Sta a noi tracciare le rotte, sta a noi riscriverle.
Era l'agosto del 2007, era il terzo anno che scendevo in Calabria e
salivo in Sila. Non conoscevo nessuno di voi, a parte due pittoreschi
nickname su un forum di ferrovie (tali Pitagora86 e exp826). Non sono le
prime foto che scattai alla ferrovia silana, furono però i primi scatti
dedicati alla stazione di Camigliatello che allora, per dirla alla
Guccini "era cosa viva". Allora fantasticavo sul
modo di arrivarci in treno da Cosenza, ma temporeggiavo perché volevo
portarci mia moglie (ebbene si, ci eravamo sposati da appena due mesi).
Era rimasta solo una coppia in orario, che saliva da Cosenza poco dopo
le 9 e scendeva alle 13:00. Come spesso accade, si rimandano quelle cose
che bisognerebbe fare subito, pena il rischio di non ripeterle più.
Questo è tanto più vero nel mondo implacabile delle ferrovie secondarie
quando, consuetudini durate decenni vengono cancellate di colpo con un
cambio d'orario. E infatti, pochi mesi dopo, nel 2008, il treno
ordinario non salirà più nel cuore della Sila, verrà attestato a
Spezzano della Sila, dove vivacchierà per due anni ancora. Nella foto si
scorge la M4c360 pronta ad effettuare il regionale di ritorno su
Cosenza.
In realtà questa foto, a ben guardare, contiene un doppio monito.
Anche quelle carrozze verdi, dei treni speciali storici, erano presenza abituale, quando d'estate le corse turistiche tra Camigliatello e San Nicola diventavano pane ordinario settimanale. Ancora per poco. Sempre pochi mesi dopo, in quel dannato febbraio del 2008, scadrà la revisione della caldaia della FCL 353 titolare di quel prestigioso convoglio. La circolabilità verrà prorogata per pochi mesi, quei 6 necessari per salvare la stagione estiva. Poi la 353 verrà rispedita a Cosenza dove per anni giacerà smontata in deposito per il rifacimento della caldaia e il suo definitivo recupero. Le carrozze verdi gireranno in Sila un'altra estate ancora, quella del 2009, stavolta condotto dal LM4 serie 600 che, fino all'anno prima, trainava il carro antincendio. Prima della definitiva sospensione del servizio.
Conservo il ricordo di una delle ultime corse della 353 nel suo atto di arrivo e conseguenti manovre di rifornimento e giratura, a San Nicola Silvana Mansio, tetto ferroviario d'Italia, di quell'agosto del 2008. Ma questa è un'altra storia, che vi ho già raccontato (Vapore sulla Sila 21.08.2008)
A mio modo sono stato testimone involontario e indiretto della fine di un'epoca. Non sarò calabrese, non sarò silano, però, come dice qualcuno, "ne ho vedute di cose da raccontar" anche lassù. E questa foto suo malgrado è storia.
Anche quelle carrozze verdi, dei treni speciali storici, erano presenza abituale, quando d'estate le corse turistiche tra Camigliatello e San Nicola diventavano pane ordinario settimanale. Ancora per poco. Sempre pochi mesi dopo, in quel dannato febbraio del 2008, scadrà la revisione della caldaia della FCL 353 titolare di quel prestigioso convoglio. La circolabilità verrà prorogata per pochi mesi, quei 6 necessari per salvare la stagione estiva. Poi la 353 verrà rispedita a Cosenza dove per anni giacerà smontata in deposito per il rifacimento della caldaia e il suo definitivo recupero. Le carrozze verdi gireranno in Sila un'altra estate ancora, quella del 2009, stavolta condotto dal LM4 serie 600 che, fino all'anno prima, trainava il carro antincendio. Prima della definitiva sospensione del servizio.
Conservo il ricordo di una delle ultime corse della 353 nel suo atto di arrivo e conseguenti manovre di rifornimento e giratura, a San Nicola Silvana Mansio, tetto ferroviario d'Italia, di quell'agosto del 2008. Ma questa è un'altra storia, che vi ho già raccontato (Vapore sulla Sila 21.08.2008)
A mio modo sono stato testimone involontario e indiretto della fine di un'epoca. Non sarò calabrese, non sarò silano, però, come dice qualcuno, "ne ho vedute di cose da raccontar" anche lassù. E questa foto suo malgrado è storia.
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