domenica 6 aprile 2014

Treno storico Cosenza - Rogliano 02.03.2014


"Ferrovie in Calabria" in trasferta in ... Calabria. Messa giù così può sembrare una provocazione ma chi scrive si è sobbarcato i 600 km che separano Terni da Cosenza per seguire e documentare l'evento. In qualità di primo iscritto dell'Associazione proveniente da fuori regione, e al contempo anche l'ultimo membro della stessa ad aver visto la locomotiva FCL 353 Borsig in servizio turistico regolare sulla Sila ( Vapore sulla Sila - 21.08.2008) prima dell'accantonamento per revisione, non potevo mancare all'evento. Considerando che i miei amici calabresi, oltre ad aver lavorato per l'organizzazione del viaggio, erano quel giorno fattivamente impegnati sul campo per la riuscita dello stesso, mi accollo il piacevole onere di raccontare questa insolita trasferta che profuma di casa. Quella mattina io e il mio amico Arnaldo Vescovo abbiamo raggiunto il Deposito cosentino di Vaglio Lise intorno alle ore 7:30. Siamo stati i primi ad entrare nell'area, fatta eccezione per le maestranze FC che stavano già lavorando alacremente alla preparazione del convoglio. La notte precedente un violento acquazzone aveva colpito Cosenza, ma quel mattino il sole spendeva alto e forte, a risplendere sulle fiancate nere e tirate a lucido della quasi novantennale locomotiva.


Che fosse un giorno speciale lo si respirava nell'aria. Ma era qualcosa di più di un semplice, per quanto bello, treno a vapore. Era un sogno che si rimetteva in moto dopo un lungo torpore. Molte cose erano accadute da quell'estate del 2008, e solo pochi mesi prima organizzare un treno del genere appariva pura utopia. Da assiduo frequentatore del deposito cosentino avevo registrato, nell'ultima visita del luglio scorso, un'aria quasi di rassegnazione e nostalgica contemplazione sull'argomento, da sembrare quasi tabù. Fino a quando qualcuno non si è messo lì a lavorare concretamente sulla sua realizzazione, a fari spenti nell'ombra, coagulando tra loro le varie forze che, nel corso del tempo, si erano sfilacciate e disperse. Evidentemente il lavoro di quelle persone ha pagato, se oggi sono qui a raccontarlo.
 

A poco a poco i primi partecipanti da fuori si sono radunati all'interno del Deposito,  collezionando i primi scatti fotografici. Poi sono arrivati Roberto, Vittorio, Vincenzo e Francesco che subito si sono spostati alla stazione di Vaglio Lise a raccogliere le iscrizioni. Nel frattempo il convoglio veniva manovrato fino alla stazione da cui, di li a poco, avrebbe avuto inizio il memorabile viaggio. Che ha avuto il sapore di una festa paesana in movimento, più che di un treno storico. La forza operosa della Calabria che si rimetteva in moto. E moto fu, dapprima lento seppur poderoso, con la locomotiva che ha iniziato a staccare il convoglio dalle pensiline di Vaglio Lise per raggiungere in corsa la stazione "Centro", dove altri passeggeri attendevano l'arrivo del treno. Che finalmente iniziava ad aprirsi agli sguardi curiosi dei cittadini ancora ignari di quanto stava accadendo. Certo gli sbuffi della 353 non dovevano passare inosservati, di certo, attraversando il ponte sul Crati, ho potuto scorgere in alto molti curiosi affacciati osservare, in alcuni casi immortalare, il passaggio del convoglio sul ponte in ferro. Sosta a Casali, e di nuovo in corsa fino alla fermata di Bosco, per consentire al personale le operazione di controllo e lubrificazione di una boccola della locomotiva. 


A Pedace si è registrata la prima vera tappa di questo "viaggio nel tempo" a bordo del treno a vapore. Cogliendo l'opportunità offerta della sosta necessaria per le operazioni di rifornimento idrico della locomotiva, l'associazione "Ferrovie in Calabria" ha organizzato, in occasasione della 7° giornata nazionale delle "Ferrovie dimenticate" un'escursione a piedi sulla linea silana Pedace - San Giovanni in Fiore, chiusa al traffico dal 2010. Chi scrive non ha partecipato attivamente alla camminata, è rimasto in stazione a godersi in tranquillità il convoglio, mentre sui binari iniziavano a materializzarsi presenze inedite di persone del luogo evidentemente attratte dal movimento sottostante. Adulti che accompagnavano i figli vestiti con i costumi da carnevale in stazione a fargli vedere da vicino quel curioso oggetto nero sbuffante che tante volte in passato aveva solcato i loro binari.


Si riparte da Pedace, lasciando le ultime suggestioni di "Silana" alle spalle imboccando la lunga galleria che la separa da Pietrafitta dove ha avuto luogo un'altra sosta di controllo, e poi via fino ad Aprigliano, dove la gente del paese affacciata dai balconi di casa salutava il treno in sosta. Man mano che la ferrovia si incuneava tra i paesi e costeggiava la strada, abbiamo assistito a scene curiose di gente del luogo che, accortasi del passaggio del treno a vapore, modificava in corsa il proprio tragitto per accompagnarlo. 


Chi fiancheggiava il convoglio dalla statale, estraendo il proprio cellulare per riprenderlo in corsa, chi si portava avanti per attenderlo in transito a un passaggio a livello o alla successiva stazione, ormai la partecipazione al treno storico non riguardava più i soli passeggeri a bordo dello stesso, ma si era estesa a macchia d'olio alle popolazioni locali, in una mobilitazione collettiva che non era più solo ideale, diventando a tutti gli effetti reale. Soste di rito a Piane Crati e Piano Lago per i controlli allo stato di salute della locomotiva, fino all'arrivo definitivo a Rogliano, cuore della manifestazione. 


Mentre il personale era dedito alle manovre di giratura della locomotiva e al suo rifornimento idrico, nel marciapiede della stazione è stato allestito un punto ristoro per i passeggeri del convoglio, una parte dei quali, previa preventiva prenotazione, era stata sistemata in una trattoria del luogo. A sua volta, all'interno della stazione, il personale ferroviario, aveva organizzato un suo rinfresco a  degna celebrazione della giornata. Dopo la pausa pranzo, è stata organizzata una visita guidata al centro di Rogliano, in preda ai festeggiamenti del carnevale. Che ha convogliato di fatto molti cittadini nella loro stazione, a rendere omaggio, come si conviene, ad un'ospite di riguardo. 


Qui finisce il racconto ideale della giornata, che nella realtà è proseguito con il viaggio di ritorno, con una sosta supplementare a Pedace per il rifornimento idrico (la partenza ritardata da Rogliano aveva di fatto eroso parte della scorta d'acqua della locomotiva), un'ulteriore sosta mangereccia a Bosco dove è stato approntato un altro banchetto offerto da un'associazione locale in occasione della "Sagra del Maiale", e il definitivo ritorno tra le tenebre nella città di Cosenza. Che in quei giorni festeggiava anche il centenario della fondazione della locale squadra di calcio.


Che altro dire se non un  .... "arrivederci alla prossima" ...

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