (Alexmos), un'accoppiata che, ormai, si sta rivelando vincente da diverso tempo a questa parte. Sarà stato un caso che, esattamente 6 mesi prima, si era riusciti a fare il viaggio in cabina da Cosenza a Rogliano e ad "espugnare" le officine FC di Cosenza, con le M4 appena ristrutturate?
Tornare sulle tracce della vecchia linea FCL Crotone - Petilia Policastro è un qualcosa di affascinante, sarà per il fatto che si tratta di una linea tra quelle con la minore documentazione, sarà per il fatto che è stata una delle più "vive" tra le soppresse FCL.
Il viaggio ha inizio presto, con l'arrivo a Crotone intorno alle 8.30. Il tempo di ritirare alcune mappe che si è subito in campo. Prima tappa a Crotone Scalo, con la stazione oggi adibita ad ufficio per le autolinee FC, il casello del km.1 e il terminale del secondo ponte sul torrente Papaniciaro. "Girato l'angolo", ci si imbatte nell'altro ponte sul torrente e nello scavalco della linea sulla Jonica e sulla 106. Scavalco del quale resta, a giorno d'oggi, solo la struttura centrale in muratura.

Scavalco presso Crotone Scalo
Seconda tappa è l'area di Crotone Città, comprendente il Bivio Porto. Del Bivio restano solo 3 testimonianze: una staccionata, un rilevato in mattoni e l'inizio del Viadotto Pignataro, che conduceva al Porto. Il rilevato, tra l'altro, è stata una scoperta di giornata: infatti passando dal lato nord di questa piccola costruzione muraria si nota un archetto, caratteristico delle piccole costruzioni murarie di sostegno ferroviario in uso nelle FCL.
Di Crotone Città non è restato nulla, se non il ricordo. Un vero peccato, e un grave errore della città di Crotone.

Rilevato del Bivio Porto
Seguendo poi il tragitto del Viadotto Pignataro, eccoci arrivare a Crotone Porto. Stazione oggi ancora presente, ma di proprietà della Guardia Costiera, la quale mantiene al suo interno alcuni mezzi. E' uno degli edifici meglio conservati, al quale ancora si può intravedere la scritta "Crotone Porto", asportata qualche anno dopo la sua dismissione. Il tempo di qualche scatto che si procede di un qualche centinaio di metri più avanti, uscendo per un attimo dal tema FCL. Infatti è ancora superstite, seppur in condizioni francamente indecenti, la stazione della Ferrovia Val di Neto, vecchia ferrovia industriale che connetteva il porto di Crotone con Campodenaro e con le industrie della città. Nel primo caso, era adibita al trasporto di materiale e personale per la realizzazione degli impianti idroelettrici di Timpa Grande, nel secondo caso trasportava, tramite brevi tradotte, le materie prime per le industrie chimichiere Montecatini e Pertusola, e nel percorso inverso il prodotto finito da caricare sulle navi. Era una linea a scartamento 800mm, persino elettrificata. Oggi è rimasto ben poco, almeno apparentemente. Ma ricordate che Ferrovie in Calabria in Viaggio esiste per sfatare questi tabù..

Stazione della Ferrovia Val di Neto
Lasciata Crotone, si sale verso Papanice. Prendendo la strada passante per la località Papaniciaro, ci si imbatte nel casello del km.2, ancora ben conservato e con la scritta leggibile. Poco oltre, ecco il sedime della linea. Proviamo a percorrerlo, ma non andiamo oltre il chilometro: il fango la fa da padrone, e restare impantanati non sarebbe certo una bella esperienza. Si punta così direttamente alla stazione di Papanice - Apriglianello, anch'essa ancora ben visibile e, più o meno, ben conservata. Essendo proprietà privata non ci avviciniamo molto, ma essendo il fabbricato vicino alla strada per Papanice, possiamo azzardare qualche foto dall'esterno.
Poco avanti, sulla destra, ecco invece la Galleria Apriglianello, piccolo tunnel di circa 40 metri di lunghezza. Oggi è da un lato sommerso dai rovi e dai rifiuti, mentre dall'altro è tranquillamente accessibile, se non fosse per i numerosi acquitrini formatisi sul sedime ferroviario. Proseguendo su Via Volturno, si trova anche il casello n.5, totalmente abbandonato a se stesso. Tale situazione di degrado permette una veloce visita all'interno, ritrovandosi quasi a rivivere la vita dei casellanti delle vecchie FCL.

Casello km.5
Galleria Apriglianello
Papanice - Apriglianello
Sedime presso Crotone
Casello km.2
Lasciato anche il casello n.5, ci si dirige verso Cutro - Scandale. Ma diventa una vera e propria magagna, data l'incomprensibilità delle strade di montagna. Seguendo la mappa, si dovrebbero attraversare gli abitati di Scandale e San Mauro Marchesato, poi discendere per la località Ponte a Tre Luci, e quindi ritrovarsi sulla SP38, vicini alla stazione di Cutro - Scandale. Le strade tra Scandale e San Mauro evocano alcuni ricordi personali legati a qualche partita di calcio in Terza Categoria, ma il pensiero fisso è ovviamente trovare questa benedetta Cutro - Scandale.
Usciti a valle di San Mauro Marchesato imbocchiamo una strada all'inizio sbagliata, che però ci conduce in un posto anche più prelibato di Cutro - Scandale: ecco la stazione di San Mauro Marchesato, presenziata ormai solo da qualche maiale rinchiuso nella ex sala d'aspetto.

San Mauro Marchesato
Sulla SP38, oltre a questa, sorgono anche le stazioni di Cutro - Scandale e Roccabernarda - Niffi. Tale disposizione rende facile il raggiungimento dell'obiettivo Cutro - Scandale, che però troviamo trasformata in abitazione privata e, per altro, nascosta da alberi. Qualche foto volante, e poi alla scoperta di Roccabernarda - Niffi. Lungo la strada qualche casello qua e là fa sentire il "profumo di FCL", preludio alla visione di una delle opere ingegneristiche più belle dell'intera rete delle Calabro-Lucane. Il viadotto sul Tacina, appena dopo la stazione di Roccabernarda. Un'opera unica, dalle caratteristiche introvabili in altri ponti della rete FCL. Oggi è per metà caduto, a causa di un'alluvione, ma conserva sempre il suo enorme fascino. Ci si ferma un bel pò, cercando tutte le prospettive possibili per immortalarne la bellezza. Anche una leggera sconfinata in una strada d'argine, col rischio di finire nel fiume. Per la serie "una massa di pazzi".

Roccabernarda - Niffi
Viadotto sul Tacina
Qualche foto alla stazione, e poi via, a Petilia Policastro. Saltiamo la stazione di Mesoraca, dove arrivavano i tronchi dal Gariglione, dato che è praticamente sconosciuta la sua posizione. Petilia la scoviamo totalmente per caso, e all'ultimo momento utile. Infatti, salendo verso il paese, è Alessandro a guardare a fondovalle, e notando i bus azzurri delle FC si accorge della stazione. Dal belvedere all'ingresso di Petilia Policastro si ha una panoramica dell'intera area di stazione, viadotto compreso. Riscendiamo a valle, un leggero sopralluogo intorno alla stazione, e poi via, si va a San Giovanni in Fiore.

Casello a Petilia con abitato sullo sfondo

Petilia Policastro
Capitolo linea FCL Crotone - Petilia Policastro concluso, e concluso alla grande. Sono le 13.20, sarebbe ora di andare a pranzo ma preferiamo metterci in marcia per San Giovanni in Fiore, alla scoperta della stazione terminale della linea da Cosenza. Sembra facile, ma non lo è affatto. Incontriamo il casello n°65 appena entrati a San Giovanni, casello riadattato a ristorante. Sembrerebbe al caso nostro, ma purtroppo è chiuso. Ne approfittiamo comunque per un paio di foto, poi ci dirigiamo alla ricerca della stazione. I rilevati e i ponti ci fanno da stella polare, finchè non vediamo spuntare l'ufficio del deposito. Ci siamo, ora basta trovare un parcheggio. Dopo qualche minuto, salita una scaletta in porfido, eccola finalmente spuntare con la sua caratteristica copertura in pietra. E' conservata ancora benissimo, riadattata in parte a ristorante. Non sembra affatto far parte di una ferrovia chiusa all'esercizio...

Viadotto poco prima della stazione di San Giovanni in F.
San Giovanni in Fiore
Rimessa locomotive, colonna idrica e uffici
Un sano quarto d'ora in giro per l'areale di stazione, rimessa compresa, in una stazione che sa davvero evocare sensazioni magiche. Decidiamo di allungare su San Nicola Silvana Mansio, sperando che il ristorante costruito sui rimorchi RA.3000 sia pronto ad accoglierci e sfamarci. Qualche chilometro dopo San Giovanni in Fiore inizia a comparire la prima neve, e dopo una curva ecco finalmente un'enorme coltre bianca. Benvenuti in Sila.
Qualche metro dopo, sulla sinistra, si scorge la stazione di Torre Garga. Anche qui, decidiamo di scendere a catturare qualche immagine, ma purtroppo anche qui la stazione è proprietà privata. Troviamo però più avanti un sovrappasso, decidiamo di salirci sopra ed ecco una delle sorprese più belle: a un certo punto, la linea è totalmente sommersa dalla neve, neve che fa sembrare il sedime una grande vasca.

I binari a Torre Garga
Ripartiamo, con una Sila sempre più bianca intorno a noi. Arriviamo in una San Nicola Silvana Mansio più bella che mai, quasi ricoperta di neve. Nel parco giochi si sprofonda, idem tra i binari. La magia di quel luogo ha pochi paragoni al mondo, e anche mangiare dentro le carrozze con gli interni originali sembra essere fatto apposta per rimanere lì in eterno. Una pace incredibile, un'armonia di forme, suoni e colori da far sciogliere anche l'animo più freddo.

Paesaggio silano
La stazione di San Nicola Silvana Mansio
Prendiamo entrambi una bruschetta, io con pomodoro e mozzarella mentre Alessandro con funghi, per contorno invece Patate silane. Veloce pranzo, ma abbastanza buono. Una volta pranzato (ore 15.30), ancora un giro nella stazione per godersi il meraviglioso paesaggio, senza alcuna voglia di andare via. Qualche palla di neve qua e là, ma poi purtroppo diviene ora di rimettere in moto la "Freccia Zafira", l'ormai famosa auto di Alessandro.

Rimorchi a San Nicola Silvana Mansio
Si ritorna con un sorriso stampato in faccia e gli occhi ancora luccicanti per la bellezza dei posti in piena Sila, e non ultima anche la soddisfazione di aver finalmente eliminato tutti i segreti della Crotone - Petilia Policastro.
Dal canto mio, mi sento di dover ringraziare Alessandro, sia per il "supporto logistico" che per la complicità che si è venuta a creare, complicità che ormai porta risultati sempre più grandi e sempre più soddisfacenti.
Il primo viaggio di Ferrovie in Calabria...in viaggio è andato così. Ora, scaldate i motori!

11 commenti:

AlexMos ha detto...

Sia chiaro. Il fatto che abbiamo saltato "Mesoraca" per non perdere tempo prezioso nella sua ricerca a vantaggio di altri siti localizzati (o facilmente localizzabili) non vuol dire che tale stazione l'abbia fatta franca.

Per dirla alla Tex Willer .... "deve ancora nascere la stazione che riesce a farla franca con il sottoscritto" ... a meno che i suoi resti già non riposino sotto un metro di terra.

Quindi la prossima volta che mi aggiro con l'auto nei paraggi .... gli tocca. Io posso pazientare, rimandare e attendere .... ma non dimentico. San Giovanni in Fiore giassà .. ;-)

Admin ha detto...

Siete M-I-T-I-C-I!!!!!!!Mentre leggevo l'articolo mi sembrava di essere lì con voi!!! :'(
Dai che la prossima volta si fa un bel mega giro tutti assieme!!!!!
PS: una domanda che da un pò mi "logora"...come mai a S.Nicola i binari erano senza neve?Dà l'impressione che ci sia passato qualcosa!

Francesco Lazzaro ha detto...

Uh..non ci avevo pensato..mah..magari non aveva nevicato abbastanza..alla fine vicino la foto sembra coperto il binario (a meno che non sia solo un fatto "prospettico")..

AlexMos ha detto...

La prossima volta che capita di mangiare dentro gli RA 3000 di San Nicola, neve o non neve, voglio farmi un pasto completo .... dall'antipasto al contorno ...

Sempre la prossima volta che Vittorio mi dice che vuole mostarmi una cosa a casa non mi frega più .... 45 minuti (sottolineo 45 minuti) per vedere 4 screen (sottolineo 4) di Catanzaro su Trainz .... ci abbiamo impiegato la metà del tempo a visitare le stazioni di San mauro marchesato, Cutro - Scandale, Roccabernarda - Niffi, ponte sul Tacina compreso ... e ho detto tutto ;-)

Shay Parkman ha detto...

Visto che bellino (e lento)? :D

AlexMos ha detto...

Lento? Di pure "piantato" ... (però ti do atto che hai un fatto un bel lavoro) :D

Admin ha detto...

La prossima volta ci ingozziamo nei RA!!! U_U

Giancarlo ha detto...

Ciao a tutti, in riferimento alla stazione di Mesoraca, e da individuare a Foresta una C.da di Petilia Policastro, dove giungevano i tronchi dalla Sila tramite funicolare, lavorati sul posto ed inviati tramite MCL/FCL al porto di Crotone. La stazione ferroviaria vicino all'industria fu denominata Mesoraca.

Shay Parkman ha detto...

Grazie mille dell'informazione Giancarlo e benvenuto! :D
In quanto a Mesoraca, guardando il tracciato avevo già capito che si trovasse a Foresta, ma come scritto il tempo non ci ha permesso di visitare questa interessantissima stazione. Che tu sappia è ancora in piedi (anche se credo che già qualcuno sia andato in "spedizione punitiva")?

Giancarlo ha detto...

Ciao Shay, dalle mie notizie sembra che la stazione sia "ancora" in piedi, ed inglobata in altre strutture,ma di questo e necessario una verifica.
Inoltre (forse lo sai già) sul sito dell'Istituto luce, Archivio storico, fai ricerca ferrovie calabro lucane nuovi tronchi e vedrai bellissime immagini della ferrovia (tra cui il tratto Gioiosa-Mammola)per me è stata una fantastica emozione vederle.Ciao

Unknown ha detto...

Ciao. Il casello della Stazione di SGF è un pub, per questo chiuso di giorno. Il Casello 65 idem, anche se pizzeria la sera accesso nel retro della stazione. Vi sono altri caselli da visitare e vi sieti dimenticati tra cui quella di Valle Piccola. Ciao.