venerdì 19 febbraio 2010

FCL in Umbria


Inizio con un fuori campo, come è giusto che sia, da inviato fuori sede per Ferrovie in Calabria. Il mio approccio con l'affascinante e variegata realtà delle ex Ferrovie Calabro Lucane risale al 2005, coincidendo, più o meno, con il mio interessamento trasversale all'universo ferroviaro e ai suoi contorni. Ero appena entrato a far parte del gruppo di TrainSimItalia, di cui oggi sono uno degli amministratori, partecipando ad una delle tante escursioni ferroviarie all'aperto che eravamo soliti organizzare con cadenza mensile. Allora eravamo soliti radunarci a Città di Castello rappresentante un interessante fronte di ricerca per le attività del gruppo. Qui infatti passa la Ferrovia Centrale Umbra, qui soprattutto passava, dal 1886 al 1944, la gloriosa Ferrovia dell'Appennino Centrale Arezzo - Fossato di Vico a scartamento ridotto, distrutta durante la seconda guerra mondiale dalle truppe naziste in ritirata, e mai più ricostruita.

Il legame tra la FAC e le FCL è un legame stretto. Quando infatti negli anni trenta ci fu il passaggio dalla trazione a vapore alla più agile e comoda trazione termica, tra le "Littorine" utilizzate all'epoca sul tracciato umbro - toscano ci furono proprio le "Emmine" che a lungo solcarono i binari delle Calabro Lucane. In realtà il legame tra questo lembo di terra e la Calabria non si esaurisce qui, ed ha lasciato nel corso degli anni un lascito ben più visibile. Ma andiamo con ordine.


Alle porte di Città di Castello sorge il Museo Nazionale di Modellismo Ferroviario "Cappelletti" di Villa Garavelle, villa cinquecentesca attualmente di proprietà della Fondazione della Cassa d Risparmio di Città di Castello. Il defunto marchese Gioacchino era noto appassionato fermodellista e nei primi anni del ‘900 realizzò artigianalmente oltre 150 modelli riproducenti mezzi ferroviari e stradali che ora costituiscono pezzi unici al mondo. Detti modelli furono realizzati in scala 1:20 e 1:40 e tra questi molte locomotive funzionanti realmente a vapore con fedele riproduzione anche nel funzionamento meccanico. Tutt'ora è possibile ammirarle durante le visite guidate e soprattutto durante le manifestazioni a carattere storico / documentativo che si tengono almeno due volte l'anno. Quando il marchese morì lascio un lascito tanto materiale quanto spirituale; lasciando infatti in eredità la sua imponente collezione, fece destinare la villa a Museo del Modellismo ferroviario, affinché quel patrimonio di modelli e di passione non venisse disperso.

Monumentate nell'area adicecente alla villa ci sono due locomotive a vapore a scartamento ridotto: la FS 370 018 utilizzata sulla linea FS a scartamento ridotto Ribera - Castelvetrano e la FCL 411. Come è noto, il gruppo 400, costruito dalla CEMSA di Saronno, fu il gruppo più numeroso tra le loco a vapore in dotazione alle ex FCL. Di rodiggio 1.3.0T e dotate della distribuzione Caprotti a valvole. Ne vennero realizzati in ben 21 esemplari suddivisi in due gruppo: da 401 a 417 e da 418 a 421; queste ultime avevano la cassa di carbone esterna e l'iniettore a vapore di scarico (come sulle 744 e 741 FS). Vere tuttofare della rete, sono sopravvissute in sette esemplari, di cui ben tre atte: 402, 403, 421; le unità 411 e 412 sono esposte a Città di Castello e Mileto; 401 e 418 vennero vendute alla "Selva" di Paliano dopo una riparazione a Bari Scalo.

La 402 e la 421 sono alla FAL, assegnate rispettivamente a Potenza e a Bari. La 403 è assegnata al deposito di Cosenza alle FC, e la sua caldaia, revisionata, giace su un carrello nell'area esterna del deposito - officine di Cosenza in attesa di essere interamente assemblata e recuperata.

Il mio primo incontro con la FCL 411 avvenne il 25 luglio del 2005. Allora la guardai con ammirazione certo, ma con quel relativo distacco di chi non ha la minima cognizione della storia del mezzo che ha davanti. Avevo vaghe nozioni sulle ex Calabro Lucane ed ero ben lungi dal pensare che di lì a pochi anni ne sarei stato letteralmente risucchiato.

A distanza di qualche anno sono tornato con cognizione di causa a prendere le misure a questo pezzo di storia ferroviaria calabra in terra umbra. Il 10 ottobre del 2009, approfittando dell'ennesima escursione di gruppo sui resti della FAC, ho rubato qualche scatto a questa superba "Signora", che riporto di seguito.







Questo il mio primo incontro con le FCL. Da qui riparto per nuove affascinanti avventure. Domani sarò nuovamente in Calabria, e come sempre, non tornerò a casa a mani vuote.

2 commenti:

Francesco Lazzaro ha detto...

Perfetto! Ottimo inizio! Quanto è bello vedere queste vecchie Signore sparse sul territorio nazionale a chilometri e chilometri di distanza dalla Calabria.. Vederle ti fa sentire a casa anche quando non lo sei! (almeno questa è la sensazione che ho provato andando due volte alla "Selva" a Paliano a vedere ben sei tra "Signore" e "Signorine" delle vecchie FCL!

PS per Ale: purtroppo in questi periodi sono più vicino a te che non a Crotone..quindi purtroppo domenica non mi potrò unire a voi, ma sicuramente non mancheranno altre occasioni in futuro! ;)

Admin ha detto...

Bellissimo articolo Alex!!!
Comunque sembra che la 403 sia in via di ricostruzione!!!!Purtroppo lunedì scorso, quando sono andato a Cosenza con Vittorio, non siamo riusciti ad andare alle officine, visto che il treno per ritornare a casa stava per partire...
La cosa antipaticissima è che alla fine il nostro treno è partito con +70 di ritardo...ma la fregatura era che il ritardo aumentava di 10 minuti per volta!!! :@