mercoledì 1 giugno 2011

29/05/2011: Basentana Express (pt.1)

Ormai all'appuntamento coi treni storici organizzati dall'Associazione Treni Storici Puglia è impossibile mancare, per quanto sia ormai solida l'amicizia e la collaborazione che intercorre.
Ci si ri-incontra in occasione del terzo treno storico dell'anno, il primo "interregionale" (se si escludono le brevi corse su Metaponto) per l'Associazione tarantina, alla scoperta non solo di una città bella ed importante come Potenza ma anche del magnifico paesaggio che caratterizza una regione così bella - e così sottovalutata - come la Basilicata. Merito dell'idea dei soci ATSP Gino Pavese e Pietro Marra, ai quali si sono affiancati nella "missione" anche i pluripremiati Gigi Sudoso, Daniele Biffino e Donato Margiotta.


Il treno, denominato "Treno della Calata dei Turchi e delle Dolomiti Lucane", si muove da Taranto per accompagnare tarantini e non alla scoperta della tradizionale Calata dei Turchi, grande parata che si svolge nel centro di Potenza in occasione dell'annuale festa di San Gerardo, patrono del capoluogo lucano. Una manifestazione dall'importanza regionale, che accoglie annualmente centinaia di visitatori anche dalle regioni limitrofe, con la buona pace dei potentini, costretti per oltre una settimana a "sorbirsi" una sana dose di baldoria.


Il viaggio comincia in una caldissima domenica di fine maggio presso la stazione di Metaponto, una stazione immersa nel deserto ma, allo stesso tempo, sempre notevole. Attendo assieme a mio padre l'arrivo del treno, su cui è già presente "tutta la combriccola". Sui tabelloni il nostro treno è classificato come IC 701, caso abbastanza particolare, quasi a voler dare ulteriore prestigio al"Treno WOW" (cit. Ciccio Lazzaro). Alle 9.20 la campanella degli arrivi da Taranto comincia a suonare, e il Dirigente Movimento prende parola: "Treno storico per Potenza è in arrivo al binario 2". All'orizzonte, intanto, si staglia lentamente una sagoma marrone molto squadrata.

Metaponto ore 9:00


L'arrivo della E626.185 col suo treno a Metaponto

Il treno è già per buona parte pieno: l'ATSP è infatti riuscita a riempire quasi completamente il treno, con l'ovvia soddisfazione del comune di Potenza che ha potuto così accogliere un considerevole numero di turisti in città. Il tempo di salire che si cominciano a salutare tutti i conoscenti, quando la ormai inossidabile "zia" Valentina mi presenta quello che, per molti appassionati, è pressochè un'istituzione (o quasi un Dio, come dimostra la reazione del nostro Roberto la sera prima): il mitico Ciro Vitiello, meglio conosciuto come FsInVideotape su YouTube, autore di decine di filmati ferroviari specie nel periodo d'oro delle ferrovie italiane, a cavallo tra gli anni '90 e 2000. Una più che gradevole sorpresa, insomma!
Il viaggio intanto prosegue, con i calanchi della valle del Basento ad accompagnare progressivamente il treno. A Pisticci affianchiamo quella che un tempo era la linea FCL Matera - Montalbano Jonico, della quale sono incredibilmente sopravvissuti, oltre ai fabbricati (di cui quello di Ferrandina perfettamente restaurato assieme alla rimessa e allo scalo merci) e le opere ingegneristiche, anche due picchetti di fermata tra le stazioni di Pisticci e Ferrandina, perfettamente visibili dal treno.

Foto di gruppo con Ciro

Il picchetto di fermata FCL tra Pisticci e Ferrandina

Dopo Salandra comincia il tratto spettacolare della Basentana, in cui la ferrovia comincia ad inerpicarsi sulla valle del Basento. Si cammina costantemente a mezzacosta sulla vallata, dominando la SS.407 da una posizione privilegiata. La natura non proprio stabile del terreno calanchivo tuttavia costringe ad alcuni rallentamenti in linea, ma pazienza, è un modo in più per assistere alla bellezza della linea. Transitiamo così per le stazioni di Grassano, Albano, Trivigno, Campomaggiore (dove effettuiamo una breve sosta), arrivando poi al di sotto delle Dolomiti Lucane, sempre saltando da una sponda all'altra del Basento. A Potenza manca ormai poco, ed una volta superata la foresta della Grancìa, i primi palazzi sorgono all'orizzonte.

Valle del Basento con SS.407 sullo sfondo

Fiume Basento

Primi scorci di Potenza

La zona industriale di Potenza è la prima ad "accoglierci", mentre sulla destra si avvicina timidamente la linea da Foggia. Ormai siamo entrati nel capoluogo lucano, ed una volta superato il segnale di protezione di Potenza Centrale si cominciano ad avvertire i primi scossoni sugli scambi. Veniamo ricevuti sul primo binario, dove troviamo un'autentica folla ad accoglierci, tra cui alcuni musicanti locali vestiti con costumi tradizionali. Il programma, messo su dal Comune di Potenza, prevede per i passeggeri del treno un completo giro, totalmente gratuito, della città e dei suoi luoghi caratteristici con preparatissime guide. In più, anche una capatina presso il backstage della Parata dei Turchi, presso lo Stadio Viviani.
Appena fuori dalla stazione, un'altra gradevole sorpresa: una parata di auto storiche (tra cui una fantastica Lancia Delta HF Integrale in livrea corsaiola, per la quale il sottoscritto comincia immediatamente a perdere la testa) accoglie festosa il treno, evocando uno stupefacente "ritorno al passato".

Il treno in arrivo a Potenza Centrale

Musicisti all'opera

La E444R.100, proveniente da Roma Termini, affianca la nostra E646.028

Alcune delle auto storiche giunte in stazione

Una volta terminati i festeggiamenti per l'arrivo del treno, ci si organizza sul da farsi assieme a Francesco, Roberto e sua madre, accorsa con grande entusiasmo all'evento. Mentre i potentini scendono in stazione per visitare il treno (grande risposta di pubblico sotto questo aspetto), in quattro cominciamo a incamminarci verso la città. Con i mezzi pubblici ormai partiti e la neanche più sparuta idea sul modo di arrivare in città, ci balena per la testa la folle idea di raggiungere la città seguendo la linea FAL, chiusa all'esercizio la domenica, costringendoci però ad un ben più ampio giro rispetto a quello "standard". Dopo una lunga camminata giungiamo alla fermata di Potenza San Rocco, e da lì cominciamo l'inerpicata verso il centro cittadino sotto un sole cocente, e le dure salite non sono per nulla di collaborazione..
Inizia il lungo viaggio ai margini della linea FAL

"Sosta Refezione" a Potenza San Rocco

Lungo il corso di Potenza

L'atmosfera di festa è palpabile, seppur ai bordi delle strade sia un brulicare di venditori ambulanti, quasi sicuramente abusivi (e troppi, decisamente troppi, razzismo e congetture simili a parte). In zona Piazza Prefettura le maggiori manifestazioni, con concerti, un "pranzo di massa" in pieno stile Oktoberfest (anche "mazzate" parlando), ed anche un piccolo angolo per i falconieri nella piazzetta vicina. Consumiamo un veloce pranzo presso il Gran Caffè, sotto i portici della Piazza, assistendo ad ogni genere di umanità in transito per il corso principale. Simpaticissime le magliette indossate da numerosi giovani provenienti da diversi quartieri della città, recanti tipiche affermazioni potentine o rivisitazioni di "must" della cultura occidentale come la Underground londinese in piena chiave potentina.
E non è molto difficile paragonare Potenza alla nostra Catanzaro...tantissimi punti in comune, dalle ripide salite all'apparente freddezza della città, passando anche per il servizio metropolitano effettuato dai treni delle ex-Calabro Lucane. Non è difficile sentirsi un pò a casa, insomma..

Scorcio di Potenza

Un falchetto in "esposizione"

Teatro Stabile, in Piazza Prefettura

Dopo il veloce pranzo, una mappa lì vicina ci viene in soccorso per capire su come muoversi. Dopo aver fatto un altro giro per il centro di Potenza ed aver incontrato alcuni simpatici ragazzi provenienti dall'Africa, imbocchiamo il sistema di scale mobili ed ascensori per raggiungere la stazione di Potenza Inferiore. Un pò impressionante in certi punti la lunghezza delle scale, ma è servito a risparmiare un bel pò di fatica!
Il rientro in stazione è la buona scusa per un sonnellino riposante. Francesco si getta subito assieme alla madre di Roberto nella carrozza 1931, mentre assieme a Roberto stesso cominciamo ad aggirarci per la stazione, cercando di ingannare un pò il tempo con qualche foto, specie alle arzille 668.1800 salernitane.

La E626.185 in sosta

668.1880 ricoverata sul quarto binario

Attorno alle 17.30, la "squadriglia calabra" si divide, con Roberto e la madre diretti allo Stadio Viviani per assistere alla Parata dei Turchi, mentre con Francesco ci dedichiamo alla scoperta della stazione FAL di Potenza Inferiore Scalo, ubicata qualche centinaio di metri più avanti. In pieno "stile Villaggio Mancuso", come dirà in seguito Francesco, con quattro binari passanti di cui 3 a servizio viaggiatori. In stazione sostano due rimorchiate Breda modificate con gli organi di aggancio e repulsione adatti ai locomotori e alle automotrici M4.300, pressochè unici..
Con un ampio giro raggiungiamo anche la zona del deposito, presso cui staziona, oltre al materiale in servizio, anche un trittico di mezzi Breda (la M2.204 e due rimorchiate) e, nel retro, l'Emmina M1.11, una delle ultime ad essere state ritirate dal servizio, con allestimento furgone.
Intanto Roberto con la madre sono nel vivo dei preparativi per la Calata dei Turchi, tra costumi d'epoca e leggiadri cavalli, a cui Vittoria finisce persino per dar da mangiare. Il campo del Viviani diviene il centro dei festeggiamenti, con i figuranti quasi pronti alla sfilata che toccherà mezza città.

Potenza Inferiore Scalo FAL

La M1.11

Quasi pronti alla sfilata dallo Stadio Viviani

Ha così inizio la sfilata, piena di mille colori, alla quale però i passeggeri del treno non potranno completamente assistere a causa della partenza programmata alle ore 21:00, per ovvie esigenze di tempistica. Dopo il rientro in stazione e il saluto col mitico Ciro, si va a prendere una (ottima) pizza a qualche centinaio di metri dalla Stazione Centrale, per poi gettarsi a, letteralmente, divorarla sul treno. Pian piano i viaggiatori fanno ritorno sul treno, e le luci della sera cominciano a prendere il sopravvento. Il banco della E646.028, titolare del viaggio di ritorno, è stato abilitato e i segnali di coda invertiti, oltre alle tabelle di percorrenza girate nel senso Potenza - Taranto.
La notte, ormai quasi predominante, regala quell'effetto tutto particolare che un treno, in particolare se storico, crea con le luci quasi annullate. L'imponenza del 646, con la sua mole e il ronzio provocato dai suoi motori, sono un suono che sembra quasi accompagnare il vociferare dei viaggiatori. Guardare la carrozza X con quelle luci "gialline" piena di gente fa saltare all'improvviso indietro di oltre 30 anni, come se si stesse partendo per chissà quale destinazione. E' l'immortale sensazione della partenza, un mezzo salto nel vuoto, di cui il treno diventa incredibile protagonista.

La E646.028 pronta a partire

Si riparte alle 21:00 in punto, con un carico di ricordi per uno dei migliori treni ATSP mai realizzati. Il viaggio prosegue in tutta tranquillità, con la sosta a Metaponto e l'incrocio a Palagiano-Chiatona con l'Exp956, ultima "tappa" prima di giungere in una Taranto già mezza addormentata. Questa volta è andata bene, un treno davvero esemplare anche per quanto riguarda l'organizzazione messa su dal Comune di Potenza, il quale, seppur con limitate risorse economiche, ha permesso ai tanti turisti di usufruire di un servizio esclusivo e assolutamente fuori dal comune. Grandiosa come al solito la compagnia degli altri soci ATSP e la cordialità del personale Trenitalia (a tal proposito, va sottolineato che a condurre la E646.028 è stato chiamato lo stesso macchinista che la condusse nell'ultimo viaggio prima dell'accantonamento, da Napoli a Taranto), tutti sempre presenti con una pronta assistenza ai passeggeri.
Ma se per alcuni il viaggio può finire qui, posso garantire che c'è ancora qualcosa in più da dire.

Continua..

2 commenti:

pamwagner47 ha detto...

Bellissimo!

Roberto Troiano A.T. ha detto...

A margine di una manifestazione splendida, devo riconoscere l'ottimo spirito di iniziativa del vostro staff di ferrovieincalabria e per aver realizzato un articolo veramente piacevole e appassionato.. Il viaggio a piedi sulle FAL è stata impresa di pochi!