A Giugno parlammo di atmosfere irripetibili a bordo di un treno allestito come tanto tempo addietro. Si andava a Spinazzola, conficcata tra le colline delle Murge baresi, con una verde e fumante D443 in testa.
Domenica 19 Dicembre si riparte su quelle carrozze, con una "freschissima" E424.049 agganciata all'onnipresente E626.185. Questa volta, tutti a Lecce!
La giornata comincia presto: sveglia alle 5.45, veloce colazione a casa Pavese e poi via, dritti in deposito per gli ultimissimi preparativi. Ad accoglierci un'autentica parata di Caimani ed una gradita sorpresa: la E633.109 in livrea originale.
Ci ritroviamo, assieme a Roberto, con la gran parte degli altri soci ATSP: Dario, presidente Serrano con consorte al seguito, Daniele, Luigi. E' l'occasione per vedere lo stato dei lavori sulla E646.028 e sulla UIC-X mista recuperata a Cosenza.
E633.109 in deposito a Taranto
Il treno pronto a partire dal deposito
E646.028 in lavorazione
Alle 7.30 viene dato, come previsto, il via per uscire dal deposito. Terminata la manovra di un regionale dentro al deposito, il 626 dà i primi strattoni, portando lentamente il treno in stazione. Stazione già abbastanza popolata, con la gente che subito comincia a prendere posto tra le Centoporte, nella X o nella "extralusso" prima classe tipo 1931. Nel frattempo avviene l'incontro con alcuni soci dell'Associazione Ferrovie Siciliane giunti a Taranto per il treno storico, ed immediatamente ci si fionda sul secondo marciapiede per fotografare il treno nella sempre bellissima stazione di Taranto.
La partenza del treno viene indicata alle ore 8.44, mentre nella pratica avviene, come previsto ed inserito sui manifesti, alle 8.15. O meglio, la via libera viene concessa alle 8.15, ma ritardata alle 8.30 passate a causa di alcuni ritardatari. Per gentile concessione dei due macchinisti, quasi come un involontario "regalo di natale", ci viene consentito di viaggiare sull'E626.185.
Dopo un viaggio quasi no-stop da Taranto a Brindisi (fermata a Mesagne per far salire Biagio, che ci accompagnerà poi nelle scorribande leccesi), una sosta nella stazione brindisina ci permette di sgranchire le gambe, oltre che di avvistare una E189 Linea ed una Taurus OBB nascoste nella rimessa locomotive.
La ripartenza avviene dopo una decina di minuti, tempo di dare precedenza ad un espresso straordinario composto di sole UIC-X diretto a Lecce. Esclusa la 424, necessaria sulle dure rampe della Taranto - Brindisi, si procede tranquilli alla volta di Lecce. Tuturano, San Pietro Vernotico, Trepuzzi, Squinzano alcuni dei paesi attraversati a 100 km/h. Ad accoglierci a Lecce l'enorme scalo di Surbo, luogo di accantonamento di decine di carrozze oltre che deposito "ufficiale" per quanto riguarda Lecce. Ricevuti sul primo binario, l'arrivo a Lecce avviene abbastanza in orario. Ora si inverte la testa treno, con la doppia che, dopo essersi sganciata, scompare all'orizzonte per ricomparire pochi istanti dopo. Adesso è la E424.049 la titolare del treno, e spetterà a lei l'impegno di rientrare a Taranto.
E424.049 appena posizionata in testa treno
Attendiamo la manovra del nostro treno visitando i rotabili storici FSE ricoverati nella vicina rimessa locomotive. Rotabili restaurati sia dall'AISAF di Lecce che dall'ATSP, uniti in un insieme che forma un colpo d'occhio davvero notevole.
Notevole come il lavoro svolto dall'ATSP sulla BB159, la quale ha riacquistato lo sportello frontale, la fanaleria in ottone ed una livrea davvero ben fatta. Davvero curiosa anche la carrozza Carminati mista, di colore biancoverde, mantenuta in cura dall'AISAF, come d'altronde le due carrozze, un bagagliaio e una seconda classe con vedetta castano-isabella, conservate nei binari alti.
Una volta visitato il parco FSE, ci si dirige finalmente in centro città. Una città, Lecce, che davvero non ha bisogno di presentazioni. In una terra bella per antonomasia come il Salento, Lecce rappresenta un'autentica perla. Le costruzioni in pietra leccese, quel color crema che la maggior parte dei palazzi nel centro storico possiede, anche quasi la stessa aria che Lecce porta a respirare è un qualcosa che davvero può avere pochi paragoni al mondo.
Nella grande Piazza Sant'Oronzo gli animalisti si fanno sentire, beccando anche Roberto per la pelliccia che spunta dal suo giubbino. Dopo aver raccattato il resto della compagnia, tutti a pranzo presso il ristorante San Carlino, altra tappa obbligatoria qualora vi rechiate nella Capitale del Salento.
Dopo un buon pranzo, è l'occasione per farsi un giro in città. Oltre al presepe allestito nell'anfiteatro romano, un giro nei locali della Fiera di Santa Lucia tra presepi "classici", innovazione e salumi da far perdere la testa, e una bella abbuffata di pasticciotti leccesi.
Il presepe allestito all'interno dell'Anfiteatro Romano
Scorcio del Duomo di Lecce
Dopo il giro turistico all'interno di Lecce, è ora di arrivare in stazione. Con Dario, Roberto e Biagio si comincia a girovagare per la stazione, macchina fotografica alla mano. Dopo la verifica del nostro treno, è ora di "importunare" i macchinisti con continue foto ai treni in arrivo a Lecce. Prima un EurostarCity da Milano, poi il materiale dell'Exp per Bolzano. Intanto, i passeggeri del Treno di Santa Lucia cominciano a ritornare in stazione ed accomodarsi a bordo treno. Sono ancora le 17.00, la partenza del treno è prevista alle 18.30. Intorno alle 18.00, però, il treno comincia la manovra verso il primo binario. Appena il treno giunge sul binario, cominciano le operazioni di salita dei passeggeri.
Posa "nazionalpopolare" per Roberto, poco prima della partenza da Lecce
Alla partenza, la "matricola" E424.049 dà prova delle sue abilità, trascinando il treno con estrema disinvoltura. Le luci della sera, proprio come accadde a Spinazzola il 6 giugno, fanno calare un'aurea di autentica magia sul treno. Intanto, assieme a Roberto ci rechiamo nel bagaglietto DU e, armati di netbook, ci improvvisiamo DCO di una improbabile linea tramviaria tedesca.
L'enorme odore di nafta sviluppato dal generatore, però, ci fa desistere dalle nostre religioni naftare e traslocare nel bagagliaio. Lì comincia una sana discussione assieme al Personale di Bordo a proposito della situazione disastrata del nostro Paese. Un bel modo di socializzare con gente dalla impeccabile professionalità.
L'arrivo a Taranto avviene, come da orario, alle ore 20.30. Saluti di rito, un pò di malinconia (ormai solita) per la fine di un altro viaggio ma la contentezza per un anno di ottimi risultati per l'ATSP, associazione che può annoverare 5 treni effettuati con ottimi risvolti, oltre che l'incremento del proprio parco rotabili con la E646.028 (che tornerà verde-grigio) e la carrozza X mista serie 1964 recuperata a Cosenza, un'autentica rarità che forse verrà affiancata dall'ultima Cuccetta mista rimasta in Italia, attualmente ferma a Sibari e, ormai quasi sicuramente, dal roseo futuro nel deposito tarantino. Un deposito che è un'autentica garanzia ormai.
A quanto pare, votarsi a Santa Lucia è stato utile!
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