sabato 27 febbraio 2010

(26-10-2009) Ai piedi del Pollino

Quando scendo in Calabria al di fuori del periodo di ferie estive, lo faccio sempre per motivi contingenti e con i giorni contati. Mi resta quindi difficile abbandonare la famiglia passando un'intera giornata fuori alla ricerca di reperti ferroviari con gli amici del luogo. Sono però solito capitalizzare ogni spazio libero che mi si presenta, facendo fruttare le ore di stallo tra un impegno e l'altro, andandomi anche a creare, ove possibile, le occasioni propizie per i miei raid.

Così un lunedi di fine ottobre dell'anno passato, appena pranzato, mi sono preso l'auto per circa tre ore puntando dritto verso Spezzano Albanese, dove un tempo terminava la linea del Pollino proveniente da Lagonegro. Senza mappe e senza appunti, come mio solito, andando a tentativi e impressioni. A scanso di equivoci, forte del collaudato schema FCL che vede la stazione della concessa contigua alla cugina FS, ho puntato dritto allo scalo di Spezzano, quasi certo che avrei trovato quel che cercavo. Così è stato, anche se arrivare "davanti" alla stazioncina delle Calabro non fu così semplice come auspicato.

Come molti sapranno, la stazione FS lungo la Sibari - Cosenza è stata retrocessa di alcune centinaia di metri; il vecchio impianto posto di fronte alle Calabro è abitazione privata e da lì non si passa. Inoltre l'area un tempo di pertinenza delle FCL è oggi recintata da un muro con un cancello perennemente chiuso. Ora io non sono solitamente uno che si scoraggia alla prima difficoltà, né uno che si accontenta facilmente, specialmente se per trovarsi sul posto a fare quella determinata cosa ha dovuto industriarsi parecchio. E mi rodeva di accontentarmi di osservare la stazione da lontano dall'alto del viadotto della statale che da Spezzano scalo prosegue per Castrovillari



Così chiedo lumi all'attuale abitante dell'ex stazione FS sul come raggiungere l'area. Ripasso sopra il viadotto e prendo la strada sulla sinistra che, con una successiva svolta sempre a sinistra, mi conduce a ridosso della recinzione. Scavalco il muretto e mi avvicino ai resti della stazione di Spezzano Albanese Terme







Finiti i rilievi del caso, torno all'auto e mi avvio dritto verso Castrovillari, ben conscio che in realtà la linea da Spezzano faceva un ampio giro toccando Cassano e Frascineto. Ma poiché il tempo a disposizione è limitato, scelgo di andare sul sicuro dove sono certo di trovare qualcosa, senza affannarmi eccessivamente nel tentativo di cercarla. E pur senza mappe e indicazioni precise, sapendo che a Castrovillari sui resti dell'ex area ferroviaria sorge il deposito autolinee della FC, e che vi è stata monumentata la FCL 503, mi paiono questi due buoni motivi per dirigermi immediatamente sul posto, con la quasi certezza di riportare a casa qualcosa. Ora, in cinque anni di escursioni archeologiche ferroviarie di varia natura un minimo di esperienza l'ho maturata, capendo che al di là delle indicazioni e delle carte, è bene affidarsi anche e soprattutto al proprio intuito. Andando a battere tutto il terreno intorno, perché quando meno te l'aspetti rischi di incappare in gradite sorprese. Quindi prima di puntare al deposito autolinee FC faccio un ampio giro panoramico per le strade della città. Così mi imbatto in un ex casello ferroviario perfettamente restaurato, utilizzato come abitazione privata



Proseguo nel tentativo di convergere presso il deposito e, imboccando una stradina stretta mi trovo davanti il famoso viadotto precedente l'arrivo all'ex stazione, proveniendo da Lagonegro





Giunto alla stazione autolinee sorta sulle ceneri dell'ex scalo ferroviario, mi trovo davanti alla FCL 503 a cui dedico tutte le attenzioni di cui necessita















Dell'ex stazione l'unico segno tangibile rimasto in piedi è la rimessa



Al centro dell'autostazione costruita in seguito allo smantellamento del fascio binari la ruota alata delle FCL simboleggia l'antica vocazione del luogo



mentre in un edificio adibito ad ufficio adiacente alla 503 una targa ricorda il sacrificio di 4 ferrovieri caduti durante il bomardamento del 17 agosto 1943



Il tempo a disposizione è scaduto e io ho fatto tutto quel che andava fatto. Anche lontano da casa, da solo e in luoghi inesplorati, il sottoscritto non torna mai a casa a mani vuote. Che lo si sappia anche in terra di Calabria.

3 commenti:

Shay Parkman ha detto...

Sempre più mitico il nostro Alexmos!
Però a quella 503 una bella riverniciatina non farebbe male...

Admin ha detto...

Bravissimo Ale!!!I "giretti" organizzati all'improvviso sono sempre quelli più piacevoli ed intensi...anche perchè resta sempre la voglia di tornare il prima possibile!! :D
(e ne so qualcosa con Pedace...e chi me lo toglie più dalla testa -___-)
Ciaooo!!

AlexMos ha detto...

Quando mi ci metti qualcosa di buono lo combino :D

Penso che prima di una verniciata ci sia da fare qualche intervento alla carrozzeria della 503 ...