domenica 5 febbraio 2012

04-05/12/2011: ...in Doichlanda! (phase 1)

E' proprio vero che, una volta varcato il confine, si capisce quanto in questa Europa unita le differenze siano ancora tante. E non sono certo differenze che rendono uno stato migliore dell'altro o viceversa, sono solo quelle differenze che ci rendono ancora più europei che mai. E' allo stesso tempo particolare il vedere come basti valicare una galleria per vedere una lingua diversa sui cartelli autostradali.
Un giretto in Germania nello scorso ponte dell'Immacolata è stato un particolare e piacevole diversivo, in modo da entrare per la prima volta veramente dentro la "locomotiva d'Europa", tra paesaggi particolari, ferrovie a doppio binario e trazione diesel, castelli e sterminate vallate.


Si parte così il 4 dicembre in auto da Gallarate, passando per Varese e l'impressionante valico svizzero del San Bernardino in direzione Rothenburg ob der Tauber, autentica perla posta nel centro della Baviera lungo la Romantichstrasse. La varietà di paesaggi che andiamo ad attraversare è infinita: gole che sembrano autentiche coltellate inflitte alla superficie terrestre che nascondono dietro di sè estesissime vallate ricoperte di verde, per poi ritrovarsi nelle prime vallate della Germania, a non pochissimi chilometri da Monaco e Stoccarda. Tuttavia passiamo quasi esattamente a metà strada tra queste due città, giungendo poi in serata in una piovosissima Rothenburg. Ma prima di andare a fare un giro in città ci rechiamo a Reichelschofen, luogo in cui ha sede il Brauerei Gasthof LandwehrBrau Hotel, presso cui abbiamo prenotato. Tale albergo è praticamente unito alla fabbrica dove si produce la locale birra Landwehr Brau, e gestito dalla stessa azienda. La bellezza della struttura e la tranquillità del piccolo sobborgo di Rothenburg (senza contare la presenza di un museo di fermodellismo, purtroppo chiuso quei giorni, davanti all'albergo) sono un ottimo inizio, pioggia a parte. Ma quando, dopo qualche minuto, ci rechiamo in centro a Rothenburg, la bellezza del posto annulla completamente gli "svantaggi" della pioggia. Giusto una visita-lampo ai mercatini di Natale (argomento che approfondiremo il giorno seguente) e si va a cena in un locale con cucina tipica, tale Hotel Reichskuechenmeister. Dove, tanto per cambiare, troviamo un cameriere di Potenza.

Pioggia a catinelle e speciale atmosfera natalizia a Rothenburg

Landwehr-Brau Hotel a Reichelschofen

Il museo di modellismo, con un Kof monumentato, di fronte l'albergo

Scorcio dell'interno del ristorante presso cui si è cenato la prima sera

E così, tutti a dormire. Il giorno dopo si andrà a dedicare pressoché interamente alla scoperta di Rothenburg, immergendosi nell'atmosfera natalizia (c'è da dire però che in certi casi risulta un pò pacchiana) che caratterizza questa cittadina. Di prima mattina, però, un piccolo sopralluogo alla stazione: ne riparleremo tra poco.
Entriamo così in città. Per cominciare, un largo giro lungo le antiche mura di cinta, che permettono anche di avere alcuni notevoli scorci sulla città. Città che, oltretutto, si racconta sia stata costruita sulle soglie di un grande cratere generato da un meteorite, diverse centinaia di anni fa.
E simili ad un meteorite, per assurdo, potrebbero essere una particolare tipologia di dolci tipici di Rothenburg, le Schneeballen, letteralmente "Palle di neve". Realizzate con un impasto di frumento e poi ricoperte con diverse varietà di cioccolata, rappresentano un autentico simbolo della zona. Sempre sotto il profilo culinario, si fanno notare per le strade di Rothenburg bancarelle presso cui vengono preparati panini dalla lunghezza attorno al mezzo metro, riempiti con wurstel di lunghezza quasi doppia, oltre all'immancabile Gluhwein, per noi italici il buon vecchio vin brulè.
Tutto ciò è pienamente contornato da negozi e bancarelle a tema fondamentalmente natalizio. Infatti proprio l'ambiente e le produzioni inerenti il natale rappresentano tra i maggiori indici di profitto per la piccola località: la bellezza del borgo, specie col clima invernale, sembra essere stata modellata proprio per accogliere lo "spirito natalizio", che in Germania oltretutto si sa essere molto forte. Una "vocazione" che permette di trovare, anche in piena estate, i negozi pieni zeppi di articoli natalizi.

Esterno, con tanto di furgoncino appositamente addobbato, di uno dei maggiori negozi natalizi della città

Tipici modelli in ceramica, ideali per presepi, in produzione a Rothenburg

Scorcio di una delle vie della città subito dopo pranzo

Dopo pranzo (parlare di non abbondante in Germania è come parlare di insipido a Camigliatello Silano) di nuovo tra le vie della città, ma questa volta in direzione del grande parco posto a valle della città, con vista sul presunto cratere meteoritico su cui si affaccia la città. La vista è privilegiata sulle valli circostanti la città, comprese alcune case costruite direttamente su antichi torrioni. Subito dopo si torna in città, previa una capatina all'immancabile museo del crimine, dove ce n'è davvero per tutti i "gusti". Nel frattempo la sera si avvicina, e mentre le donne di casa continuano la loro visita tra le bancarelle natalizie, scorgo un negozio di modellismo nel quale non perdo tempo ad infilarmi. Pur trovandomi pressochè disorientato: è praticamente un ortofrutta misto ad un negozio di modellismo! Se su una parete si possono trovare arance e lattuga, sull'altra si possono trovare start set Roco, gli ultimi articoli Fleischmann e tanta, tanta roba Marklin (tra cui la "italiana" V200 FER). Ultima passeggiata per Rothenburg alla sera, dove col bel tempo che non si era trovato il giorno precedente c'è davvero da restare ancor più estasiati. Cena in giro, poi tutti a letto. Domani si riparte..
Vista di Rothenburg "in bilico" sul cratere

Notturna della città dalla torre del municipio

La seconda destinazione tedesca è la capitale della Baviera, Monaco, un pò la "Milano" della Germania. Se il resto della famiglia vi andrà in auto, tanto per smentirmi io decido di prendere e andare in treno, anche per tastare con mano queste beneamate ferrovie tedesche che mezza Europa invidia. Alle 10.05 sono in stazione a Rothenburg (ero passato il giorno prima a fare giusto un paio di foto per "rendermi conto" della situazione), dove però un pò di fila all'unica emettitrice self service mi fa rischiare di perdere il treno, in partenza per Steinach alle 10.20. Rothenburg è capolinea di una breve linea, in trazione diesel, proveniente da Steinach e un tempo in ulteriore proseguimento verso sud. La linea è esercitata a spola data la sua brevità, con un treno ogni ora in entrambe le direzioni (e in mezzo anche alcune fermate facoltative). A livello di infrastruttura potrebbe essere paragonata alla ormai defunta - forse non definitivamente - Fabriano - Pergola, ma a livello di servizio (e anche di rotabili) non c'è il benchè minimo paragone. Da notare oltretutto come, esattamente di fianco al binario 1 della stazione, siano state create delle pensiline per l'interscambio immediato con gli autobus. La normalità in Germania, l'eccezione in Italia.
Nel frattempo partiamo, col cielo pieno di nuvole. In una ventina di minuti siamo a Steinach, stazione pressochè nel vuoto, dove nonostante tutto vi è un merci in manovra (con locomotiva intercalata). Si, sono proprio fuori di testa questi tedeschi..
648.812 fermo a Rothenburg

Manovre a Steinach

Nel frattempo arriva, nel giro di 4 minuti, il treno per Treuchtlingen effettuato da un nuovissimo complesso gruppo 440. La silenziosità del treno è impressionante, come d'altronde le sue prestazioni. Notevole anche la gentilezza e la disponibilità del personale DB, pronto a soddisfare ogni richiesta. Mentre attorno al treno cominciano a scendere i primi fiocchi di neve, non passa molto che si arriva a Treuchtlingen. Qui altro "cambio volante" di 5 minuti con un altro RE per Munchen Hauptbahnhof, mentre la neve comincia a venire giù copiosamente. Si passa intanto dalla moderna 440 a un complesso di Doppelstock, le celebri carrozze a due piani tedesche (neanche poi così tanto giovincelle) da cui è nata l'ispirazione per i Vivalto, un mondo avanti rispetto alle nostre Casaralta. Una nota di paragone (anche se ci sarebbe da farne un botto): più o meno ogni 2/3 stazioni si vedevano gli scali merci in attività, con treni carichi di legname, carbone, casse o quant'altro. Alcune di queste stazioni, oltretutto, visibilmente lontane da centri abitati e senza particolari infrastrutture a loro disposizione, nè viarie nè ferroviarie. Perchè in Italia deve necessariamente andare come scritto qualche giorno fa su Ferrovie in Calabria?

RE per Treuchtlingen

Treuchtlingen: lo scalo innevato in direzione Ingolstadt

Interno di una Doppelstock

Si riprende il viaggio, questa volta più lungo, verso Monaco. Il treno, paragonabile come categoria a un nostro Regionale Veloce, si inerpica tra le colline bavaresi, fornendo talvolta scorci veramente apprezzabili. Poco prima di Monaco passiamo per Ingolstadt, celebre per le sue industrie automobilistiche, e non per caso strapiena di treni merci in sosta. A Ingolstadt Hauptbahnhof, inoltre, si vedono passare poco lontano alcuni carri isolati, manovrati a spinta nell'enorme scalo partenze. Nel frattempo salgono anche alcuni ragazzi siciliani, oltre a una truppa di ragazzine indigene che annullano del tutto il comfort di viaggio delle pur ottime Doppelstock. Da lì in poco più di mezz'ora si arriva a Monaco, preceduti dalle enormi strutture di manutenzione delle Deutsche Bahn, nella enorme e moderna Hauptbahnhof. Ed è come un biglietto da visita, come la sigla di passaggio dal mondo rurale alla metropoli, un sano cambio di marcia.

Il complesso Doppelstock del RE da Treuchtlingen

continua..

1 commento:

Admin ha detto...

Spettacolo Vittò!!!!!!!!!!!! Spettacolo il racconto, le foto e soprattutto il mondo ferroviario (e non) tedesco... quanta strada dobbiamo fare ancora...ed il bello è che fino a qualche anno fa eravamo a metà del lavoro. E quella metà è stata vergognosamente annientata. Mah!!!!